Il rumore dello scorrere del fiume di Magnolia accompagnava Lucy in un dolce risveglio.

Si stiracchiò serena, sorridendo al sole che le accarezzava le guance.

Quel sorriso si storse, però, in una smorfia; inzialmente, era furiosa.

Non riusciva a credere che quei due fossero riusciti ad entrare per l'ennesima volta in casa sua senza che lei se ne accorgesse, per di più nel suo letto! Poi passò ad un espressione rassegnata, bofonchiando qualcosa. 

"Devo rassegnarmi..."

E infine, dolcezza.

Il suo viso venne decorato dalla sua dolcezza, quell'espressione intenerita che riservava al Dragon Slayer mentre lo osservava dormire. La stessa espressione che aveva conquistato il cuore del ragazzo, inconsapevole di aver provato quei sentimenti per un tempo immemore, probabilmente dalla prima volta che l'aveva incontrata ad Hargeon.

L'impulso ebbe la meglio sulla volontà di Lucy, che la spinse ad accarezzare il viso disteso del compagno mentre russava, beandosi di quel contatto che anche nel sonno riusciva a percepire. Lucy lo capì vedendolo sorridere. 

Pochi attimi dopo si svegliò sentendosi il viso così ardente da fargli provare addirittura caldo, solo per la distanza che la bionda stava allontanando. 

Timoroso di non riuscire a sostenere i suoi impulsi, Natsu scattò seduto sul letto, prendendo a grattarsi nervosamente la testa e ridacchiare. 

"Buon giorno.", disse Lucy confusa ma non particolarmente dalla sua reazione. 

"G-giorno... ehi, Lucy...", la chiamò lui, con una voce tale da far perdere un battito al cuore della ragazza, che sperava di poter sentire finalmente quelle parole tanto ambite che il giovane dai capelli rosa si era limitato a mostrare goffamente.

"Sì?...", continuò incerta lei, posandosi una mano sul petto per godersi i battiti del suo cuore. Forse, finalmente, sarebbe stato accontentato.

"...ho fame, vorrei un panino!" 

La bionda cadde violentemente a terra, dopodiché il suo pugno giunse alla guancia del Dragon Slayer. 

"Preparatelo da solo!", gli urlò contro lei, scaraventandolo fuori dalla finestra insieme al micetto che continuava a dormire.
Almeno, aveva continuato fino a quel momento.

Infatti l'exceed, dopo il frastuono sentito provenire dalla camera della ragazza, si era svegliato tra le braccia del suo amico.

"Natsu? Non eravamo nel letto di Lucy?"

"Sì, ecco... solita scaraventata mattutina.", spiegò il Dragon Slayer, sperando di convincere il micetto a non approfondire l'argomento, soprattutto riguardo il suo insolito rossore. 

Per sua fortuna, Happy sembrò accontentarsi di quella giustificazione, in fin dei conti veritiera, anche se lo lasciava comunque un po' spaesato: ultimamente, Lucy aveva smesso di cacciarli, anzi. Li lasciava persino fare colazione con lei. Ed era convinto che questo fosse 'merito', in qualche modo, di qualcosa che si erano detti lei e Natsu qualche tempo prima -O forse, non detti. Come mai, quella mattina, era tornata la ragazza manesca e poco cordiale del solito? Che le fosse ritornata quella sua fissa per la privacy? E il tutto coincideva con il volto paonazzo del suo amico. 

 

"Che mi sono perso?", mormorò, incarcando un sopracciglio e osservando dal basso il suo compagno di peripezie, mentre si dirigevano a passo estremamente veloce verso la gilda. 
 
Lucy ci mise un po' a raggiungerli, sia per aver sistemato il letto che quei due si premuravano ogni mattina di scombinarle, sia per il fatto che lei stessa si era dedicata cinque minuti della sua giornata per sfogare tutto l'isterismo che il mago del fuoco riusciva a farle accumulare. Ed irritazione, perché era convinta che qualcosa, da quel giorno, sarebbe dovuto cambiare.

E invece, ancora, nulla. 

La data cerchiata in rosso sul suo calendario le saltò all'occhio, e si ricordò solo in quel momento di dover pagare l'affitto entro la fine della settimana. 

"Accidenti, me n'ero scordata!", urlò mettendosi le mani tra i capelli. 

Si vestì veloce e uscì, incamminandosi verso Fairy Tail. 

Il Dragon Slayer sorseggiava da una limonata offertagli da Mirajane, giocando con la cannuccia e masticandola, cercando di concentrare tutta la sua attenzione su quel tubicino di plastica e scacciando il pensiero fisso che aveva della sua nakama bionda.

Bellissima, nakama bionda. La stessa che ora stava varcando l'ingresso della gilda che entrambi amavano, con il suo sorriso carico di dolcezza e allegria capace di ritrasportarlo da tutt'altra parte, in una dimensione dedicata solo a lei e a lui. Un mondo sconosciuto di cui ignorava l'appellativo.
 

"Yo, Lucy!" , la salutò, facendo finta di aver preso l'intera faccenda appena trascorsa come routine.  

