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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    07/11/2012    3 recensioni
[ColoLal/OC][5927][Sorpresa]
Con aria insolitamente soddisfatta, nonostante il pigiama tutto stropicciato e, in alcuni punti, pure strappato, Gokudera entrò nella stanza del Boss, che era pure la sua, dal momento che, oltre a esserne il Guardiano della Tempesta e fido braccio destro, l'argenteo era pure il promesso sposo del Decimo.
Dal letto al centro della stanza, Tsuna alzò la testa dal pesante libro illustrato che teneva sulle ginocchia per metà coperte dalla pesante trapunta e sorrise quando il compagno ebbe depositato un fagottino scalciante, avvolto a propria volta in una coperta.
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Colonnello, Hayato Gokudera, Lal Mirch, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fandom: Katekyo Hitman Reborn
Rating:
Verde
Personaggi/Pairing:
ColoLal, Tsuna, Sorpresa, 5927, lievi accenni X27
Tipologia:
OneShot
Genere:
Commedia, Slice Of Life, Sentimentale
Avvertimenti: OC
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono.
Note:
ColoLal come se piovesse. Dedicata alla mia beta _Kurai_ e ad Armò, e naturalmente a tutti i supporter della ColoLal! San Primo Invongolato ci protegga!

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BEDTIME STORIES

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Peste recuperata, Juudaime!”

Con aria insolitamente soddisfatta, nonostante il pigiama tutto stropicciato e, in alcuni punti, pure strappato, Gokudera entrò nella stanza del Boss, che era pure la sua, dal momento che, oltre a esserne il Guardiano della Tempesta e fido braccio destro, l'argenteo era pure il promesso sposo del Decimo.

Dal letto al centro della stanza, Tsuna alzò la testa dal pesante libro illustrato che teneva sulle ginocchia per metà coperte dalla pesante trapunta e sorrise quando il compagno ebbe depositato un fagottino scalciante, avvolto a propria volta in una coperta.

Una massa arruffata di capelli neri si lanciò di peso sul Decimo, che la afferrò con facilità prima che questa tentasse nuovamente la fuga: “Mi spiace, Sandra, è ora di dormire.” sorrise il giovane Decimo.

Tra le sue braccia, stringeva quello che, a un primo sguardo, sembrava un bambino un po' inselvatichito alla Mowgli ma che, osservando con attenzione, si rivelava in realtà essere, complice anche il nome appena urlato da Sawada, una bambina.

Ma zio Tsu!” borbottò lei in italiano, guardando torvamente Hayato: “Papà e mamma si sono raccomandati gli esercizi serali.” biascicò lei, “E testa-a-scopettone qui mi ha impedito di farli.”

Ci volle tutto l'autocontrollo di Hayato, unito a un'occhiata comprensiva del proprio fidanzato, a evitare che la Tempesta facesse poco gentilmente saltare in aria quel frugoletto dall'aria un pochino sperduta tra le braccia del Decimo.

Tsuna sospirò: “Però mamma e papà ti hanno affidato a me mentre loro e gli zii sono in missione. E per una sera, gli esercizi possono anche essere ignorati.” disse lui accondiscente, facendo cenno a Gokudera di raggiungerli sotto le coperte, “Non ti piacerebbe sentire una storia?”

Sandra soppesò la proposta per qualche secondo, osservando con aria colpevole prima la fotografia che Tsuna teneva sul comodino, e concentrandosi soprattutto sulle figure dei genitori, e poi il pesante e invitante librone.

Si guardò, ravvolta nel pigiama che mamma gli aveva infilato nella borsa poco prima di lasciarla al suo ex allievo e zio preferito al di fuori degli Arcobaleno e ne saggiò il calore del petto mentre si raggomitolava come un gattino.

A vederla così, indifesa e tenera, nessuno avrebbe mai pensato di trovarsi davanti alla figlia dell'ultimo Arcobaleno della Pioggia, Colonnello, e di Lal Mirch.

Solo che si trattava unicamente di apparenze, dato che il “piccolo mostriciattolo”, come Hayato ormai non faceva mistero di chiamarla, era una vera peste, e l'unico che riusciva a farsi ascoltare era il Decimo, che non poteva farle da baby-sitter tutto il giorno, purtroppo, anche se gli sarebbe piaciuto immensamente.

Okay, è deciso. Vada per la storia.” annunciò il bruno, scostandosi di qualche centimetro per far posto all'argenteo, che gli cinse il busto con le braccia, attirandoselo contro mentre posava alcuni baci su collo e orecchie: “Che storia mi racconti, zio Tsu?” chiese la piccola con curiosità, puntandogli addosso i grandi occhioni azzurri, marchio di fabbrica di Colonnello.

L'ospite sei tu, il diritto di scegliere spetta a te.” le fece notare lui con aria pacata.

Il sogghigno mefistofelico della piccola non rappresentava affatto nulla di buono.

Mi racconti di quando zia Mammon ha venduto all'asta le tue mutande e zio Xanxus le ha comprate tutte?”

   
 
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