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Autore: Aishia    03/11/2012    3 recensioni
Che cosa succederebbe ad una ragazza se a causa di qualcosa di superiore o di un destino ignoto fosse catapultata in un'altra epoca? riuscirà ad essere artefice del suo destino ed ad avere ciò che brama?
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dura realtà




<< No che fai? Non osare avvicinarti! Non ti permetterò anche questa volta di … nooooo>>
Un dolore atroce mi circondò il ventre,come se una spada infuocata mi fosse entrata dentro,opprimendomi e lasciandomi inerte e priva di vita,in una parte indefinita dell’oscurità più profonda.
Ancora una volta,come tutte le altre,ero stata ferita. Ancora una volta non ero riuscita ad oppormi a quel fato dannato e crudele che ogni notte portava con se un pezzetto di vita,lasciandomi se non altro che ferite di guerra e di morte.
Ero stanca,esausta e tutto quello che stavo vivendo assumeva sempre una forma troppo reale. Non riuscivo più a sopportare il tormento di una morte infinita: appena le mie palpebre si chiudevano per concedersi del riposo da questa vita,venivo trasportata in un altro mondo parallelo,irreale,dove veniva riassunto in semplici gesti,la mia morte.
Il dolore diveniva sempre più vero e cruente,quelle immagini assumevano forma e fisionomia e quell’ombra sembrava sempre più reale,come la mia morte,come quel sangue che si insinuava senza pudore nel mio ventre,facendomi provare il dolore,il dolore di un incubo senza fine.
A volte desideravo morire davvero,per non pensare di provare quel dolore la notte seguente e quelle ancora … la morte sarebbe stata l’unica via d’uscita.
Ogni notte avveniva sempre la stessa cosa,solamente il dolore cambiava,infittendosi,a causa della spada che entrava sempre più in profondità,insinuandosi nel mio ventre e incombendo sulla mia vita.
Da lontano,sentivo una piccola e flebile vocina,con parole distinte che invocavano instancabilmente il mio nome. Sapevo a chi potesse appartenere quella vocina. Ma non potevo far nulla,non ero più padrona di me stessa.
<< Chanel! Sono qui … apri gli occhi … ti prego …>>
Mi trovavo alla deriva,in un filo sottilissimo tra la vita e la morte.
Intorno a me non c’era altro che buio. Ero avvolta dall’oscurità più profonda,senza una via di mezzo per scappare e cercare un po’ di luce. Solo un colore era contrapposto a tutto quel nero,ovvero il rosso sangue,che zampillava incessantemente dal mio ventre ferito.
Anche questa volta me la sarei cavata, mi sentivo morire a questo pensiero,poiché sapevo,che la notte seguente avrei assaporato nuovamente,il sapore del sangue e dell’agonia. Ma … pur con una fitta dolorosa al ventre,mi aggrappavo con le unghie e con i denti per riaffacciarmi alla vita.
<< Chanel? No ti prego no!>>
Aprì di scatto gli occhi. Mi ci volle solo qualche minuto per ricordarmi dove mi trovavo,non sentivo nulla. Percepivo solo un enorme peso all’altezza del ventre e un dolore lancinante che faceva male anche al solo respiro.
Abbassai gli occhi,trovando la figura del mio piccolo Alan su di me,con la testa affondata al mio petto e le mani strette ai lembi della mia veste
Portai la mia mano su di lui,accarezzandogli dolcemente la fluente testolina bionda. Si sollevò,scoprendo così,il viso pieno di lacrime e gli occhi gonfi e disperati.
<< un pirata non dovrebbe mai piangere … non lo sai?>> il suo viso sembrò rilassarsi,ma non smetteva di piangere,aggrappandosi con forza inaudita a me,continuando così, lo sfogo impaurito di un bambino,che non poteva far altro che piangere.
<< credevo … credevo che questa volta fosse la fine!>>
<< lo so,lo so … ma è tutto passato! È finita>> Lo tenevo ancora stretto a me,come una mamma che coccola il suo bambino spaventato dai tuoni. Era cresciuto troppo in fretta,e mi chiedevo se anche lui,una volta vista la luna in cielo,non provasse angoscia e inquietudine ,per un’altra notte che sarebbe passata in veglia.
