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Autore: _Daenerys Targaryen93_    03/11/2012    4 recensioni
Bulma Brief, la bella ereditiera dai capelli azzurri della Capsule Corporation, dopo una drastica rottura con Yamcha, il suo ragazzo da quando aveva sedici anni, si renderà conto di provare dei sentimenti per Vegeta, il cinico ed affascinante principe dei Saiyan.
Spero di avervi incuriositi, e che la mia storia non risulti banale.
Questa è la mia prima fic in questo fandom e sono felice di aver scritto questa storia sulla mia coppia preferita.
Metterò l'avvertimento OOC perché non sono sicura di aver descritto bene i loro caratteri.
Buona lettura
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Un po' tutti, Vegeta, Yamcha | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova bellissima giornata era incominciata.
Alla capsule corporation una bella donna magra, bionda e vestita con una canottiera arancione e un jeans, dall’aria piuttosto gaia stava annaffiando i fiori del suo giardino, canticchiando, mentre suo marito, un brillante scienziato, se ne stava nel suo laboratorio a inventare qualche strano congegno.
Simpatico e piuttosto famoso … dai capelli e i baffi grigi, i piccoli occhi nascosti da un paio di occhiali … con indosso il solito camice bianco e sulla sua spalla il gattino nero a tenergli compagnia … questo era il dottor Brief.
Un caldo raggio di sole penetrò all’interno dell’ampia stanza arredata con gusto e dai colori vivaci, illuminando il viso di una bella e giovane donna dai capelli azzurri.
Era Bulma Brief la bella ereditiera della Capsule Corporation.
Stava dormendo beatamente, finché la sveglia non la svegliò.
Mormorando qualcosa, allungò la mano destra e la spense.
Si mise a sedere sbadigliando e stiracchiandosi.
Si grattò la testa, e scese dal letto infilando le pantofole.
<< Accidenti che sonno … >>,
aprì il cassetto e prese della biancheria pulita, dirigendosi poi verso il bagno.
Si spogliò e si infilò sotto la doccia aprendo l’acqua calda.
Quella mattina aveva appuntamento con Yamcha il suo ragazzo, che finalmente aveva trovato il tempo per uscire con lei.
Dopo essersi lavata tornò in camera e il telefono squillò.
<< Pronto? Ah, ciao Yamcha! Stavo giusto per …. Cosa??? … Ma …. Mi stai prendendo in giro?????? … E’ ovvio che mi arrabbi!! Se non vuoi passare del tempo con me basta dirlo …. >>.
Riattaccò, urlando poi furiosa:
<< Grrrrrrrr!!! IMBECILLE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ogni scusa è buona! Altro che partita di baseball!!! >>.
Bulma iniziava ad essere davvero stufa di questo suo comportamento, tanto che ormai si era decisa a mollarlo.
E come se non bastasse, stava iniziando a pensare che lui la tradisse, forse le partite di baseball per le quali le dava sempre buca portavano il nome di ‘Lucy’ o ‘Barbara’ …
Decise di non rovinarsi la giornata, di prepararsi ed uscire comunque a fare una passeggiata.

Scesa in cucina, afferrò un croissant e lo addentò.
Si versò del caffè ed iniziò a sorseggiarlo, continuando poi a mangiare il croissant.
Milky, il loro gattino nero, le si avvicinò facendo le fusa.
Sorrise e si accovacciò per accarezzarlo.
<< Che c’è piccolo? Vuoi anche tu un po’ di croissant? Ma è troppo dolce per te … ti va un po’ di latte? >>
<< Donna! >>,
il sorriso scomparve e voltandosi vide un giovane uomo, dagli occhi e i capelli neri, muscoloso appoggiato allo stipite della porta.
Aveva uno sguardo magnetico ed era piuttosto bello.
Bulma arrossì vedendolo a torso nudo.
<< Ma non ce le hai le magliette, Vegeta? >>
<< E tu non ti sei accorta che ti si vedono le mutande? >> ghignò.
Bulma sussultò, alzandosi di scatto e aggiustando la gonna bianca che indossava, sotto lo sguardo divertito di Vegeta, il principe dei Saiyan, un popolo quasi scomparso del tutto che da qualche mese risiedeva alla Capsule Corporation.
