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Autore: rosedodgson    08/11/2012    3 recensioni
...Rimasero entrambi in silenzio mentre Gil finiva la sigaretta. Era intento a sfilarne un’altra dal pacchetto quando Rose disse “Perché non glielo dici?” Si voltò a guardarla sorpreso. Che se ne fosse accorta anche lei? Rose abbassò lo sguardo sulle sue mani guantate. Aveva l’aria triste. “Sai, a volte bisogna prendere coraggio ed esprimere i propri sentimenti… magari farai la figura dello stupido o lei ti rifiuterà con gentilezza ma almeno…. Almeno lei lo saprà e….” sembrava imbarazzata, tormentava i suoi guanti di pizzo nero e balbettava...
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gilbert Nightray, Nuovo personaggio, Xerxes Break
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Di nuovo?!”

Lo sguardo stupefatto di Rose si posò su Gilbert Nightray, che sedeva curvo sul letto. Da quando lui e Xerxes Break erano entrati nella fredda stanza della ragazza non aveva fatto altro che fissare il pavimento con aria assente. “Eh sì” esclamò tutto contento Break sventolando una busta da lettere aperta “il nostro Gil è il più richiesto sulla piazza”. Incredibile. Pensava che l’afflusso di corteggiatrici fosse terminato mesi fa. “Non sei contenta? Questo per te vuol dire giornata li-be-ra!” continuò Break con un largo sorriso stampato in faccia. Rose gli rispose con una smorfia disgustata. Per lei la “giornata libera” non esisteva. Era sempre affaccendata e di rado riusciva a dormire per 4 ore di fila. E quando riusciva a ritagliarsi un momento tutto suo amava leggere nel giardino o stare con Ni-ni e gli altri. Ma poteva? Riusciva a distendere i nervi come voleva lei? Certo che no! Tutt’un tratto arrivano delle letterine profumate dalle ammiratrici di Gil. Lettere che puzzavano di ocaggine e avarizia. E lei doveva andare in giro, a braccetto con il bel tenebroso a recitare la parte della fidanzatina. Non che le dispiacesse più di tanto: lei e Gil si conoscevano da circa 10 anni, erano cresciuti insieme e non le dispiaceva staccare un po’, solo che….

“Scusa, mi dispiace…” borbottò Mr Sonofigomanonvorreiesserlo continuando a tenere la testa china. Rose sorrise  e gli si avvicinò “Il pavimento risponde –Non fa niente Gil mica è colpa tua se sei uno sciupafemmine -”. Finalmente Gil sollevò il viso e la guardò. Sembrava un cane bastonato. Rose fece un gran sospiro “Eh va bene, come hai vecchi tempi” Gil piegò leggermente le labbra. Che sorrisone! “Su forza! Fuori tutti e due! Mi devo cambiare!”

“KE KE KE KE, il ritratto di una coppietta felice” “Taci Emily” disse Rose uccidendo con lo sguardo Xerxes Break. “Andate ad un funerale per caso?” chiese quest’ultimo originando le risa di Sharon ed Oz che prendevano il tea con lui. Alice era troppo impegnata a riempirsi la bocca. Benedetta ragazza. “Vai al diavolo Xerx sai che è l’unico che ho, e poi mi piace!” Sharon le rivolse uno sguardo divertito. “Rose, il fatto è che siamo in primavera ed un vestito da giorno dovrebbe essere colorato, invece voi due…..” “FUNERALE!” scattò la vocetta di Emily. Altre risa. Grrrrr. “”A stasera” Rose prese per il gomito Gil e girò i tacchi. “Comunque Rose…”. Era la voce di Oz “… stai molto bene!” La ragazza si voltò per sorridergli. “Fate i bravi!”.

“Xerxes Break è un idiota!” annunciò Rose lasciandosi cadere su una panchina. “Già” borbotto Gil imitandola. “A proposito” disse il moro scrutando il parco attorno a loro “questa è la stessa panchina…” “Mmm?” Gilbert non finì la frase ma quella era la stessa panchina sulla quale si erano seduti lui e Break qualche tempo fa, quando lui era diventato per tutti Raven. “Niente niente”. Rose lo stette a guardare per un attimo poi incrociò le braccia e distese le gambe con aria rilassata. “Ci è andata male oggi, non c’è molta gente in giro…. Ci vedranno in pochi”. Ma a Gilbert non importava. Si passò una mano tra i capelli color della notte e tirò fuori una sigaretta. “Aspetta faccio io” disse Rose allungando la mano sinistra e schioccando in modo teatrale le dita. La sigaretta si accese all’istante. “Grazie” Rimasero entrambi in silenzio mentre Gil finiva la sigaretta. Era intento a sfilarne un’altra dal pacchetto quando Rose disse “Perché non glielo dici?” Si voltò a guardarla sorpreso. Che se ne fosse accorta anche lei? Rose abbassò lo sguardo sulle sue mani guantate. Aveva l’aria triste. “Sai, a volte bisogna prendere coraggio ed esprimere i propri sentimenti… magari farai la figura dello stupido o lei ti rifiuterà con gentilezza ma almeno…. Almeno lei lo saprà e….” sembrava imbarazzata, tormentava i suoi  guanti di pizzo nero e balbettava “Se continui così te li rovinerai” disse Gilbert indicando le mani della giovane. Rose sospirò “Fallo Gil, fallo prima che arrivi qualcun altro e….” Sbuffò coprendosi il viso con le mani.

