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Autore: SaraRocker    04/11/2012    3 recensioni
Bulma non è potuta partire con la sua famiglia in vacanza... Quindi alla C.C. rimangono solo lei e... vegeta!
-Prima ff che pubblico su questo sito, spero non vi faccia così schifo :')
possibile OCC
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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prima fanfiction che pubblico su questo sito :') Prima in generale che faccio su Dragon Ball. Ditemi che ne pensate e buona lettura ^.^

SOLO 3 GIORNI...


Chiuse in fretta la valigia, tanto piena che quasi poteva scoppiare, ma alla ragazza non importava… Suo padre era passata più volte quel giorno a rimproverarla del fatto che per soli tre giorni erano sufficienti molti meno cambi, ma lei era Bulma Brief! Doveva apparire perfetta ogni momento della giornata, nessuno escluso! Non si era perciò preoccupata più di tanto delle parole del genitore, che se ne era tornato in laboratorio per finire il suo ultimo progetto prima dell’imminente partenza.
 
Erano meis che la famiglia Brief aveva organizzato quella mini-vacanza sulle montagne innevate del nord per prendersi un piccolo (3 giorni) stacco dai lavori in laboratorio, e Bulma ne era stata la più entusiasta che senza aspettare oltre, la mattina della partenza si era svegliata ore prima solo per decidere con attenzione ciò che meglio poteva adeguarsi al clima, tenendo in considerazione il fatto che non volesse certo nascondere il suo corpo… Era pur sempre ancora alla ricerca del ragazzo perfetto, il suo pricipe, visto che Yamcha si era rivelato al massimo il principe dei bastardi… Uno stupidissimo traditore meschino, che piuttosto che stare con lei preferiva delle biondine senza cervello…
Quel solo pensiero la fece sbuffare … Ma tornò poi solare ripensando a ciò che l’aspettava quella giornata.
Appena la valigia fu pronta, si diresse in cucina, pronta per fare colazione, e lì, seduto a tavola c’era vegeta, probabilmente in attesa anche del suo, di pasto.
-‘Giorno Vegeta! Vuoi la colazione?-
-Secondo te cos’altro potrei volere qui a tavola?- chiese vegeta sarcasticamente anche se parecchio infastidito da quella domanda tanto stupida da parte della giovane.
-Ehy! Calmo! E-ecco qui!- disse mettendo con attenzione in un piatto qualche frittella –Tieni- gliele porse soddisfatta.
Quel giorno era davvero solare, non che il resto delle giornate non lo fosse, anzi! Lo era fin troppo, non potè fare a meno di pensare Vegeta, che si trovava spesso distratto dalla sua voce acutissima, ma quel giorno era più radiosa del solito …
Nonostante ciò, non fece domande e mangiò silenziosamente come era solito da parte del principe.
Bulma invece, tentava in ogni modo di approcciare con lui … Le interessava davvero andare oltre quella maschera che copriva incessantemente il volto dell’uomo, anche se doveva ammettere, che all’inizio era solo per sfizio che ci provava, mentre con il passare dei mesi, e con il proseguire della convivenza, quel suo “desiderio” era diventato una sorta di obbiettivo.
Iniziò perciò con le sue domande –Allora? Sono buone? Sai … Non me la cavo molto con le frittelle … Di solito le disfo e non riesco nemmeno a impiattarle! Oggi invece sono perfette! Quasi tonde!- disse scherzando. L’uomo rimaneva zitto, ma lei proseguiva noncurante  -è proprio una giornata fantastica! Senza dubbio! A-A-A-Acciù!-
Vegeta alzò lo sguardo leggermente allarmato … Cos’era quel “verso”? Non l’aveva mai sentita produrre quel bizzarro suono …
-Che hai?- chiese alla fone senza scomporsi
-Eh?- Sorrise la ragazza –Oh! È solo uno starnuto! Una sorta di … Virus terrestre! Non preoccuparti è molto debole, probabilmente non ne sentiresti nemmeno gli effetti tu-
A Vegeta questo bastava, fece spallucce e tornò a mangiare… Quando ebbe finito se ne andò verso la GR per allenarsi …
Bulma si fece scappare un –Che tipo!- Accompagnato da un secondo starnuto … Ma che le prendeva? Un raffreddore? No! Non quel giorno! Non il giorno della partenza che aveva tanto atteso, non lo avrebbe accettato!
 
