Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Cissy_Black_ks    05/11/2012    3 recensioni
E se Damon e Stefan avessero avuto una sorella? E se questa sorella, Kassandra, fosse divenuta una vampira per poter stare al fianco delle due persone più importanti della sua vita? E se Klaus e Rebekah l’avessero incontrata negli anni Venti durante il Proibizionismo al fianco del suo fratellino?
Questa fanfiction è ambientata a partire dal tredicesimo episodio della terza stagione, anche se non mancheranno scene del passato dalla seconda metà dell’Ottocento sino gli ultimi anni del Novecento. Saranno modificati alcuni avvenimenti e vi saranno storylines molto differenti rispetto all’originale.
[Klaus/Nuovo Personaggio, Damon/Katherine, Stefan/Caroline, Elijah/Elena, Jeremy/Rebekah, Kol/Nuovo Personaggio. Giuseppe Salvatore, Altro Personaggio, Mikaelson Family]
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Damon Salvatore, Klaus, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Katherine
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Memories

 

Reversibilità
 
Angelo pieno di gaiezza, conosci tu l'angoscia, la vergogna, i rimorsi, i singhiozzi, i fastidi e i vaghi terrori di quelle orrende notti che comprimono il cuore come si spiegazza una carta? Angelo pieno di gaiezza, conosci tu l'angoscia?
Angelo pieno di bontà, conosci tu l'odio, i pugni serrati nell'ombra e le lagrime di fiele -quando la Vendetta suona il suo infernale richiamo e si fa guida delle nostre virtù? Angelo pieno di bontà, conosci tu l'odio?
Angelo pieno di salute, conosci tu le Febbri che lungo i grandi muri dell'ospizio sbiadito,come degli esiliati, vanno, con piede strascicato, cercando il sole raro e muovendo le labbra? Angelo pieno di salute, conosci tu le Febbri?
Angelo pieno di bellezza, conosci tu le rughe, e la paura d'invecchiare e il tormento orribile di leggere l'orrore segreto della devozione negli occhi ove a lungo bevvero i nostri avidi occhi? Angelo pieno di bellezza, conosci tu le rughe?
Angelo pieno di felicità, di gioia e di luce, si dice che Davide morente chiedesse guarigione ai profumi del tuo corpo incantato... Ma da te non imploro che preghiere, angelo pieno di felicità, di gioia e di luce.


 
 
 
In vita Stefan Salvatore era stato un ragazzo abitudinario, ordinato ed estremamente pragmatico. Adorava impilare e catalogare i libri nella maestosa biblioteca di Villa Veritas, in cui trascorreva la maggior parte della propria giornata sin dalla più precoce infanzia, almeno fino a quando suo fratello non lo reclamava per una passeggiata a cavallo. La biblioteca era la sala che più gradiva. Il profumo delle pagine ingiallite dal tempo dei vetusti tomi che suo padre aveva portato con sé dalla Toscana italiana, gli era tanto consueto da riconoscerlo a pelle non appena metteva piede in qualche luogo di cultura. V’era un’intera parte della discreta stanza rettangolare, in cui torreggiava una libreria ampia due pareti, dedicata ai romanzi d’avventura, quelli che Stefan preferiva, storici e psicologici, per suo padre, e d’amore, scritti in francese e appartenuti alla madre che non aveva mai conosciuto. Nell’angolo più basso, a sinistra, ove solitamente gli occhi indiscreti dei visitatori non si soffermavano più del dovuto, erano riposti i diari della famiglia Salvatore, con i relativi trattati e resoconti che suo padre, l’ultimo discendete dei Conti fiorentini, custodiva gelosamente, e della famiglia Dupuis, quella materna, i cui fondi in Provenza avevano arricchito di molto le tasche di suo padre, tanto da permettergli di trasferirsi nella florida America per fuggire da un’Italia oramai in subbuglio. Il giovane Stefan non aveva mai letto quei diari, preferiva maggiormente i racconti di Defoe, Swift e Poe. Adorava immergersi in mondi che non gli appartenevano e non aveva mai visto, avendo vissuto la sua intera esistenza nella villa del piccolo paese di Mystic Falls. Quella biblioteca aveva scorto l’intera famiglia Salvatore crescere mentre i suoi dimoranti divenivano progressivamente adulti, dai bambini che erano quando era stata costruita. Suo padre, il forte Giuseppe, soleva recarsi lì non appena terminava i propri impegni di lavoro, la sera prima di coricarsi, e accompagnava la lettura di un buon Scott con un bicchiere di whisky per rilassarsi dopo una lunga giornata. Sua madre, la bella quanto cagionevole e pura Mary Evelyn, quando provava nostalgia per il proprio paese d’origine, si rifugiava tra le dolci pagine che trattavano storie d’amore e fedeltà, di famiglie solide e dai saldi costumi. Il piccolo Stefan, attento che nessuno dei domestici né, tanto meno, suo padre, lo vedesse, si chiudeva lì, si accomodava sulla poltrona preferita di sua madre, quella di velluto rosso e dai tratti baroccheggianti, molto comoda tanto che talune volte era solito appisolarsi per poi essere destato dai suoi fratelli, e sfiorava quelle pagine. Era ancora troppo giovane per poterle leggere. Portava i romanzi al viso piccolo e paffuto sul quale brillavano i suoi occhi vispi e smeraldini e le labbra rosee e a cuore e odorava quelle impalpabili pagine per imprimere nei suoi sensi il lieve profumo, di menta e quel particolare non l’avrebbe mai dimenticato, di sua madre. Suo fratello, l’orgoglioso quando esuberante Damon, aveva frequentato la biblioteca sino a quando il Destino non gli aveva intimato di prendere parte alla guerra che infuriava ai confini della Virginia. In quei mesi la sala era stata vuota, spenta, fredda, senza l’allegra risata del suo fratellone a riscaldarla e a renderla viva. Sua sorella, l’angelica e materna Kassandra, aveva tentato di sciogliere quel ghiaccio con le sue premure e Stefan s’era sentito meno solo. Si erano fatti forza vicendevolmente e, quando Damon era finalmente stato congedato, i tre erano tornati a essere i fratelli sinceri e legati di un tempo.

