L’Ultima
Battaglia
Uno
scalpiccio di piedi rompeva il silenzio che regnava nel palazzo, un silenzio
carico di morte, mentre una figura robusta correva lungo uno dei corridoi,
rasentando il muro. Improvvisamente, si fermò, e si voltò, come se stesse
aspettando qualcosa, qualcosa di importante. Qualcuno. Ma nessuno arrivò, e lui,
riprese a correre, non prima di aver scagliato un pugno contro il muro; corse,
corse, corse a lungo, lungo corridoi tutti uguali, tutti deserti, e immersi nel
silenzio immobile della morte. Dopo aver svoltato nuovamente un’ angolo, si
ritrovò in un ampio salone, sul fondo, un trono, deserto, debolmente illuminato
da fiaccole. “Ormai ci siamo, non posso più tirarmi indietro, sarebbe da
vigliacchi…
Oggi, la mia battaglia terminerà, la mia ultima battaglia porrà fine alla
guerra.” Mormorò, mentre il suo sguardo s’infiammava del fuoco della
determinazione, e si diresse a passo lento verso il trono. Non appena mise piede
nel salone, s’accorse che c’era qualcosa sul pavimento: sangue, il pavimento di
marmo era inondato di sangue! Schifata, l’ombra si ritrasse, ma non prima di
aver scorto delle figure riverse a terra, immobili come pupazzi rotti; il suo
cuore perse un battito, i suoi polmoni non riuscirono più a immagazzinare
aria…
Lì, intorno a lui, c’erano i corpi dei suoi amici, quegli amici che, nemmeno
un’ora prima, lo avevano convinto ad andare avanti, da solo, mentre loro
sarebbero rimasti indietro, per coprire la sua fuga. Una voce profonda lo
scosse: “Vedo che hai fatto conoscenza coi miei nuovi soprammobili, vero? Non
sono adorabili? Danno un tocco di classe al mio palazzo! Oh, poverino, ti ho
shockato? Non preoccuparti,” affermò, avvicinandosi a lui, “adesso li
raggiungerai…”.
Poi, un dolore intenso, e urlò, urlò come se non avesse più vie d’uscita.
L’ultima visione che ebbe, fu di una folta capigliatura rossiccia che danzava
beffarda dinanzi a lui, poi l’Oblio.
EPILOGO:
Un
urlo agghiacciante scosse Kido
Manor
da cima a fondo, gettando non poco scompiglio tra gli abitanti che, chi in
cortile chi in salotto, oziavano allegramente. Come una sola anima, si
lanciarono TUTTI su per le scale, e raggiunsero la stanza incriminata, la stanza
da dove era arrivato l’urlo, e la aprirono: “Ma cosa succede? Ehi, vuoi
rispondere?” urlarono i presenti, gettatisi sul letto, dove era disteso un
ragazzo. Finalmente, dopo molti tentativi, il giovane si svegliò, completamente
sudato: “Ma cosa…?”
disse, guardandosi intorno, non poteva credere ai suoi occhi; tutti, erano
vivi!! Allora, allora non era stata colpa sua! Piangendo, si gettò tra le
braccia di una bella ragazza dai capelli scuri:ç “Oh Saori,
mi dispiace tantissimo per quello che ho combinato!! Non merito alcuna
dimostrazione di affetto.” pianse, nascondendo il viso nell’incavo tra il collo
e la spalla della giovane dea. “Non preoccuparti, era solo un sogno, è tutto
finito, Jabu.”
SALVE!!
SPERO CHE QUESTA MIA ONESHOT NON VI
ABBIA INTIMORITO TROPPO. È AMBIENTATA DOPO UNA LOTTA MOLTO PARTICOLARE, UNA
LOTTA NON ANCORA AVVENUTA, MA CHE AVVERRÀ PRESTO….
BACIOTTI
OTTI!
SHUN