Bunny e suo marito stavano caricando le ultime cose sull’auto, quando arrivò Bulma con le sue tre enormi valigie …
-Viaggi leggero tesoro, eh?- disse la madre scherzando …
-Beh … Lo sai, no? Uno dei miei difetti è la vanità!- Su questo non c’era dubbio, e il bello di Bulma era che non aveva problemi ad ammetterlo … Non capiva perché mentire. Perché nascondere le proprie virtù e i propri difetti visto che comunque vengono sempre a galla in un modo o in un altro.
-Bene… - proseguì la madre prendendole e porgendole al povero marito incaricato di caricare tutto.
Bulma sorrise, ma le scappò un altro sternuto.
-Oh … Tesoro, sbaglio o hai starnutito anche prima?-
-Eh? –
-In effetti anche prima in laboratorio …- proseguì il padre
-Sei sicura di stare bene?-
Bulma non osò tintinnare, non poteva rovinarsi la vacanza –Certo! Sto benissimo! Non è niente! Deve essere un’allergia!-
-Ma tesoro …-
La faccia di bulma si fece bianca … Era ovvio non le credessero, infondo loro erano i genitori, e sapevano che lei di allergie non ne aveva … Si maledì per la peggiore scusa avesse mai detto, poi si voltò verso sua madre, di solito così accondiscendente, ma quella volta, il suo sguardo non lasciava alternative … Doveva dimenticarsi della vacanza.
-Mi dispiace-
 
Bulma fu così costretta a tornare in casa, furiosa. Non era una bambina! Non le servivano i genitori! Lei sapeva che non era nulla quel raffreddore, solo un virus passeggero, che entro poche ore sarebbe svanito …
Sbuffò un paio di volte, per poi dirigersi verso camera sua frustrata.
 
Vegeta intanto si allenava nella GR …Scagliava calci alla’aria, tagliandola con colpi secchi e agili, la gravità era a 300, ma ormai non faticava più molto, presto avrebbe chiesto a quella terrestre di alzarla. Quando sarebbe tornata da quella “vacanza”.
Guardò fuori dal piccolo oblò. Era buio … Decise che per quel giorno gli allenamenti erano sufficienti.
Uscì. L’aria era fredda, e ghiacciava quasi a contatto con le perle di sudore che si erano ormai formate sul suo corpo.  Le tentò di asciugare con l’asciugamano che poggiava ogni sera al collo dopo quelle estenuanti ore … Dpodichè entrò nella casa. Dove lo attendeva una sorpresa che … Non sapeva definire … Fastidiosa? Indifferente? Bella?
Appena dentro avvertì un’aura che con i mesi aveva imparato a conoscere molto bene … L’aura di quella terrestre … Che ci faceva lì? Non era partita? E perché si ritrovava tanto curioso?
Non volle indagare oltre, non sapeva se per vergogna o orgoglio, ma si diresse verso la cucina per cenare in silenzio, e dopo avere svuotato il frigorifero andò in camera sua, a dormire.
 