Quando lo Stefan vampiro, colui che aveva vissuto per un secolo e mezzo nell’oscurità del peccato, ripensava a quei momenti, un sorriso malinconico gli delineava le belle labbra perfettamente disegnate. Oramai la biblioteca di Villa Veritas non esisteva più, era stata rasa al suolo come la casa molti decenni prima e la vegetazione s’era ripresa quella landa di terra che l’uomo, che suo padre, aveva tentato di strapparle. E, come la biblioteca, anche il loro rapporto s’era incrinato, ma non s’era ancora spezzato. Perché Stefan, Damon e Kassandra avevano portato via dei libri prima che la loro casa che sembrava racchiudere la loro umanità venisse spazzata via. Li avevano messi al sicuro, proprio come i loro ricordi che li ritraevano ancora uniti e pronti a difendersi l’un l’altro. Le loro strade s’erano incrociate varie volte durante quei secoli, ma i tre, oramai, avevano vite differenti e per certi tratti incompatibili come quelle degli altri. Damon aveva la sua vendetta, la sua sete e quella particolare propensione al divertimento, nata con le serate trascorse nella taverna del villaggio vicino, che il vampirismo aveva acuito ed esasperato. Kassandra aveva i propri studi, il Circolo di Madison che era oramai divenuta una seconda famiglia per lei, e quella rabbia che l’aveva allontanata da entrambi i suoi due fratelli tanto amati in vita. E Stefan aveva trascorso il proprio secolo e mezzo a cercare di domare se stesso, i propri impulsi e le proprie pulsioni, la propria brama di sangue e quell’inconsueta quanto terrificante inclinazione al perdere il controllo delle proprie azioni e a compiere stragi efferate. Tre persone così dissimili in vita, tre creature della notte che avevano vissuto la propria immortalità in modi diametralmente opposti. Tre individui legati dal vincolo più puro e profondo esistente al mondo. Tre fratelli. Di sangue, di corpo, di spirito. Una famiglia che, per quanto fragile, lontana e divisa, rimaneva sempre integra e viva, un cuore pulsante che li attirava a sé come una calamita. E cosa v’era di più importante, di più autentico e di più significativo della famiglia? Le epoche trascorse, i legami che li vincolavano all’umanità spezzati, i rovesciamenti di situazione. Damon, Kassandra e Stefan avevano affrontato tutto quello, sì, ed erano ancora in vita per raccontarlo. La loro famiglia era eterna ed era vissuta in potenza dentro di loro. Era arrivato il tempo che quella potenza si tramutasse in atto. Era arrivato il tempo di perdonare. Era venuto il tempo di vivere.


Angolo dell’Autrice

Buona sera a tutte voi. Se siete arrivate sin qui nella lettura, è già un buon traguardo per me. Come avete potuto intuire, questa storia parlerà di un’ipotetica sorella di Damon e Stefan, Kassandra che verrà mostrata già dal prossimo capitolo. Il volto che ho scelto per lei è quello della splendida Katy Perry, cantante che adoro e di cui sono una fan sfegatata. Il titolo della fic è, invece, preso da quello di una delle più belle canzoni del mio idolo, Rihanna. In questa storia vi saranno coppie abbastanza inconsuete e, oltre Kassandra, si tratterà anche di un altro personaggio principale che verrà mostrato tra alcuni capitoli. Posso già annunciarvi che il suo nome è Hilde Carson, una vampira non del tutto sconosciuta a un particolare Original. La citazione in alto è tratta dalla raccolta “Le Fleur du Mal” del mitico Baudelaire ed è la poesia numero 44. Non dimenticatela perché è un po’ il sunto della storia. Questa storia parte dalla fine della 3x13, ma c’è qualcosa di diverso: Mikael non è stato ucciso da Klaus, ma soltanto essiccato e messo nella bara con il resto dei fratelli del nostro bell’ibrido. Grazie mille per l’attenzione. Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto. Alla prossima, Cissy_Black. 
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Cissy_Black_ks