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Autore: Fiery    19/05/2007    8 recensioni
Due cuori malati si incontrarono. Due cuori malati si guarirono a vicenda, perdonandosi i torti subiti da entrambe le parti. Due cuori che ora ripartivano da zero, con un motivo in più.
One-shot scritta in due ore, fatemi sapere ^^
Genere: Romantico, Triste, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Gabriella Montez, Troy Bolton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un cuore malato

Un cuore malato

 

Gabriella si guardò allo specchio, cercando di mettersi il mascara nero. Le sue lunghe ciglia vennero curvate verso l’alto dal pennino e le sue palpebre erano colorate d’argento. Si pettinò ancora una volta i capelli neri, tenuti perfettamente lisci. Alzandosi poté vedere riflesso anche il suo abbigliamento. Indossava un paio di jeans azzurri con una canottiera a spalline piccole nera. Al centro della canottiera stava una gemma argento e sopra indossava un copri spalle argento. Sospirò.

Quanto era difficile. Quanto era difficile ammettere quello che le stava succedendo, quello che era accaduto tra lei e Ryan. Impossibile. Non poteva essersi fidanzata con Ryan. Era estremamente carino e dolce, ma non come lui. Lui che l’aveva amata, lui che l’aveva aiutata, lui che l’aveva nel suo cuore. Un cuore che lei aveva distrutto non appena si accorse del biondo. Un cuore che trafisse anche il suo, non appena lui si fu messo con la sorella di Ryan, Sharpay.

Se quella era una vendetta, era stata escogitata bene. Ogni pomeriggio, quando andavano a trovare i rispettivi partner, si incontravano. Questo le dava fastidio, le provocava un senso di disagio all’altezza dello stomaco. Eppure era passato tanto tempo da quando stavano insieme. Era passato un anno, un anno intero. Eppure lei amava Ryan… vero?

No, lei non lo amava. E lui lo sapeva. Purtroppo si era accorto che il rapporto si era allentato, che l’amore provato all’inizio della loro storia si era a poco a poco allentato. Ryan lo sapeva e, nonostante tutto, cercava di farsi amare. Si dimostrava gentile, cercava di amarla. Ma neanche lui non l’amava veramente, questo poteva dirlo con certezza. I suoi occhi erano sempre puntati su quelli di un’altra ragazza, una delle sue migliori amiche. Ormai fidanzata ufficialmente e felicemente innamorata. Non si poteva ostacolare l’amore di Taylor e Chad, lui si era arreso e, facendo ciò, aveva fatto un grande passo.

Ma il cuore. Beh… il cuore rimaneva malato.

-Tesoro, sei pronta?

Gabriella si voltò verso l’entrata del camerino. Davanti a lei stava il suo attuale ragazzo, Ryan Evans.

-Arrivo subito.- sospirò guardandosi di nuovo allo specchio.

Ryan le cinse la vita dietro, appoggiando la testa tra l’incavo del collo e la spalla.

-Sei stupenda.- disse guardando i loro riflessi.

-Grazie.- sorrise, non un sorriso sincero.

-Paura?- domandò il biondo.

La mora voltò la testa e si ritrovò nei suoi occhi, -Forse.

-Non hai paura di cantare.- disse lui sorridendo sincero, -Hai paura di lui.

Centrato in pieno il punto. Lui sapeva. Eppure cercava di amarla, come lei cercava di amare lui. Per guarire un cuore malato ce ne vuole un altro.

-Sì.

-Riconquistalo.- sorrise Ryan.

-Ma lui sta con tua sorella. Non mi perdonerà mai.- brontolò lei, per niente convinta che Ryan stesse dicendo sul serio.

-Io credo che questa canzone gli farà capire cosa provi. “Un cuore malato” è la tua più grande creazione.

-Questa, quindi, è una fine.- mormorò voltandosi completamente col corpo.

-E’ la fine del nostro amore, è l’inizio della nostra amicizia.

