Buongiorno a tutti!
Scrivo fan fiction da più di
un anno, generalmente sul fandom di Harry Potter... Ma non potevo non scrivere
qualcosa sulla mia coppia preferita, ovvero N e Touko <3 (sia ben chiaro:
solo perché Touko sono io, nel gioco XD).
Ecco dunque nascere questa
fan fiction, che purtroppo non verrà aggiornata spesso (non ora, per lo meno,
dato che ho gli esami questo mese D=).
La storia parte poco dopo la
fine delle avventure di pokemon Bianco e Nero 2 (Bianco, diciamo, perché a
quello ho giocato) quindi dopo che Mei ha battuto la lega ma prima che si
prenda il Reshiram di N (non se lo prenderà, tzè u.u).
Saranno presenti altre
coppie: Cheren/Touko (a senso unico per lui), Cheren/Bel, Mei/Hugh, Mei/Curtis (a
senso unico per lui).
Piccola legenda per i personaggi, con i nomi in italiano:
Touko = sinceramente non so come si chiami XD è la protagonista femminile di bianco e nero
N = N XD
Cheren = Komor
Bel = Belle
Mei = Rina (protagonista
femminile di bianco e nero 2)
Hugh = Toni
Curtis = Dadi... Qualcosa del
genere? o.O il tizio dell'interpokè. comunque XD
Adeku = Nardo
Man mano che userò i
personaggi li aggiungerò XD
Bene, vi lascio alla ff... Recensite perché voglio sapere che ne pensate XD
Prologo
Era
fatta.
Lo
scontro finale si era concluso, Touko aveva appena battuto Ghecis e Unima era
salva, almeno per il momento.
Restava
solo una cosa…
Touko
seguì N mentre Cheren e Adeku portavano via Ghecis.
“Ti
ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta a Quattroventi?”
Se
lo ricordava. A Touko era rimasto subito impresso quel ragazzo dai lunghi
capelli verdi e dallo sguardo gentile… Che sapeva parlare con i Pokemon, che
l’aveva sfidata subito.
“Le
parole del tuo Pokemon mi hanno scioccato. E sai perché? Perché quel Pokemon ha
detto che tu gli piacevi… Che gli piacevi e che voleva restarti accanto.”
Touko
avrebbe voluto ribattere, dire qualcosa, ma era incantata dal suono della sua
voce e si limitò a seguirlo, per capire dove volesse andare a parare con quel
discorso.
“E
io non riuscivo ad accettarlo. Non capivo… Era la prima volta che incontravo un
Pokemon e cui piacessero gli umani. Non credevo nemmeno ne esistessero.
Più
proseguivo nel mio viaggio più le mie convinzioni vacillavano. Non potevo
ignorare tutti gli incontri fatti… Tanti Pokemon e uomini che si capivano e
aiutavano a vicenda! E’ per questo che ho voluto sfidarti: per avere la
conferma di ciò in cui credevo. Volevo lottare con te alla pari, da eroe a
eroe.”
Eroe:
che parola piena di significato. Forse persino troppo grande per due ragazzi come
loro… Touko non si sentiva affatto un eroe: il leggendario Zekrom le aveva
concesso la sua amicizia, vero, però poteva capitare a lei come a chiunque
altro. Lei si era solo trovata al posto giusto e al momento giusto…
Continuavano
ad avanzare.
Nel
frattempo Adeku aveva assicurato Cheren che ce l’avrebbe fatta a portare Ghecis
in prigione, anche da solo.
“Torna
dalla tua amica: ti starà aspettando.” gli disse.
Lo
stomaco del ragazzo fece una buffa capriola alla parola ‘amica’. Ormai da tempo
vedeva in Touko qualcosa di più… E si sentì improvvisamente nervoso, avendola
lasciata da sola con N.
Aveva
mal sopportato quel ragazzo, sin da subito. Le sue idee sulla liberazione dei
Pokemon… Aveva capito che c’era qualcosa che non andava in lui.
Tornò
di corsa nella sala del trono e li vide camminare fino all’estremità opposta,
dove un buco si apriva nella parete.
“Touko!”
la chiamò, senza che lei lo sentisse.
Cheren
iniziò quindi ad avvicinarsi ai due, camminando velocemente.
Intanto
N proseguiva nel suo discorso, mentre Touko lo osservava.
“Ma
non poteva che finire così. Io, che nella mia vita ho conosciuto e capito solo
i Pokemon, anzi, solo certi Pokemon, non avrei mai potuto competere con te! Tu
hai incontrato così tanti Pokemon che ti hanno offerto la loro amicizia.”
Erano
sempre più vicini all’apertura. Una brezza leggera scosse i loro capelli,
mentre la ragazza cercava di avvicinarsi a N, di allungare una mano per
prendere la sua.
N
si girò, per osservare il cielo che si intravedeva dal buco nel muro, e Touko esitò
qualche secondo.
“Il
Campione mi ha perdonato… Spetta a me decidere cosa voglio fare d’ora in
avanti.”
“N…”
sussurrò Touko, cercando ancora di prendergli la mano. Lui doveva capire,
doveva sapere… Che lei gli sarebbe rimasta accanto…
N
si girò all’improvviso, facendola sobbalzare.
“Touko!
Hai
detto di avere un sogno anche tu… Se è vero, realizzalo! Sono i sogni e gli
ideali a darci la forza di cambiare il mondo!”