Cercai di sollevarmi,aiutandomi con l’aiuto delle braccia,ma il ventre faceva troppo male,quindi abbandonai il mio intento accasciandomi lentamente. Alan mi guardò fisso … dal suo sguardo non traspariva più nulla,era come se non provasse niente,che ormai i suoi sentimenti fossero scomparsi inesorabilmente.
Mi prese dalle spalle e mi aiutò a mettermi più comoda,aderendo le spalle al cuscino,mentre per il forte dolore,chiusi forte le palpebre come protezione da questo affanno.
Appena li riaprì,vidi i suoi spalancati,sgranati,alla vista di un qualcosa posizionato all’altezza del mio ventre
Abbassai lo sguardo,trovando la bianca vestaglia,rossa come il sangue all’altezza della ferita. Chiusi gli occhi e contrassi il viso,alla vista di tutto quel sangue e li riaprì solo quando sentì un gran sospiro provenire da mio fratello
<< Chanel non possiamo continuare così!>> proferì sedendosi al mio fianco. Mi prese la mano e la strinse forte forte,mentre nei suoi occhi fece capolino un’altra lacrima,che non pensò due volte di eliminare con il palmo dell’altra mano.
<< lo so fratellino>> sussurrai cercando di mantenere il mio tono di voce più sereno possibile. Glielo dovevo! Dovevo rassicurarlo,non potevo rendere ogni sua notte un incubo e non ringraziarlo nemmeno per la sua veglia. << grazie per tutto quello che fai Alan…ti voglio bene>>
Lui sorrise e mi abbracciò.
Mi alzai,cercando di non dare a vedere il dolore a fondo ventre,come se il fuoco stesse bruciando lentamente i miei organi,faceva male da impazzire.
<< Alan mi passi i miei vestiti? Devo cambiarmi>> Lui si alzò,prendendo i vestiti pirateschi che era appoggiati disordinatamente sulla sedia e me li porte in silenzio
<< hai bisogno di aiuto?>> mi chiese portando lo sguardo sullo zampillo rosso che mi fuoriusciva dal ventre
<< no … vai pure piccolo,se ho bisogno di te ti chiamo>> lui abbassò il capo,uscendo dalla stanza,richiudendosi la porta alle spalle
Mi alzai,cercando di muovermi il meno possibile,mentre notai sotto la veste,il colore che aveva assunto la fasciatura,ormai rossa come il sangue. Un attacco di nausea mi avvolse e cercai di reprimerla,mentre toglievo la fasciatura sostituendola con una migliore e nuova. La ferita era aperta … sul punto esatto in cui tutte le notti,quell’immonda creatura mi uccideva,oltrepassando il mio corpo con la sua spada fredda e affilata.
Mi buttai sul letto,respirando profondamente. Non potevo rimanere li senza far nulla … l’aria fresca del ponte avrebbe risanato la mia anima.
Mi alzai,appoggiandomi ad ogni suolo che incombevo. Aprì la porta,aderendo il mio corpo alla superficie fredda del muro.
<< che stai facendo?>> mi chiese una piccola vocina alle mie spalle
Mi voltai di scatto. Il mio cuore perse un battito mentre vidi la figura di Alan alle mie spalle.
<< Alan … mi hai fatto prendere un colpo!>> Aveva le braccia conserte e un espressione tutta sua in volto.
<< che stai facendo sorellina?>>
<< sto andando sul ponte ... ho un gran bisogno di prendere una boccata d’aria>>
Il suo sguardo divenne divertito,mentre con l’indice della mano faceva un piccolo ‘’no’’
<< ne ho bisogno … sto bene,credimi>>
<< eh va bene,andiamo!>> Alan si appoggiò a me,prendendomi un braccio e mettendoselo attorno al collo in modo che mi potessi appoggiare,e insieme uscimmo dalla nostra camera per dirigerci sul ponte Mi sentivo morire,la ferita mi tirava in un modo pazzesco e avvolte mi sembrava di sentire del sangue zampillarmi.
