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Autore: mickael moore    07/11/2012    0 recensioni
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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“ ho perso la testa per quegli occhi ! “ 
Si me lo ripetevo ogni volta che provavo a fissarli,ti davano un senso di spensieratezza, di profondità, fascino. Ti facevano riflettere,davano un senso a quell’istante,e tu in quel centesimo di secondo ,che li incrociavi ,avevi l’opportunità di sovrastare ogni tuo pensiero più disordinato e folle di amore. Ho passato notti a sognare quegli occhi, ho passato giorni a provare l’amore,di quegli occhi, o passato ore ad aspettare quegli occhi,e pure in quel centesimo di secondo non riuscivo a fissarli più di tanto, questo per me poteva avere molti significati. Sono “disturbato emotivamente” diceva la mia ex ragazza , io lo definisco solo come,vuoto nello stomaco,che non è il bisogno sfrenato di un tacos al formaggio ripieno di cipola o chissà quale altra merda, ma voglia di essere innamorati,ecco quel gran vuoto che provate nel vostro stomaco ogni singola volta che vi infatuate di qualcuno,quello è il vostro cuore che diventa sempre più grande,e riesce a colmare anche il bisogno di mangiare,o forse anche di andare al bagno. Quando quel cuore si infrange,la cosa fa l’effetto contrario,ovvero, il cuore ritorna al suo stato forma normale,la fame aumenta,molte donne si buttano nel cioccolato,gli uomini fanno finta di nulla,ma appena ne hanno la possibilità si abbuffano di ogni genere alimentare esistente all’interno di un discount , o semplicemente,alcolizzarci all’interno di uno squallidissimo pub /bar dove sarete costretti a divulgare la vostra conoscenza con un vecchio cowboy ,affetto da problemi al fegato che ha passato tutta la sua intera vita dopo il divorzio seduto su quel cigolante sgabello di legno che ormai porta la firma del suo culo per oltre 27 anni di quella sua lunga e interminabile vita, ed è li che vi accorgete che la vostra non dovrà fare la stessa fine, e allora vi alzate,lasciando parlare a vuoto il vecchio,e vi ricorderete che la seconda cosa dopo la distruzione del vostro cuore e fegato, è di andare al bagno,ed è li ,si proprio li che prenderete la decisione più ardua ,appunto la parola enfasi con aggiunta di alchimia e magari anche un po’ di passione uguale, Amore.
Eravamo seduti l’uno di fronte all’altra quando charlotte fu portata al pronto soccorso,ce la portammo proprio noi. La serata si stava svolgendo in modo particolarmente suggestionante ,quando io mi alzai ed andai a pagare il conto di una pizza passata in troppe mani,e finita troppo in fretta. Decidemmo di uscire quella sera,eravamo io, charlotte ,Martin e lei ,Ginevra, ci avviammo verso un pub sconosciuto,e pure troppo familiare come primo impatto. Martin prese un martini con ghiaccio e un oliva, Ginevra una bottiglietta di acqua frizzante, detestava l’alcool ,e anche io, per farle piacere mi presi una coca media senza ghiaccio. Charlotte quella sera prese un mojito,e poi un altro e poi un altro ancora , finito con una serie di Cosmopolitan serviti in successione. Appena uscimmo dal pub Charlotte si teneva a mala a pena in piedi, cercai di sostenerla con un braccio,lei cadde per terra,o meglio si buttò per terra gridando “- I LOVE ROCK AND ROLL” ,a quel punto capì che era meglio portarla a casa,quando cercai di tirarla su si accasciò in terra,e poi perse i sensi,la portammo al pronto soccorso più vicino,lei era la dentro,in una camera in silenzio con Martin che le teneva la mano,io e Ginevra rimanemmo soli nell’atrio del pronto soccorso, quando decisi di andare a fumare una sigaretta per smaltire la serata e la mia cola media,da solo. Nel momento più opportuno Ginevra si avvicinò,quando con un sobbalzo la colsi in fragrante,stava rovistando nella giacca sinistra del mio giaccone,tirò fuori il mio pacchetto di Marlboro morbide,sfilò una sigaretta e se la passò tra le labbra fin al punto di avvolgerla in una morsa chiudendo la bocca,con uno scatto della mano gliela accesi con il mio zippo appena comprato in una vecchia tabaccheria in un angolo tra la west avenue ,e la diciassettesima strada di Londra,io studiavo li, alla West london nel settore medico sanitario,aspiravo a diventare un dottore,specificamente un