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Autore: ilGhiro    02/11/2012    4 recensioni
Realizzata in un imprecisato e patetico periodo in cui non riuscivo a scrivere altro che poesie tristi. Ho pensato di provare a pubblicarla... Magari qualcun altro si è sentito, prima o poi, come me.
"Volevo dirti che ti amavo;
aspettavo come i colombi."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Impluvium'
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Scendeva la neve dei pioppi,
lambendo le candide calle.
Stormivano in alto le foglie.
I colombi aspettavano il pane.
Per un attimo sembrò l’inverno:
e io pensavo a te,
come sempre,
come ad ogni stagione terrestre.
 
Dov’eri?
Il silenzio si poteva affettare,
spalmare sugli occhi,
odiare di cuore.
Non c’era più niente di vero:
soltanto i pioppi,
e le siepi gemmate,
il sospiro del sole a scaldare ringhiere.
 
Il mio viso era un foglio di carta,
non sarebbe servito piangere
non sarebbe servito gridare.
Un uomo sedeva lontano e
ti guardava.
Eri assorta:
forse scrivevi:
ma non di me.
 
Volevo dirti che ti amavo;
aspettavo come i colombi.
Restavi seduta sul prato lontano,
non eri mai stata così distante.
Sapevo che non l’avrei detto:
temevo che fosse tardi.
E il silenzio tornava a ghermirmi
dando inizio a una fredda estate.



   
 
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