Alan camminava a passo troppo veloce,mi costava tanta fatica stargli dietro << Alan ti prego rallenta!>> gli chiesi fermandomi. Poggiai una mano sulla pancia cingendomela forte e respirando rumorosamente.
<< Chanel torniamo in camera! Non ti sei ancora ripresa!>> mi prese per una spalla e afferrandomi una mano cercò di tornare indietro,ma non potevo…avevo una voglia tremenda di vedere Jack,anche se solo per un secondo
<< Alan no! solo per pochi minuti poi ritorno in camera te lo prometto!>>
<< prima ammettilo!>> mi si posizionò davanti,con le braccia conserte nel suo petto e uno sguardo serio in volto. Non mi era mai sembrato così grande come in questo momento. Stava crescendo … maturando in giorno in giorno
<< ammettere cosa?>> << che senti così tanto dolore da sentirti morire ogni volta che sospiri!>>
aveva capito tutto. Avevo cercato per così tanto tempo di non far trasparire il mio dolore,ma lui lo aveva capito e sicuramente non mi avrebbe lasciato se solo non gli avessi dato la risposta che aspettava . Sorrisi al pensiero che non potevo mentirgli …mi conosceva meglio anche di me stessa
<< ebbene si … mi sento morire ad ogni respiro … ma ora ti prego … lasciami andare>> mi guardò a lungo,cercando di studiarmi. Mi tese la mano,che non tardai ad afferrare e insieme salimmo sul ponte.
Un venticello fresco mi accarezzò il viso e l’odore salmastro del mare mi entrò dentro e non potei che respirare quel profumo di libertà.
Il ponte era pieno zeppo di pirati che con molta non curanza,svolgevano le loro menzioni,tra le urla stridule dei loro capitani .Mi girai intorno,intravedendo la figura del coniugi Turner,di Gibbs che dettava ordini a destra e a manca e di Ragetti che inseguiva il suo adorato occhi tra le assi del ponte,guadagnandosi un occhiata scocciata da Pintel. Ma di Jack neppure l’ombra
<< buongiorno ragazzi>> proferì una voce familiare alle nostre spalle. Ci girammo contemporaneamente e ci ritrovammo di fronte il capitano più bello che avessi mai visto nell’intero mar dei Caraibi.
Aveva lo sguardo fisso su di me e un sorriso sornione comparve nelle sue bellissime labbra,lasciando intravedere i suoi numerosi denti d’oro
<< Grazie Alan,ci penso io!>> proferì a mio fratello,non distogliendo lo sguardo da me. Alan lo guardò di sbieco,voltandosi verso di me alla ricerca di una conferma.
Calai la testa e gli sorrisi. Di malavoglia mi appoggiò a Jack che mi avvolse tra le sue braccia,mentre Alan lanciava occhiate di fuoco al capitano
<< puoi andare Alan>> proferì Jack,mentre non distaccava gli occhi da me. Mi sentivo qualcosa nella pancia,ma non la sensazione del sangue che fuoriusciva,ma quello delle farfalle che svolazzavano allegramente nella mia pancia. Alan se n’andò,avvicinandosi a Marty e a qualche altro pirata da strapazzo
<< buongiorno dolcezza>> mi sussurrò Jack,mentre il suo viso si avvicinava di più al mio. Aveva gli occhi inchiodati ai miei e di tanto in tanto il suo sguardo si posava sulle mie labbra,per poi ritornare con vivacità sui miei.
<< buongiorno capitano…>> proferì prima di sentire il respiro di Jack sul mio. Si avvicinò,poggiando le sue leggiadri labbra sulle mie. Mi sentì invasa da più emozioni messe insieme,mentre la mia mente era oscurata dal profumo di mare e dal sapore di rum che mi facevano impazzire le papille gustative.
Un applauso mi fece destare da quel momento di tenerezza. Tutti i pirati che stavano lavorando su quel ponte avevano visto la scena e ora battevano le mani come impazziti,fischiando divertiti e anche un po’ rallegrati.
Affondai la testa nell’incavo del collo di Jack per la vergogna,mentre lui mi baciò con un gesto dolce la fronte,sorridendo beffardo e imbarazzato (?)
