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Autore: CriminalGlambert89    02/11/2012    3 recensioni
Quando si era stufato, non lo sapeva neanche lui con precisione.
Probabilmente dall' inizio di quella assurda relazione.
Non che Sauli non gli piacesse, ci era stato insieme per quasi due anni, qualcosa doveva pure averla provata.
Era simpatico, strano alle volte, ma simpatico. A modo suo, ovviamente.
[ Adommy ]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve gente, allora... premetto che questa ff non mi appartiene. Sto solo facendo un favore ad una amica, e io ho accettato, quindi questa ff è di Susy Lambert.
Spero tanto che vi piaccia, io l'avevo già letta e mi piace tanto. Quindi a voi il giudizio.
Buona Lettura
Susy


***
~Welcome To My World Of Truth~


 

 

Quando si era stufato, non lo sapeva neanche lui con precisione.
Probabilmente dall' inizio di quella assurda relazione.
Non che Sauli non gli piacesse, ci era stato insieme per quasi due anni, qualcosa doveva pure averla provata.
Era simpatico, strano alle volte, ma simpatico. A modo suo, ovviamente.
Avevano condiviso casa, indumenti, accessori, il letto.. il sesso poi, era abbastanza snodato il finlandese, peccato che mentre lo scopava, aveva davanti agli occhi tutt'altra persona.

Non c'era mai riuscito a dimenticarlo, c'aveva provato con tutte le forze, ma con scarsissimi pressoché inesistenti risultati.
Ci lavorava insieme dagli inizi della sua carriera, lo aveva trovato bellissimo dal primo incontro, ed era un eccellente musicista.
Poi ci fu lo "scandalo" del loro primo bacio in diretta nazionale, non che ci avesse pensato su, per niente a dire il vero. Era fuori di se quella sera, aveva rischiato di fare una figuraccia che, per fortuna, riuscì a mascherare con un rotolamento sul pavimento.
Aveva spiattellato i gioielli di famiglia, in faccia ad uno dei ballerini e poi si era ritrovato vicino a lui, che suonava tranquillamente la tastiera, non aspettandosi che si sarebbe avventato su di lui, cosí all'improvviso.
Era semplicemente successo, l'adrenalina era alle stelle, era pur sempre la sua prima esibizione importante, e si sentiva eccitato all'eccesso. Voleva baciarlo.

Dopo quel bacio, ne seguirono tanti e tanti altri.
Durante il Glam Nation Tour, aveva capito di poter osare, e lo fece, ripetutamente.
Da lí, nacque l'Adommy, fan service lo chiamavano. Furono loro i primi a trovare quella scusa.
Scusa che peró non reggeva un granché, visto che li avevano beccati a scambiarsi effusioni anche quando non erano sotto i riflettori.
Era diventata un'abitudine, si era stabilito un feeling indissolubile, che non gli permetteva di stare lontani.
In un modo o nell'altro, dovevano toccarsi, che fosse stata una pacca sulla spalla, uno scompigliamento di capelli o un abbraccio. Non potevano evitarlo.

L'Adommy crebbe, insieme ai loro gesti e ai loro sguardi, divenuti piú intimi perché anche loro, nel privato, avevano raggiunto la loro intimità.
C'era qualcuno che davvero credeva che non fossero stati mai a letto insieme?
Ah, illusi.
I viaggi nel tour bus erano lunghi, il letto di Adam era enorme, e quel ragazzo biondo, spesso e volentieri, durante la notte, sgattaiolava tra quelle coltri rosse, un pò per insonnia, un pò per solitudine. Fatto sta, che certe volte, passavano l'intera notte a parlare e si addormentavano solo alle prime luci dell'alba, abbracciati.
E poi si sa, da cosa nasce cosa e in una delle tante notti on the road, si erano ritrovati senza alcuna voglia di sprecare fiato in chiacchiere inutili.
Si erano baciati per un tempo interminabile, finendo col fare sesso.
Adam, in quella occasione, era stato tutto tranne che un animale.
Non aveva forzato i tempi, sapeva che per l'altro era la prima volta con un uomo, non voleva assolutamente traumatizzarlo. Quindi, dopo anni a fare l'attivo, aveva messo da parte il suo ego e gli aveva permesso di tenere le redini.

Era stato strano, sicuramente lo era stato di piú per il suo bassista, ma al contempo bello.
Si era sentito in un certo senso, protetto.
Difficile a crederlo, ma quello scricciolo riusciva a farlo sentire al sicuro, con le sue premure.
Chiunque altro, lo avrebbe trattato come una puttana, in fondo era quello che mostrava, ma Tommy era speciale e lo aveva fatto sentire speciale, come non gli capitava da quando stava con Brad.
Dopo quella volta, ne suguirono altre, alternate, dopo che si fu preso la verginità del suo biondino preferito.

Alla fine, di comune accordo, avevano deciso che non era il caso di intraprendere una relazione. Sarebbe stato sconveniente per due che lavoravano insieme. I media gli sarebbero stati addosso, e piú che altro, Adam, credeva che Tommy, non fosse stato pronto a sbandierare ai quattro venti la sua sessualità.
Lui c'era già passato, e gli ci erano voluti anni per far chiarezza dentro di se.

