Voglie.

L’estate era arrivata da tempo portando con sé anche un vento caldo. Le cinque ragazze agitavano, svogliatamente, il ventaglio per ricevere maggiore frescura. Tra di loro colei che stava soffrendo di più le alte temperature era una buffa ragazza di vent’anni con dei lunghi codini biondi. Stava sdraiata su un divano poiché il suo medico le aveva raccomandato di non fare sforzi ma anche volendo non avrebbe potuto a causa del suo enorme pancione. Il silenzio venne interrotto dalla voce lamentosa della futura mamma.
“Ma dov’è finito Mamoru?Lo voglio ora”
“Sarà sulla strada del ritorno, il negozio era lontano ma fra poco lo vedrai sbucare dalla porta.” Le rispose la sua amica Ami.
“Povero  Mamoru, sta girando per tutta la città, sotto il Sole, in cerca di arance. Usagi lo sai che in questo periodo sono difficili da trovare e...”disse Rei ma  fu subito fermata dalla bionda.
“Vuoi per caso che mia figlia nasca con una grossa voglia di arancia? E se, invece, Mamoru non volesse più tornare da me e mi avesse abbandonato?”la sua risposta fu seguita da un pianto che per le ragazze era molto familiare. La colpa di tutto era degli ormoni; se prima era allegra e saltava a destra e a sinistra subito dopo era a terra disperata,il caldo poi non era d’aiuto. Le sue amiche Makoto e Minako pur di non sentirla piangere cercarono di consolarla.
“Non può essersene andato. Ricordati che in futuro sarete il re e la regina ed avrete una bellissima bambina.” Questa semplice frase riuscì a ridare il sorriso alla mamma che si mise a cantare.
“Sono tornato.”Quella voce familiare era sicuramente del suo amato e quando Usagi  lo capì cercò di mettersi seduta facendo leva con il gomito, fu tutto  inutile non riuscì a muoversi neanche di  un millimetro quindi rassegnata si distese e fece l’unica cosa possibile; urlò il suo nome.
“Mamoru,Mamoru,Mamoru.” un rumore di passi la fece smettere: lui stava venendo da lei.
 “Dimmi è successo qualcosa? Stavi urlando? “ ma a rispondere fu Rei.
“Niente, non è successo niente ti stava solamente chiamando, mi chiedo come fai a sopportarla?” il moro fece finta di non sentire e porse il sacco con le arance alla sua amata.
“Non le voglio più. Sai ho voglia di… pompelmi.”
“Ma Usagi, sono appena tornato con ciò che volevi ed adesso non ti vanno più bene?”
“Non mi vuoi più bene, mi abbandonerai,vero?” cominciò a piangere come  pochi minuti fa.
“Di nuovo, no.”dissero in coro le quattro le ragazze, adesso toccava al suo amato consolarla, loro non avrebbero fatto niente. Infatti lui si avvicinò e le posò un casto bacio e sussurrò al suo orecchio:” Ti amo e non importa quante cose tu mi chieda, ti amerò per sempre. Ora vado a comprare i pompelmi.” Si staccò dal suo viso e se ne andò, prima però gli mostrò un ampio sorriso.
“Sono fortunata ad averlo come padre di mia figlia.” pensò Usagi.
Era vero: aveva delle amiche che sopportavano i suoi continui lamenti e che le facevano compagnia,  aveva un uomo che girava l’intero Giappone per cercare tutto il cibo che le venisse in mente e che l’amava nonostante tutto.
“Ragazze non ho più voglia di pompelmi, qualcuno può chiamare Mamoru.” rise perché sapeva che il moro non sarebbe stato felice della notizia.
“Sei la solita.” Dissero in coro le ragazze per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Nel frattempo Mamoru girava per la città in cerca del frutto inconsapevole che i suoi sforzi erano inutili.
 
 

Note dell’autrice:
Salve a tutti^.^ e la prima volta che scrivo una storia su questo fandom.
Ho visto tutto l’anime ma in italiano quindi potrete immaginare
la mia sorpresa nello scoprire che i nomi non corrispondono; ma questo non mi ha fermato ed eccomi qua:3.
Amo questa coppia la trovò stupenda e mi sono divertita molto nell’immaginarmi Usagi mamma.
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno recensito, inserito  in una
delle tre liste o semplicemente letto.=).
Mi scuso se la mia storia dovesse essere un plagio e in questo caso
la cancellerò subito.

Grazie per avermi dedicato il vostro tempo per la one shot,
ciao, LuNa_35 :D