Si scostò da me,guardando faccia a faccia i suoi uomini,ridendo con loro
<< Razza di luridi cani rognosi,ritornate alle vostre mansioni!!!>>senza farselo ripetere due volte,i pirati ritornarono alle loro attitudini,mentre Jack si voltò verso di me continuando a baciarmi. Gli morsi le labbra,facendolo ghignare di dolore e nello stesso tempo di piacere.
Affondò la testa nel mio collo,lasciando una scia di piccoli baci infuocati al suo passaggio, mentre le sue mani si insinuarono leggiadre sotto la mia camicia,fermandosi di botto.
Mi guardò strano,spalancando gli occhi improvvisamente
<< questo cos’è?>> mi alzò la camicia, scoprendo così, la fasciatura ancora coperta di sangue,guardandomi con uno sguardo torvo e un espressione imbestialita in viso
<< è successo un’altra volta?!>> mi domandò a denti stretti come ringhiando
Mi allontanò di botto,mentre io rimasi a occhi sbarrati per quell’atteggiamento inaspettato
<< Non è niente …>> risposi dopo qualche minuto,cercando di coprirmi più possibile quasi a voler nascondermi dal suo sguardo. Cambiò improvvisamente,diventando scuro in volto e guardandomi arrabbiato e innervosito a tempo stesso. Mi afferrò la mano,così tanto da farmi male,mentre portò lo sguardo in una parte indefinita del ponte
<< Elizabeth!>> chiamò ad alta voce senza staccare gli occhi da me << Elizabeth vieni subito!!>>
Liz si voltò verso di noi e si avvicinò a passo spedito,per poi destarsi tra me e lui
<< che succede?>>
<< portala nella sua stanza … io arrivo subito!>> mi appoggiò alla ragazza dai lunghi capelli biondi e senza dire una parola,girò i tacchi e se ne andò
Elizabeth si voltò verso di me,facendo spallucce e senza dire una parola mi portò nei dormitori,nella mia camera da letto.
Entrando mi appoggiò a letto,mentre ritornò indietro per chiudere la porta alle sue spalle
<< ma che succede?>> chiese subito dopo avvicinandosi a me
<< nulla… non succede nulla>> provai ad indietreggiare per appoggiare la mia povera schiena al cuscino ma il movimento accentuò il dolore,facendomi destare
<< nulla? Non direi proprio! Avanti Chanel … sai benissimo che puoi contare su di me>> si avvicinò a me,aiutandomi nella mia impresa,per poi coricarsi al mio fianco. Mi guardava come per esaminarmi,cercando una risposta nei mio sguardo. Aveva ragione e io mi sentì come una ladra senza via di fuga.
Alzai la camicia,scoprendo la benda che ospitava una certa quantità di sangue che non si degnava a destarsi. Il suo viso sbiancò e spalancò gli occhi,guardandomi sconvolta e amareggiata al tempo stesso << i tuoi incubi?!>> mi chiese puntando lo sguardo nei miei occhi inquieti. Io le risposi con un piccolo gesto della testa
<< perché non me l’hai detto prima?!>>
<< prima quando! Poi non c’era proprio niente da dire …>>
La porta si spalancò di botto e da essa spuntò Alan con gli occhi gonfi e uno sguardo arrabbiato. Ma cos…
<< perché non me l’hai detto?>> sbraitò a denti stretti,continuando a guardarmi indemoniato. Un brivido mi percorse tutta la schiena,non avevo capito il perché di quella sua reazione,che cosa gli avrei dovuto dire?
<< detto cosa?>>
<< che tu e Jack stavate insieme!>> sospirò cercando di badare al suo tono di voce << Chanel … diamine! è Jack>>
<< Alan lo so meglio di te che Jack è Jack! Ma credo che la mia vita privata non ti appartenga e che non sia affar tuo!>>
Quelle parole non aiutarono di certo lo spirito già imbestialito di mio fratello che si infuriò ancora di più. Non lo avevo mai visto così … avevo veramente paura …
<< non è affar mio?! La tua felicità è affar mio … diamine non lo capisci che ti sta prendendo in giro?! Questa vostra relazione è una follia e un giorno te ne potresti pentire amaramente! Ma non sarà affar mio neanche in quella circostanza,ricordatelo!>> uscì dalla stanza in fretta e furia senza lasciarmi nemmeno il tempo di ribattere!! Lo sentì farfugliare qualcosa e una seconda voce rispondere.
