Un cuore
malato
Gabriella si guardò allo specchio, cercando di mettersi il
mascara nero. Le sue lunghe ciglia vennero curvate
verso l’alto dal pennino e le sue palpebre erano colorate d’argento. Si pettinò
ancora una volta i capelli neri, tenuti perfettamente lisci. Alzandosi poté
vedere riflesso anche il suo abbigliamento. Indossava un paio di jeans azzurri
con una canottiera a spalline piccole nera. Al centro della canottiera stava
una gemma argento e sopra indossava un copri spalle
argento. Sospirò.
Quanto era difficile. Quanto era
difficile ammettere quello che le stava succedendo, quello che era accaduto tra
lei e Ryan. Impossibile. Non poteva essersi fidanzata con Ryan. Era estremamente carino e dolce, ma non come lui. Lui che l’aveva
amata, lui che l’aveva aiutata, lui che l’aveva nel suo cuore. Un cuore che lei aveva distrutto non appena si accorse del biondo.
Un cuore che trafisse anche il suo, non appena lui si fu messo con la sorella di Ryan, Sharpay.
Se quella era una vendetta, era stata
escogitata bene. Ogni pomeriggio, quando andavano a trovare i rispettivi
partner, si incontravano. Questo le dava
fastidio, le provocava un senso di disagio all’altezza dello stomaco.
Eppure era passato tanto tempo da quando stavano
insieme. Era passato un anno, un anno intero. Eppure lei amava Ryan… vero?
No, lei non lo amava. E lui lo
sapeva. Purtroppo si era accorto che il rapporto si era allentato, che l’amore
provato all’inizio della loro storia si era a poco a poco allentato. Ryan lo
sapeva e, nonostante tutto, cercava di farsi amare. Si dimostrava
gentile, cercava di amarla. Ma neanche lui non l’amava
veramente, questo poteva dirlo con certezza. I suoi occhi erano sempre puntati
su quelli di un’altra ragazza, una delle sue migliori amiche. Ormai fidanzata ufficialmente e felicemente innamorata. Non
si poteva ostacolare l’amore di Taylor e Chad, lui si era arreso e, facendo
ciò, aveva fatto un grande passo.
Ma il cuore. Beh… il cuore rimaneva
malato.
-Tesoro, sei pronta?
Gabriella si voltò verso l’entrata del camerino. Davanti a
lei stava il suo attuale ragazzo, Ryan Evans.
-Arrivo subito.- sospirò guardandosi di nuovo allo
specchio.
Ryan le cinse la vita dietro, appoggiando la testa tra
l’incavo del collo e la spalla.
-Sei stupenda.- disse guardando i loro riflessi.
-Grazie.- sorrise, non un sorriso sincero.
-Paura?- domandò il biondo.
La mora voltò la testa e si ritrovò nei suoi occhi,
-Forse.
-Non hai paura di cantare.- disse
lui sorridendo sincero, -Hai paura di lui.
Centrato in pieno il punto. Lui sapeva. Eppure cercava di
amarla, come lei cercava di amare lui. Per guarire un
cuore malato ce ne vuole un altro.
-Sì.
-Riconquistalo.- sorrise Ryan.
-Ma lui sta con tua sorella. Non mi perdonerà mai.- brontolò lei, per niente convinta che Ryan
stesse dicendo sul serio.
-Io credo che questa canzone gli farà capire cosa provi.
“Un cuore malato” è la tua più grande creazione.
-Questa, quindi, è una fine.- mormorò
voltandosi completamente col corpo.
-E’ la fine del nostro amore, è l’inizio della nostra amicizia.
Gabriella lo abbracciò stretto. Era finita. Tra loro due
era finita, ma forse non era nemmeno cominciata. Ora non rimaneva che cantare
con lui la sua canzone. La loro ultima canzone insieme come coppia.
§§§§§§§§§§§§
Troy si mise ancora un po’ di gel tra i capelli.
