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Autore: emilypeek    03/11/2012    2 recensioni
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Dove sto andando?" continuo a domandarmi mentre stringo con più energia il volante della mia utilitaria rosa.
Ho preso l'abitudine di parlare da sola circa tre anni fa, esattamente quando Rachel è entrata nella mia vita.
Mi ha fatto impazzire.
 
All'improvviso un segnale, sul quale c'è scritto in maiuscolo "Stazione Ferroviaria di Lima" interrompe il corso dei miei pensieri e mi ricorda il motivo del mio nervosismo.
E' il fatidico giorno della partenza di Finn per l'accademia militare e mi sentivo in dovere, dopo tutto quello che ci era successo, almeno di salutarlo e  di augurargli buona fortuna.
 
Questo almeno era quello che avevo detto a mia madre, quando mi aveva chiesto che cosa ci facessi già in piedi alle 4 di mattina.
Non mi sento in colpa per averle mentito.
Cosa avrei dovuto dirle, "Voglio essere vicina a Rachel perché sono follemente ed irrimediabilmente innamorata di lei, e anche se mi spezzerà il cuore vederla piangere per lui, non posso lasciarla sola"?
No. Mia madre ha già abbastanza problemi anche senza di me.
 
"Ci siamo", annuncio a me stessa parcheggiando vicino all'entrata della stazione. E' deserta, si sente solo il sussurrare del vento.
Alzo la manica per controllare l'ora quando sento chiamare il mio nome.
Mi volto e li vedo, Finn e Rachel: la "coppia perfetta", come li aveva definiti Tina.
Perfetta a metà, mi ritrovo a pensare adesso, non riuscendo a distogliere lo sguardo da Rachel.
Come avevo mai osato prenderla in giro per il suo aspetto? E' la creatura più bella che io abbia mai visto e nemmeno il velo di melanconia che ha ora sul volto può nascondere il suo splendore.
 
Dai suoi occhi, il mio sguardo cadde fino alla sua mano destra, intrappolata da quella sinistra di Finn.
Sento le mie guance arrossirsi quando, risalendo fino al suo viso, il futuro militare sfoggia il suo solito sorriso bonario e non posso far altro che alzare le sopracciglia, in segno di saluto.
"Hey Quinn! Che ci fai qui?" urla lui.
"Secondo te? Sono venuta a fare un giro. Ci vengo tutti i giorni...alle 5 del mattino"
"Davvero?!?" ribatte sorpreso.
 
Sigh. Non capisco proprio che cosa ci veda Rachel in lui...
 
"No Finn" spiego con calma "La verità è che volevo salutarti prima che tu partissi. Sai, non sei un compagno di scuola qualunque"
A quelle parole Rachel alza lo sguardo, che era rimasto fisso nel vuoto fino ad allora.
"Ma non c'era bisogno...Ho intenzione di tornare a Lima ogni fine settimana" mi risponde il ragazzo con convinzione
"Ogni fine settimana?? Sai che la scuola militare è una cosa seria, vero?"
"Certo che lo so! Ma non potranno dirmi di no...so essere molto convincente quando voglio! Vero Rach?"
Rachel si era di nuovo persa nel suo mondo.
Finn la strattona un po', per poi chiedere di nuovo "Vero Rach?"
"Sì sì, vero...Ci vedremo ogni fine settimana" risponde lei apatica.
"Brava la mia stella" ghigna allora Finn.
 
Mi serve tutto il mio autocontrollo per non sferrargli un pugno in faccia.
Certo, ammetto di avere parecchi difetti, Dio solo so quanti, ma se avessi avuto io la fortuna di stare con Rachel Berry, di certo non l'avrei trattata come una moglie/serva degli anni '50.
"Se fossi io la sua ragazza" incominciai "Io..."
 
I miei pensieri sono interrotti dalla voce decisa dell'altoparlante.
"Il treno diretto a  Bloomtown è in partenza sul binario 2"
Vedo Finn chinarsi per dare un bacio affrettato a Rachel e mi volto all'istante per nascondere il groppo che ho in gola.
"Ciao tesò! Ciao Quinn! Preparatevi a vedermi nei TG come eroe nazionale!" dichiara orgoglioso entrando nel treno antiquato, che dopo un paio di minuti, lascia la stazione.
 
Non importa quanto sia idiota, Rachel lo ama.
Ed io non posso farci niente.
 