"Ehi, Natsu! Tu e Happy avete già scelto qualche incarico?", domandò mentre gli correva incontro, mantenendo quel sorriso che, pensava lui, si sarebbe incrinato in una smorfia di ira pura. Pareva piuttosto che anche lei avesse cestinato l'argomento.

Un po' ci sperò.

 "Sì! Eccone uno fresco fresco, Mira l'aveva appena appeso quando noi l'abbiamo afferrato!", le disse entusiasta.

"Mh... vediamo di che parla.", aggiunse lei, mostrando la sua diffidenza in quelle stesse parole.

Si sporse in avanti per leggere il contenuto del foglio che il Dragon Slayer del fuoco teneva in mano, non rendendosi conto che quello stesso elemento di cui lui era domatore, ora ardeva sulle sue guance per l'improvviso annullamento di quella distanza tra loro.

Cominciò a sudare senza capirne il perché, allontanandosi ad una velocità sovrumana dalla compagna che rimase confusa da quella reazione.

"Ma che ti prende? Comunque va bene, ormai sono abituata a pericoli mortali e la paga è buona. Se solo non fosse per l'affitto...", terminò affranta piangendo lacrimoni.

Il giovane dai capelli rosa rimase lontano da Lucy per buona parte della giornata, dal momento che sarebbero dovuti partire la sera, provocando l'irascibilità della ragazza.

"Mpf, si può sapere cos'ha Natsu? E' da quando sono arrivata che si comporta in modo strano!", si lamentò la bionda alla sua psicoterapeuta, conosciuta anche come Mirajane.

"Siete così carini!", disse lei unendo le mani e guardando trasognante prima uno e poi l'altra. 

"Sì, come no...", sibilò Lucy, dispiaciuta di quella sua stessa affermazione. Mirajane le si avvicinò sostenendosi al bancone con i gomiti. 

"Di un po', Lucy...", disse Mira cercando di ottenere l'attenzione della ragazza, che teneva la testa china.

"Cosa?",  domandò l'altra.

"Ho saputo da un uccellino che tu e Natsu vi siete dichiarati!", domandò l'albina con totale serietà, mal celando, comunque, la sua malizia. 

"Immagino già chi sia stato...",  disse Lucy, guardando malamente il gatto sedutole di fianco, che se la rideva tra i baffi. "...e non è assolutamente vero! Io e Natsu non... noi..."

"Non te ne andrai mai, vero? Non mi lascerai mai?"

"Mai. Starò... voglio stare con te, per sempre."

Il viso di Lucy avvampò immediatamente e prese a fumare come una locomotiva, mentre pronunciava frasi sconnesse dalla logica e agitava le mani in segno di un qualche diniego rivolto a chissà cosa lei stesse pensando. 

Mirajane sorrise, un sorriso così dolce che ricordava quello di una madre amorevole. 

"Senti...", le disse l'albina mentre le si avvicinava piano all'orecchio.

"Mh?"

 

Natsu, intanto, era rimasto seduto ad uno dei tavoli della gilda a osservare i movimenti della sua nakama, attento, però, a non farsi notare. 

"Per quanto ancora hai intenzione di fare lo stalker?", chiese una voce molto familiare, sempre con tono deciso ma anche un che di malizioso. 

Il Dragon Slayer tirò su il capo che era coricato sul tavolo, osservando la figura di Erza davanti a lui che sorrideva. 

"Non capisco a cosa tu ti stia riferendo.", disse lui, un'aria moscia che il rosato non aveva mai avuto e un espressione seccata.

"Credevo che a Fairy Tail ci limitassimo a Lluvia, ma vedendoti così adesso..." 

"C-che cosa vuoi dire? Io non sto-"

"E' da quando Lucy è arrivata in gilda che non smetti di fissarla."

Natsu, che sembrava carico e pronto a inventare scuse su scuse, si fece immobile come il marmo e il suo viso divenne più bianco della cera. Poi si voltò nuovamente verso la maga degli Spiriti Stellari, incrociando per sbaglio il suo sguardo.
Si rigirò in modo lento e tenne gli occhi bassi, arrossendo leggermente. 

"Che cosa devo fare? Non ci sto capendo niente..." 

La rossa riuscì appena a distinguere le parole di quel sussurro che Natsu aveva ovattato nascondendosi la bocca con la sciarpa e fingendo indifferenza aggiustandosi la manica della giacca. 

"Perché non lo chiedi a lei?"

"Eh?"

"Conosci Lucy, credo sia la persona più portata a risolvere un tuo dilemma."

Quel ragionamento sembrava quadrare, Lucy usufruiva spesso della logica e forse avrebbe saputo aiutarlo. E poi, anche lei era coinvolta in quello che era successo.

Ma allora perché non riusciva ad alzarsi e parlarle? Perché la sua pelle liberava fiamme apparenti? 

Dopo qualche attimo, dando un'ultima pacca a Natsu, che non notò il suo sorrisino, Erza andò a sedersi di finaco a Lucy e prese a gustare una fetta della sua solita torta.

Anche se distrattamente, pensava alle parole dell'amica.