Vegeta la osservò, la trovò piuttosto attraente .. magra dalle gambe bellissime, le forme gentili, gli occhi azzurri e profondi come il mare ..
Con quel top nero che le metteva in bella mostra il decolté …
Si morse il labbro inferiore, avrebbe tanto voluto prenderla lì sul tavolo ..
Scosse la testa per allontanare quel pensiero.
Era il principe dei saiyan, non poteva di certo interessarsi ad una comune terrestre.
<< Donna ho fame, dammi qualcosa da mangiare! >>
<< QUANTE VOLTE TI HO DETTO DI NON CHIAMARMI DONNA!!!!!!!!!!!! MI CHIAMO BULMA … B-U-L-M-A! DEVO FARTI LO SPELLING, PER FARTELO CAPIRE???????????? >>
<< Non me ne frega niente di come ti chiami, ho fame … dammi da mangiare! >>
<< Hai le manine! Quello è il frigo serviti da solo! Io devo andare … >>,
Vegeta sbuffò aprendo il frigorifero.
<< Devi uscire con quel fallito? >>
<< NO! UNA DONNA NON PUO’ ANDARE A PASSEGGIO DA SOLA??? >> urlò, prima di uscire e sbattere la porta.
<< Tsk! Quella è pazza! >>.

Bulma passeggiava in lungo ed in largo per le strade della Città dell’Ovest, guardando ogni tanto qualche vetrina.
Ad un certo punto volle bere un milk shake così si fermò in una caffetteria e lo ordinò.
Seduta al tavolo attendeva che il cameriere le portasse ciò che aveva richiesto ..
Ma in quel momento, accadde qualcosa di imprevisto ..
Ciò che sospettava da tanto, si manifestò davanti ai suoi profondi occhi azzurri …
Yamcha era seduto ad un tavolo con una bella moretta, che sicuramente non era solo un’amica in quanto i due si stavano sbaciucchiando.
Furiosa strinse i denti, non sapeva se piangere o meno.
Afferrò il milk shake che il cameriere le aveva appena portato e si avvicinò ai due.
Yamcha vedendola impallidì … divenne bianco come un cencio.
<< E così … costei è L’IMPORTANTE PARTITA DI BASEBALL CHE DOVEVI GIOCARE? Un nome particolare per una sciacquetta! >>
<< Bulma io … >>
<< Goditi il mio servizio .. o forse è meglio dire fuoricampo .. perché con me hai chiuso imbecille! >> mormorò versandogli il milk shake in testa.
Detto questo si voltò e se ne andò urlando al cameriere di mettere il milk shake sul conto di quel ‘figlio di puttana di Yamcha Kunimitzu’ ( Cognome inventato XD) ed uscì sbattendo la porta.

Vegeta, si stava allenando nella gravity room, raggiungendo una gravità pari a trecento.
Tra potenti colpi e onde energetiche più volte aveva rischiato di distruggere la camera gravitazionale, o di lasciarci le penne a causa delle pareti create appositamente per deviare i suoi colpi e rinviarli al mittente.
Quel pomeriggio aveva deciso di allenarsi ancora più duramente, fino allo stremo, così man mano aumentò la gravità, raggiungendo i trecentocinquanta.
Si muoveva a fatica, respirando affannosamente.
Lanciò una sfera d’energia e questa si rifletté sulla parete ritornando indietro, la schivò … ma essa tornò a riflettersi sulla parete e a dirigersi contro Vegeta.
Non riuscì a scansarsi così venne colpito in pieno.
Cadde in ginocchio ansimante ..
Gocce di sudore cadevano sul pavimento, evaporando non appena entravano in contatto con esso.
“Devo farcela .. devo superare Kakaroth! Io sono il principe dei saiyan, non posso permettere che un infimo suddito … non posso accettare che sia più forte di me … ”,
d’un tratto la camera si spense riportando la gravità allo stato normale.
Si rialzò, stupito.
<< Ma che diamine succede??? >> corse alla porta ed uscì in corridoio urlando << VECCHIO!!!! VECCHIO VIENI SUBITO QUI!>>.
Il dottor Brief, sentendo le sue grida, lo raggiunse:
<< Cosa succede Vegeta? >>
<< Dimmelo tu! Questo dannato aggeggio si è spento da solo! >>
<< Ho capito .. aspetta gli do un’occhiata .. >>.