Guardandosi allo specchio del camerino dei ragazzi vide il suo abbigliamento.
Indossava un paio di jeans scuri, una camicia bianca con due bottoni aperti e
una giacca nera. Ogni persona, anzi ragazza,
avrebbe detto che lui era… figo. Sì, figo era il nome
esatto! Tutte gli morivano dietro, tutte cercavano un
modo per mostrarsi disponibile. Ma lei no.
Quanto era difficile. Era difficile comprendere appieno
la situazione in cui viveva giornalmente, da circa un anno a quella parte. Certo che era strano. Come diavolo aveva fatto a mettersi
con Sharpay Evans? A cosa stava pensando, cosa l’aveva spinto
a fare una cosa del genere. Lo sapeva, non lo voleva
ammettere. L’aveva fatto per lei, per
dimostrarle che lui poteva vivere anche senza la sua presenza. Nonostante il suo era un cuore malato.
Sharpay, la sua attuale ragazza, sapeva che tutto ciò non era dovuto a un amore improvviso nei suoi confronti. Era
piuttosto strano che da un giorno all’altro i due si fossero messi insieme, la
bionda non era affatto stupida, lo sapevano in tanti.
Sapeva che se lui si era messo insieme a lei era solo
per puro orgoglio maschile. Forse all’inizio c’era stato qualcosa, ma ora era
più la necessità di avere qualcuno accanto, qualcuno che ti aiuti a dimenticare
la persona che si ama in realtà. Lei lo sapeva, cercava di amarlo, ma anche lei
amava segretamente qualcun altro. Chad e Taylor erano
difficili da dividere, la sua era una battaglia persa
in partenza.
Ma lui cercava di amarla, cercando di
apparire interessato a lei. Quante frottole sparse al vento,
quanto tempo passato a rincorrersi e non trovarsi. Un cuore malato cerca
un altro cuore malato. Era più una necessità la loro.
-Ehi, amore, hai finito di prepararti?
Troy si voltò, rivedendo quella che era la sua ragazza
ormai, Sharpay Evans.
-Più o meno.- sorrise lui, non un sorriso sincero.
-Di solito sono io quella che ci mette tanto a
prepararsi.- rise la bionda avvicinandosi.
Gli cinse il collo con le braccia dandogli un bacio. Un bacio consolatorio e dove rifugiarsi, come quelli di tutti i
giorni.
-Paura?- chiese quando si furono
staccati.
-No.- mentì lui.
-Hai paura di lei,
vero?- chiese Sharpay scotendo la testa divertita, -Perché non cerchi di
riconquistartela?
-Pensavo fossi più intelligente.- la canzonò
lui ridendo, -E’ fidanzata, non posso riconquistarla.
-Avanti, secondo me la canzone che ho scritto le farà
capire molte cose.- sorrise Sharpay.
-“Un cuore malato” è una delle tue più grandi creazioni.-
sorrise Troy, -Ma questo vuol dire che…
-Sì, è una fine.- Sharpay abbozzò
un alto sorriso, non amava farsi mettere i piedi in testa, -E’ la fine del
nostro amore, è l’inizio della nostra amicizia.
Troy la trasse a sé, abbracciandola un
ultima volta. Mise in quel abbraccio tutto
l’amore che non era riuscito a dimostrargli durante quell’anno. Ora mancava la
loro canzone.
-Dove vai, Ryan? Fra poco tocca a noi.-
gli fece notare Gabriella vedendo che il suo ormai ex-ragazzo stava scendendo
dal palco.
-Arrivo subito, tranquilla.
-Sharpay? Ma dove stai andando?-
chiese Troy vedendo la bionda scendere dal palco.
-Arrivo subito, tranquillo.
Le luci si accesero, il sipario si alzò.
Sia Gabriella che Troy cercavano con lo sguardo i
rispettivi partner sul palco. Con loro enorme sorpresa si ritrovarono
faccia a faccia sul palco. Non ebbero tempo di ribattere qualcosa, di dirsi
anche solo un confuso –Ciao.
