Intro
Vegeta ha iniziato a vivere come un terrestre e, con l’aiuto di Goku,  Bulma e Chichi inizierà a comportarsi come una persona normale
ps. Hanno tutti 16 anni

PRIDE IN THE STORM (tutti i personaggi presenti in "PRIDE IN THE STORM" sono proprietà di Akira Toriyama)

Cap.1 : la tuta
In una bellissima villa bianca viveva un ragazzo di sedici anni con i capelli neri sparati verso l’alto e profondi occhi scuri. Usciva spesso per andare in palestra ad allenarsi tutto il giorno per poi tornare la sera tardi o addirittura di notte.
La sua vicina sedicenne viveva in una grande casa circolare: la capsule corporation, era la ricca figlia del Dr. Brief: un importantissimo scienziato giapponese, La ragazza aveva i capelli a caschetto color turchino e gli occhi celesti, anche lei usciva spesso di casa principalmente per andare al centro commerciale
Ore 17:50 in un negozio d’abbigliamento…
 Vegeta e Goku entrarono in un negozio di vestiti
–Dammi subito una tuta da combattimento, donna!-
ordinò il sayan alla cassiera, sbigottita dal comportamento di quel tizio
–Le tute le può trovare al piano superiore, nel reparto maschile-
Vegeta si diresse verso le scale mobili, Goku lo seguì
–Ma che…- il principe osservò sbalordito quello spettacolo: non erano scale normali, si muovevano da sole!
–Si chiamano scale mobili, forti vero?-
Goku soffocò una risatina vedendo un principe che si stupiva per così poco. Arrivati al piano superiore Vegeta scrutò alcuni capi d’abbigliamento
–Voglio questo-
Vegeta indicò una tuta bianca con un corpetto nero simile al suo battle suit
–E io prendo questo- Goku si provò un costume verde evidenziatore.
Una ragazza vide Goku ridere e corse verso di lui
–Goku, da quanto tempo!-
Goku la abbracciò
–Ciao Bulma! Tutto bene?-
Bulma sorrise e si scansò da quella presa –Certo che sto bene!-
‘Bulma’ pensò Vegeta affascinato e al contempo intimorito dalla visione di quella donna
–Come si chiama il tuo amico?-
chiese con aria interessata da come la osservava quel ragazzo
–Si chiama Vegeta-
Goku incrociò lo sguardo di Bulma che le pareva pensierosa, voleva chiederle se qualcosa non andava quando capii che quei pensieri andavano al sayan
–Piacere Vegeta, io sono Bulma-
la ragazza gli regalò un largo sorriso, che lui respinse con un sonoro –Tsk!- e si voltò verso la cassa sbattendo un paio di pezzi da 10’000 yen e uscì
–Il suo resto signore!- urlò a gran voce la cassiera sventolando 9'800 yen ma il sayan era troppo lontano per sentirla
–Lui paga anche i nostri- Goku si affrettò a rispondere per non far sprecare così tanti soldi. Vegeta, ignaro di aver compiuto un gesto di gentilezza, entrò nella sua grande villa, scese nel piano sotterraneo dove c’era una grande palestra in cui si allenava ogni giorno.
La mattina seguente pioveva, si svegliò di soprassalto ripensando a quel nome ‘Bulma strano nome da dare ad una ragazza’ pensò avvolto dai suoi pensieri non badando all’ora DIN DOOON Goku stava suonando impazientemente da più di mezz’ora. Vegeta gli lanciò un’onda BIG BANG che ferì gravemente Goku lasciandolo paralizzato in una pozza di sangue, restò lì tra il sangue e la pioggia sul gelido vialetto che portava da Vegeta per ore e ore finché un tale, vedendolo in quelle condizioni, chiamò l’ambulanza.
Ore 20:30 all’ospedale…
Goku fu ricoverato nel reparto cure intensive parecchie settimane –Ma non ti vergogni a ferire il tuo migliore amico e non presentarti dopo quasi un mese!?!- Bulma lo sbranò letteralmente urlandogli contro con tutta la voce che aveva in gola –Non siamo amici- rispose con calma, per qualche secondo ci fu il silenzio più totale
–Ma almeno venirlo a trovare ogni tanto?-
gli chiese sconvolta la ragazza che aspettò una risposta educata da quello strano “Vegeta”
–Non ho avuto tempo-
gli mentì palesemente il ragazzo mentre cercava di evitare un incrocio di sguardi con la turchina
–Almeno non mentire-
lo supplicò la ragazza, il sayan decise di farla finita subito per poi andarsene da quello strambo luogo
 –Decido io quello che voglio fare o meno, hai capito donna?-,
si girò ed uscì come secondo i suoi piani quando si sentì trattenere per un braccio
–Che vuoi ancora?-
gli ringhiò il principe dopo essersi voltato, in quel momento i due sguardi si incrociarono per la prima volta e si persero l’uno nello sguardo dell’altro, non riuscivano a distogliere lo sguardo ma, come al solito, Goku intervenne
-Ciau Veg!-
il ragazzo si voltò uccidendo con lo sguardo il malato che l’aveva chiamato, si percepiva una nota di imbarazzo nello sguardo del sayan
–Quante volte ti ho detto di non chiamarmi così?!?-.
Detto questo si voltò e sbatté la porta alle spalle.