Dopo un’attenta analisi, il padre di Bulma annunciò che la camera necessitava di un’urgente riparazione, il saiyan l’aveva letteralmente distrutta.
Furioso, Vegeta si recò in cucina deciso a mettere qualcosa sotto i denti.
Aprì il frigo ed afferrò qualche cosciotto di pollo, mezza crostata di ciliegie, una decina di hot dog, dell’insalata di patate e molto altro ancora … disponendo poi tutto sul tavolo.
Iniziò a divorare voracemente un cosciotto, prendendo anche un po’ d’insalata.
Sentì la porta sbattere e voltandosi vide Bulma entrare urlando fuori di sé.
La ragazza aprì il frigorifero, prendendo dell’aranciata:
<< GRRRR!!!! CHE ODIO!!! RAZZA DI FIGLIO DI PUTTANA!!!! SE LO PRENDO QUEL COGLIONE DEL CAZZO LO FACCIO FUORI!!!! RAZZA DI CORNUTOOO!!! >> poi si rivolse al saiyan << MA TI SEMBRA NORMALE??? QUEL IMBECILLE STAVA BACIANDO UN’ALTRA!!!! E CHISSA’ CON QUANTE ALTRE E’ STATO!!! >>
Vegeta fece spallucce:
<< Fyhgtdfhhufy … >>
<< Ah? Che caspita hai detto??? >>,
Vegeta ingoiò il boccone, per poco non si strozzò:
<< Ho detto .. dovrebbe fregarmene qualcosa, donna? >>
<< Era per parlare … quel cornuto .. >>.
Vegeta la ignorò continuando a mangiare come se niente fosse, Bulma alzò un sopracciglio irritata, chiedendogli se la stesse ascoltando.
Il saiyan la ignorò di nuovo, così Bulma sbatté i pugni sul tavolo.
Finalmente Vegeta parlò, irritato:
<< Donna sto mangiando, levati dai coglioni … >>
<< Cosa ti costa ascoltarmi? E NON CHIAMARMI DONNA!!!! Sono Bulma! BULMA!!!!! >>
<< I timpani .. con quella voce irritante che ti ritrovi, poi urli come una forsennata, donna … >> ghignò, facendola infuriare ancora di più.
<< Sei incredibile! >>
<< Ma che cazzo vuoi? >>
<< Ehi, modera il linguaggio quando parli con me … sono pur sempre una signora … >>
<< Certo .. si vede da come ti sei espressa prima .. sei piuttosto scurrile … >>
<< E’ colpa di quel cornuto .. sono fuori di me! Di solito non parlo mai in quella maniera .. >>
<< La cornuta sei tu a dire il vero .. è lui che ti ha tradita .. no? E’ così che funziona … >>
<< Ma grazie! Rigira pure il coltello nella piaga! >>.
<< Tanto quello era un fallito .. che ti importa .. potresti avere di meglio .. >> mormorò,
<< Cosa? Del tipo? >>.
Il saiyan si alzò di scatto, dirigendosi verso la porta.
<< Io vado a dormire .. >>
<< Aspetta! Cosa intendi con il ‘potrei avere di meglio’? >>
<< NON ROMPERE E PENSA A PULIRE DONNA! >>,
Bulma divenne paonazza dalla rabbia e dovette resistere all’impulso di provare a strozzarlo, in quanto sapeva bene che con un dito il saiyan avrebbe potuto scaraventarla violentemente contro la parete … ci avrebbe rimesso sicuramente la pelle.
<< NON DIRMI COSA FARE! RAZZA DI PERFIDO E SPOCCHIOSO SAIYAN!!!! E NON CHIAMARMI DONNA PER LA MISERIA!!!!!!!!!!!!!!!!! >>.

Seduta sul divano Bulma stava leggendo un libro, sgranocchiando di tanto in tanto qualche biscotto.
La storia era ambientata nell’epoca coloniale e la protagonista del romanzo, Bridgette, veniva costantemente tradita dal proprio coniuge.
Ella lo perdonava ogni volta, non che avesse altra scelta sia chiaro , e continuava a subire soffrendo in silenzio.
Sbuffando la giovane donna dai capelli azzurri chiuse il libro e lo gettò in un angolo, incrociando poi le braccia.
<< Ah! Povera imbecille, avresti dovuto prenderlo a calci nel sedere. >>,
come aveva fatto lei con Yamcha, aveva pensato.
