Era la sua migliore amica. Lün era la sua migliore amica. Sua e di Bill. Non si ricordava neppure come l’avevano conosciuta ormai, forse alla scuola di musica, dove lei studiava il violino…

Lün era la sua migliore amica. Era in classe con loro al sesto grado, ed era rimasta con Bill anche al settimo, all’ottavo e al nono.

Lün era la sua migliore amica. Era lei che difendeva sempre il fratello dai bulletti quando si erano separati, era lei che gli aveva impedito di fare cazzate.

Lün era la sua migliore amica. Per le strade di Leipzig non era strano vederli, una volta; lui, Bill, Andreas e la ragazza. Sempre insieme. I quattro dell’apocalisse.

Lün era la sua migliore amica. La sua migliore amica di sempre. Eppure da quando era impegnato con i Tokio Hotel non la vedeva molto spesso, la trascurava…

“Lün, che sono quelli?”

“Cos…? Oh, niente, Tom, niente.”

“Come niente! Sono tagli!”

“Ho detto niente e sono NIENTE!”

Lün era la sua migliore amica. Ed era anche l’unica ragazza della quale si fosse mai innamorato. Lei non lo sapeva, non glie lo aveva detto “per non rovinare l’amicizia”.

Lün era la sua migliore amica. Ed era una ragazza riottosa e ribelle. Persona di spicco nella scena underground punk di Leipzig.

Lün era la sua migliore amica. Ma non parlavano più come un tempo, lei lui e Bill. Non riusciva a capire molte delle cose che faceva.

“Tom, lo faccio perché mi va! Punto e basta! Checcazzo…!”

“Beh scusami se te l’ho chiesto allora!”

Lün era la sua migliore amica. Era per dimenticarla che si faceva tutte le altre ragazze. Ma ogni volta che scopava pensava a lei.

Lün era la sua migliore amica. Ma spesso, quando la guardava vedeva in lei una cupa mestizia e rassegnazione. Non sembrava più la Lün di una volta.

Lün era la sua migliore amica. La piccola “paladina degli oppressi”.

Lün era la sua migliore amica. E di Bill. Ma più di Bill che sua.

Lün era la sua migliore amica. Ma mentre lei sapeva tutto di lui, lui non sapeva un cazzo di lei.

“Allora? Non mi chiedi nulla?”

“E a che servirebbe? Dicono tutto i giornali…”

Lün era la sua migliore amica. E forse proprio perché non sapeva nulla di lei non capì come mai si era uccisa.

Lün era la sua migliore amica. Il suo primo amore. La sua prima volta (“ricordati che è solo sesso”). Il suo angelo custode.

Lün era la sua migliore amica. Ma era innamorata di lui. Bill glie lo disse molto dopo. Gli disse che lo amava profondamente ma sapeva che tra loro non ci sarebbe mai stato nulla. Gli disse che si era uccisa per quello. Perché non poteva averlo. Gli diede una sua lettera.

Tom si rimise in piedi nel piccolo cimitero del paesino di dov’erano i genitori di Lün. Era davanti alla sua tomba. Le aveva portato dei fiori.

“Addio, piccola mia…”

Il vento stormiva tra le fronde dei pioppi del cimitero. Gli passò attraverso, gli entrò in ogni buco possibile tra i vestiti, gli riuscì persino a smuovere i dreadlocks. Nel vento c’era la sua voce che gli parlava come un tempo.

“Arrivederci, Tom…”

Una lacrima, solo una e solitaria, rigò la guancia di quel ragazzo, così forte eppure così fragile. Lui la lasciò scorrere. Ne aveva bisogno.

Fuori, una macchina nera. Dentro, Bill che lo aspettava. Tom entrò.

C’è chi dice che appena entrato si aggrappò al fratello scoppiando in singhiozzi disperati.

Ciauz. Tornata con un’one-shot che non so proprio da dove mi è venuta. Alcune note (importanti e non)

- Lün si legge liun, come Lune (luna in francese). All’inizio si doveva chiamare Lune ma Lün mi piaceva di più

- I gemelli Kaulitz non mi appartengono (peccato >_>) e questa fic non è scritta a scopo di lucro ecc ecc (fra poco mi chiamerò Nausicaa212 ONLUS, per rendere meglio l’idea XD)

- Commentate!^^