La mattina, quando il principe aprì gli occhi si vide investito da un fascio di sole brillante … Doveva essersi svegliato molto più tardi del solito, e quello non era da lui … Non lui che aveva degli allenamenti da rispettare!
Scese al piano di sotto, verso la cucina. Era sulla soglia della porta quando venne superato da una figura affusolata e leggiadra che camminava a passo svelto verso il frigorifero sbuffando …
-Ah! Maledetti! Lo sapevo! Lo avevo detto o no? Quel raffreddore era passeggero, non ho nemmeno più il naso chiuso! AH! Disfarsi di me! Ecco cosa volevano quei due!-
Vegeta la guardava confuso … Quell’essere era bizzarro … Molto curioso … La guardava spesso cercando di studiare i suoi strani comportamenti, infondo aveva ben constatato che lei faceva altrettanto con lui. Abbozzò uno dei suoi tanti sorrisi sghembi, per poi andare a sedersi, mentre l’altra continuava a imprecare verso i padroni di casa, che da quello che il principe aveva capito, l’avevano lasciata lì con una bella scusa. Non riuscì a non trattenere un ghigno di sfregio, che la ragazza notò.
-Ti faccio tanto ridere?-
-Beh … Devo ammettere che tutto questo è esilarante-
-Ah!- La ragazza buttò le mani al cielo superando ben oltre il limite della sua pazienza, cosa che certo non le mancava, ma dopo quel colpo basso da parte dei genitori, quella sua qualità se ne era già andata da tempo …
-Esilarante?  ESILARANTE? Molto! Pensa che è così esilarante che appena torneranno qui, credo che non sarai più tu l’assassino sanguinario di casa!-
Vegeta non l’aveva mai vista in quelle condizioni, se non quando aveva lasciato quel mollusco del suo ex, in effetti quella volta gli era quasi sembrata una sayan, certo era difficile immaginarla trucidare nello stesso modo usava fare lui, ma il carattere era comunque molto somigliante.
-Allora? Già finite le tue stupide frecciatine?-
-Beh, mi sembra evidente che volessero rimanere lontani da un’oca come te-
-Tsk-
Vegeta la guardò confuso, lei non era la ragazza che stava zitta con una frase come quella, certo non si offendeva solo per quello, ma non gliela avrebbe mai lasciata vincere in quel modo …
 