Gabriella lo abbracciò stretto. Era finita. Tra loro due era finita, ma forse non era nemmeno cominciata. Ora non rimaneva che cantare con lui la sua canzone. La loro ultima canzone insieme come coppia.

 

§§§§§§§§§§§§

 

Troy si mise ancora un po’ di gel tra i capelli. Guardandosi allo specchio del camerino dei ragazzi vide il suo abbigliamento. Indossava un paio di jeans scuri, una camicia bianca con due bottoni aperti e una giacca nera. Ogni persona, anzi ragazza, avrebbe detto che lui era… figo. Sì, figo era il nome esatto! Tutte gli morivano dietro, tutte cercavano un modo per mostrarsi disponibile. Ma lei no.

Quanto era difficile. Era difficile comprendere appieno la situazione in cui viveva giornalmente, da circa un anno a quella parte. Certo che era strano. Come diavolo aveva fatto a mettersi con Sharpay Evans? A cosa stava pensando, cosa l’aveva spinto a fare una cosa del genere. Lo sapeva, non lo voleva ammettere. L’aveva fatto per lei, per dimostrarle che lui poteva vivere anche senza la sua presenza. Nonostante il suo era un cuore malato.

Sharpay, la sua attuale ragazza, sapeva che tutto ciò non era dovuto a un amore improvviso nei suoi confronti. Era piuttosto strano che da un giorno all’altro i due si fossero messi insieme, la bionda non era affatto stupida, lo sapevano in tanti. Sapeva che se lui si era messo insieme a lei era solo per puro orgoglio maschile. Forse all’inizio c’era stato qualcosa, ma ora era più la necessità di avere qualcuno accanto, qualcuno che ti aiuti a dimenticare la persona che si ama in realtà. Lei lo sapeva, cercava di amarlo, ma anche lei amava segretamente qualcun altro. Chad e Taylor erano difficili da dividere, la sua era una battaglia persa in partenza.

Ma lui cercava di amarla, cercando di apparire interessato a lei. Quante frottole sparse al vento, quanto tempo passato a rincorrersi e non trovarsi. Un cuore malato cerca un altro cuore malato. Era più una necessità la loro.

-Ehi, amore, hai finito di prepararti?

Troy si voltò, rivedendo quella che era la sua ragazza ormai, Sharpay Evans.

-Più o meno.- sorrise lui, non un sorriso sincero.

-Di solito sono io quella che ci mette tanto a prepararsi.- rise la bionda avvicinandosi.

Gli cinse il collo con le braccia dandogli un bacio. Un bacio consolatorio e dove rifugiarsi, come quelli di tutti i giorni.

-Paura?- chiese quando si furono staccati.

-No.- mentì lui.

-Hai paura di lei, vero?- chiese Sharpay scotendo la testa divertita, -Perché non cerchi di riconquistartela?

-Pensavo fossi più intelligente.- la canzonò lui ridendo, -E’ fidanzata, non posso riconquistarla.

-Avanti, secondo me la canzone che ho scritto le farà capire molte cose.- sorrise Sharpay.

-“Un cuore malato” è una delle tue più grandi creazioni.- sorrise Troy, -Ma questo vuol dire che…

-Sì, è una fine.- Sharpay abbozzò un alto sorriso, non amava farsi mettere i piedi in testa, -E’ la fine del nostro amore, è l’inizio della nostra amicizia.

Troy la trasse a sé, abbracciandola un ultima volta. Mise in quel abbraccio tutto l’amore che non era riuscito a dimostrargli durante quell’anno. Ora mancava la loro canzone.

 

-Dove vai, Ryan? Fra poco tocca a noi.- gli fece notare Gabriella vedendo che il suo ormai ex-ragazzo stava scendendo dal palco.

-Arrivo subito, tranquilla.

 

-Sharpay? Ma dove stai andando?- chiese Troy vedendo la bionda scendere dal palco.

