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Autore: zaynmysunshine_    07/11/2012    4 recensioni
"Non promettermi che scriverai, non promettermi che chiamerai, solo promettimi che ricorderai tutto ciò che abbiamo avuto"
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Can't believe your packin your bags,tryin so hard not to cry,
h
ad the best time and now its the worst time,but we have to say goodbye"


Son passati ben tre mesi, i tre mesi più lunghi della mia vita, hai fatto le valigie quella mattina di luglio,sei salito su quella dannata macchinetta grigia con la tua famiglia e basta, te ne sei andato. Era il giorno dopo il mio compleanno, avevo ancora addosso l'odore del tuo profumo, avevo sulle labbra il sapore di menta delle tue vigorsol e sulla schiena quel brivido che provavo ogni volta che le tue mani finivano su di me.


"Ragazzi che ore sono?" hai chiesto frugando nelle tasche cercando il cellulare. "L'una,più o meno"
"E' tardi, Sara vieni con me?" 
Hai spalancato i tuoi occhioni verde smeraldo e ti sei passato una mano tra i capelli perfettamente pettinati, mi sono persa, persa nel tuo sguardo.
Ho sentito la sabbia della spiaggia scivolare via da sotto, la gravità andarsene e la pelle andare a fuoco. Per dio, ho pensato, perchè ogni volta mi fai questo effetto?
Ho annuito, ancora stordita da quell'occhiata, ancora in trance, ancora persa;come se mi trovassi in giro per Milano, alle cinque di mattina con i rimasugli di vodka che ho assunto al Toqueville in corpo, il fegato urlante e la mente sbiadita. Hai salutato, abbracciato tutti e io me ne sono rimasta in disparte, pronta a quel che mi sarebbe aspettato. Ti sei girato verso di me e hai allungato un braccio, e io, senza esitazioni mi sono infilata in mezzo, tra esso e il tuo torace.
Mi sono stretta e ho inalato il tuo profumo, abbiamo camminato, per circa dieci minuti poi abbiamo voltato nella stradina semi buia che porta alla mia casetta, quella col canotto sempre fuori, quella con il lampioncino che fa cilecca quasi sempre e mi sono appoggiata al muretto sopra la casa con la piscina, quella dei commercialisti del papa che vediamo sempre mano per la mano in spiaggia.
Hai sorriso, e il mio cuore si è fermato.

Sorrido, ripensandoci, è strano sai? Penso a te continuamente, non ammetto nemmeno che provo qualcosa per te, non per uno che abita a 300 kilometri di distanza, che vedo una volta all'anno, che è un incredibile stronzo. Non ammetto che ogni volta che sento il tuo nome o che mi chiedono di te sorrido come un'idiota, non ammetto che mi manchi terribilmente e che ho la tua felpa sempre sul letto, che quando sono in profumeria spruzzo il tuo profumo su i polsi e tra i capelli, mi sento come se tu fossi con me. E sai cosa è ancora più strano? Che continuo ad evitarti, mandarti al diavolo, dire a tutti che sono andata avanti e che ciò che accade in estate rimane in estate perchè non è vero.

Mi sono girata verso di te e hai afferrato una marlboro per te e una per me, hai aspirato e poi hai detto "domani me ne vado", ho alzato le sopracciglia e sorriso senza mostrare i denti, ironica. 
"Torni nella tua splendida città no?" "Già."
Ho abbassato la testa, tu ti sei avvicinato e mi hai abbracciato, forte solo come il primo giorno. "Ti sto per bruciare" ho riso e tu hai replicato "Butta quella cosa"
e così dal niente le tue labbra sopra le mie, due pezzi di un puzzle, dove finivo io inizava lui. 

"I used to think that i was better alone, why did i ever wanna let you go?
under the moonlight as we stared at the sea,
the words you whispered i will always believe,
i want you to rock me"


Mi hai stretto, ho lasciato scivolare le mie mani via dalle tue e le ho posate sul tuo petto, coperto dalle tue solite magliettine su i toni dell'azzurro con lo scollo a v, che sono la mia fissazione peggiore, come sai, e tu hai allungato la mano sinistra dietro la schiena. L'hai fatta scendere,sempre di più, ispezionando ogni minimo pezzo di stoffa che "copriva" il mio corpo, hai infilato la mano sotto la gonna, quella verde menta con la ridicola cerniera davanti e hai toccato, avido.
Ho sorriso, prendendo il tuo labbro inferiore, l'ho lasciato e hai ripreso quei baci sussultori, alternando le labbra al collo. Ho tirato la testa indietro e ho appoggiato una mano al muretto.
"Oh" ho detto involontariamente, hai sorriso.  I respiri erano affannosi, le mani correvano, le lingue si dondolavano a vicenda. Ho afferrato la tua cintura e ti ho avvicinato, i corpi erano sovrapposti, in piedi, hai preso il lembo finale della gonna tirandolo leggermente su, "Lasciami fare" hai sussurrato. Così ho fatto.
Hai messo la mano nell'entro coscia, ho sussultato, boccheggiavo, facendo movimenti circolari sei arrivato a quella che per te erano minuscole mutandine, anche inutili, e hai preso a giocare con l'elastico, mi hai guardato, per mia approvazione, ti ho baciato e hai continuato. La mano, veloce, si è insinuata all'interno, su e giù. 
uno, due. "Ahi" "Scusami, amore" 
 