cardiologo,il sogno della mia vita – dopo la rockstar ovviamente- era di avere successo nel campo medico,e speravo che si avverasse un giorno. Lei era una studentessa alle arti umane di Firenze,odiava Londra ed il caos ,preferiva la vita monotona di un paese sperduto in chissà quale campagna, o all’interno di qualche avversità culturale a straparlare di antichi manoscritti o di leggende urbanizzate dalla globalizzazione,lei era contro ogni singolo uomo che tentava di estirpargli il suo così tanto prediletto mondo ambientalista,così voleva diventare una critica d’arte o una guida all’interno di qualche museo storico e io le lasciavo tutto il tempo per fantasticare su ciò senza indugi. Il mio scatto fu talmente veloce e azzeccato che la sua testa balzò all’istante. -Paura eh!? Dissi io con aria euforica,totalmente al di fuori di quel contesto. - Si paura di un deficiente, che con un uscita alla Fonzie ,tra l’altro riuscita male,tentava di uccidermi. -oh ma in situazioni del genere siamo così negativi,pensa alla tua amica,che non so per qual motivo ci ha fatto ritrovare qua alle 3 del mattino,io vorrei tornare a casa perché sai,tra due settimane io torno a Londra! - Sei proprio uno spregiudicato senza cuore,e ne compassione,se vuoi te ne puoi anche tornare a casa,nessuno ti lega ad una sedia ad aspettare qui con me. Idiota. -Dai scusa ,lo sai è la tensione,non volevo,mi farebbe piacere restare con te,te l’ho appena detto sono teso per l’accaduto ,dai fammi rimanere,così sembra che mi cacci via. Cercai di fare un visino simpatico per ammorbidire la situazione. Fece una smorfia parecchio azzeccata, e con un cenno della testa disse- certo che puoi scemo. Non dissi più niente, quella sera mi limitai a sorridere,e a guardarla negli occhi ,quei splendi occhi che mi facevano ammattire,io li amavo o amavo lei, fatto sta,a malgrado di Charlotte,sarei voluto restare con lei tutta la notte a fissare quegli occhi trasparenti di emozioni,era inutile, quella sera, non riuscivo a distogliere lo sguardo dai suoi bei occhioni verdi smeraldo, in quel momento li avrei rubati e portati a casa con me, o forse,semplicemente a cena fuori. La serata passò in fretta,anche se la cosa da una parte non creava molto dispiacere in me, infondo Charlotte stava bene e io stavo bene con Ginevra,ma la madre di Charlotte suppongo non fosse molto entusiasta quando lo venne a sapere, quella sera a casa Baccioni arrivò una chiamata nel cuore della notte da un ospedale dicendo che la figlia si trovava all’interno ,e che era meglio accorrere a prenderla e magari portarla a casa. Quando i genitori arrivarono io ero già in macchina ,fermo nel parcheggio di un supermarket, a pensare al mio futuro ,solo che non riuscivo a vederci Ginevra,e questo mi avviliva molto. Lei frequentava ancora quel tipo di nome Francesco,il nome un pò ci accomunava,con la differenza che lui aveva una villa in pieno centro,un appartamentino in montagna e perfino l’automobile nuova quasi ogni anno,e senza dubbio dei genitori miliardari , e poi lui aveva Ginevra, io invece avevo solo il ricordo di tanti anni insieme passati con lei, a guardarci negli occhi,solo una volta ci baciammo,prima che entrasse Martin in camere,che con una pessima scusa decise di dileguarsi dalla scena ,così presa dall’imbarazzo se ne andò anche lei e io rimasi sulla cima del letto a inventarmi il modo per uccidere Martin ,che non trovai. In quel preciso istante alla porta di casa mia,dove si teneva la festicciola, si presentò Francesco con la sua splendida Mercedes classe A ,un mazzo di fiori in mano e tante parole sdolcinate,che per riuscirle a mettere in fila le avrà studiate per circa un mese e mezzo,e conquistò la sua bella ,o meglio la mia bella .Insomma finimmo la serata di capodanno 2008 con una bottiglia di spumante scadente tra le mani, tanti buoni amici e qualche cuore infranto, il mio. Decisi di metter in moto l’auto, e tornarmene a casa, ormai si erano fatte già le sette e un quarto del mattino , mia madre era sicuramente in pensiero,incosciente del fatto che vivevo a Londra ero in un automobile,e avevo ventidue anni, ma le mamme si preoccuperanno sempre per i propri figli. Misi le chiavi nella toppa, entrai in casa , e mi sdraia sul mio caro e vecchio letto ,cercavo di prendere sonno ,ma nella mia mente avevo l’immagine di