"Hai ragione" sento Rachel bisbigliare all'improvviso. Mi chiedo se ho parlato di nuovo ad alta voce. "Non lo lasceranno tornare qui ogni settimana"
Non so come rispondere, così continuo a guardare il treno andare sempre più lontano, oltre l'orizzonte.
Sembra passare un'eternità, quando vedo Rachel asciugarsi con il dorso della mano alcune lacrime che le rigavano il viso.
 
Accidenti, sono davvero inutile!
Troppo presa dai miei sentimenti, mi ero dimenticata che il mio ruolo era quello di amica, colei che dovrebbe ripetere fino allo sfinimento "Non ti preoccupare, le cose tra voi due non cambieranno".
Eppure non riesco nemmeno a farfugliare un "mi dispiace" di circostanza.
 
Invece è lei a parlare.
"Ma non mi interessa.".
Quella frase mi spiazza completamente. "Che-che vuoi dire?"
"Non lo amo" conclude lei con fermezza.
Sento il mio cervello spegnersi e l'unica frase che mi esce da bocca è un incredulo "Ma stai piangendo!".
 
Lei non mi risponde. Lascia cadere le braccia ai fianchi e mi osserva.
Siamo l'una di fronte all'altra ed io mi perdo completamente nei suoi occhi scuri.
Ha appena pianto, eppure adesso vedo una scintilla che prima non c'era, una scintilla che sembra capace di abbagliarmi e, approfittando della mia distrazione, scavarmi nell'anima.
E' come se il tempo si fosse fermato e non ci fosse nient'altro che quella scintilla.
 
Mi prende le mani. E' un gesto improvviso, ma molto delicato.
Non mi agito, eppure sento un brivido percorrermi la schiena.
Lentamente, inizia ad accarezzarmi il palmo della mano destra con un dito, scivolando piano verso l'estremo, percorrendo le mie dita inermi fino ad arrivare al dorso.
Inizia a fare lo stesso con la sinistra, quando il brivido che avevo sentito prima arriva al mio cervello e mi comanda di reagire.
La stazione, i treni, i binari iniziano a scomparire.
Tutto ciò che riesco a vedere sono i suoi occhi luminosi e tutto ciò che riesco a sentire sono le nostre mani che si esplorano e accarezzano sempre più appassionatamente, seppur mantenendo una dolcezza sovrannaturale.
Non ho il tempo di chiedermi che cosa stia succedendo, nè voglio saperlo.
 
Tutt'un tratto si ferma. "Vuoi sapere perché stavo piangendo"
Annuisco, seppur confusa.
Prende fiato e poi sussurra "Piangevo perché mi sento in colpa. Non amo Finn e non posso credere che mi ci sia voluto così tanto per capirlo."
"E-e quando l'hai capito?" chiedo in automatico.
"L'ho capito poco fa, quando mi stava stringendo le mani. Quasi non le sentivo più. Non lo faceva per proteggermi, lo faceva per impedirmi di andare via."
 
Per la seconda volta quest'oggi, non so che rispondere. E' tutto così surreale...
 
La vedo prendermi di nuovo le mani ed aggrapparsi alle mie dita. "Quando stringo le tue, invece, mi sento a casa, ma, allo stesso tempo, libera. E felice. Io..."
Non mi riesco più a trattenere. "Ti amo. Non puoi immaginare quanto".
Appena mi accorgo di quello che ho detto, sento tutto il mio viso farsi rosso ed inizio a tremare. Sono attraversata da una miriade di emozioni contrastanti: sollievo, paura, panico, ma soprattutto passione.
 
Sono viva.
 
Lentamente sento i suoi polpastrelli premere contro la pelle del mio braccio, andando verso l'alto, fino ad atterrare sulle mie labbra.
Sento il sapore salato delle lacrime che aveva cercato di asciugare prima.
La vedo avvicinarsi e non ho la più pallida idea di che cosa fare. Ho sognato così tante volte questo momento che ne sono sopraffatta.
Quando sposta il suo dito sulla mia guancia e le sue labbra sfiorano finalmente le mie, mi sento in Paradiso.
Le volte che avevo baciato Puck o Finn, mi sembrava quasi di baciare un muro di mattoni. Ma baciare Rachel...beh, è indescrivibile.
Sento il mio cuore pulsare così tanto che ho paura ch'esca fuori dal petto, ma non voglio fermarmi.
Se si rivelasse solo un sogno, almeno saprei di averlo fatto durare il più possibile.
 
"Tu non puoi immaginare quanto ti ho voluta" ripeto allora tra un bacio e l'altro, piangendo di gioia.
"Non lo devo immaginare, lo so...Ti amo anch'io".
 
Le prendo le mani e sorrido.
 
 
 
 
  
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