Non so. Amore? Perchè ti ho lasciato andare via? Perchè? Se fossi meno orgogliosa, meno vigliacca, magari con il coraggio di ammettere che ti amo, allora sì forse adesso non staresti con quella, ma chiameresti ogni giorno raccontandomi della tua giornata, ogni tanto mi diresti "Prendo quel treno, a quell'ora sono da te" e passeremmo uno, due giorni insieme. Così, tanto per. Sei il mio amore estivo. Siamo l'epilogo del libro, finito l'anno ci siamo noi. Breve ma intenso. Non ho ragione per cui dovrei dirti tutto, o semplicemente mettere da parte quell'idiozia tipica nostra. Mi sento come una di quelle bitches dei film che fanno tutte le preziose, la danno a pochi e a nessuno e poi quando si innamorano cadono in depressione, si suicidano e tutti pensano "ma non era la reginetta?" Ma reginetta de che? De sto cazzo. Ecco non voglio essere così, voglio solo essere quella che ha reso il male un po' più gradevole, la ragazza di Milano che nonostante faccia l'acidona paura ti dimostra ogni giorno quanto significhi per lei.

Ti è squillato il cellulare, mi sono leggermente staccata, ho indietreggiato e mi sono seduta. Il battito si è regolarizzato, ho messo i capelli di lato e mi sono toccata il collo, oh cazzo. "Sì? Pa, sto arrivando sono nella Lattea, sì,sì, Chiara tornava con la Federica. Okay, a dopo" "Che diamine hai combinato sul mio collo?"
"Eri troppo presa a respirare come un asmatico e non te ne sei accorta su. La prossima volta ti do la rivincita"
Debolmente ho sorriso, ripensando al fatto che la prossima volta non poteva essere il giorno dopo,nè la settimana dopo. Chissà quando, chissà se ci sarebba stata una prossima volta.
"Devo andare" bum, di nuovo addosso. L'ultimo bacio. Il migliore, occhi che tacciono, labbra in festa e cervelli sfumati. 
Via i pensieri, via la ragione, via tutto quanto. Solo l'attrazione, solo noi due, quegli occhi verdi e quelli marroni che si ritrovavano, sempre e ovunque. 
I migliori amanti, quelli dall'attrazione stellare e dall'amore platonico, noi, tu ed io.
Mi sono staccata, "Grazie" hai sussurrato, mi hai aggiustato la gonna, ho sorriso, mi hai ribaciato le labbra e poi la fronte. 
Adieu,adieu, come avrebbe detto Mathieu la sera in spiaggia.  Mi sono allontanata, ti ho detto buonanotte e poi l'ultimo sguardo. Mi si son sciolte le ginocchia, sarei caduta, eppure ero là ferma immobile mentre te ne andavi. 

"don't promise that you're gonna write,though promise that you'll call
just promise that you won't forget we had it all
cause you were mine for the Summer,now we know its nearly over
feels like snow in September,but I always will remember
you were my summer love,you always will be my summer love"

Ora sono in questa cameretta, qua a Milano, tu sei là con lei. Io cerco di andare avanti, tu non sai stare solo.                                         Spiegami come diamine si fa a dimenticarti? Non sono capace, non sono nemmeno capace a controllarmi figurati a fare una cosa complicata come dimenticare. E' come se fossi intrappolata in un circolo, come se tu fossi sempre la fine, come se tu fossi anche l'inizio come se tu fossi la non via di uscita. Ovunque, sei ovunque; tra le vetrine, tra gli sguardi degli altri, ma tu non sei loro.                Nessuno è te e solo io so quanto odio questo, fammi andare avanti, sei solo uno stupido amore estivo, tra occhi e baci non c'è mai stato altro no?

"We can both remove the masks and admit we regret it from the start"



 


 

_____________________________________________________________________________________________________________________________________ Grazie a tutte le pazze lovatics che mi han supportato e ad alice per aver trovato il titolo alternativo "CINQUANTA SFUMATURE DI CONCU"
  
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