-Devi migliorarmi la GR-
-Cosa? L’hai rotta di nuovo?- chiese la ragazza molto meno alterata, in effetti quell’argomento la distoglieva da quell’orribile pensiero …
-No-
-E allora che devo fare?-
-Devi aumentarmi la gravità-
Bulma lasciò il cucchiaio con il quale stava mangiando i cereali confusa –Oltre 300?-
-Esatto-
-Ma è pericolosissimo! Oltretutto dovrò modificare lo spessore de monitor, del database e dovrò trovare un polimero sufficientemente resistente!-
-E quindi?-
-QUINDI, caro principe, dovrò praticamente costruire una nuova stanza!-
-Fallo-
-Ciò vuol dire che nel periodo nel quale la costruirò, tu non potrai allenarti! Mi servirà la stanza attualmente in funzione per controllare che i circuiti siano perfetti!-
Vegeta mantenne il suo sguardo immutato, mentre rifletteva su quale fosse la soluzione più vantaggiosa … Perdere dei giorni di allenamento non era sicuramente una buona cosa, ma avere in cambio una GR più forte valeva molto più di qualche giorno perso, oltretutto, era qualche giorno che valutava il fatto di fermarsi un paio di giorni per migliorare anche il controllo dell’aura, visto che quello era un esercizio mentale e psicologico …
-Quanto ci vorrebbe?-
-Direi … Un paio di giorni …-
-Bene, inizia-
-Ora?-
-Si-
Detto questo si diresse nella sua stanza per fare quegli esercizi . Bulma gli diede retta (per una volta), infondo doveva distrarsi in qualche modo, e poi aveva un paio di idee per il materiale migliore da usare. Dopo 7 ore di lavoro durissimo in laboratorio, il campanello alla porta suonò.
La ragazza andò ad aprire.
-Ehy! Ciao Bulma!-
-C-Ciao! Che ci fai qui?-
-Beh … Non pensare male!- disse il ragazzo grattandosi la nuca imbarazzato … Quel gesto tanto familiare a bulma la faceva sempre sorridere –Passavo da questa città e ho pensato di venirti a trovare! Infondo non ci siamo più visti molto dopo che ci siamo lasciati, a parte per chiarirci ovviamente!-
Sorrise. La ragazza ricambiò.
Solo pechè Yamcha non si era rivelato un buon fidanzato, non voleva dire che non fosse un buon amico … Infondo in fatto di amicizia, si era sempre rivelato fedele ed era proprio così che dovevano proseguire, come amici.
-Allora? Credi che possa entrare o …?-
-Scusa! Aaahhaah! Entra pure!- disse Bulma facendolo entrare.
Si diressero verso il salotto.
-Allora come va?-
-Bene diciamo! Tu?-
-Beh … Al solito! La squadra di baseball prosegue bene! Abbiamo fatto una gran stagione!-
-Sono felice per te!-
-Grazie! E come va con … Il tuo … Ospite?-
Parlava di Vegeta. Yamcha e Vegeta non erano mai andati d’accordo, ed entrambi sapevano non sapevano sarebbe mai successo, era quindi inutile anche solo provare a farli sopportare … Bulma ci aveva provato spesso.
-Bene! Non preoccuparti!-
- E’ ovvio che mi preoccupi, no? Infondo … Lui non è proprio come Goku …-
-Lo so, ma credo che tu lo vedi in un modo … Sbagliato-
- No. Sei tu che lo vedi  in modo diverso-
Quella frase travolse la ragazza in modo strano. Cosa intendeva con diverso?
-Di-Diverso?-
-Sì … Avanti Bulma, tu … Lo hai sempre visto in modo diverso dagli altri … Gli hai sempre dato attenzioni, lo hai aiutato fin da subito, lo hai riportato in vita … Tu con lui eri …-
-Gentile?- non potè non dire la ragazza un po’ infastidita da quelle parole
Yamcha sospirò –Sì …-
-Ed è sbagliato essere gentili? Cercare di capire i comportamenti di qualcuno? I suoi sentimenti? I suoi dolori? Le sue sofferenze? E’ sbagliato impegnarsi per aiutare una persona?-
-Lui non è una persona!!!- Interruppe il ragazzo serio.
Bulma lo guardava storto. Che voleva dire? Vegeta non era una persona?
-Tu … Tu … Quando stavamo insieme tu lo trattavi in modo speciale quasi!-
La ragazza spalancò gli occhi …
-Non sai quante volte mi hai quasi lasciato in disparte per occuparti delle se ferite, o della sua gravity room o di altro!-
Mantenne il silenzio sbigottita
-Ammetto che all’inizio credevo lo facessi solo per i cyborg, ma poi …-
Basta. Non poteva stare zitta in eterno –Poi cosa? Poi ho iniziato a fare cosa di tanto eclatante? Eh? Dimmelo! Io non ti ho mai tradito! Pensa a questo! Non sono io quella che deve sentirsi in colpa!-
Quella visita inizialmente così benevola si stava trasformando in qualcosa che non era mai stato davvero chiarito … Possibile che lui l’avesse tradita a causa del principe? No. Lei non aveva fatto nulla di male, perciò non doveva aggiungere altro.
-Mi dispiace, e lo sai-
-Yamcha noi non eravamo fatti per stare insieme, ecco tutto.-
In quell’istante Vegeta scese le scale. Appena vide il ragazzo o come lui preferiva definirlo “Il mollusco” il suo sguardo si fece rabbioso. In un certo senso nemmeno lui comprendeva perché il motivo di quel tanto odio nei suoi confronti … In quel modo odiava solo Kaharot. Ma a differenza, con quest’ultimo conosceva il motivo di quell’amaro sentimento, mentre con quel ragazzino, proprio no. O per lo meno, non era ancora stato in grado di capirlo.
-Oh … Guarda un po’ chi c’è …- Azzardò Yamcha.
-Mollusco-
-Io? Io sarei il mollusco? Non sono io il fasullo re di una stirpe andata a farsi fottere!-
Quello era il colmo. Come osava?! Quell’essere inferiore a  offenderlo. Lui. Lui che aveva combattuto per il suo popolo, lui che era rimasto schiavo, che si era ribellato, che si stava allenando per il suo pianeta! Come osava?
Bulma capì al volo che Yamcha aveva sbagliato, si mise davanti a Vegeta –Cosa c’è?-
Il principe la guardò qualche secondo confuso … Perché? Perché non le spezzava il collo? Perché non le schiacciava il cranio contro il muro fino a farle uscire il cervello? Perché? Perché se ne stava lì fermo a guardarla inerme?
Quale magia usava su di lui? Quella donna?
Riportò i suoi pensieri alla normalità, per poi ricordare ciò che era andato a chiedere –La camera?-
-Sì?-
-A che punto è?-
-Ho trovato il materiale adatto, perciò il peggio è passato Vegeta!- Disse lei abbozzando un sorriso.
Il principe ancora stranito dall’effetto appena subito annuì semplicemente tornando poi in camera sua per allenare l’aura.
 