-Arrivo subito, tranquillo.

 

Le luci si accesero, il sipario si alzò. Sia Gabriella che Troy cercavano con lo sguardo i rispettivi partner sul palco. Con loro enorme sorpresa si ritrovarono faccia a faccia sul palco. Non ebbero tempo di ribattere qualcosa, di dirsi anche solo un confuso –Ciao.

La musica partì, costringendoli a notare che il pubblico li guardava con trepidante attesa. Gabriella si avvicinò titubante al centro del palco, dove stavano due sedie ed un tavolino circolare. Si sedette su una sedia, il microfono all’angolo della bocca. Troy fece lo stesso, di certo non potevano dimostrarsi confusi davanti agli spettatori.

 

Se finirà questa avventura

so che sarà piuttosto dura

questo grande arcobaleno

non può sciogliere un veleno

che io dovrò bere insieme a te

 

La voce di Troy era vellutata, proprio come ricordava Gabriella. Però… come faceva a conoscere quella canzone? L’aveva scritta lei e, oltre a Ryan, non la conosceva nessuno.

 

Tu come stai

io sto già male

e tu lo sai, non sarà uguale

camminare nella solitudine

 

Troy la guardò negli occhi, lei sostenne lo sguardo. Anche lui si porse la stessa domanda. Come faceva conoscere le parole?

 

Una vita nuova non è facile

Non possiamo cancellare

Questo nostro grande amore

 

Gabriella si alzò di scatto, seguita a ruota da Troy.

 

Un cuore malato fa male perché

Batte forte soltanto per te

E sa che una speranza non c’è

 

Gabriella non se ne accorse nemmeno. Probabilmente se avesse cantato quella canzone con Ryan tutto ciò non sarebbe successo, ma ora si trovava sul palco insieme a lui, al suo Troy. E le lacrime le cedettero per la consapevolezza che una speranza non c’era.

 

E’ un’abitudine per te

 

Troy le si avvicinò, asciugandole le lacrime con le dita. Le prese poi il viso tra le mani.

 

Ma se piangi come faccio a crederti

 

Tu lo sai sono disposta a perdermi

Io non voglio far soffrire te

 

Io non voglio farti soffrire, Troy, non un’altra volta… pensò la ragazza scostandosi.

 

Un cuore malato fa male perché

Batte forte soltanto per te

E sa che una speranza non c’è

 

E’ un’abitudine per te

 

Io posso morire

 

Furono come un colpo di pistola, nonostante quel verso l’avesse creato lei. Si avvicinò a lui, stringendogli la camicia con forza.

 

No, tu non lo devi dire

 

Come posso stare senza te?

 

Come posso stare senza di te Gabriella? Come posso non dire che voglio morire ogni volta che ti guardo, ogni volta che ti sfioro anche solo un dito… Troy si allontanò da lei, andandosi a sedere un’altra volta.

 

Lasciare te è innaturale

E sento che mi fa già male

 

Mi tratti così, non è possibile

 

Gabriella era sorpresa. Nella sua voce non c’era pentimento e vendetta. Sembrava voler dare una spiegazione a quello che era successo.

 

Io non posso certamente perderti

Non dobbiamo cancellare

 

Questo grande amore

 

Troy non voleva cancellare quell’amore, quel grande amore tra di loro. Non poteva perderla, si alzò e l’abbracciò da dietro, stringendola tra le sue braccia come non faceva da tempo.

 

Un cuore malato fa male perché

Batte forte soltanto per te

E sa che una speranza non c’è

 

E’ un’abitudine per te

 

Un’altra lacrima, un’altra goccia salata che le rigava le guance rosate.

 

Ma se piangi come faccio a crederti

 

Non riesco a crederti, Gabriella. Io… come posso amarti e non crederti quando piangi?

 

Tu lo sai sono disposta a perdermi

Io non voglio far soffrire te

 

La musica li costrinse a separarsi da quella stretta necessaria tra loro due. Si allontanarono di nuovo, verso i lati opposti del palco. Tutti e due erano voltati di spalle, non osavano guardarsi negli occhi.

