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Autore: Courage12    02/11/2012    2 recensioni
“Non ti voglio fare male…”
“Jonghyun-ah … parli troppo. Mi faresti male solo se te ne andassi.”
“Non lo farei mai.”
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jonghyun, Key
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“미노멋있고기범이귀여워”
(“Minho is cool and Kibomi is cute” – Jonghyun on Twitter. 25/10/12)

“Jonghyun-ah! Spegni quella dannata luce e vai a dormire!”
Erano le 3 di notte, e la luce sul comodino accanto al letto di Jonghyun era l’unica ancora accesa.

“Ne. Stavo guardando le foto di Minho e Key di stasera. E poi sto cercando di contattare Kibum, ma non mi risponde …”

“Lo sai benissimo che torneranno domani mattina presto. VAI A DORMIRE.”
Il leader spazientito gli tirò un’occhiataccia terribile e tornò sotto le coperte.

“Si, ma Key continua a non rispondermi … e non è da lui.” Disse tra sé e sé Jonghyun.
Ormai rassegnato, tentò di mettersi a dormire con il cellulare acceso accanto al cuscino.

Kim Jonghyun era stato sempre troppo protettivo nei suoi confronti, e ogni volta che il suo Kibum era fuori senza di lui, lo chiamava per rassicurarlo.
Quella sera non andò così.
C’era qualcosa di strano nell’aria … un qualcosa che non gli fece chiudere occhio per tutta la notte.

La mattina dopo, Jonghyun fu stranamente il primo ad alzarsi dal letto.
Corse in cucina, perlustrò ogni minimo angolo di ogni stanza … ma Key non c’era.
E quella brutta sensazione ancora non era sparita.
L’unica soluzione più logica e immediata era chiamare Minho.

“Minho! MINHO! Ma dove siete? Perché non siete ancora tornati? E’ successo qualcosa?”
“Jonghyun-ah … stavo per chiamare. Kibum … Kibum non c’è. Non si trova. Io … io l’ho perso di vista … c’era tanta gente … e … è tutta colpa mia … io non volevo …”
“Minho calmati…”
“C’era uno strano tizio che lo seguiva da quando eravamo usciti. Gli avevo detto di stare vicino a me … poi mi sono girato un attimo, e non l’ho trovato più. Sono un disastro.”
“Minho torna a casa … ci penso io.”

Jonghyun chiuse la chiamata, buttò violentemente il cellulare  a terra svegliando Onew e Taemin.
“Che cosa pensi di fare da solo?” chiese il leader allarmato.
“Lo trovo io. Non ho bisogno di nessun’altro …”
“Non sarebbe meglio chiamare la polizia? E se ti dovesse succedere qualcosa? Jonghyun-ah … per favore.” Taemin era seriamente preoccupato, e sembrava che stesse per avere una crisi di panico.
“Minnie non ti preoccupare. Tornerò con Kibummie, ok?” e gli diede un bacio sulla fronte.

Jonghyun uscì di casa sbattendo la porta. La rabbia gli faceva ribollire il sangue e quel lato violento di sé stesso, che aveva sempre tenuto a freno, stava per esplodere tutto d’un colpo.
“Quello stronzo maledetto … giuro che se gli ha fatto qualcosa, lo ammazzo.”
Correva come un pazzo e il cuore gli batteva all’impazzata.
Perlustrò ogni singola strada buia e isolata … ma non trovò nessuno.
Si sentiva morire dentro. Immaginava di stare senza il suo Key e impazziva.
Finché non sentì un rumore strano provenire da un vicolo cieco …

“KEY ! KIBUM! SEI TU?” la voce era incrinata dal panico e dalla rabbia.
I rumori aumentarono e Jonghyun percepì un flebile suono.
“J-Jonghyun-ah …”
Era lì. L’aveva trovato. Il suo prezioso Key era di nuovo con lui.
Gli occhi di Jonghyun si riempirono di lacrime non appena videro il corpo di Key quasi completamente nudo e pieno di lividi e ferite.
Poco più lontano era disteso, con una bottiglia in mano, l’animale che aveva osato toccare e infierire sul suo ragazzo.

