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Autore: Mitsuki91    05/11/2012    3 recensioni
[Principalmente Touko/N, ma ci saranno anche Cheren/Bel e Mei/Hugh]
Sono passati due anni da quando N se n'è andato con Reshiram, Unima è appena stata salvata - di nuovo - da una ragazzina, Mei, e N è tornato apposta per sventare i piani di suo padre, Ghecis. Quello che è ancora un mistero, però, è dove sia finita Touko: dopo aver litigato con Cheren è partita in cerca di N e nessuno sa dove sia.
Proprio quando tutti i suoi amici hanno perso le speranze, ecco che un'ombra nera appare nei cieli di Soffiolieve...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Hue, Mei, N, Touko
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Buongiorno a tutti!
Scrivo fan fiction da più di un anno, generalmente sul fandom di Harry Potter... Ma non potevo non scrivere qualcosa sulla mia coppia preferita, ovvero N e Touko <3 (sia ben chiaro: solo perché Touko sono io, nel gioco XD).
Ecco dunque nascere questa fan fiction, che purtroppo non verrà aggiornata spesso (non ora, per lo meno, dato che ho gli esami questo mese D=).
La storia parte poco dopo la fine delle avventure di pokemon Bianco e Nero 2 (Bianco, diciamo, perché a quello ho giocato) quindi dopo che Mei ha battuto la lega ma prima che si prenda il Reshiram di N (non se lo prenderà, tzè u.u).
Saranno presenti altre coppie: Cheren/Touko (a senso unico per lui), Cheren/Bel, Mei/Hugh, Mei/Curtis (a senso unico per lui).

Piccola legenda per i personaggi, con i nomi in italiano:
Touko = sinceramente non so come si chiami XD è la protagonista femminile di bianco e nero
N = N XD
Cheren = Komor
Bel = Belle
Mei = Rina (protagonista femminile di bianco e nero 2)
Hugh = Toni
Curtis = Dadi... Qualcosa del genere? o.O il tizio dell'interpokè. comunque XD
Adeku = Nardo
Man mano che userò i personaggi li aggiungerò XD