 

Una fiamma dentro al cuore

Brucerà ogni nuovo amore

 

Non c’è vita vera senza te

 

Non c’è vita vera senza te

 

Ed è vero. Non c’è vita vera senza te pensarono nello stesso momento. Vennero a conoscenza in quel momento di quello che stava succedendo, di quello che provavano ancora.

 

Un cuore malato fa male perché

Batte forte soltanto per te

E sa che una speranza non c’è

 

E’ un’abitudine per te

 

Io posso morire

 

No, tu non lo devi dire

 

Gabriella corse da lui, abbracciandolo da dietro. Non doveva dirlo, non doveva dire una cosa del genere. per una canzone, né per la realtà. Non poteva morire per causa sua, per quanto il dolore di un amore trafiggeva anche il suo cuore.

 

Come posso stare senza te?

 

La musica cessò, accompagnata dagli applausi entusiasti degli spettatori. Le loro mani battevano freneticamente, sorpresi che due semplici adolescenti fossero riusciti a trasmettere emozioni con una semplice canzone. I loro gesti, i loro sguardi… quei due si amavano.

Il sipario scese. Le tendine si abbassarono. Il buio calò su loro due, mentre fuori la signora Darbus faceva un discorso sulla purificazione dell’anima attraverso il teatro. Ma loro due stettero così. Gabriella che lo abbraccia da dietro, con le dita incrociate, strette intorno al suo corpo. Troy con le braccia distese lungo i fianchi, lo sguardo basso e un battito mancato ogni volta che sentiva Gabriella respirare contro la sua schiena.

-Mi dispiace…- mormorò con voce rotta la ragazza.

Troy le fece mollare la presa, girandosi poi a guardarla. Piangeva. Piangeva come una bambina a cui si sono sbucciate le ginocchia durante una corsa o che ha perduto la sua bambola preferita. Ma Gabriella non era una bambina, il dolore che provava era più forte.

-Come facevi a conoscere le parole?- chiese lui senza guardarla negli occhi.

-L’ho scritta io.- le fece notare la ragazza.

-Cosa? L’ha scritta Sharpay!- ribatté lui.

-Non credo che sia il posto più adatto per parlarne.- gli fece notare una voce alle loro spalle.

Sharpay Evans stava lì, accanto a lei suo fratello Ryan. Sul palco incominciarono a salire altre persone. Seguirono il consiglio, i due uscirono dalle quinte e si diressero verso i camerini. Entrarono in quello del ragazzo. Troy chiuse la porta alle sue spalle.

-Adesso mi spieghi come accidenti puoi credere che Sharpay abbia scritto quella canzone!- esclamò la mora passandosi una mano tra i capelli.

-Un giorno è venuta a casa mia e mi ha mostrato la canzone.- rispose lui sostenendo lo sguardo.

-E le credi?- domandò la ragazza irritata.

-A chi dovrei credere? A te o a chi mi è stata accanto e non mi ha tradito?

Gabriella lo guardò, consapevole che quella fosse la verità. Ma quella canzone l’aveva scritta lei, pensando al suo cuore malato. Al suo cuore che voleva solo essere amato. Lo sorpassò aprendo la porta e correndo attraverso i corridoi della scuola. Il liceo non le era mai sembrato così grande. Un’idea la fulminò, corse verso la serra del Club delle Scienze. La loro serra, il loro rifugio. Come all’asilo. Si sedette stancamente ad una panca, mentre le stelle e la luna illuminavano il suo volto. Si portò le mani tra i capelli, lasciando andare le lacrime che premevano per uscire. Aveva rovinato tutto, l’aveva lasciato, l’aveva fatto soffrire. Non poteva credere di nuovo in lei.

