Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: black_eyes    08/11/2012    2 recensioni
Perchè Sebastian Smythe anche se diceva di non voler amare, anche se diceva di essere andato a letto con chiunque, anche se non voleva niente di più che una scopata occasionale … alla fine si ritrovava a essere solo un ragazzino di diciassette anni, innamorato di un altro ragazzo, fidanzato.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ok, questa cosa che ho scritto ha tanto di quell'angst che anche io, scrivendola, mi sono sentita male.

Se la leggete mi raccomando usate un comodo cuscino morbido (per abbracciarlo) e una grande confezione di Nutella alla mano( peri tirarvi su di morale) .

Grazie per chi leggerà, per chi mi odierà e non mi ucciderà e per chi commenterà!

Grazie alla mia fantastica beta che ieri mi ha lanciato parecchie maledizioni (ti voglio bene anche io): _Zia Cla_

 

Sebastian Smythe, come al suo solito, era seduto al bancone dello Scandals; come ogni sera, per trovare la sua nuova preda.

Era annoiato. Fissava quei ragazzini, quegli uomini, tutti gay, tutti ubriachi, tutti ugualmente monotoni.

Erano passati mesi da quando Blaine non gli aveva più rivolto la parola, da quando se ne era andato a NY per rivedere la sua checca e ora non c'era più gusto nel fottersi i ragazzi, erano tutti sciatti.

Controllava tutti dalla sua postazione: uno sgabello alto da quale poteva vedere le persone che entravano, che uscivano, che ballavano, che prendevano i drink e che si strusciavano fra loro.

Anche lui avrebbe voluto trovare qualcuno, anche per una notte, per fottere e dimenticare di essere solo.

Scosse la testa Sebastian, non doveva pensare così. Lui era lo stronzo della Dalton, lui non aveva sentimenti.

Fece vagare lo sguardo per il locale. La porta si apriva a intervalli regolari; alcune persone uscivano, altre entravano, altre rimanevano sulla soglia. Ma erano tutti uguali.

 

Tutti tranne uno: un ragazzo basso, riccio, dagli occhi color del miele che era entrato in quel momento, barcollante e senza giacca, in pieno Dicembre.

Si avvicinò al bancone e prese un cuba libre, si allontanò sculettando e andò a sedersi sui divanetti.

Sebastian scosse il capo, lo aveva visto, o meglio rivisto ma non sembrava neanche lui. Era slavato con delle occhiaie scure sotto gli occhi, come se non dormisse da giorni, come se ogni notte avesse bevuto per poi star male e lasciarsi invadere dall'oblio causato dall'alcool.

Come il francesino stesso, nei primi giorni in cui trasformò se stesso nel bastardo senza sentimenti che ora tutti conoscevano.

Si riscosse dai suoi pensieri e fissò il punto in cui il riccio era sparito.

Non poteva essere lui.

Non Blaine Anderson, quel Blaine Anderson.

Si alzò dal suo trono e lo seguì. Lo vide vicino a un tizio, un energumeno che gli stava bisbigliando qualcosa nell'orecchio massaggiandogli una coscia.

Sebastian assottigliò gli occhi; quel cretino ci stava provando, stava provando a portarselo nei bagni.

"Smamma bello. Lui è con me." ringhiò facendolo spostare

"Non mi sembra, era solo." ghignò quel tipo, troppi muscoli addosso e poco cervello in testa.

"Ero andato a prendere da bere." disse Bastian, mostrando il proprio bicchiere "Ora vattene!"

Il bestione si alzò e se ne andò dai divanetti, Sebastian sospirò fissando quell'hobbit dalla maglietta macchiata di alcool, pantaloni stretti laceri e niente giacca a coprire quei bicipiti, risultato di tante ore di allenamenti di boxe.

Il riccio alzò lo sguardo verso il francesino "Bas?" mugugnò Blaine bevendo il proprio drink. Aveva lo sguardo vacuo, annacquato, strano.

"Sì, sono io. Hai vinto un altro giro!" si sedette accanto a lui e gli sfilò di mano il bicchiere. Blaine non ebbe la forza di tenerlo stretto a sé, sembrava che non avesse forza di fare nulla, era un fantoccio.

"Blaine, quanto hai bevuto questa sera? In quanti bar sei stato? E perchè cazzo sei solo? Girare in questo quartiere senza nessuno accanto non è sano." gli chiese poggiando anche il proprio bicchiere sul tavolino davanti a loro.

"Non lo so. Ho perso il conto al terzo bar e al quindicesimo drink" alzò le spalle "Sono solo e sempre lo sarò, sono un coglione. E poi mi merito di essere pestato."

Sebastian aggrottò la fronte. Che cosa stava accadendo? Perchè quel ragazzo super hot diceva così?

"Di che stai parlando Anderson?" chiese Seb scrollandogli le spalle.

"Portami fuori, devo vomitare!" Blaine si alzò di scatto per correre fuori dal locale.