“Il
mio sogno…”
“Touko!”
Touko
si girò un attimo, vedendo Cheren correrle praticamente incontro. Dietro di lui
c’era Bel, che si affacciava dalla porta della sala. Evidentemente era appena
arrivata.
“Touko!
Sono sicuro che tu ce la farai! E’ tutto ciò che volevo dirti.”
“Cosa?”
chiese Touko, rigirandosi, appena in tempo per vedere N richiamare Reshiram
dalla sua ball.
“Addio!”
esclamò N, sorridendole, per poi fare un balzo e salire sulla schiena del
Pokemon.
“NO!”
urlò Touko, allungando la mano, lanciandosi verso N… Doveva dirgli, lui doveva
sapere… Doveva andare con lui, non poteva lasciarlo solo, non adesso che
finalmente…
Qualcosa
la fermò.
Due
braccia che l’agganciarono in vita, mentre lei cercava disperatamente di andare
avanti.
Si
divincolò, mentre Cheren la strinse più forte a sé. Quando l’aveva vista
partire così decisa verso quel ragazzo non ce l’aveva fatta, e aveva agito
prima ancora di rendersene conto.
Era
la prima volta che la stringeva fra le braccia. Buffo che un pensiero simile
gli fosse venuto proprio in quel momento.
“N!!
NOOOOO!!” gridò Touko, mentre Reshiram e il suo allenatore si allontanavano.
A
Cheren si gelò il sangue nelle vene. Quel grido non era normale, non era…
Umano.
Era
quello di una bestia ferita.
N
non si vedeva più, all’orizzonte: il Pokemon drago era estremamente veloce.
Touko
smise di lottare, e Cheren la lasciò andare.
Si
accasciò per terra, ritrovandosi in lacrime senza sapere bene quando aveva
cominciato a piangere.
Bel
aveva visto tutta la scena e si stava affrettando per raggiungere i suoi amici.
“Touko…”
sussurrò Cheren, avvicinandosi alla ragazza e appoggiandole una mano sulla
spalla.
Lei
reagì subito, istintivamente.
Scattò
in piedi e scostò la mano di Cheren con uno schiaffo, girandosi per guardarlo
negli occhi.
“Non
mi toccare!” esclamò, furiosa e nello stesso tempo ferita.
Cheren
vide le lacrime, il dolore e la rabbia nei suoi occhi e si sentì sprofondare.
Era
colpa sua.
“Non
dovevi fermarmi! Non avevi nessun diritto!”
“Touko,
io…”
“NESSUNO!”
Touko
prese la sfera pokè dove era chiuso Zekrom e fece apparire il Pokemon, nello
stesso punto in cui N aveva richiamato Reshiram.
Bel
stava correndo a più non posso per raggiungere i due, ma era ancora lontana.
Touko
si aggrappò a Zekrom mentre Cheren cercava di trattenerla, allungando la mano
verso di lei e urlando il suo nome.
“TOUKO!”
Non
servì a nulla.
Touko
partì con il suo Zekrom e a Cheren non rimase che guardare la sagoma del
Pokemon allontanarsi, ripensando al volto della ragazza che amava e allo
sguardo di quasi disprezzo che lei gli aveva rivolto.
Era
tutto così surreale.
Bel
raggiunse in quel momento l’amico, piegandosi e poggiando le mani sulle
ginocchia per riprendere fiato. Rimase in quella posizione un po’ più a lungo
del normale, consentendo in quel modo a Cheren di riprendersi e di asciugare le
lacrime silenziose che gli erano scivolate lungo le guance, facendo finta di
non essersi accorta di nulla.
“Cheren.”
disse infine, alzandosi.
“Bel.”
rispose lui, con una voce strana “E’ tutta colpa mia, io…”
Bel
gli posò un dito sulle labbra, per zittirlo, e scosse la testa.
“Cheren…”
disse, allungando le mani e sfilandogli delicatamente gli occhiali “Se devi
vedere meglio il mondo, ma non sai leggere nel cuore delle persone, allora…
Questi non ti servono.”
Il
ragazzo la guardò confuso, non capendo dove volesse andare a parare.
Bel
fece un sorriso triste: era arrivata tardi quel giorno, lo sapeva, così come
sapeva di essere sempre stata in ritardo per conquistare il cuore del suo
migliore amico, il ragazzo che amava… Di Cheren. Lui amava Touko e lei si era
arresa da tempo a questa evidenza, però… Però aveva capito che lei non amava
lui.
“Devi
imparare a vedere i sentimenti della gente, Cheren. Quando l’avrai fatto,
allora te li restituirò.” concluse Bel, chiudendo gli occhiali e girandosi per
andarsene.
Cheren
non capiva: che era successo? Cosa voleva dirgli Bel?
La
cosa più importante, e più dolorosa, però, era che Touko se ne era andata,
forse per sempre.
Provò
a chiamarla all’Interpokè, ma lei non rispose.
Sospirando
uscì dalla sala del trono, pensando che mai e poi mai avrebbe dimenticato lo
sguardo accusatore della ragazza che amava.
***
Touko
era in viaggio.
Non
aveva una meta, non aveva un piano per i giorni a venire.
Aveva
solo un obiettivo.
Ti troverò. Giuro che ti troverò, N, e
allora ti confesserò i miei sentimenti.