-Gabriella…

La ragazza alzò il viso, stravolto dalle lacrime, guardando l’immagine annebbiata di quel ragazzo che tanto amava. Troy le si avvicinò preoccupato, sedendosi accanto a lei. Era strano. Anche lui aveva pensato di andarsi a rifugiare alla serra, come se fossero legati da qualcosa di invisibile. Le prese il viso tra le mani e cercò di asciugarle le lacrime con un fazzoletto di stoffa. Lei lo guardò confusa.

-Che fai?- chiese con voce roca.

-Ti asciugo le lacrime.- sorrise lui, quel sorriso dolce.

-Perché?- chiese ancora fermandolo, -Perché mi consoli? Ti ho fatto solo soffrire e ora pretendo che tu mi creda ancora. Dovresti mandarmi a quel paese, farmi soffrire come ti ho fatto soffrire io.- spiegò accigliata dal suo comportamento gentile.

Troy la guardò un secondo, per poi ricominciare ad asciugare le sue lacrime.

-Per quanto possa sembrare strano, io non ti odio.- disse a bassa voce, -Mi hai fatto soffrire, questo è vero, ma credo che anche tu abbia sofferto.- aggiunse.

La guardò ancora, sorridendo al suo stato confuso.

-Devi capire che a volte l’amore non può essere controllato.- incominciò a spiegare come era solito fare in certe occasioni, -L’amore è solo amore. Sono contento che tu non mi abbia tradito, ma mi sei venuta a dire che ti piaceva qualcun altro. Sono offeso perché pensavo che la nostra storia sarebbe continuata per sempre. Stare qui a piangere non servirà a nulla. Non puoi cambiare le cose, non puoi chiedermi di credere in te quando io in te credo ancora fermamente. Ma il dolore… beh, il dolore non potrà mai scomparire.

-Parli bene.- sussurrò Gabriella quando Troy si accorse che le sue lacrime non potevano essere asciugate da un semplice fazzoletto.

-Lo so.- rispose lui con dolcezza, -Vedrai che andrà tutto a posto. Con Ryan starai bene.

-Io… io non sto più con Ryan…- ammise abbassando lo sguardo.

-Perché?- chiese Troy accigliato, -Stavate così bene insieme.

-Andiamo, davvero non l’hai capito?- chiese Gabriella con fare ovvio, -A lui piace Taylor e a me… beh, ma non parliamo sempre di me. Sta di fatto che a lui piace Taylor e ogni volta che lo baciavo sentivo che lui non voleva baciare me. Siamo amici, tutto qui.

-Idem per Sharpay.- replicò con un sorriso lui, -Ci siamo lasciati prima per lo stesso motivo, solo che a lei piace ancora Chad e a me… beh… è complicato…

-Troy, mi dispiace. Ti chiedo scusa per tutto.- sussurrò Gabriella ricominciando a piangere.

-Tranquilla, io non ti ho mai odiata.- sorrise lui, -Io ti amo.

A Gabriella mancarono le parole. Come poteva amarla ancora? Come poteva averla perdonata? Ma lei non voleva sapere la risposta a quelle domande, voleva solo perdersi nei suoi occhi, capire se lui stesse dicendo sul serio. Non intravide nessuna menzogna e sorrise, dolcemente come un anno prima.

-Anche io ti amo.- mormorò imbarazzata.

-Ma…

-…questo non cambia niente.- finì per lui la mora, -Siamo amici, giusto?

-Veramente volevo dire: ma allora quel cuore malato era il tuo.- rise Troy.

-Già.- rispose lei ridendo a sua volta.

-Credi che… Credi che potremmo ricominciare da capo?- chiese Troy.

-Non lo so, quando ci siamo conosciuti c’era come sottofondo “The Start Of Something New” e la neve.- rise Gabriella, per poi sgranare gli occhi, -Guarda!

Leggeri fiocchi di neve, pur essendo a Gennaio, cominciarono a calare sui tetti delle case. Troy incominciò a cantare, porgendole una mano.

