Prompt: Dragon Trainer,
Hiccup&Sdentato, Inversione di ruoli
Titolo: Libertà
Autore: Ruta
Wordcount: 523
Rating: verde
Avvertimenti: Postmovie; One-shot
Introduzione: - Così adesso sei tu a dovermi insegnare, vero? –
Sdentato gli preme il muso contro il ginocchio, sfrega forte fino a far
crepitare la stoffa. Hiccup gli sfiora le squame tra le orecchie,
grattandogliele con movimenti che non conservano più nulla d’impacciato. –
Spero di essere un allievo bravo almeno il doppio del maestro che sono stato, –
dice, distratto.
Libertà
-
Così adesso sei tu a dovermi insegnare, vero? –
Sdentato
gli preme il muso contro il ginocchio, sfrega forte fino a far crepitare la
stoffa. Hiccup gli sfiora le squame tra le orecchie, grattandogliele con
movimenti che non conservano più nulla d’impacciato.
–
Spero di essere un allievo bravo almeno il doppio del maestro che sono stato, –
dice, distratto.
Sdentato
punta gli occhi nei suoi – non hanno nulla di derisorio o circospetto, sono
solo familiari ormai e paiono riflettere il turbamento che Hiccup sente di non riuscire
a nascondere del tutto, non con lui perlomeno -, poi strofina di nuovo il muso,
con gentilezza, questa volta sulla sua mano aperta. Hiccup sospira e si passa
l’altra dietro al collo. – Beh, da qualche parte dovremo pur cominciare, no? –
Sdentato
fugge via con un balzo fulmineo. Ritorna in una manciata d’istanti, dimostrando
ancora una volta il potenziale ineguagliabile di una Furia Buia. Dalla mascella
pende la cinghia della sella. Fa un cenno con la testa, sguainando i denti in
quello che a chiunque altro apparirebbe come un ringhio minaccioso, ma che lui
riconosce invece come un sorriso. Hiccup sorride di rimando.
–
D’accordo, Sdentato, - annuisce. – D’altronde prima è meglio è, giusto? –
Si
alza dal letto e quando la mancanza di equilibrio rischia di mandarlo gambe
all’aria, Sdentato sfreccia verso di lui e lo sorregge. Hiccup rimane un
secondo di troppo così, appeso alle minuscole sporgenze sulla testa del suo
drago, lottando contro la sensazione di malessere che la protuberanza estranea
che ha al posto del piede gli procura. Gli pesa, deve ancora abituarsi, inoltre
lo mette a disagio. Vorrebbe scrollarselo di dosso, ritornare a letto e
dimenticare ogni cosa, ma nel perdere un pezzo di sé non ne ha trovato un altro
ben più importante? Sdentato gli ha dato la sua libertà, gli ha offerto
l’opportunità di essere se stesso. È qualcosa che anche lui si sente in dovere
di restituirgli. È un debito d’onore. La libertà di Sdentato sta nel cielo e il
cielo, finchè lui si rifiuterà di uscire dalla propria camera, gli rimarrà
precluso.
-
Riproviamo, ti va? Su, bello. Aiutami ad alzarmi. Credo che mi si sia
addormentato il piede. –
Settimane
o mesi dopo, Astrid gli apre ancora una volta gli occhi.
-
Sai, - dice fissandolo dritto in faccia, - era ora che ti dessi una mossa.
Sdentato ha corso il rischio di diventare pigro per colpa tua. –
Al
suo sguardo interrogativo, Astrid aggrotta le sopracciglia e fa una smorfia che
Hiccup ha già imparato ad interpretare come reazione consequenziale a quando
sente quelle che considera idiozie o peggio, ovvietà.
–
Pensi davvero che si sarebbe mai lasciato cavalcare da qualcun altro che non
fossi tu? Davvero, Hic, a volte sai essere così ottuso che mi chiedo cosa ci
trovi mai in te. –
La
libertà capisce allora, forse anche per Sdentato non è mai stata quella. Volare
è meraviglioso certo, è come tornare a casa, ma casa è famiglia ed è quello che
entrambi rappresentano l’uno per l’altro. Loro si accettano per come sono,
difetti e imperfezioni incluse, ed è questa la loro libertà. L’aver trovato un
compagno con cui condividerla.