Il tempo di uscire e lo vide vomitare in un angolo buio, solo, i muscoli della schiena tesi, un braccio steso verso il muro per tenersi mentre l'altro piegato su un ginocchio, sentì anche dei singhiozzi, intervallati dai conati.

Sebastian andò da lui, gli tenne la testa e lo aiutò a non sporcarsi troppo del proprio vomito.

"Che è successo?" gli chiese quando Blaine tossì l'ultima volta e si pulì la bocca dalla saliva.

"Ci siamo mollati. Abbiamo rotto ed è stata colpa mia."

"Tu e faccia-da-checca avete rotto? Che è successo? Gli hai finito la crema idratante?"

"Sono stato con un altro ragazzo. Ho fatto sesso con altro..." disse Blaine tagliente.

"Tu? Un ragazzo come te? Però!" Sebastian inclinò il capo di lato "Perchè?"

"Ero solo, lui non rispondeva mai, non aveva mai tempo per me e ..." e si chinò ancora per vomitare.

"Quanto sei coglione Anderson..." sibilò Sebastian "Bere per dimenticare, non è una buona scusante! Da quanto avete rotto?" domandò infine scostandogli un riccio dalla fronte madida di sudore.

"Da quando sono andato a NY." tossì "Gli ho detto che è successo e …" si piegò ancora per vomitare.

"Anderson sei messo male, vieni che ti porto a casa."

Blaine rise alzando gli occhi al cielo, pulendosi le labbra con il dorso della mano "Casa?" domandò ironico "Non ho più una casa, ho litigato persino con i miei genitori. Non ho nessuno."

Sebastian non seppe che fare, portarselo in una stanza di qualche motel? Portarlo a casa propria o dai genitori di Blaine? Doveva fare cosa?

"Vuoi scoparmi?" chiese Blaine languido "Sono molto bravo a far godere le persone, a vendermi …"

Sebastian si ritrovò a dargli un ceffone in pieno viso "Anderson non dire cazzate!"

"Perchè?" rise Blaine ubriaco. Si passò una mano sulla guancia rossa, dove Bastian lo aveva schiaffeggiato "Sono o no un deficiente che va a letto con altri solo per mancanza di sesso?"

"Non lo sei." scosse il capo Smythe "Aggrappati a me che ti porto in un posto tranquillo."

"Così facciamo sesso?" rise ancora.

Sebastian lo fissò dall'alto "Smettila! Smettila di dire certe cose, fai del male a te e anche agli altri. Pensa a … Kurt." Sebastian fece fatica a dire quel nome. "...Il tuo ragazzo." e questo pezzo ci mise ancor di più nel dirlo "Pensa a come starebbe male nel vederti in questo stato."

Blaine a quel punto si mise a singhiozzare "Non stiamo più assieme, è finita. Completamente."

"Niente è veramente finita se ci credi sul serio." gli disse stringendolo e accompagnandolo a un taxi.

Si fece portare nel suo appartamento. Blaine rise mordicchiandosi il labbro inferiore con malizia.

Sebastian spinse l'hobbit in bagno e lo fece sistemare per la notte e gli preparò il letto. Lo ascoltò, lo coccolò.

Quella notte gli avrebbe fatto passare la sbornia, si sarebbe innamorato ancor di più di lui e la mattina dopo lo avrebbe mandato ancora tra le braccia di Kurt.

E fu quello che accadde.

Sebastian spiegò a Blaine di come due persone, se destinate a stare assieme per l'eternità, non possono essere divise da niente. Anche se, alla fine, sperava che Blaine capisse che quelle parole erano rivolte sopratutto a loro due.

"Comunque chiedi a Hummel senior, il padre di Kurt, digli che è stato un fottuto errore, che eri fatto, ubriaco, eri solo. Chiedigli di farti dare una seconda opportunità. Le seconde chance si danno a tutti." lo fissò carezzandogli i riccioli sulla fronte.

Perchè Sebastian Smythe anche se diceva di non voler amare, anche se diceva di essere andato a letto con chiunque, anche se non voleva niente di più che una scopata occasionale … alla fine si ritrovava a essere solo un ragazzino di diciassette anni, innamorato di un altro ragazzo, fidanzato.

 

La mattina dopo si svegliò in quell'appartamento da solo, come molte altre volte. Un solo biglietto sul tavolo in cucina.

 

Grazie.

 

La vita di Blaine e Kurt si era risistemata, ma la sua?

La sua sarebbe stata quella del francesino mangia-uomini senza scrupoli e senza sentimenti.

 

Sebastian Smythe quella mattina si alzò e come ogni mattina si rivestì della sua corazza e della sua maschera di menefreghismo, per poi uscire e fare ciò che gli riusciva meglio:

mentire agli altri e sopratutto a sé stesso su ciò che era realmente.

 

Come dico sempre, un piccolo commentino aiuta sempre!

Anche per dirmi che mi odiate e che devo morire dolorosamente!

Alla prossima!

See ya e kiss&hugs :) 

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: black_eyes