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Autore: _diana87    04/11/2012    8 recensioni
"Sei seduto sulla sua scrivania a gambe accavallate, e lei, troppo impegnata a compilare quelle carte... tutti quei documenti... non ha neanche alzato lo sguardo.
Sorridi tra te e te, perchè la adori semplicemente quando è così assorta nel suo lavoro. Non lo ammette, ma sai che è una stacanovista. Non ti ha neanche chiesto come mai ti sei seduto sulla sua scrivania invece che sul tuo solito divano."
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon | Coppie: Jane/Lisbon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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E' da un po' che non scrivevo una one shot su The Mentalist e me ne rammarico.

Eppure in questa stagione ci sarebbe da scrivere parecchio!

Non sono molto convinta della shot, comunque, ve la posto lo stesso così mi dite che ne pensate!

Buona lettura! :)

 

 

 

 

 

Meglio rimpiangere una cosa che si è fatta...

 

 

 

 

Sei seduto sulla sua scrivania a gambe accavallate, e lei, troppo impegnata a compilare quelle carte... tutti quei documenti... non ha neanche alzato lo sguardo.

Sorridi tra te e te, perchè la adori semplicemente quando è così assorta nel suo lavoro. Non lo ammette, ma sai che è una stacanovista. Non ti ha neanche chiesto come mai ti sei seduto sulla sua scrivania invece che sul tuo solito divano.

Tu lo sai il perchè.

E' per stare più vicina a lei. Per poterla guardare meglio, osservarla, leggerle le espressioni facciali. E ovviamente stuzzicarla. Abbassi un po' la testa e poi corrughi la fronte, assumendo un'espressione di disgusto verso quelle cartelle che sta compilando.

"Un giorno ti pentirai di questo."

"Di cosa?" fa lei, un po' distaccata, continuando a scrivere imperterrita su quei fogli pieni di tabelle.

Tu agiti le mani, facendo l'annoiato, cercando di attirare la sua attenzione. Non è quello che cerchi sempre di fare ultimamente?

"Beh, questo. Queste carte."

Ti giri dall'altra parte, disprezzando quel lavoro. Lei imperterrita alza lievemente la testa per poi abbassarla di nuovo, e continuare a scrivere.

"Ogni sera le metti via e... le dimentichi."

Finalmente si decide a guardarti, seppure per breve momento. Tu stai in quella posizione pensante, girato dall'altra parte. Fa un po' Shakespeare.

"Sai... sai cosa sembra? E' come se cucinassi delle cose magnifiche e le mettessi direttamente nel congelatore... per sempre."

Sì, decisamente anche il monologo sembra un po' shakespeariano. Lei si imbroncia, posando la penna sulla scrivania.

Quant'è carina quando fa l'arrabbiata, e l'aver riuscito ad ottenere la sua attenzione, ti riempie di soddisfazione.

"Potresti aiutare!"

"No, non potrei!"

L'idillio è interrotto dall'ultima persona che vorresti vedere: l'agente LaRoche. Siete entrambi sull'attenti. Lei è preoccupata, anche se dimostra il contrario.

"Allora, cosa dirà il suo rapporto?"

"Dirà che l'agente Rigsby ha agito correttamente e ha preso una decisione appropriata quando ha usato la forza letale contro Moss."

Povero Rigsby. Ha dovuto usare la propria vendetta personale uccidendo l'uomo che ce l'aveva con suo padre, e inoltre ha visto il suo stesso padre morire. Opera tutta tua quella di far trovare proprio questo Moss al posto giusto nel momento giusto. LaRoche l'ha capito questo.

"Credi che inciderà su di lui?" ti chiede.

Tu e Lisbon vi guardate per qualche istante negli occhi. Entrambi non sapete cosa rispondere.

O forse sì.

Questo ti fa pensare come il tempo scorra inesorabile, e che del domani non v'è certezza. Grandioso, continui ad andare avanti a suon di battute e di citazioni letterarie. Finalmente riesci a spiaccicare qualche parola.

"Beh, credo sia meglio rimpiangere una cosa che si è fatta, piuttosto che... una che non si è fatta."

Quanto può essere vera la frase?

Per un attimo dimentichi Red John.

Dimentichi il tuo intento di vendetta, mentre osservi LaRoche allontanarsi dall'ufficio della tua partner, dopo che lei riceverà una nota negativa sul rapporto per non aver tenuto a bada Rigsby come doveva.

Lei protegge la sua squadra, ed è un bene ma al tempo stesso una debolezza, come ha detto LaRoche.

Poi, dimentichi tutto il resto.

Ti rendi conto, idiota, che hai passato gli ultimi nove anni della tua vita ad inseguire un uomo che ha ucciso la tua famiglia senza mai riuscire a scovarlo realmente?