La musica partì, costringendoli a notare che il pubblico
li guardava con trepidante attesa. Gabriella si avvicinò titubante al centro
del palco, dove stavano due sedie ed un tavolino circolare. Si sedette su una
sedia, il microfono all’angolo della bocca. Troy fece lo
stesso, di certo non potevano dimostrarsi confusi davanti agli
spettatori.
Se
finirà questa avventura
so che sarà piuttosto
dura
questo grande
arcobaleno
non può sciogliere un
veleno
che io dovrò bere
insieme a te
La voce di Troy era vellutata, proprio come ricordava
Gabriella. Però… come faceva a conoscere quella
canzone? L’aveva scritta lei e, oltre a Ryan, non la conosceva nessuno.
Tu come stai
io sto già male
e tu lo sai, non sarà
uguale
camminare nella
solitudine
Troy la guardò negli occhi, lei sostenne
lo sguardo. Anche lui si porse la stessa domanda. Come
faceva conoscere le parole?
Una vita
nuova non è facile
Non
possiamo cancellare
Questo
nostro grande amore
Gabriella si alzò di scatto, seguita
a ruota da Troy.
Un
cuore malato fa male perché
Batte
forte soltanto per te
E sa che una speranza
non c’è
Gabriella non se ne accorse
nemmeno. Probabilmente se avesse cantato quella canzone con Ryan tutto ciò non sarebbe successo, ma ora si trovava sul palco
insieme a lui, al suo Troy. E le lacrime le cedettero
per la consapevolezza
che una speranza non c’era.
E’
un’abitudine per te
Troy le si avvicinò, asciugandole
le lacrime con le dita. Le prese poi il viso tra le mani.
Ma se piangi come faccio a
crederti
Tu lo sai sono disposta a perdermi
Io non
voglio far soffrire te
Io non voglio farti soffrire, Troy, non un’altra volta… pensò la ragazza scostandosi.
Un
cuore malato fa male perché
Batte
forte soltanto per te
E sa che una speranza
non c’è
E’
un’abitudine per te
Io posso
morire
Furono come un colpo di pistola, nonostante quel verso
l’avesse creato lei. Si avvicinò a lui, stringendogli la camicia con forza.
No, tu
non lo devi dire
Come posso
stare senza te?
Come posso stare senza di te Gabriella? Come posso non dire che voglio morire ogni volta che ti guardo, ogni volta
che ti sfioro anche solo un dito… Troy si allontanò da lei, andandosi a sedere
un’altra volta.
Lasciare
te è innaturale
E sento che mi fa già male
Mi tratti così, non è possibile
Gabriella era sorpresa. Nella sua voce non c’era
pentimento e vendetta. Sembrava voler dare una spiegazione a quello che era
successo.
Io non
posso certamente perderti
Non
dobbiamo cancellare
Questo
grande amore
Troy non voleva cancellare quell’amore, quel grande amore tra di loro. Non poteva perderla, si alzò e l’abbracciò da
dietro, stringendola tra le sue braccia come non faceva da tempo.
Un
cuore malato fa male perché
Batte
forte soltanto per te
E sa che una speranza
non c’è
E’
un’abitudine per te
Un’altra lacrima, un’altra goccia salata che le rigava le
guance rosate.
Ma se piangi come faccio a
crederti
Non riesco a
crederti, Gabriella. Io… come posso amarti e non crederti quando piangi?
Tu lo sai sono disposta a perdermi
Io non
voglio far soffrire te
La musica li costrinse a separarsi da quella stretta
necessaria tra loro due. Si allontanarono di nuovo, verso i lati opposti del
palco. Tutti e due erano voltati di spalle, non
osavano guardarsi negli occhi.
