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Autore: Mushroom    07/11/2012    2 recensioni
"Annie capisce che c'è qualcosa che non va, anche se non lo dice, perché a Panem nessuno dice le cose. Forse le pensa, ma non ne è certa. E quando non si è sicuri di poter pensare, allora non importa più niente."
[Finnick/Annie - FlashFiction - Pre-serie]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo prendono come hanno preso tutti gli altri, tra la disperazione dei familiari e il sollievo di chi non è stato scelto. Annie non conosce Finnick; forse non ci ha mai parlato. Lo segue con lo sguardo come ha sempre seguito i tributi salire sul palco, stringendo la mano della mamma, mormorando un “va tutto bene” tra le labbra, perché a volte ha bisogno di sentirlo.
Annie applaude quando le dicono di applaudire e Finnick sale sul palco - sorride, come se fosse felice. Ha solo quattordici anni. Sorride anche quando lo portano via. Sorride quando torna. Sorride sempre.
Annie capisce che c'è qualcosa che non va, anche se non lo dice, perché a Panem nessuno dice le cose. Forse le pensa, ma non ne è certa. E quando non si è sicuri di poter pensare, allora non importa più niente.


Poi viene presa anche lei, nello stesso modo. Quel giorno fa caldo e il sole brucia sulla pelle come tante piccole spine. Finnick ha il sapore del sale, in bocca, e del caldo e del sangue. Quello non se ne va mai, c'è sempre. Qualche volta, quando non c'è nessuno che lo guarda, quando non sorride, ha solo paura che non smetterà mai di sentirlo.
Annie non sorride quando è sul palco. Muove le labbra e non parla. Finnick la fissa, come se dovesse tradurla, come se quelle labbra aperte e chiuse dovessero aver senso, ma non ce l'hanno. Hanno solo la paura.
Mormora finché non la portano via. Nessuno avrebbe scommesso sul ritorno di Annie Cresta dai settantesimi Hunger Games. Eppure lei torna. Spezzata, ma torna come vincitrice; anche se in quei giochi ha perso se stessa.


«Sorridi sempre» gli dice Annie. Lo incrocia in mezzo alla folla, con gli occhi spalancati e il viso rosso come non lo è mai stato. Finnick non le ha mai rivolto davvero la parola. «Sorridere aiuta» risponde. Annie non sembra crederci; non vuole crederci. Forse è proprio per questo, perché non ci crede, che Finnick inizia a parlarci. E quando finalmente sorridono – sorridono insieme – per un momento (e uno soltanto) fingere non serve più.

 

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"Perché lei è l'unica che guarda il suo sorriso prima di tutto il resto" (Cit. Alessia, l'amica)

Note: Flashfiction scritta per il terzo turno della maratona in piscina, con il prompt - Hunger Games, Finnick/Annie, "Sì, lo sai che lei è pazza ma per questo sei con lei." (Suzanne - De Andrè) - per il team Pietre Azzurre. *Alza in alto i pugni e esulta*.

Coff. Rimane così confusionaria solo perché - credo - si è confusi alla fine degli Hunger games. Un piccolissimo spaccato su Finnick e Annie anche se, prima o poi, sperando più prima che poi, scriverò una one-shot corposa e tanto angst su di loro ;A;

Vi ringrazio per aver letto *inchino*

   
 
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