Elizabeth era al mio fianco con una strana espressione in volto … probabilmente la stessa che avevo assunto io. Mi voltai verso di lei e mi destai : aveva sgranato gli occhi e guardava qualcosa dal luogo in cui Alan era uscito e sentì una presenza … un ombra. Mi voltai vedendo la figura di Jack all’apice della soglia della porta.
Rimasi immobile,pietrificata da quegli occhi di ghiaccio.
<< Credo di aver sentito la voce di Will … emh … quindi vado a dopo!>> Elizabeth saltò giù dal letto,uscendo svelta svelta dalla porta,mente Jack era rimasto nella sua posizione iniziale,senza batter ciglio,probabilmente senza neanche respirare …
<< hai sentito tutto?!>> lui annuì,non distogliendo lo sguardo da me e cominciò ad avvicinarsi lentamente,mentre seguivo i suoi movimenti con uno strano nodo alla gola.
Dovevo cercare di giustificare le parole che aveva detto Alan,non volevo che si creasse un malinteso,ma dovevo trovare le giuste espressioni senza cominciare a farfugliare parole insensate e inutili come il mio solito
<< era solo arrabbiato e…>>
<< perché non me lo hai detto?!>> a cosa si riferiva? Al fatto che Alan non voleva la nostra relazione?
<< Jack io non ne sapevo niente!non credevo che pensasse questo …>>
<< perché non mi hai riferito che i tuoi incubi continuano a perseguitarti!?!>> rimasi a fissarlo …
Avevo capito male,avevo connesso quel suo comportamento alla scenata di Alan,invece stava parlando dell’effetto che i miei incubi avevano su di me e a cosa mi provocavano. Ispirai violentemente,chiudendo di botto gli occhi per la fitta di dolore ricevuta. Quando li riaprì,trovai il suo sguardo infuriato a dosso
<< ti ho fatto una domanda! Rispondi!!>> Rimasi a fissarlo spaventata. Non poteva … non poteva prendersela con me in quel modo,non ero psicologicamente pronta per affrontare la sua paternale e la sua strigliata
<< non c’è niente da dire Jack! non puoi fare niente per impedire ogni notte a quella dannata ombra di pugnalarmi,per cui non c’è motivo di creare preoccupazioni inutili Jack! Diamine perché non capisci!>>
<< non c’è motivo? Non c’è motivo?! Ma ti rendi conto della gravità della situazione?! ora dimmi: da quanto tempo vai avanti così!?>>
Stavo impazzendo. Non lo capiva che non avevo bisogno di oppressioni ma solo di qualcuno che mi stesse vicino e in silenzio?non avevo bisogno di rimproveri … sapevo a cosa andavo incontro!
<< so benissimo qual è la gravità della situazione! Jack io mi sento morire ogni santo giorno … mi sento male dentro diamine! Ogni notte mi trovo faccia a faccia con la morte e so benissimo che il giorno seguente si ripeterà questo dannato dolore che sto provando adesso .. e mi sento morire! La morte … ogni volta invoco che la morte arrivi e mi strappi da questa sofferenza … perché credimi quando dico che non ce la faccio più,perché è così! Non ho bisogno di rimproveri perché Jack io non ne ho bisogno!Ho solo bisogno di sentirmi dire che andrà tutto bene … che quello che sta succedendo non è real …>> le lacrime cominciarono ad uscire ininterrottamente dal mio viso,mentre cercavo di spiegargli i miei sentimenti,con voce rotta e il fiato corto. Non ce la facevo più … avevo solo voglia di piangere ...solo voglia di piangere … Jack sembrava pietrificato,immobile nella sua posizione iniziale. Senza dire una parola si avvicinò a me e mi abbracciò dolcemente,facendo aderire il mio viso al suo corpo. Non riuscì a trattenermi e nelle sue braccia mi sentivo al sicuro,mentre le mie lo stringevano forte forte.