Una
fiamma dentro al cuore
Brucerà
ogni nuovo amore
Non c’è
vita vera senza te
Non c’è
vita vera senza te
Ed è vero. Non c’è vita vera senza te…
pensarono nello stesso momento. Vennero a conoscenza
in quel momento di quello che stava succedendo, di quello che provavano ancora.
Un
cuore malato fa male perché
Batte
forte soltanto per te
E sa che una speranza
non c’è
E’
un’abitudine per te
Io posso
morire
No, tu
non lo devi dire
Gabriella corse da lui, abbracciandolo da dietro. Non doveva dirlo, non doveva dire una cosa del genere. Né per una canzone, né per la realtà. Non poteva morire per
causa sua, per quanto il dolore di un amore trafiggeva anche il suo cuore.
Come posso
stare senza te?
La musica cessò, accompagnata dagli applausi entusiasti
degli spettatori. Le loro mani battevano freneticamente, sorpresi che due
semplici adolescenti fossero riusciti a trasmettere
emozioni con una semplice canzone. I loro gesti, i loro
sguardi… quei due si amavano.
Il sipario scese. Le tendine si abbassarono. Il buio calò
su loro due, mentre fuori la signora Darbus faceva un
discorso sulla purificazione dell’anima attraverso il teatro. Ma loro due stettero così. Gabriella che
lo abbraccia da dietro, con le dita incrociate, strette intorno al suo corpo.
Troy con le braccia distese lungo i fianchi, lo sguardo basso e un battito
mancato ogni volta che sentiva Gabriella respirare contro la sua schiena.
-Mi dispiace…- mormorò con voce
rotta la ragazza.
Troy le fece mollare la presa, girandosi poi a guardarla.
Piangeva. Piangeva come una bambina a cui si sono sbucciate le ginocchia
durante una corsa o che ha perduto la sua bambola preferita. Ma
Gabriella non era una bambina, il dolore che provava era più forte.
-Come facevi a conoscere le parole?- chiese lui senza
guardarla negli occhi.
-L’ho scritta io.- le fece notare
la ragazza.
-Cosa? L’ha scritta Sharpay!- ribatté
lui.
-Non credo che sia il posto più adatto per parlarne.- gli fece notare una voce alle loro spalle.
Sharpay Evans stava lì, accanto a lei suo fratello Ryan.
Sul palco incominciarono a salire altre persone. Seguirono il consiglio, i due
uscirono dalle quinte e si diressero verso i camerini. Entrarono in quello del
ragazzo. Troy chiuse la porta alle sue spalle.
-Adesso mi spieghi come accidenti puoi
credere che Sharpay abbia scritto quella canzone!- esclamò la mora passandosi
una mano tra i capelli.
-Un giorno è venuta a casa mia e mi ha mostrato la
canzone.- rispose lui sostenendo lo sguardo.
-E le credi?- domandò la ragazza
irritata.
-A chi dovrei credere? A te o a chi mi è stata accanto e
non mi ha tradito?
Gabriella lo guardò, consapevole che quella fosse la
verità. Ma quella canzone l’aveva scritta lei,
pensando al suo cuore malato. Al suo cuore che voleva solo essere amato. Lo sorpassò
aprendo la porta e correndo attraverso i corridoi della scuola. Il liceo non le
era mai sembrato così grande. Un’idea la fulminò, corse verso la serra del Club
delle Scienze. La loro serra, il loro rifugio. Come
all’asilo. Si sedette stancamente ad una panca, mentre le stelle e la luna
illuminavano il suo volto. Si portò le mani tra i capelli, lasciando andare le
lacrime che premevano per uscire. Aveva rovinato tutto, l’aveva lasciato,
l’aveva fatto soffrire. Non poteva credere di nuovo in lei.
-Gabriella…
La ragazza alzò il viso, stravolto dalle lacrime,
guardando l’immagine annebbiata di quel ragazzo che tanto amava. Troy le si avvicinò preoccupato, sedendosi accanto a lei. Era
strano. Anche lui aveva pensato di andarsi a rifugiare alla serra, come se
fossero legati da qualcosa di invisibile. Le prese il
viso tra le mani e cercò di asciugarle le lacrime con un fazzoletto di stoffa.
