Dragonball -
Enemies’s Thought
WEWE!!!
Mi ritrovo qui a scrivere per
voi!
“Che guaio..” disse il
lettore!
Nemmeno il comp scassato può impedirmi di scrivere XD
Beccatevi sta storia e commentate in
molti!!! Purtroppo si è scassato il comp quando ero arrivato al terzo capitolo, e non ho potuto partecipare al concorso :(
Un
ringraziamento a Black Kairi che mi ha aiutato quando il comp non mi
aiutava!!
Capitolo 1 - L’avversario
comune
I guardiani erano
terrorizzati. Si trovavano a far fronte ad una situazione troppo grande per le
loro possibilità. Una rivolta. Placare una rivolta del genere non faceva parte
del loro lavoro.
<< Questa
volta ci siamo davvero stancati >> esclamò un essere alto e robusto,
affetta da calvizia.
<< Concordo
>> affermò un’altra essenza con una voce profonda. Aveva un aspetto
imponente e autoritario. Il suo corpo, se in questo modo si può definire, era di
colore verde chiaro, con chiazze di un verde più scuro sparse. Le spalle erano
di un blu che andava nel nero. << E’ la quinta volta in questa settimana
che ci propinate mezza ciotola di riso non condita.
>>
<< M-Ma…
>> balbettò il primo guardiano << Siamo all’inferno, e di norma non
si dovrebbe mangiare! >>
Una minuta entità
appoggiò il piede bianco su una roccia.
<< Anche
dei miseri topi mangiano >> confermò quest’ultimo << e per non
parlare dei Saiyan, quegli sporchi ciarlatani, che si possono definire anche
peggio. Tanto più noi. >>
<<
P-Provvederò s-subito a farlo sapere al re Yammer >> disse il secondo
guardiano, che era stato alzato per il colletto della camicia da un quarto
individuo. Era ancora più mingherlino dell’ultimo, e piccolo come un bambino che
non aveva ancora raggiunto la fase dell’adolescenza, tutto
rosa.
<<
Kabaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! >> urlò, e il povero guardiano venne scagliato
via da quel luogo.
L’altro guardiano
era paralizzato spalle al muro.
<< Vi
prego, non fatemi nulla. >> supplicava, nonostante sapesse che erano degli
esseri spietati.
<< Se vuoi
rimanere illeso >> aggiunse un’altra figura, alquanto bassa <<
Riporta ciò al tuo capo. >>
La sua altezza
era talmente limitata che si poteva paragonare ad un nano della nota favola di
‘Biancaneve’.
Il guardiano
sembrava ringraziare con un sorriso stentato il nuovo arrivato. Si mosse
lentamente camminando a ritroso, poi si voltò e cominciò pian piano a
correre.
<< Hum
>> esclamò l’essenza verde << Ma tu guarda che razza di esseri
popolano l’universo. >>
Alzò lentamente
il braccio, puntando l’indice verso la persona che stava correndo. Dal secondo
dito della mano fuoriuscì un veloce raggio che colpì il
guardiano.
<< Cosa
combini!? >> esclamò il calvo.
<< Sciocco
>> rispose << Non si può morire un’altra volta.
>>
La figura bassa e
bianca, con parti del corpo che andavano nel viola, si sedette sul masso, e
rifletteva, ponderava, meditava, così profondamente che borbottava ad alta voce.
I suoi occhi erano persi nel vuoto. Volgeva lo sguardo verso il terreno, ma era
come se non vedesse realmente.
Il guerriero
calvo gli si avvicinò.
<< Signor
Freezer >> esclamò << Che cosa la turba?
>>
<< Gli
errori del passato, caro servo.>>
rispose.
Il guerriero si
inginocchiò accanto ai suoi piedi, in segno di riverenza, con il ginocchio
destro e il piede sinistro che toccavano il
suolo.
L’avrebbe pagata
cara, pensava Freezer. Lui e la sua combriccola di
amici.
“Io, l’essere
perfetto” pensava Cell “sconfitto da loro. Come è potuto
accadere?”
Si avvicinò a
Freezer e si sedette accanto a lui.
<< Ah, come
se la staranno spassando quei Saiyan sulla Terra. >>
esclamò.
<< Ti
prego, non infierire >> supplicò Freezer << Eppure ci deve essere un
modo per placare la mia ira! >>
<< Lo
potrai fare molto presto se mi ascolterai.
>>
Freezer lo guardò
incuriosito.
“Vediamo che ha
in mente Cell…” pensò.
Molte persone la
pensavano come loro. Molte persone odiavano i guerrieri che loro odiavano. Sulla
Terra si erano fatti un buon nome, ma presso l’inferno sussisteva un esercito di
spiriti che non aspettava altro che assaporare il mero e puro gusto della
vendetta.
<< Tutti i
defunti che odiano i Terrestri >> disse Cell quasi urlando, con la sua
possente voce << Tutti quelli che sono stati sconfitti e uccisi dalla
furia dei Saiyan… >>
Le persone che
erano intente alle loro faccende nelle vicinanze si avvicinarono, interessati al
suo discorso, e intente ad ascoltare il suo
ragionamento.
<< Sarà uno
di quei folli che di continuo cercano di attirare l’attenzione. >> affermò
un ex-abitante malvagio del pianeta Yardrat.
<< Potrebbe
dire qualcosa di interessante >> rispose un altro essere vicino << Ascoltiamolo.
>>
<< Tutti
coloro che sono stufi della vita qui nell’inferno >> continuò Cell
<< Si avvicinino a me. Insieme potremo fare molto.
>>
Alle sue parole
un leggero vociare si diffuse tra gli astanti, incuriositi dalle sue
parole.
<<
Radunatevi,e raccontate ognuno la vostra storia. Esaminandola, si possono
evitare gli errori del passato. >>
Poco lontano vi
era una persona. Le lunghe antenne verdi partivano dalla parte superiore della
fronte e pendevano a causa della forza di gravità. I suoi occhi chiusi si
aprirono sentendo quel discorso. Sembrava un essere normale, e poteva mascherare
bene la sua diversità con un cappuccio bianco, nascondendo le antenne disumane.
Un vestito viola e un mantello bianco gli conferivano un’aria autoritaria. Si
rivolse verso il guerriero perfetto che parlava come un leader. Osservava,
silenziosamente. Era un namecciano finito in quel luogo sperduto per errore. Un
grande namecciano.