-Di che parla?-
-Eh? Ah sì! Gli sto costruendo una nuova GR, l’altra ormai è troppo debole per lui …-
Yamcha non potè non riportare alla mente ciò che gli stava per succedere quando accecato dalla gelosia verso il sayan, aveva cercato anche lui di provare la GR, rischiando la vita.
-Beh, direi che tra poco devo ripartire! Posso salutare anche i tuoi?-
-Oh! Beh .. Loro non ci sono! Staranno via tre giorni, quindi ci sono solo io!-
E Vegeta! Non potè fare a meno di pensare il ragazzo seriamente preoccupato per la donna. –Oh-
-Cosa?-
-Beh … Tu, da sola con quello …-
-Ascolta, non preoccuparti! Vegeta è diverso da ciò che credete … Io lo so-
Detto questo, i due si salutarono con un bacio sulla guancia.
 
Chiudendo la porta, a Bulma tornarono alla mente le parole che l’amico le aveva detto poco prima… Lei aveva sempre provato qualcosa per Vegeta? In effetti, quando aveva fatto esplodere la camera gravitazionale, le emozioni che l’avevano travolta erano ben diverse da quelle che si aspettava.
Si era sentita mancare il respiro. Le lacrime agli occhi, come se a morire fosse stato Yamcha, che a quei tempi era ancora il suo ragazzo, e quando aveva sentito il suo cuore contro il suo orecchio non aveva indugiato nel pensare che fosse sbagliato o meno salvarla. E non poteva dimenticare come gli aveva parlato … Forse era vero … Che provava qualcosa per il principe dei sayan, ma non aveva mai tradito Yamcha.
 
Prese un respiro nel rielaborare ciò che si era appena resa conto di sentire.
Passò il resto della giornata in laboratorio a completare la struttura del database, fondamentale per il regolare funzionamento del congegno, ma non potè lavorare totalmente concentrata … Non riusciva a smettere di pensarlo.
Come poteva non essersene resa conto prima?
In tutti quei mesi? E da quando? Da quanto proseguiva quel sentimento che non era nemmeno lei certa di potere chiamare… Amore.
 
La sera Vegeta si sdraiò ancora straniato da quel pomeriggio e da ciò che quella terrestre gli aveva fatto provare … Certo, l’aveva sempre trovata attraente fisicamente, ma quel giorno, c’era qualcosa, oltre l’aspetto fisico che lo aveva colpito. E doveva ammettere… Che ne era terrorizzato quanto, dopo molti anni … Felice.
 
Sfiorò la parete dove poggiava il suo letto, sapendo perfettamente che dall’altra parte si trovava lei. Un gesto strano da parte sua, lo riconosceva, ma lo fece comunque.
 
Si chiedeva perché, tra le decine e decine di stanze che si trovavano in quella enorme casa, proprio accanto la sua era finito.
Certo, in quel momento non ne era dispiaciuto.
 
La mattina dopo, Bulma si alzò presto. Si mise un paio di jeans corti e una t.shirt e andò in laboratorio, dove la aspettava il progetto della gravity room.
Era confusa.
 