<< mi dispiace … sono uno stupido! Il fatto è che ho una paura tremenda e mi sono sentito escluso dalla tua vita. Mi fa rabbia pensare che non posso fare niente per poterti aiutare! Io ho sempre trovato soluzioni a tutto,infondo sono uno dei migliori pirati che ci siano in giro,ma adesso mi sento così piccolo>>

si abbassò all’altezza del mio volto,accarezzandomi con una mano il viso pieno di lacrime,asciugando con le dita qualche goccia che scendeva giù come impazzita
<< ti prometto che metterò fine alla tua agonia. Questa è una promessa!>> mi baciò la fronte con le sue labbra,solleticandomi la pelle con i suoi baffi e la sua barba curata. << domani arriveremo a Singapore e da li cominceremo ad avere delle risposte!>>
Sorrisi e mi avvinghiai a lui,mentre appoggiò dolcemente le sue labbra alle mie.
La finestra si aprì di botto,facendo entrare un vento freddo e gelido. Rabbrividì a causa dello strano freddo che entrò in stanza.
Jack sorrise,si sollevò e andò a richiudere la finestra.
Tutto sembrò avvenire in un istante:
Il tempo sembrava essersi fermato a rallentare di botto,mentre nell’aria,proprio davanti a me si formò una polvere rosata e argentata al tempo stesso,che si avvicinò a me con una gran lentezza. Portai la mano tra quella polvere fatata ed essa sembrò aderire alla mia pelle,finendo per entrarmi dentro,scomparendo nel nulla.
Una strana stanchezza si impossessò di me e le palpebre cominciarono a chiudersi da sole.
Il tempo riprese la sua funzionalità originale. Jack ritornò da me affiancandomisi.
<< che succede dolcezza?>> mi domandò premuroso accarezzandomi il viso con le sue mani calde,portai le mie mani alle sue e lo guardai negli occhi,stanca e debole
<< ho sonno Jack … tanto sonno>> Jack mi baciò a fior di labbra e mi mise sotto le coperte
<< Riposa! Rimarrò con te per un pò …>> chiusi gli occhi e mi lasciai cullare dal torpore della sua pelle e dal suo abbraccio.

**


Aprì gli occhi dolcemente,mentre un piccolo mal di testa mi tormentava la fronte e qualcosa mi fischiava nelle orecchie.
Mi sollevai lentamente e mi guardai intorno. Mi trovavo nella mia camera da letto e una piccola luce giallastra popolava la mia camera da letto:era mattina!
Lo stomaco non faceva male quanto ieri e mi accorsi di essermi addormentata. Alan era nell’altro lato del letto e dormiva beatamente come un bambino. Stanotte non mi ero svegliata? Ripensandoci non avevo fatto nessun incubo particolare. Oddio non avevo fatto i miei soliti incubi che mi perseguitavano da tantissimo tempo. Non potevo credere ai miei occhi …
Mi sollevai cercando di ricordare qualcosa. Nella mia mente navigavano delle parole che non mi lasciavano in pace e delle figure che non avevo mai visto prima mi ronzavano nella testa incessantemente << Chanel!>> mi voltai di scatto verso la voce che mi aveva chiamata. Era mio fratello che si era sollevato dal letto,probabilmente si era appena svegliato e mi guardava strano,con tanti occhi e un espressione imbambolata in volto
<< sei sveglia?>> mi chiese stupito. Quella domanda sembrò più una costatazione che una vera e propria domanda. << non hai fatto nessun incubo stanotte?>> continuò con voce più sopraelevata
Una forma di stupore misto a felicità si impossesso di me. Qualcosa era cambiato,ma cosa?