Ginevra con il suo illustre fidanzato che mi strappava di mano anche i miei amici ,non gli bastava solo lei probabilmente,ma questo non si poteva mai avverare,i miei amici sono veri,non si comprano ne con i soldi ne con le macchine nuove.Ginevra non so se si fece comprare, forse si, l’oro piace a tutti , e anche a lei piaceva,ma a me questa cosa mi nauseava e poi infondo ero sicuro che lei prima o poi sarebbe tornata da me e con questo piacevole desiderio, decisi di addormentarmi ,e mi addormentavo così tutte le notte sin dal 12 settembre 2002,ovvero dal primo giorno che mi è apparsa davanti ,a volte avevo paura di dormire e sognarla,odiavo il fatto di svegliarmi il giorno dopo e trovarmi solo nel letto,una notte la sognai,era come nella realtà uguale, solo che finalmente mi baciava,e quella notte la sognai di nuovo era sempre più bella ma il mio sogno si interruppe dalla suoneria del mio cellulare “ iris –goo goo dolls” era la mia sveglia se non suoneria principale,ma decisi di non rispondere e continuai a dormire. Mi svegliai alle quattro e trentanove del pomeriggio,tutto addormentato la prima cosa che feci guardai il cellulare ,otto chiamate perse di Ginevra,- “ o mio dio ! “ dissi con voce risuonante, non accorse nessuno,e così intuii che la casa era vuota, aprii la porta di camera mia e attraversai il corridoio in silenzio,quando vidi sul tavolo un biglietto con su scritto : “ siamo andati a fare un giro nel parco, quando vi riprendete i cornetti sono sul microonde “ - Scusa ,scusa ha detto riprendete? Perché quanti siamo? - Hei buongiorno dormiglione . - Buongiorno ,scusa ma credo di non ricordare niente io e te non…cioè io non ho fatto niente. Dissi imbarazzato - Ma sei impazzito ?ma per chi mi hai presa? Seguita da una risatina isterica. - Ah ok ,quindi io e te .. niente , meglio dai ,e allora cosa ci fai in casa mia? E perchè mia madre ti ha comprato un cornetto? - Allora fammi spiegare,ti riassumerò tutto in un istante, ciao,mi chiamo Floriana,se vuoi puoi chiamarmi Flò,sarò la tua nuova coinquilina nella tua casa a Londra ,ha detto tuo padre che vivi solo e che non ce la fai con le spese,e visto che mi devo trasferire li ,vengo ad abitare con te,non ti preoccupare divideremo tutto ovvio. - Eh beh , vorrei anche vedere . dissi io sotto voce - Come scusa? - No ,dicevo sarà sicuramente un piacere… Flò - Si il piacere è tutto mio,allora colazione? - Certamente . dissi, quasi disgustato dalla sua sicurezza. Allora i miei mi avevano rifilato una babysitter , che doveva vivere con me,ha la mia età è single,ah ora ho capito le loro intenzioni,vogliono che mi trovi una ragazza, e visto che loro credono che io non ne sia capace,me l’hanno trovata loro,una ragazza in affitto che si stava accaparrando tutta la mia casa e i miei servigi ,mi restava solo una cosa da fare,portarmela a Londra,e farle capire com’è dura la vita da quelle parti, era l’unica soluzione. - E allora flò ,come credi di pagare l’affitto? Dissi io con aria formale. - Beh lavorerò all’ Hard rock caffè di Liverpool . sorrise. - Mh ,si non è il Massimo ma va più che bene . e quale sarebbe il tuo ruolo? - Dovrò portare del caffè? Disse con sarcasmo . - Ah allora fari la cameriera. - Esattamente. Mi guardò disprezzata - Ottimo ,si possiamo dire che hai del fegato. Dissi cercando di spaventarla - Si abbastanza! Adesso l’aria cominciava a farsi pesante. - Vedo che sei una ragazza molto spontanea e non hai peli sulla lingua . cercai di riparare,con poco successo. - Senti, lo so che magari non ti piaccio ,però questo non ti da il diritto di farmi il 3° grado. Disse amareggiata,e con tono palesemente arrabbiato. - Ah ok ,perdonami . hai avuto dei precedenti ? - Precedenti di cosa? - Precedenti! Intendo penali,o problemi di droga,ah forse un ragazzo poco premuroso ,non ti ha dato l’affetto che volevi tu da lui ,e adesso ti ostini a fare la cameriera,allora? - Qui stiamo toccando il fondo !. urlò imbufalita e questa volta anche molto seria. - Ma io voglio solo sapere,voglio conoscerti! - Ci sono modi e modi ! Floriana quella sera scappò nella camera degli ospiti,molto probabilmente a piangere,avrò toccato un tasto che non dovevo toccare, non la vidi fino all’ora di cena,e fin a quel momento,mi sentii veramente uno schifo.  
  
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