Living in my own world

Didn't understand

That anything can happen

When you take a chance

 

Lei la prese, alzandosi insieme al ragazzo verso il centro della serra. Troy le passò un braccio intorno alla vita, mentre lei gliene passava uno dietro al collo. L’altra mano venne stretta insieme ad arco.

I never believed in

What I couldn't see

I never opened my heart

To all the possibilities

 

I know that something has changed

Never felt this way

And right here tonight

 

-Troy?

-Sì?- chiese lui continuando a ballare immaginando la canzone di sottofondo.

-Questo è l’inizio di qualcosa di nuovo.- disse lei guardandolo dolcemente.

Lui le sorrise, per poi chinarsi e baciarla dolcemente. Le loro labbra si incontrarono, ambite di un bacio che tanto desideravano e che tanto avevano sognato durante le loro notti. Si staccarono, continuando a ballare e a cantare.

This could be the start

Of something new

It feels so right

To be here with you

And now looking in your eyes

I feel in my heart

The start of something new

 

Due cuori malati si incontrarono. Due cuori malati si guarirono a vicenda, perdonandosi i torti subiti da entrambe le parti. Due cuori che ora ripartivano da zero, con un motivo in più.

 

“Il mio compito, per fortuna, è stato lieto. Scrivendo le ultime parole di questo racconto, di questa favola per tutti, mi sono accorta di quanti cuori malati esistano nel mondo. Di quante parole non dette possano far soffrire una persona, quando basterebbe anche solo guardarla negli occhi. Quante parole sprecate, quante notti insonni nel tentativo di capire che cosa succeda al tuo cuore. Perché deve battere così furiosamente? Perché deve essere trafitto da una lama a doppio taglio chiamata Amore? Perché l’amore non si può descrivere, l’amore viene e va come le onde. L’amore lo provano tutti, non si può comandare. Non si può scegliere chi amare. Per loro due è finita, anzi è iniziata così. Con i loro cuori che finalmente trovano pace.

Ma, ahimé, a volte il mio compito non è solo quello di raccontare storie romantiche, strappalacrime e con un lieto fine. Il mio compito è raccontare i fatti, a volte felici, a volte sofferti. Posso solo descrivere che cosa accade intorno a me, come penso che la storia debba finire. Molte persone non hanno la fortuna di Troy e Gabriella, molte persone devono lasciare andare via l’amore di una persona per essere finalmente pronta ad amare qualcun altro. Ma certe volte non succede, purtroppo. Certe volte devi solo aprire gli occhi, guardarti intorno ed accorgerti che non tutte le storie hanno un lieto fine come quelle di Troy e Gabriella e dei loro amici. Apri gli occhi, guardati intorno, guarda me… guarda il mio cuore malato verso un amico di Troy.

Ma questa è un’altra storia…”

La ragazza salvò il file, appoggiando il mento sul pugno stretto. Guardò fuori dalla finestra, mentre la neve cadeva tranquilla e senza fretta. Spense il computer e spense la luce, pronta per una notte purtroppo sofferta.

Perchè Stefany Beauty non si arrendeva al suo cuore malato. L’avrebbe conquistato, con l’aiuto della cugina Sharpay Evans.

************

Ok, basta! XD Finita la shot!! Una delle più lunghe e faticose che abbia mai scritto (oltre a Be Good To Me). Ecco un’altra song-fiction, questa volta per gli amanti di Troy e Gabriella ^^ Mmmm… ho lasciato il finale in sospeso perché questa shot, molto probabilmente aprirà una long-fiction subito dopo “La sicurezza che non ho”. Non sarà lunga, credo occuperà al massimo cinque capitoli. ^^

Le canzoni sono: “Un cuore malato” di Gigi D’Alessio e Lara Fabian e “The Start Of Something New” di HSM.

Fatemi sapere con tante recensioni, mi raccomando ^^

Smack

By Titty90 ^^

  
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