Vegeta appena si era svegliato, era andato in fretta a fare colazione, per poi tornare in camera ad allenare la propria mente. Ma, a differenza del giorno prima, non ce la fece.
-Dannati occhi turchini!-
Malediceva se stesso o lei? Lei si ripeteva, lei. Era lei la strega. Ma era lui ad essere finito in quell’incantesimo.
-Maledetta- disse tra un ruggito e un ghigno.
Uscì dalla stanza.
 
Il database era pronto. La maggior parte del lavoro era svolto, ora doveva solo fare lo scheletro esterno, per poi montare tutto in giardino. Fece un sorriso davanti al suo lavoro. Era molto più veloce del previsto, ed in effetti una pausa le serviva. Una pausa non solo dal lavoro, ma da quella casa, dove viveva la distrazione numero uno!
 
Prese quindi una capsula, la aprì e partì sulla moto che ne uscì fuori.
 
La casa era vuota … Dove era quella terrestre? Niente aure. Andò in laboratorio. Nemmeno lì c’era, ma doveva esserci stata. Si fermò. Ma che stava facendo? La stava forse … Cercando? No. Lui non aveva bisogno di sapere dove era, o forse sì?
Perché tutte quelle domande?
In tutta la sua esistenza era rimasto solo. Gli era bastato davvero così poco tempo per necessitare di una persona, ma non di una qualunque, di lei. Solo lei doveva esserci. Non voleva quella maledetta madre o il padre, solo lei, Bulma.
Da quanto tempo provava quei sentimenti che solo ora iniziava a concretizzare? Da quanto li respingeva?
 
Capendo che quel sayan non voleva uscire dalla sua testa, la ragazza tornò a casa sconfitta. Perché doveva provarli per lui quei sentimenti? Per uno che non prova nemmeno pietà per i morti …
 
-Sempre i ragazzi sbagliati …-
Saliva le scale verso la camera –Quelli che non potrò mai avere-
 
-Lei …-
Arrabbiato e frustrato,Vegeta si diresse verso la sua stanza –Con quale criterio la mente giunge a tali conclusioni?-
Poi ripensò ad uno dei tanti film che quella stupida della madre si ritrovava a guardare spesso. Parlavano tutti di amore e stupidaggini varie. … Istintivamente il principe si posò una mano al petto “il cuore” era lui a decidere. Lo dicevano spesso.
 
-Smettila di battere … Lo fai solo per farmi piangere di più- La ragazza si stringeva il petto mentre fuori dalla C.C. calava il buio. La mattina dopo sarebbero tornati i genitori.
-Maledetto-
Una lacrima le rigò la guancia
 
-Me la avete taccata eh? I terrestri e le loro dannate malattie-
Vegeta aprì la porta che portava al corridoio …
 
-Non sono mai stata così … Male, e solo perché so, che non sarà, mai, mio-
 
-Infondo lei non mi vorrà mai …- Sorrise. Magra consolazione.
 
-Sciocca-
 
-Stupido-
 
-Mi riderebbe in faccia-
 
-Dov’è il mio orgoglio?-
 
-Come ho potuto innamorarmi?- Le due voci si incontrarono. Erano faccia a faccia. Gli occhi si scrutavano spaventati …
Quelle stanze così vicine erano state la loro rovina … O la loro ancora di salvezza.
 
Per secondi interminabili si osservarono. Avevano sentito bene? Era vero.
Basta parlare. Un bacio nato da lui spense ogni dubbio ...
 
-E’-E’ vero Vegeta?- sussurrò la ragazza
Il ragazzo sfoderò un altro suo sorrisetto sghembo –Eheh … Mai baciato così, Donna?-
Bulma si morse il labbro inferiore mentre il cuore le andava in gola.
-Mai- gli sussurrò all’orecchio.
Si diressero nella stanza di lui … E fu da allora che quelle stanze così vicine … Furono una.           
  
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