Ecco perché era finito con Sauli.
Per dimenticare, per voltare pagina, per disintossicarsi da LUI.
Agli inizi credeva, anzi, era convinto che col finlandese non sarebbe durata piú di tre mesi. Poi invece, gli si era affezionato, aveva imparato a volergli bene e gli aveve chiesto di andare a vivere con lui, nella speranza che avendolo sempre al suo fianco avrebbe finito con l'innamorarsene.
C'erano stati momenti in cui aveva creduto di amarlo, quando erano solo loro due, poi vedeva Tommy al lavoro e le sue convinzioni vacillavano un pò.

Tommy era di una forza e onestà, che gli aveva invidiato spesso.
Si era trovato in situazioni alquanto spiacevoli, ma ne era uscito fuori a testa alta.
Le Saulbert lo insultavano, non gli davano tregua, ma non si era mai scoraggiato.
Aveva continuato a idolatrarlo, sempre, in ogni occasione, in ogni intervista. Sempre.
Aveva continuato a sostenerlo, nel bene e nel male, come la sua famiglia.
I suoi incoraggiamenti, l'orgoglio che gli faceva capire di nutrire nei suoi confronti, gli scaldavano il cuore.
Ci sarebbe sempre stato per lui, in fin dei conti, era anche l'unico ad essere rimasto. Non lo aveva abbandonato come gli altri.

Quando arrivó il suo momento di gloria, con le date dei concerti coi Queen, le uniche parole cariche d'orgoglio erano arrivate dai suoi cari e da lui. Mentre il suo fidanzato non si era sprecato affatto.
Alle ultime tre date, la sua forza, il suo sostegno, era lí.
Suo padre, sua madre, suo fratello e Tommy. Certo, c'era anche Sauli, che peró non pareva un granché entusiasta.
Quando aveva alzato lo sguardo sulla balconata, aveva visto i loro sorrisi commossi e felici, e aveva visto il suo Kitty sbracciarsi per tutto il tempo.
Era stato allora che aveva realizzato.

Quando quell'avventura straordinaria coi suoi idoli, fu terminata e tornò nella sua LA, aveva fatto due semplici cose:
Aveva detto a Sauli di tornarsene in Finlandia, perché non aveva bisogno di qualcuno che stesse con lui per il suo conto in banca.
Ed era corso da Tommy, senza alcuna paura.
Aveva bussato alla sua porta, col fiatone, sperando di trovarlo in casa.
Quando lo aveva visto sulla soglia, con l'aria sorpresa e la sua immancabile birra stretta nella mano, aveva sentito montare dentro di se, la voglia irrefrenabile di confessargli tutto.
"Adam, cosa è successo?" gli aveva chiesto preoccupato
"Ho cacciato Sauli."
"Oh, mi.. mi dispiace.."
"A me no!" aveva ignorato bellamente il suo sguardo confuso e gli si era avventato contro, baciandolo con la foga di un povero cristo perso in mezzo al deserto, che si butta a capofitto su una sorgente d'acqua per abbeverarsi.
E dio, se gli era mancato!
Era stato come tornare alla vita, dopo un tempo insostenibile.
Il SUO Tommy Joe, perché era suo, lo aveva capito dall'urgenza con la quale rispondeva a quel bacio.
Semplicemente dopo, avevano finito col fare l'amore lí, nell'ingresso, sul pavimento.

La routine, proseguiva. Il promo tour, era ricominciato con degli stati d'animo diversi.
Loro erano insieme, lo erano per davvero.
I baci durante Cuckoo e Fever erano tornati, scatenando le polemiche, le crisi isteriche delle Saulbert e i festeggiamenti, decisamente poco velati delle Adommy.
I media si erano accaniti su di lui, tutti si chiedevano che fine avesse fatto il suo fidanzato.
Alle tante, si decise a rispondere a quella domanda con un:
"Non aveva senso stare con qualcuno che non amavo. Sono tornato dall'unica persona che voglio e vorró sempre al mio fianco."
Aveva guardato in direzione del suo uomo, dopo aver dato quella risposta. Lo aveva visto sorridere e nascondersi dietro il suo ciuffo rosa, scatenandogli un moto d'affetto incontenibile.
"Ho sempre amato il mio Kitty. Adesso siamo cresciuti e non abbiano intenzione di nasconderci, non piú."
Sarebbe andato da lui, e lo avrebbe baciato davanti all'intervistatore, ma non aveva niente da dimostrare.
Aveva reso pubblico ciò che provava, ciò che avrebbe voluto urlare a squarciagola anni prima. Bastava cosí.
Era felice finalmente, felice di non doversi nascondere, felice di non dover piú fingere che quel ragazzo fosse solo un amico.
Aveva tutto quello che aveva sempre desiderato.
Una carriera nel pieno del suo splendore e il suo gattino rosa.
Non aveva bisogno di nient'altro. 

   
 
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