Lei lo guardò confusa.
-Che fai?- chiese con voce roca.
-Ti asciugo le lacrime.- sorrise lui, quel sorriso dolce.
-Perché?- chiese ancora fermandolo,
-Perché mi consoli? Ti ho fatto solo soffrire e ora pretendo che tu mi creda
ancora. Dovresti mandarmi a quel paese, farmi soffrire come ti ho fatto soffrire io.- spiegò accigliata dal suo comportamento
gentile.
Troy la guardò un secondo, per poi ricominciare ad
asciugare le sue lacrime.
-Per quanto possa sembrare
strano, io non ti odio.- disse a bassa voce, -Mi hai fatto soffrire, questo è
vero, ma credo che anche tu abbia sofferto.- aggiunse.
La guardò ancora, sorridendo al suo stato confuso.
-Devi capire che a volte l’amore non può essere
controllato.- incominciò a spiegare come era solito
fare in certe occasioni, -L’amore è solo amore. Sono contento che tu non mi
abbia tradito, ma mi sei venuta a dire che ti piaceva
qualcun altro. Sono offeso perché pensavo che la nostra storia sarebbe
continuata per sempre. Stare qui a piangere non servirà a nulla. Non puoi cambiare
le cose, non puoi chiedermi di credere in te quando io
in te credo ancora fermamente. Ma il dolore… beh, il
dolore non potrà mai scomparire.
-Parli bene.- sussurrò Gabriella quando
Troy si accorse che le sue lacrime non potevano essere asciugate da un semplice
fazzoletto.
-Lo so.- rispose lui con
dolcezza, -Vedrai che andrà tutto a posto. Con Ryan starai bene.
-Io… io non sto più con Ryan…- ammise
abbassando lo sguardo.
-Perché?- chiese Troy accigliato, -Stavate
così bene insieme.
-Andiamo, davvero non l’hai capito?- chiese Gabriella con
fare ovvio, -A lui piace Taylor e a me… beh, ma non
parliamo sempre di me. Sta di fatto che a lui piace Taylor e ogni volta che lo
baciavo sentivo che lui non voleva baciare me. Siamo amici, tutto qui.
-Idem per Sharpay.- replicò con un sorriso lui, -Ci siamo
lasciati prima per lo stesso motivo, solo che a lei piace
ancora Chad e a me… beh… è complicato…
-Troy, mi dispiace. Ti chiedo scusa per
tutto.- sussurrò Gabriella ricominciando a piangere.
-Tranquilla, io non ti ho mai odiata.-
sorrise lui, -Io ti amo.
A Gabriella mancarono le parole. Come poteva amarla
ancora? Come poteva averla perdonata? Ma lei non voleva sapere la risposta a
quelle domande, voleva solo perdersi nei suoi occhi, capire se lui stesse dicendo sul serio. Non intravide nessuna menzogna e
sorrise, dolcemente come un anno prima.
-Anche io ti amo.- mormorò imbarazzata.
-Ma…
-…questo non cambia niente.- finì per lui la mora, -Siamo
amici, giusto?
-Veramente volevo dire: ma allora quel cuore malato era il
tuo.- rise Troy.
-Già.- rispose lei ridendo a sua volta.
-Credi che… Credi che potremmo
ricominciare da capo?- chiese Troy.
-Non lo so, quando ci siamo conosciuti c’era come sottofondo “The Start Of Something New” e la neve.-
rise Gabriella, per poi sgranare gli occhi, -Guarda!
Leggeri fiocchi di neve, pur essendo a Gennaio,
cominciarono a calare sui tetti delle case. Troy incominciò a cantare,
porgendole una mano.