Bene, vi lascio alla ff... Recensite perché voglio sapere che ne pensate XD


Prologo

Era fatta.
Lo scontro finale si era concluso, Touko aveva appena battuto Ghecis e Unima era salva, almeno per il momento.
Restava solo una cosa…
Touko seguì N mentre Cheren e Adeku portavano via Ghecis.
“Ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta a Quattroventi?”
Se lo ricordava. A Touko era rimasto subito impresso quel ragazzo dai lunghi capelli verdi e dallo sguardo gentile… Che sapeva parlare con i Pokemon, che l’aveva sfidata subito.
“Le parole del tuo Pokemon mi hanno scioccato. E sai perché? Perché quel Pokemon ha detto che tu gli piacevi… Che gli piacevi e che voleva restarti accanto.”
Touko avrebbe voluto ribattere, dire qualcosa, ma era incantata dal suono della sua voce e si limitò a seguirlo, per capire dove volesse andare a parare con quel discorso.
“E io non riuscivo ad accettarlo. Non capivo… Era la prima volta che incontravo un Pokemon e cui piacessero gli umani. Non credevo nemmeno ne esistessero.
Più proseguivo nel mio viaggio più le mie convinzioni vacillavano. Non potevo ignorare tutti gli incontri fatti… Tanti Pokemon e uomini che si capivano e aiutavano a vicenda! E’ per questo che ho voluto sfidarti: per avere la conferma di ciò in cui credevo. Volevo lottare con te alla pari, da eroe a eroe.”
Eroe: che parola piena di significato. Forse persino troppo grande per due ragazzi come loro… Touko non si sentiva affatto un eroe: il leggendario Zekrom le aveva concesso la sua amicizia, vero, però poteva capitare a lei come a chiunque altro. Lei si era solo trovata al posto giusto e al momento giusto…
Continuavano ad avanzare.
Nel frattempo Adeku aveva assicurato Cheren che ce l’avrebbe fatta a portare Ghecis in prigione, anche da solo.
“Torna dalla tua amica: ti starà aspettando.” gli disse.
Lo stomaco del ragazzo fece una buffa capriola alla parola ‘amica’. Ormai da tempo vedeva in Touko qualcosa di più… E si sentì improvvisamente nervoso, avendola lasciata da sola con N.
Aveva mal sopportato quel ragazzo, sin da subito. Le sue idee sulla liberazione dei Pokemon… Aveva capito che c’era qualcosa che non andava in lui.
Tornò di corsa nella sala del trono e li vide camminare fino all’estremità opposta, dove un buco si apriva nella parete.
“Touko!” la chiamò, senza che lei lo sentisse.
Cheren iniziò quindi ad avvicinarsi ai due, camminando velocemente.
Intanto N proseguiva nel suo discorso, mentre Touko lo osservava.
“Ma non poteva che finire così. Io, che nella mia vita ho conosciuto e capito solo i Pokemon, anzi, solo certi Pokemon, non avrei mai potuto competere con te! Tu hai incontrato così tanti Pokemon che ti hanno offerto la loro amicizia.”
Erano sempre più vicini all’apertura. Una brezza leggera scosse i loro capelli, mentre la ragazza cercava di avvicinarsi a N, di allungare una mano per prendere la sua.
N si girò, per osservare il cielo che si intravedeva dal buco nel muro, e Touko esitò qualche secondo.
“Il Campione mi ha perdonato… Spetta a me decidere cosa voglio fare d’ora in avanti.”
“N…” sussurrò Touko, cercando ancora di prendergli la mano. Lui doveva capire, doveva sapere… Che lei gli sarebbe rimasta accanto…
N si girò all’improvviso, facendola sobbalzare.
“Touko!
Hai detto di avere un sogno anche tu… Se è vero, realizzalo! Sono i sogni e gli ideali a darci la forza di cambiare il mondo!”
“Il mio sogno…”
“Touko!”
Touko si girò un attimo, vedendo Cheren correrle praticamente incontro. Dietro di lui c’era Bel, che si affacciava dalla porta della sala. Evidentemente era appena arrivata.
“Touko! Sono sicuro che tu ce la farai! E’ tutto ciò che volevo dirti.”
“Cosa?” chiese Touko, rigirandosi, appena in tempo per vedere N richiamare Reshiram dalla sua ball.
“Addio!” esclamò N, sorridendole, per poi fare un balzo e salire sulla schiena del Pokemon.
“NO!” urlò Touko, allungando la mano, lanciandosi verso N… Doveva dirgli, lui doveva sapere… Doveva andare con lui, non poteva lasciarlo solo, non adesso che finalmente…
Qualcosa la fermò.
Due braccia che l’agganciarono in vita, mentre lei cercava disperatamente di andare avanti.
Si divincolò, mentre Cheren la strinse più forte a sé. Quando l’aveva vista partire così decisa verso quel ragazzo non ce l’aveva fatta, e aveva agito prima ancora di rendersene conto.
Era la prima volta che la stringeva fra le braccia. Buffo che un pensiero simile gli fosse venuto proprio in quel momento.
“N!! NOOOOO!!” gridò Touko, mentre Reshiram e il suo allenatore si allontanavano.
A Cheren si gelò il sangue nelle vene. Quel grido non era normale, non era… Umano.
Era quello di una bestia ferita.
N non si vedeva più, all’orizzonte: il Pokemon drago era estremamente veloce.
Touko smise di lottare, e Cheren la lasciò andare.
Si accasciò per terra, ritrovandosi in lacrime senza sapere bene quando aveva cominciato a piangere.
Bel aveva visto tutta la scena e si stava affrettando per raggiungere i suoi amici.
“Touko…” sussurrò Cheren, avvicinandosi alla ragazza e appoggiandole una mano sulla spalla.
Lei reagì subito, istintivamente.
Scattò in piedi e scostò la mano di Cheren con uno schiaffo, girandosi per guardarlo negli occhi.
“Non mi toccare!” esclamò, furiosa e nello stesso tempo ferita.
Cheren vide le lacrime, il dolore e la rabbia nei suoi occhi e si sentì sprofondare.
Era colpa sua.
“Non dovevi fermarmi! Non avevi nessun diritto!”
“Touko, io…”
“NESSUNO!”
Touko prese la sfera pokè dove era chiuso Zekrom e fece apparire il Pokemon, nello stesso punto in cui N aveva richiamato Reshiram.
Bel stava correndo a più non posso per raggiungere i due, ma era ancora lontana.
Touko si aggrappò a Zekrom mentre Cheren cercava di trattenerla, allungando la mano verso di lei e urlando il suo nome.
“TOUKO!”
Non servì a nulla.
Touko partì con il suo Zekrom e a Cheren non rimase che guardare la sagoma del Pokemon allontanarsi, ripensando al volto della ragazza che amava e allo sguardo di quasi disprezzo che lei gli aveva rivolto.
Era tutto così surreale.
Bel raggiunse in quel momento l’amico, piegandosi e poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Rimase in quella posizione un po’ più a lungo del normale, consentendo in quel modo a Cheren di riprendersi e di asciugare le lacrime silenziose che gli erano scivolate lungo le guance, facendo finta di non essersi accorta di nulla.
“Cheren.” disse infine, alzandosi.
“Bel.” rispose lui, con una voce strana “E’ tutta colpa mia, io…”
Bel gli posò un dito sulle labbra, per zittirlo, e scosse la testa.
“Cheren…” disse, allungando le mani e sfilandogli delicatamente gli occhiali “Se devi vedere meglio il mondo, ma non sai leggere nel cuore delle persone, allora… Questi non ti servono.”
Il ragazzo la guardò confuso, non capendo dove volesse andare a parare.
Bel fece un sorriso triste: era arrivata tardi quel giorno, lo sapeva, così come sapeva di essere sempre stata in ritardo per conquistare il cuore del suo migliore amico, il ragazzo che amava… Di Cheren. Lui amava Touko e lei si era arresa da tempo a questa evidenza, però… Però aveva capito che lei non amava lui.
“Devi imparare a vedere i sentimenti della gente, Cheren. Quando l’avrai fatto, allora te li restituirò.” concluse Bel, chiudendo gli occhiali e girandosi per andarsene.
Cheren non capiva: che era successo? Cosa voleva dirgli Bel?
La cosa più importante, e più dolorosa, però, era che Touko se ne era andata, forse per sempre.
Provò a chiamarla all’Interpokè, ma lei non rispose.
Sospirando uscì dalla sala del trono, pensando che mai e poi mai avrebbe dimenticato lo sguardo accusatore della ragazza che amava.

***

Touko era in viaggio.
Non aveva una meta, non aveva un piano per i giorni a venire.
Aveva solo un obiettivo.
Ti troverò. Giuro che ti troverò, N, e allora ti confesserò i miei sentimenti.

   
 
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