Tanti anni di fidanzamento buttati nel cesso.
Iniziò a pensare di aver sprecato solo tempo prezioso.
Yamcha non aveva un lavoro che potesse offrirle un futuro decoroso – non che avesse bisogno di qualcuno con del denaro a palate vista la sua ottima situazione economica , ma non era intenzionata a mantenere un parassita – giocava in una squadretta di baseball da quattro soldi, che oltretutto perdeva sempre, guardava le altre ragazze e .. ora l’aveva anche tradita!
Vegeta aveva ragione nell’affermare che Yamcha fosse un fallito.
Doveva ammetterlo.
<< Mi prenderei a schiaffi da sola … ma quell’energumeno ha davvero ragione! >>,
il campanello suonò.
Bulma malvolentieri si alzò ed andò ad aprire.
Yamcha se ne stava fuori la porta con un mazzo di rose in mano ed una scatola di cioccolatini.
Bulma trovò la forza di calmarsi e non farlo a pezzi.
Si appoggiò allo stipite della porta a braccia incrociate e ironicamente fece un gesto d’apprezzamento:
<< Toh! Hai trovato un lavoro .. ti sei messo a vendere schifezze di san Valentino porta a porta? >>
<< Ma dai dolcezza, questi sono per te … >> disse sorridendo come un ebete,
Bulma alzò un sopracciglio:
<< Oh! E’ stato un pensiero proprio carino .. peccato che sono allergica ai fiori e alla cioccolata .. >>
<< Ma che dici non è vero .. tante volte ti ho .. >>
<< Sono allergica a tutto quello che viene regalato dai traditori fedifraghi! Terribilmente allergica .. >>
<< Oh, andiamo non sarai ancora arrabbiata per .. >>
<< Quella zoccola? Oh .. non sono arrabbiata, semplicemente voglio che sparisci … >>
<< Andiamo .. ti chiedo scusa .. >>
<< Non me ne frega niente delle tue scuse .. sicuramente non è l’unica con cui mi hai tradita .. >>
<< Ma che dici, non .. >>
<< Non provare a dirmi cavolate! Sicuramente ho ragione .. >>.
Yamcha la scansò ed entrò in casa, ignorando le proteste della ragazza e lasciò i suoi regali sul pavimento.
Si avvicinò poi a Bulma per abbracciarla ma questa lo scansò:
<< Non .. ti permettere .. imbecille … Quella è la porta, vattene! >>
<< Ma .. >>
<< Non ti voglio più vedere! Sei uno schifoso bastardo, oltre che un fallito .. non infettare oltre la mia casa con la tua fetida presenza .. fuori! >> esclamò autoritaria,
<< ODDIO BULMA! COME ESAGERI, PER UNA PICCOLA SCOPATA CHE MI SONO FATTO! TUTTE QUESTE SCENE … >>
<< VATTENE FUORI O GIURO CHE TI PRENDO A CALCI NEL CULO, STRONZO! >>
<< SAI, FORSE E’ QUELLO CHE FARO’! HAI SEMPRE VOLUTO COMANDARMI A BACCHETTA! SEI INSOPPORTABILE, CHIEDITI PERCHE’ TI HO MESSO CONTINUAMENTE LE CORNA! SI .. JASMIN NON E’ STATA L’UNICA! CI SONO STATE ANCHE MOLTE MARY, UNA CAMILLA E MOLTE ALTRE ANCORA … DI QUESTO PASSO RIMARRAI SOLA, SE CONTINUERAI A COMPORTARTI COSI’ RICEVERAI SOLO DOLORE E CORNA! >> ghignò,
Bulma divenne paonazza dalla rabbia, afferrò i regali che le aveva portato Yamcha ed iniziò a lanciarglieli contro colpendolo in pieno … afferrò altri oggetti e lanciò anche quelli:
<< ORA LA COLPA SAREBBE MIA??? FUORI! SAI CHE ME NE FREGA CON CHI SEI STATO? IO POSSO AVERE DI MEGLIO! SE TI LEVI DALLE SCATOLE CI GUADAGNO, VISTA LA CAPOCCHIA DI SPILLO CHE TI RITROVI A SUD DELL’EQUATORE … NON MI ACCONTENTO DELLE PICCOLE COSE IO! POI SE ALLE TUE PUTTANE PIACE SONO AFFARI LORO! … >> lo spintonò fuori di casa << Ah! Un ultima cosa … ricordi i miei orgasmi quando lo facevamo? FACEVO FINTA! NON SENTIVO NIENTE NEANCHE IL SOLLETICO! >> urlò prima di assestargli un pugno sul naso che lo mandò KO.