Living in
my own world
Didn't
understand
That
anything can happen
When you take a chance
Lei la prese, alzandosi insieme al ragazzo verso il centro
della serra. Troy le passò un braccio intorno alla vita, mentre lei gliene
passava uno dietro al collo. L’altra mano venne
stretta insieme ad arco.
I never
believed in
What I
couldn't see
I never
opened my heart
To all
the possibilities
I know
that something has changed
Never
felt this way
And right here tonight
-Troy?
-Sì?- chiese lui continuando a ballare immaginando la
canzone di sottofondo.
-Questo è l’inizio di qualcosa di
nuovo.- disse lei guardandolo dolcemente.
Lui le sorrise, per poi chinarsi e baciarla dolcemente. Le
loro labbra si incontrarono, ambite di un bacio che tanto
desideravano e che tanto avevano sognato durante le loro notti. Si staccarono,
continuando a ballare e a cantare.
This could be the start
Of something new
It feels so right
To be here with you
And now looking in your eyes
I feel in my heart
The start of something new
Due cuori malati si incontrarono.
Due cuori malati si guarirono a vicenda, perdonandosi i torti subiti da
entrambe le parti. Due cuori che ora ripartivano da zero, con un motivo in più.
“Il mio compito, per
fortuna, è stato lieto. Scrivendo le ultime parole di questo racconto, di
questa favola per tutti, mi sono accorta di quanti cuori malati esistano nel mondo. Di quante parole non
dette possano far soffrire una persona, quando basterebbe anche solo guardarla
negli occhi. Quante parole sprecate, quante notti
insonni nel tentativo di capire che cosa succeda al tuo cuore. Perché deve battere così furiosamente? Perché
deve essere trafitto da una lama a doppio taglio chiamata Amore? Perché l’amore non si può descrivere, l’amore viene e va
come le onde. L’amore lo provano tutti, non si può
comandare. Non si può scegliere chi amare. Per loro due è finita, anzi è
iniziata così. Con i loro cuori che finalmente trovano pace.
Ma, ahimé, a volte il
mio compito non è solo quello di raccontare storie romantiche, strappalacrime e
con un lieto fine. Il mio compito è raccontare i
fatti, a volte felici, a volte sofferti. Posso solo descrivere che cosa accade
intorno a me, come penso che la storia debba finire. Molte persone non hanno la fortuna di Troy e Gabriella, molte persone devono
lasciare andare via l’amore di una persona per essere finalmente pronta ad
amare qualcun altro. Ma certe volte non succede,
purtroppo. Certe volte devi solo aprire gli occhi, guardarti intorno ed
accorgerti che non tutte le storie hanno un lieto fine
come quelle di Troy e Gabriella e dei loro amici. Apri gli
occhi, guardati intorno, guarda me… guarda il mio cuore malato verso un
amico di Troy.
Ma questa è un’altra storia…”
La ragazza salvò il file, appoggiando il mento sul pugno
stretto. Guardò fuori dalla finestra, mentre la neve
cadeva tranquilla e senza fretta. Spense il computer e spense
la luce, pronta per una notte purtroppo sofferta.
Perchè Stefany Beauty non si arrendeva al suo cuore
malato. L’avrebbe conquistato, con l’aiuto della cugina Sharpay Evans.
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Ok, basta! XD Finita la shot!!
Una delle più lunghe e faticose che abbia mai scritto (oltre a Be Good To Me).
Ecco un’altra song-fiction, questa volta per gli
amanti di Troy e Gabriella ^^ Mmmm… ho lasciato il finale in sospeso perché
questa shot, molto probabilmente
aprirà una long-fiction subito dopo “La sicurezza che non ho”. Non sarà lunga,
credo occuperà al massimo cinque capitoli. ^^
Le canzoni sono: “Un cuore malato” di Gigi D’Alessio e Lara Fabian e “The Start Of Something New” di
HSM.
Fatemi sapere con tante recensioni, mi raccomando ^^
Smack
By
Titty90 ^^