Ora comprendo:
questo cielo chiede, col
pianto, perdono
Nota: la riflessione religiosa inserita in questo componimento mi è molto cara. Non sono affatto certa di credere in Dio, ma ho sempre trovato la pioggia molto affine ad un pianto, tanto più che nella nostra lingua sia la pioggia che le lacrime scendono entrambe "a dirotto". Ho provato a immaginare, dunque, perchè il cielo mostri il suo apparente dolore in un modo così simile al nostro: soffre forse per le disgrazie che ci accadono, pur essendo stato lui stesso a provocarle? Sono agnostica, e penso mi chiederò fino alla fine dei miei giorni se davvero ci sia un'entità superiore a decidere il nostro destino.