E una volta che lo avrai preso e ucciso, cosa ne ricaverai?

Meglio rimpiangere una cosa che si è fatta, piuttosto che... una che non si è fatta.

Rivolgi lo sguardo a Lisbon. Lei è tornata sulle sue sudate carte. Ci risiamo con Leopardi, stavolta!

Osservi distrattamente l'orologio. Sono le otto e trenta e il tuo stomaco sta brontolando. Hai una gran fame che neanche il cibo thailandese potrà soddisfarti!

Torni ad osservare la tua collega. Ha il viso contorto, le labbra serrate - perchè stai osservando le labbra, non riesci neanche a spiegartelo.

Impugna quella penna troppo forte. Il commento di LaRoche sui suoi modi di gestire la squadra non le sono piaciuti.

Ti schiarisci la voce, dondolando con la gamba.

"Sai, Lisbon, dovresti lasciar stare quello che ha detto LaRoche. Secondo me, tu fai un buon lavoro con la tua squadra."

Meglio rimpiangere una cosa che si è fatta, piuttosto che... una che non si è fatta.

Forza, imbecille, cosa aspetti a chiederglielo? I segnali ci sono tutti, la voglia c'è, quindi perchè continuare a girarci intorno?

Teresa alza lo sguardo non capendo dove tu voglia arrivare.

"Quindi, penso che tu... meriteresti un premio stasera!" concludi sorridendole.

Lei scuote la testa, chiude le sue carte e fa per alzarsi a posarle dentro dei cassetti dove sono contenuti gli archivi dei casi.

Ci risiamo. Non riesci a smettere di guardarle il didietro. Fantastico. Prima le labbra, ora il sedere.

Cerchi di ricomporre i pensieri, mentre vedi che Teresa si sta strofinando le mani sui pantaloni, per poi metterle dentro le tasche.

"Allora, cosa proponi, Jane?"

"Uhm?" appizzi le orecchie non realizzando cosa ti sta chiedendo.

"Il premio... cosa proponi?"

"Eh... sì... il premio... beh visto l'ora e visto che ho fame... io..."

"Sì...?"

Non riuscite a parlare. Tu balbetti. Lei balbetta. E' tutto un balbettio.

Fai l'uomo. Prendi in mano la situazione. E ricordati la frase.

Meglio rimpiangere una cosa che si è fatta, piuttosto che... una che non si è fatta.

Prendi un gran respiro gonfiando il petto.

"Michiedevosetiandavadivenireacenaconme."

Lei scuote la testa e si avvicina a te per capire se sei malato oppure no.

"Eh?"

Rotei gli occhi.

"Beh sai, te ne stai tutta la sera qui, di sabato sera, a compilare queste carte e sprecare tempo così. Il tempo scorre velocemente, Teresa! Bisogna afferrarlo al volo!"

Con un movimento impercettibile, lei accenna ad un sorriso. E' lusingata. Le piace quando la chiami per nome.

Così accorciate la distanza che vi separa.

"E... quindi tu proponi di... uscire a cena?" chiede lei in un sussurro, guardandoti di sottecchi.

Ecco, l'hai fatta grossa. Ora o ti prenderà in giro per il resto dei tuoi giorni, oppure ti rincorrerà per due isolati, facendoti dimenticare il pisolino sul suo divanetto preferito.

Sei un topolino spaventato di fronte a lei. O fuggi oppure resti. In ogni caso, non ti muovi, rimani freddo.

Fai un cenno di assenso col capo, inclinando leggermente la testa.

La sola richiesta di andare a cena insieme è così strana. Voi che siete stati amici per tutto questo tempo.

Beh, forse proprio 'amici' non è corretto.

Sei così freddo nella tua posizione, che quasi ti meravigli quando lei ti si avvicina e ti dà uno spintone facendoti sobbalzare.

Poi prende la sua giacca e la borsa e sull'uscio della porta si rivolge verso di te.

"Allora, andiamo oppure no? Paghi te, ovviamente?"

Il tono è scontroso, almeno in apparenza, perchè noti che i suoi occhi verdi sono diventati come due smeraldi per la gioia.

"Certo che sì!" 

Saltellando come un cretino, la segui.

Meglio rimpiangere una cosa che si è fatta, piuttosto che... una che non si è fatta.

Mai una simile affermazione è stata più vera. In fondo non le hai chiesto nulla di male e tutto è andato per il verso giusto.

Avresti rimpianto per il resto della tua vita il non aver approfittato della situazione.

Quella donna ti piace, dovresti ammetterlo finalmente, ormai l'hanno capito tutti... perfino i tuoi arcinemici!

Iniziare col chiederle di uscire è un primo passo, poi per il resto si vedrà... la notte è giovane, Patrick Jane!

 

 

 

Fine

   
 
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