“Lo stai dicendo a me o a te stessa?” Rose abbassò le mani e gli fece una smorfia. “Per me è troppo tardi” O forse non c’era mai stata la ben che minima possibilità. Esatto, lei era un caso disperato. Benché fossero passati tanti anni, Rose si ricordava perfettamente quel giorno. Lei aveva 9 anni ed aveva una spada in mano. Pesava tantissimo ma lei era alta e forte per la sua età. A chiunque sarebbe parsa come una 13enne. Era un continuo schivare, contrattaccare e parare. Xerxes Break era forte ed agile come un felino. La camicia bianca faceva a pugni con la sua carnagione pallida, i capelli candidi dalle sfumature imprecisate danzavano accarezzati dal vento. Se li era tagliati da poco e questo a Rose dispiaceva molto. Avrebbe voluto tenerli, magari adagiati con cura in una scatola, nel comodino. Erano lisci, leggeri e brillanti. Ultraterreni. Rose parò un colpo alto da destra. Poi vide Break abbassarsi di poco e allora saltò, evitandone uno indirizzato alle sue caviglie. Nonostante ciò due bastonate veloci alla spalla e al petto la fecero cadere. Dannazione! Era frustrante dover cadere in continuazione. I muscoli le facevano male ed il sangue le pulsava nelle tempie. Doveva rimanere calma, si disse, lui era il suo maestro, doveva essere forte.  Si alzò e si rimise in posizione. Break era completamene rilassato, appoggiato sul suo bastone e le stava sorridendo.

“Stai migliorando a vista d’occhio. Sto iniziando a su…” “Ho una richiesta!” lo interruppe Rose. Break sollevò un sopracciglio e si fece serio. “Dimmi” “Usa la spada” Break strinse l’occhio  e sorrise. “Non posso Rose.” “Perché? Lascia quel bastone ed usa la spada! Così forse riuscirei a concentrarmi di più…” “Non posso Rose” ripeté Break  con tono paziente “ti farei male e non parlo di graffi o tagli superficiali” “Sai perfettamente che non mi succederebbe niente” continuò testarda. Era vero. Ma Xerxes Break agitò la testa con fare serio. “No Rose” “Io…Io voglio abituarmi al dolore!” scattò lei con i pugni stretti. L’elsa della spada era dura e calda. “Io voglio rimanere vigile!” Reim ripeteva quella parola in continuazione “Se vengo colpita e non sono preparata a sopportare il dolore… mi distraggo!” Guardò il volto impassibile di Xerxes. Non sapeva come spiegarglielo. “Il fatto è che tu… non mi tratti come un ragazzo!” Perché non aveva taciuto?! Break piegò leggermente la testa di lato ed il suo sguardo si fece ironico. “Rose” disse scandendo bene ogni singola parola “io ti sto trattando come un ragazzino, se per me tu fossi una bambina, come ti vedono tutti, stai pur certa che non staremmo qua ora.”

“Io, per lu,i non sono mai stata una ragazza” affermò Rose sorridendo a Gilbert “e probabilmente mai lo sarò…” Gil scrutò in quei tristi occhi scuri. Di certo non poteva affermare che Rose fosse una ragazza come le altre. No, non lo era, decisamente. Ma in fondo non poteva considerarla poco attraente. Quei capelli biondi e ribelli. Le ciglia lunghe. La pelle dorata, così poco “nobile”. Il seno prosperoso evidenziato da quel corpetto… Gilbert Nightray si voltò di scatto imbarazzato. Che stava facendo?! Ovviamente Rose non si era accorta di nulla. Era ancora immersa nei suoi pensieri. Poi, improvvisamente scattò in piedi, si sistemò la lunga gonna a balze nera e disse allegra “Ah, al diavolo Xerxes ed Ada” Si chinò verso di lui offrendogli la mano. “Andiamo a bere una birra.” Lui guardò per un attimo quella 21enne sorridente. Erano cresciuti. “Lo sai che non sono un gran bevitore” disse serio. “Infatti” esclamò lei prendendogli la mano e forzandolo ad alzarsi “ho detto una birra, per me! Tu paghi solamente!” 




*Angolo dell'autrice*
Seconda FF! Come solito faccio tutto di fretta (Li scrivo a notte fonda...)! Magari dal titolo si poteva pensare ad una FF calcistica (?! bho, impressione mia..) ma non è così! Spero che che recensiate, si accettano consigli! RD

  
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