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Autore: Shichan    07/11/2012    2 recensioni
La verità è che Shintarou non è portato a fare l’insegnante nemmeno per una singola volta, nemmeno per improvvisazione – soprattutto in quel caso: ruoli simili gli erano toccati ai tempi delle medie, e si era sempre risolta a sbraitare in quel medesimo modo contro soggetti particolarmente stupidi (Kise) o particolarmente svogliati (Aomine).
[TakaMido]
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: i personaggi sono proprietà di Fujimaki Tadatoshi.
Note: poi ti svegli e hai voglia di TakaMido così, dal nulla.

 

 

Ammette che persino a lui è sembrato strano che Takao gli chiedesse una mano nello studio.
Normalmente Shintarou, forte dell’intelligenza che lo contraddistingueva, avrebbe captato che qualcosa non andava, che doveva esserci un’infima fregatura in tutto ciò: tuttavia, aveva dovuto suo malgrado prendere in considerazione altri fattori, non meno importanti del suo istinto di autoconservazione.
Era sicuro che in alcun modo Takao avrebbe mai potuto passare il test di Storia senza una mano, vista la sua avversione alla materia – e il compagno era di quelle persone che potrebbero avere buoni voti, ma per cose stupide come “non mi piace” finiscono per trascurare le materie di studio –, ed altrettanto certo era che se questo avesse avuto ripercussioni sulla sua presenza in squadra, più di qualcuno non ne sarebbe stato felice.
Specialmente Miyaji-senpai, come Takao aveva puntualizzato, l’espressione di chi non vuole nemmeno pensare a cosa ciò comporterebbe di preciso.
Ed è stato solo ed unicamente per questo che lui, Shintarou, ha acconsentito ad aiutare il compagno di squadra.
«…Takao
«Eh? Ah, scusa Shin-chan, dimmi, dimmi!»
Eppure lo sapeva che quella testa dura non avrebbe prestato la minima attenzione, incapace di concentrarsi per più di due secondi di fila. E lui che stava perdendo il suo preziosissimo tempo che avrebbe potuto impiegare in molti altri modi – limarsi le unghie della mano dalle dita fasciate, lucidare i suoi lucky item…
«Studia da solo.» ed è con brutale serietà che porta la mano a sistemarsi gli occhiali sul naso in quel gesto ormai meccanico e familiare se visto addosso a lui, che con l’altra chiude il libro, o quello sarebbe l’intento, smorzato da Takao stesso.
Takao e il suo fermarlo posando entrambe le mani sul suo braccio, Takao e la sua voce lamentosa e nel pieno panico, Takao e la nota divertita di fondo nel tono di supplica che gli rivolge.
«Scusa, Shin-chan, ora mi impegno sul serio, promesso!»
«Lo hai detto anche le ultime tre volte che ti ho chiamato! Possibile che non riesci a concentrarti nemmeno quando è nel tuo interesse?!»
La verità è che Shintarou non è portato a fare l’insegnante nemmeno per una singola volta, nemmeno per improvvisazione – soprattutto in quel caso: ruoli simili gli erano toccati ai tempi delle medie, e si era sempre risolta a sbraitare in quel medesimo modo contro soggetti particolarmente stupidi (Kise) o particolarmente svogliati (Aomine).
Takao ha la capacità di racchiudere in sé il peggio dell’uno e dell’altro, in qualche modo.
«Ma Shin-chan» e mentre il moro inizia Shintarou decide immediatamente che appena avrà sentore di una scusa idiota il libro si abbatterà, implacabile, sulla sua testa «è che mi distraggo a guardarti.»  
Lo dice con quella naturalezza che ha nei momenti meno opportuni, a dire di Midorima, quella che ti fa persino passare la voglia di picchiarlo, e che lo rende una persona imbarazzante davvero.
Di nuovo, aggiusta gli occhiali sul naso: «Sbrigati a copiare le date, prima che cambi idea.»
Il fatto che sia un borbottio, fa sorridere Takao come un bambino.

   
 
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