05/11/2012
2 recensioniTra musica e cuore
Lei era Lucy, Lucy Heartphilia e doveva onorare quel cognome, per quanto lo detestasse e tentasse di scappare de esso, era parte integrante di lei, e non ci poteva fare niente.Era trattata come una principessa, aveva tutto ciò che le ragazze della sua età sognavano: bei vestiti, bella casa, belle scarpe, belle borse… ma lei lì si sentiva scomoda, come se non appartenesse a quell’ambiente così superficiale. Dentro di lei, infatti, ardeva uno spirito ribelle, e una passione enorme per la musica rap, il tutto, però, sempre soffocato dalla paura di suo padre, e dal rispetto per la sua famiglia. Lei aveva ricevuto un’istruzione classica, non poteva abbandonarsi a musica di quel genere come invece aveva sempre desiderato.
L’indomani avrebbe iniziato a frequentare il penultimo anno alla prestigiosa accademia “Fairy Tail”, naturalmente lei senza borsa di studio come, a differenza di ciò che si crede, solo pochi in tutto l’istituto. La sua migliore amica, infatti, era entrata con una borsa di studio. Loro erano cresciute insieme, anche se la famiglia di Levy (la sua migliore amica) non era particolarmente ricca, ci teneva molto che lei ricevesse un’istruzione accurata. Per questo Levy era così studiosa, per non deludere i genitori che avevano fatto tanti sacrifici per lei. Purtroppo però alle superiori erano state divise di classe, ma per fortuna si trovavano nello stesso piano così si potevano vedere praticamente sempre. La sua classe era ben altro che tranquilla, una classe più strana di quella non si era mai vista! Quest’anno poi ci sarebbe stato un ragazzo che era stato bocciato l’anno precedente per le troppe assenze, un certo Natsu Dragneel. Non sapeva quasi niente di lui, a parte le solite voci di corridoio che ovviamente non si sapeva mai se erano vere o false.
Il giorno passò tranquillo e noioso come tutti gli altri, si era alzata, aveva fatto colazione per poi andare a fare una passeggiata per il centro che però durò poco poiché doveva rientrare a casa per pranzare e prepararsi all’ennesima cena tenuta dal padre.
Indosso un abitino bianco con la scollatura a cuore e una fascia argentata che partiva dal centro e fungeva da mono spalla, aveva il taglio sotto il seno ben fasciato che finiva in una gonna morbida.
Indosso poi un paio di scarpe argentate e legò i capelli in modo apparentemente disordinato come vanno di moda ora. Poi fu pronta per la grande cena.
La mattina seguente, era distrutta, la cena si era prolungata finno alle due di notte, e lei non era certo abituata a coricarsi a quell’ora. Svogliatamente si alzò dal letto quando la sveglia suonò, s’iniziò a preparare e indossò la divisa della scuola che consisteva in una gonna a quadri beje e marrone, una camicia bianca e un maglioncino beje con una cravattina sul rosso bruciato.
Arrivati quasi davanti scuola si fece lasciare dall’autista, odiava che la gente la vedesse scendere dalla limousine, così si fece lasciare là dove era stato prefissato l’incontro con Levy. Appena quest’ultima arrivò le due s’incamminarono verso scuola. Subito dopo aver varcato il grande cancello dell’istituto, però la sua amica fu trattenuta da alcune compagne che dovevano copiare i compiti, così Lucy si avviò da sola verso l’entrata. Camminava a testa bassa e assorta nei suoi pensieri, completamente estranea del mondo che era intorno a se. Quando a un certo punto inciampò e cadde addosso a un ragazzo che preso alla sprovvista, perse l’equilibrio e così, entrambi cadettero all’indietro sfiorando con le labbra quelle dell’altro.