Non è lui. 

Non è lui.

A volte Rose lo dimentica, quando la prende per mano e le sorride, quando escono la sera per andare a mangiare una pizza e fanno una vita così normale che le avventure sul Tardis sembrano essere solo un ricordo, sbiadito nella memoria come i frammenti di un sogno.

Poi, all'improvviso, un brivido per la schiena.

E ricorda.

Non è lui.

Non è lui che l'ha portata a spasso per lo spazio e per il tempo, in posti che nemmeno lei aveva mai immaginato potessero esistere.

Non è lui che le ha dato le chiavi del Tardis allo stesso modo in cui una persona normale consegnerebbe le chiavi di casa sua a chi ama.

Non può nemmeno fargliene una colpa, ha imparato a non odiarlo troppo per aver preso il posto del suo Dottore, di avere il suo stesso viso, i suoi stessi capelli e i suoi stessi occhi.

Sospira piano, quando le torna in mente che quello che sta abbracciando, amando, è un'ombra di ciò che vorrebbe.

Più di una volta, nel corso degli anni, ha sognato di fare un viaggio a Bad Wolf.

Ha sognato di camminare e camminare, con uno zaino sulle spalle come unico bagaglio, e di avere un appuntamento col Dottore che veniva davvero a riprenderla, ed era tutto così vero che quando s'è svegliata, si è meravigliata di non trovare lo zaino rosa sulla poltrona accanto a letto e di non avere alcun biglietto prenotato.

Lui ha un solo cuore e le appartiene, nel modo più romantico in cui un uomo possa dire di essere legato ad una donna.

Hanno deciso di sposarsi, di invecchiare insieme, Rose potrà contare le rughe che gli solcheranno il viso, e saprà di non essere solo una delle tante, perché moriranno entrambi, prima o poi, e non ci saranno i secoli a far sbiadire la memoria di ciò che sono stati insieme.

Non è lui.
Continuare a crederlo è solo un continuo illudersi, non vale a nulla cercare di convincersi che davvero un clone possa essere il Dottore, anche se è nato da lui e se lui stesso l'ha rassicurata che sarebbe stata la stessa cosa.

Sarebbero stati insieme in quel modo.

Eppure, per quanto detesti quella soluzione, quel modo stupido in cui il Dottore ha cercato di consolarla, Rose non può fare a meno di pensare che forse è giusto così e che lui voleva solo proteggerla, regalarle un futuro vero e normale, più adatto a lei.

Con questa consapevolezza, Rose si tranquillizza, anche se per poco, e torna a guardare il volto dell'uomo che ha accanto, un dolce memento di quello che è stato.

Gli vuole bene anche se ha un cuore solo, anche se è umano come lei, anche se non potrà mai portarla più lontano da Londra.

Nonostante tutto sì, gli vuole bene.

Anche se non è lui.








_____________

Io... boh.
Io non so scrivere fanfiction (bella premessa, eh), sono più un tipo da storie originali.
Non pensavo mai che avrei avuto voglia di infestare questo fandom, perché DW è la perfezione e non c'era bisogno che arrivassi io a rovinarlo. 
Però è stato più forte di me ^^
Se volete farmi sapere che ve ne pare, qui sotto c'è lo spazio per le recensioni ^^
Aika.