Finalmente dopo mesi e mesi di agonia ero riuscita a scampare a quella dannata ombra e al sapore del sangue

Sopracoperta, delle voci arrivavano sino alla nostra camera e per la curiosità andammo a vedere ciò che era successo
Sul ponte erano tutti indaffarati,mentre una piccola folla stava ammirando i battibecchi tra i due capitani
<< bene scenderemo in quattro>> proferì Barbossa,accarezzando amorevolmente la piccola scimmiette che era accoccolata sulla sua spalla
<< no Barbossa siamo troppo pochi! E poi chi saremo?>> Barbossa girò lo sguardo verso Jack,guardandolo dal basso verso l’alto,assumendo così una faccia maestosa e solenne
<< chi saremo? Chi l’ha mai detto che TU ci sarai!>> la faccia di Jack diventò talmente buffa da causare le risa di tutta la ciurma me compresa. Posizionò un dito di fronte all’uomo e assunse un aria solenne in viso
<< e di grazia…con chi pensate di andare?>> L’uomo sorrise malefico e dondolando su stesso, si avvicinò a me,avvolgendomi le spalle con un braccio
<< io,i Turner e la tua donna … qui presente>> con un movimento della testa mi indicò,mentre vidi Jack cambiare più volte colore e il suo sguardo accecarsi di rabbia
<< nonono! Non lascio la mia donna nelle tue sporche manacce!>> un brivido di percorse la schiena alla parola ‘’mia donna’’ e assunsi una faccia da ebete,mentre un filo di bava probabilmente stava uscendo dalla mia bocca spalancata
<< Hai paura della rivalità Sparrow?>> oddio questo discorso stava assumendo delle pieghe e delle sfumature non proprio piacevoli,e l’oggetto della discussione ero io!
<< assolutamente no! sono il Capitano Jack Sparrow se ben ricordi. Ho solo paura che con la brutta faccia che ti ritrovi le possa venire la nausea>>
<< allora caro Sparrow,scendi tu!baderò alla Perla!>> Jack sbiancò di botto,ma non cedette,non avrebbe mai messo a rischio la sua adorata Perla!
<< nonono non c’è la lascio la Perla nelle tue mani!>>
<< Hai paura che le venga la nausea?>> chiese con il sorriso sotto i baffi mentre Jack ci pensava su
<< no! ho paura della rivalità!>> Barbossa alzò gli occhi al cielo e aprì automaticamente la bocca per ribattere,ma a questo punto intervenni io.
<< va bene piantatela!non vorrei immischiarmi ma non so fino a che punto arriverà la mia sopportazione! Beh … se scendete entrambi,lasciando il comando della Perla a qualcun altro?>> un applauso partì dal resto dei mozzi al mio fianco e i due furono costretti ad ascoltarmi.
Si avvicinarono a me come delle sanguisughe,lanciandosi sguardi infuocati
<< ebbene miss Bedrok … voi chi proponete?>> chiese Barbossa con il suo solito tono altezzoso.Mi voltai verso gli uomini della nave,facendo finta di pensarci su
<< Alan,Elizabeth … voi rimarrete sulla neve,insieme a … emh ..Pintel e Ragetti..>>
<< che cosa? Chanel..non se ne parla nemmeno! Io verrò con voi!>>
<< e anch’io!>> proferì Alan ponendosi di fronte a me insieme ad Elizabeth
<< io sono d’accordo con loro… potrebbero esserci utile>> mi voltai verso la voce che mi aveva contraddetta,trovandomi Jack con le mani conserte e lo sguardo serio.
<< Capitano… Terra!>> urlò a squarciagola l’uomo di vedetta,causando l’attenzione di tutti i componenti della Perla Nera.
Persi un battito e mi precipitai in men che non si dica sul ponte di comando,mentre Jack prese il cannocchiale per esaminare la situazione.
Nessuno di noi parlava,si sentivano solo i nostri sospiri crescere mentre aspettavamo la conferma del capitano
Jack chiuse di botto il cannocchiale,tenendo sempre gli occhi bassi
Barbossa ci raggiunse aspettando la risposta tanto attesa
<< allora Sparrow! Parla!>> Un sorriso comparve nel volto di Jack e uno sguardo furbo prese vita nel suo volto
<< preparate la scialuppa. Scenderemo a Terra!>>
Un urlo popolò la nave e tutti i presenti si misero in moto per preparare gli ultimi preparativi per scendere a Terra.
Più ci avvicinavamo più prendevamo coscienza che presto avremmo rimesso i piedi a terra. La vita in mare era bellissima,ma ogni tanto noi poveri pirati avevamo bisogno di uno stacco per riprender aria.
Ma l’isola aveva un qualcosa di strano e non solo io avevo avuto quest’impressione. Mi avvicinai a Jack,che si trovava ancora sul ponte di comando. Guardava ancora l’isola senza fiatare.