Chiuse la porta e vi si appoggiò contro, sospirando.
Non poteva essere colpa sua … se la loro storia era finita il responsabile era solo Yamcha.
Se la loro storia era finita, perché non soffriva?
Perché non piangeva per lui?
Un battito di mani la fece sussultare.
Vegeta le si parò davanti ghignando:
<< Lo spettacolo più divertente che io abbia mai visto … >>
<< Cosa hai vito? >> farfugliò,
<< Abbastanza direi .. bel pugno! E belle parole, da signora! E’ strano però che sia finita così, non ti pare? Eppure sembrava quasi che tu l’avessi ammaestrato come un cagnolino … >> rise.
Bulma rabbrividì:
<< Co .. cosa hai detto? >>
<< Quello che ho detto .. >>
<< Ammaestrato …. E .. er .. ero autoritaria con lui? Lo trattavo .. co .. come … lo comandavo a bacchetta? >> il labbro inferiore iniziò a tremarle,
Vegeta fece spalluce:
<< E io che ne so .. >>.
Bulma si passò una mano tra i capelli, accasciandosi poi al suolo.
Si strinse le ginocchia al petto ripensando alle parole di Yamcha:

“ HAI SEMPRE VOLUTO COMANDARMI A BACCHETTA! SEI INSOPPORTABILE, CHIEDITI PERCHE’ TI HO MESSO CONTINUAMENTE LE CORNA! SI .. JASMIN NON E’ STATA L’UNICA … DI QUESTO PASSO RIMARRAI SOLA, SE CONTINUERAI A COMPORTARTI COSI’ RICEVERAI SOLO DOLORE E CORNA!”.

La ragazza si portò le mani al volto iniziando a singhiozzare.
Vegeta la guardò stupito, cosa cavolo aveva da piangere ora?
E perché si sentiva così strano nel vederla triste?
<< Forse è davvero colpa mia … >> mormorò
<< Piangi per quello là? >>
Bulma scosse la testa:
<< No per il semplice fatto che … detesto ammetterlo ma ha ragione! Se continuo a cercare di controllare tutto … non troverò mai un uomo fedele … nessuno mi amerebbe così come sono! >>.
Vegeta si voltò per tornarsene in camera sua, ma mentre saliva le scale si bloccò.
Sentì di non poterla lasciare sola in quel momento.
Avrebbe voluto dire o fare qualcosa affinché si sentisse meglio.
Vegeta scosse la testa.
Ma cosa gli succedeva?
Si voltò a guardare la terrestre in lacrime.
Le sembrò fragile, bisognosa dell’affetto e dell’amore di un vero uomo .. e semplicemente bellissima.
Non vedeva una ‘maniaca del controllo’, ma semplicemente .. Bulma ..
Una persona che l’aveva accolto in casa, nel calore dell’ambiente domestico nonostante tutto ciò che il saiyan le aveva fatto.
A partire dalla sofferenza che aveva patito la Terra con il suo arrivo e quello di Nappa, alle scortesie che egli le riservava ogni singolo giorno.
Eppure lei non si era mai lamentata, non l’aveva mai sbattuto fuori di casa, o privato di un pasto caldo.
Anzi gli teneva testa, cosa che lo divertiva parecchio.
C’era qualcosa in lei che lo attraeva, aspetto estetico a parte, e non riusciva a comprendere come Yamcha avesse potuto farle del male.
Così grattandosi la testa mormorò:
<< Ma finiscila di dire cavolate … la colpa è solo di quel fallito. Ricorda una cosa, non devi cambiare te stessa per nulla al mondo .. a mio parere, vai bene così come sei … prima o poi troverai qualcuno che ti ama e che rabbrividirà al pensiero di perderti … a tal punto che l’idea di tradirti non gli passerà neanche per l’anticamera del cervello … >> detto questo se ne andò lasciando sola Bulma.
Quest’ultima allibita, si alzò in piedi arrossendo.