Ormai non ragionava più. La rabbia, la repulsione, il dolore avevano sopraffatto la ragione.
Jonghyun lo fece alzare con violenza e gli sferrò un pugno sul naso.
Sentì le ossa frantumarsi al contatto con le sue nocche già livide. Ma non gli bastò.
Vedere il volto storpiato e pieno di sangue di quell’uomo, lo faceva stare bene.
Prese una bottiglia di vetro rotta e stava già per avvicinarsi nuovamente a lui, quando Key ritornò a parlare.
“Jonghyun-ah … f-fermati … t-ti prego.” La sua voce era un debole sussurro.
Il ragazzo imbestialito prese l’uomo per il colletto e lo scaraventò dall’altra parte.
“Sparisci animale.” Sibilò.
Dopo averlo visto andare via, cercò di abbracciare Key.
“Hey, Kibomie. Sono qua. Torniamo a casa.”
Il più piccolo tentò inutilmente di sorridere e si accasciò tra le sue braccia.
Jonghyun non poteva portarlo a casa così. Spostò delicatamente il corpo dell’altro e cercò un pezzo di stoffa qualsiasi.
Fortunatamente, poco più lontano, trovò una coperta e l’avvolse intorno a Key.
Lo prese in braccio e si incamminò verso il dormitorio.

Arrivati ormai a casa, trovarono Onew ad aspettarli fuori.
Non si scambiarono nemmeno una parola e il leader lo aiutò a portare dentro Key.
Nel salotto, Minho era seduto al tavolo con una tazza di tè caldo accanto e Taemin gli teneva la mano. Entrambi alzarono lo sguardo e sorrisero come bambini.
“Come sta? Che è successo? Non dovresti portarlo all’ospeda… “
Jonghyun zittì il maknae con uno sguardo e portò Key nella stanza.

Lo fece distendere dolcemente sul suo letto e andò a prendere un disinfettante e delle garze.
Quando tornò, vide che Key aveva quasi ripreso i sensi del tutto.
Si sedette accanto a lui, e cominciò a tamponare le sue ferite.
“Aih … fa male…”
“Lo so … non posso farci niente. Guarda come ti ha ridotto quell’animale …”
“Grazie …”
Jonghyun gli sorrise e continuò a disinfettare.
“Mi hai salvato la vita per la seconda volta…” Key lo fermò e gli prese la mano.
“La seconda volta?”
“La prima quando ci siamo conosciuti … la seconda oggi. Grazie.”
Il più grande si avvicinò per baciarlo, ma Key si scostò portandosi una mano al viso.
“Sei ancora scosso … lo capisco.”
“No … no … mi dispiace … resta qui con me. Dormi con me, non voglio restare da solo …”
“Sicuro?”
Key gli rispose facendogli spazio nel letto.

Jonghyun si distese accanto a lui e offrì il suo braccio come cuscino.
Lo strinse piano piano a sé e Key affondò la testa nell’incavo tra la spalla e il collo.
“Non ti voglio fare male…”
“Jonghyun-ah … parli troppo. Mi faresti male solo se te ne andassi.”
“Non lo farei mai.”
“Bene…”

Passarono la notte così. Immobili. Non ci fu bisogno di parole.
Il calore di Jonghyun bastava a far star bene Key.
Il dolore di tutte quelle ferite, di tutti quei lividi e lo shock appena subito sembravano essere spariti.
Del resto sapeva che tra le sue braccia sarebbe stato al sicuro. Sempre.




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Spazio autrice:
Chiedo perdono. Divento sempre più tragica ... però ... boh. Li amo. Non ci posso fare niente.
Se volete, questa è la canzone che mi ha ispirata per il titolo e per tutta la ff <3


http://www.youtube.com/watch?v=wGobXmyCnfI&list=FLkV6W1WFDzN2sW-HuS--FYw&index=16&feature=plpp_video
   
 
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