<< Jack? Qualcosa non va!>>
<< me ne sono accorto,dolcezza!>>
Persi un battito quando arrivammo all’apice di Singapore,le nostre impressioni erano fondate. L’isola era andata completamente distrutta e la fortezza principale non era altro che un immensa distesa di frammenti di mura e cenere
Attraccammo e scendemmo a terra.
Mi sentì una mano afferrarmi e bloccarmi,mi voltai e vidi Jack,fermo dietro di me e con lo sguardo serio
<< resta sempre vicino a me!>> mi comandò a denti stretti.
Più andavamo avanti per raggiungere la fortezza,più ci rendevamo conto che di essa rimanevano solo brandelli di muro.

Le fiamme stavano completando l’opera di distruzione,mentre sul pavimento c’erano ancora i corpi esamini dei servitori di Tai Huang,il figlio di Sao Feng.
<< sembra che sia passato un uragano>> sospirai vedendo quell’orrore. In ogni parte mi voltavo,trovavo solo desolazione. Che cosa era successo?
<< questo ’’uragano’’ ha smesso di mietere vittime da poco miss Bedrok!>> proferì Barbossa avanzando piano tra i frammenti di mura che fino a poco tempo fa appartenevano alla fortezza.
<< Capitano! Quello è Tai Huang!>> urlò a squarciagola un uomo,correndo a più non posso
Lo seguimmo, cercando di mantenerci a passo e il mio cuore si fermò di botto.
Nel muro,infilzato con dei chiodi,c’era un uomo ferito a morte,pieno di sangue e con una spada infilzata nello stomaco.
<< Oddio!!!>> gridò Elizabeth abbracciando forte Will
Io ero rimasta in mobile,senza più la forza di parlare e di dire semplicemente una parola. Chi poteva aver fatto tutto questo?
<< Tai!>> sussurrò Jack,avvicinando lentamente all’uomo
<< Tu … tu sei Jack Sparrow,ne vero?>> proferì l’uomo con la voce rotta dal dolore
Jack non si scoraggiò ma si avvicinò a l’uomo senza batter ciglio
<< sono ioTai! Chi è stato a distruggere Singapore!?>>
<< Lui..lui era qui! Ha distrutto la nostra..la mia città..e ha preso il medaglione.>>
<< lui chi?>>
<< ascoltami Jack Sparrow..non è quello che sembra..lui è un uomo.. ma con i medaglioni diventa una bestia dai poteti inimmaginabili..>>
<< Tai chi è lui..>>
<< lui è..lui è..James Cleverbot.>>
Quelle parole fermarono il battito del mio cuore. Cleverbot aveva distrutto Singapore e ucciso delle persone innocenti. La prossima sarei stata io
<< Tai? ha detto dove sarebbe andato?>>
<< To..to..Tortuga..>>
Ad un tratto prese l’ultimo respiro e si lasciò andare,dicendo addio a questa vita,morendo per colpa di uomo crudele e senza anima

ORA TUTTO SI FACEVA PIU’ DIFFICILE..FRA POCO IL NOSTRO NEMICO SAREBBE VENUTO A CERCARMI..


Note dell'autrice:
salve a tutti!!!! ^___^ vorrei scusarmi per l'enorme ritardo,no non sono scomparsa nel u.u
allora vorrei ringraziare tutti coloro che hanno messo la storia tra: le seguite,le ricordate e le preferite ^.^ e invitarli a lasciare anche il loro parere u.u
Vorrei fare un accenno sulla storia:
Tai Huang non è un personaggio da me inventato,ma è il figlio leggittimo del defunto Sao Feng! U_u
vorrei ringraziare infine Pazza3000 e Febe Allison Weasley per le loro recensioni ^_^ grazie ragazze!!! spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento ^_^
ora devo andare! ci vediamo a presto
un bacione
Aishia



Modifica del 25 dicembre
augurii a tutto il magnifico popolo di EFP!!! ^_^ vi auguro un bellissimo natale e di ricevere tanti tanti regali u.u
Ancora auguri!!!
un bacio :*
  
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