Vegeta le aveva detto qualcosa di gentile … anche se a modo suo ..
Ma era stato .. carino.
Scosse la testa ..
<< No, quel saiyan .. mi è del tutto indifferente .. >>,
ma allora perché si sentiva così?
Strana ..
Ogni volta che lui le parlava .. o lo vedeva, soprattutto a torso nudo.
Uno spettacolo che ormai era da routine, forse le magliette di lui si erano sciolte alla vista di quell’appetibile corpo perfetto.

Passavano i giorni e Bulma pensava a Vegeta, e a quel piccolo gesto gentile che aveva fatto per lei.
Non riusciva a toglierselo dalla testa.
Possibile che lui le piacesse?
No era del tutto impossibile!
Una cosa priva di senso!
Eppure, continuava a pensare a quel cupo, misterioso, cinico, sgarbato e presuntuoso saiyan che da un bel po’ di tempo abitava sotto il suo stesso tetto.
Bulma si gettò sul letto, distendendosi supina, forse una bella dormita le avrebbe giovato.
Ma fu tutto inutile cercare di addormentarsi.
Il pensiero di Vegeta non la abbandonava.
Così lanciò un urlo nervoso e si avvicinò allo specchio afferrando la spazzola.
Iniziò a sistemarsi i capelli, poi si trucco e indossò un vestitino nero di seta con dei piccoli pois bianchi dalla scollatura a cuore, e senza spalline, un po’ vintage.
<< Magari se lo ringrazio .. non penso più a lui! >>.
Uscì dalla sua stanza e camminando in lungo in largo per i corridoi della capsule corporation incontrò la madre, chiedendole dove fosse il saia.
La signora Brief sorridendo come al solito, fece spallucce.
Così Bulma proseguì per la sua strada decidendo di cercarlo nella Gravity Room.
Visto che Vegeta passava lì le giornate.
E da quando suo padre l’aveva riparata, e migliorata il saiyan si faceva vedere di rado.
Aprì la porta della gravity room ed entrò.
Vegeta non c’era.
Si avvicinò al pannello di controllo e si mise ad osservarlo.
Incrociò le braccia sbuffando:
<< Ma dove mai può essere quel pezzo d’asino? Quando serve non c’è mai! >>
<< Chi sarebbe il pezzo d’asino? >>.
Bulma sussultò, voltandosi di colpo.
Vegeta se ne stava appoggiato allo stipite della porta bevendo da una bottiglina d’acqua.
Bulma si coprì la bocca con la mano arrossendo e strabuzzando gli occhi.
Che figuraccia!
L’aveva chiamato ‘pezzo d’asino’ senza motivo, e lui l’aveva sentita!
Bulma rise nervosamente spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< He, he, he! Era .. era uno scherzo .. sa .. sapevo che e .. eri lì .. >>
<< Che diavolo ci fai qui donna ? >>
<< Mi chiamo Bulma! Non donna .. >>
<< E io Vegeta, e non ‘pezzo d’asino’, ragazzina! >>,
Bulma fece per replicare ma si zittì.
Touché!
<< Che vuoi? >>
<< Eh? >>
<< Che sei venuta a fare … su fuori di qui, muoviti non farmi perdere tempo! >>,
Bulma divenne paonazza:
<< Sei incredibile! E io che ero venuta qui per ringraziarti .. >>,
Vegeta alzò un sopracciglio confuso, arrossendo leggermente, poi scosse la testa:
<< E per cosa? >>
<< Per quello che mi hai detto l’altro giorno .. sei stato davvero .. gentile .. >>,
<< Ma che dici? Sei pazza .. >>
<< Sei scemo per caso? Mi hai detto testuali parole .. ‘Ma finiscila di dire cavolate … la colpa è solo di quel fallito. Ricorda una cosa, non devi cambiare te stessa per nulla al mondo .. a mio parere, vai bene così come sei … prima o poi troverai qualcuno che ti ama e che rabbrividirà al pensiero di perderti … a tal punto che l’idea di tradirti non gli passerà neanche per l’anticamera del cervello’ .. le tue parole mi hanno fatta sentire meglio .. davvero .. grazie .. l’ho trovato molto dolce .. >>
<< IO NON SONO DOLCE DONNA! >> urlò isterico,
<< Lo sei stato quando mi hai detto quelle cose … >>
<< Non le pensavo davvero … >>
<< Non ti credo .. l’ho apprezzato molto .. altri se ne sarebbero andati subito lasciandomi lì a piangere … tu invece hai cercato di farmi sentire meglio .. >>
<< Vattene, devo allenarmi! >>
<< Sai cosa penso di te? Che tu non sia così spregevole .. che tu abbia un lato umano .. >>
<< IO NON HO UN FOTTUTISSIMO LATO UMANO .. VATTENE HO DETTO! >>
<< No, non me ne vado .. perché fai così? Hai forse paura di aprire il tuo cuore agli altri …non ti renderebbe debole .. >>
<< Dannazione! Sei tu che mi rendi debole .. vattene … >> Vegeta si pentì di questa sua affermazione, guardò la terrestre che lo scrutava stupita poi spostò lo sguardo altrove.
Bulma arrossì, che cosa significava?
Lei lo rendeva debole?
Le parole di lui le tornarono di nuovo in mente.
‘Ricorda una cosa, non devi cambiare te stessa per nulla al mondo .. a mio parere, vai bene così come sei … prima o poi troverai qualcuno che ti ama e che rabbrividirà al pensiero di perderti … a tal punto che l’idea di tradirti non gli passerà neanche per l’anticamera del cervello’.
Non doveva cambiare per nulla al mondo …
A suo parere andava bene così com’era …
Avrebbe trovato qualcuno che la amasse davvero …
Che mai l’avrebbe tradita …
Poteva avere di meglio.
Lei lo rendeva debole.
Bulma rabbrividì, un pensiero le balenò in mente.
Possibile che Vegeta provasse qualcosa per lei?
Si strinse le mani al petto, e si avvicinò a lui.
Il saiyan rimase come paralizzato, arrossendo.
Perché la terrestre ..
Cosa stava facendo Bulma?
<< Vegeta .. tu .. mi piaci .. >>
Vegeta sgranò gli occhi:
<< Ah? .. Eh? Co .. cosa? >> mormorò,
Bulma si alzò in punta di piedi e lo baciò.
Vegeta la lasciò fare.
Quando le labbra di lei abbracciarono le sue, Vegeta fu in paradiso.
Quando si staccarono avevano entrambi il fiato corto.
Quel dolce bacio mandò in tilt Vegeta, che non seppe cosa dire.
<< Scusa .. >> mormorò Bulma << Se non volevi .. ti chiedo .. >>.
Non riuscì a finire la frase, Vegeta la strinse a sé sigillandole le labbra con un bacio appassionato.
Le loro labbra si separarono.
<< Wow .. >> mormorò Bulma sorridendo << Che piacevole sorpresa .. baci molto bene. Mi gira la testa … >> << Io sono pieno di sorprese .. >> mormorò lui mordicchiandole il lobo dell’orecchio << Se vuoi te ne mostro un’altra .. >>
<< Non vedo l’ora .. >> rispose lei con voce sensuale.
I due frementi di passione, si presero per mano e si dirigendosi nella camera di lei per passare una lunga …
Dolce …
Notte d’amore.

Nota dell’autrice: Ecco la mia prima fic in questo fandom, su questa splendida coppia! Spero vi piaccia … la prossima sarà migliore lo prometto.
Vi piace? Fa schifo?
Una piccola o anche mezza recensione la merita?
(nd.Vegeta: Fa c****e ..
nd.Jade: TT^TT ... come puoi dire così io ti adoro!! Sono una tua fan da quando ero piccina picciò!
nd.Vegeta: Chi se ne frega, fa schifo ugualmente …
nd.Jade: Ma .. ma … Cattivo!
nd.Bulma: Vegeta! Sii più gentile!
nd.Vegeta: Ma che due ..
nd.Bulma: Ah! *Prende un mattarello* Chiedi scusa!
nd.Vegeta: Tsk!
nd. Bulma: Sei impossibile!
nd.Jade: Non chiederà mai scusa -.- ..
nd.Bulma: E’ fatto così! :) Ma mi piace comunque ..
nd.Bulma: CHECCARINAAAAAA??? *w* …
nd.Vegeta: *arrossisce* ).
Pardon lo sclero, comunque spero che piaccia .. e.. niente.
Pleasee recensite! ^_^
Baciii
Jade
  
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