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Autore: GreenParadise    08/11/2012    0 recensioni
Ancora un'altra OS su Blaine e Kurt,ma questa è nata per un concorso,un concorso che aveva come tema la riappacificazione della Klaine dopo la 4x04. Ne approfitto oggi che è l'anniversario dell'episodio "The first time",episodio in cui i nostri beniamini perdono la loro verginità..
"Non ho mai dubitato dei miei sentimenti su di te, non ho mai pensato di poterti abbandonare per sempre, di poterti cancellare dalla mia vita, non ho mai realmente pensato a dividere la mia vita dalla tua.. "
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora un'altra OS su Blaine e Kurt,ma questa è nata per un concorso,un concorso che aveva come tema la riappacificazione della Klaine dopo la 4x04. Ne approfitto oggi che è l'anniversario dell'episodio "The first time",episodio in cui i nostri beniamini perdono la loro verginità.. Buona lettura!





“Esci dal tuo appartamento, sono qui sotto. Non ho fiori né biglietti, niente delusioni da darti se è ancora possibile deluderti più di quanto io abbia già fatto, niente sorrisi che nascondo tristi verità ,niente di tutto questo.. Ma ho qualcosa di molto più grande, di molto più importante ,qualcosa da farmi perdonare e qualcuno da riconquistare.”

Kurt lesse il testo di quel messaggio mentre sdraiato sul letto cercava di scovare fra i suoi pensieri una nuova idea per l’imminente collezione di Isabelle che necessitava urgentemente di un’ondata di freschezza e originalità, ma la sua mente quasi smise di elaborare ogni sorta di pensiero quando sul display era apparso il nome di Blaine.  Non riuscì nemmeno a capire come le sue dita leggere e sottili avessero avuto la capacità di scorrere sulla superficie del telefono così velocemente, come il cuore avesse cominciato a battere in modo irregolare e come i suoi polmoni quasi avessero dimenticato come fare a respirare.

Era passato un mese eppure le sensazioni che solo quel ragazzo gli faceva provare erano sempre le stesse.
Si mise a sedere sul letto, sbarrando gli occhi, leggendo più e più volte quelle semplici parole, concentrandosi maggiormente sulle prime: “Sono qui sotto”.

SONO QUI.

Blaine era qui? Che ci faceva di nuovo a New York? Che cosa aveva in mente questa volta? Perché non l’aveva avvisato e soprattutto perché aveva la sicurezza che lui sarebbe sceso?
Troppi interrogativi che non avrebbero ricevuto un risposta se avesse continuato a stare fermo sul letto a ricontrollare ogni sillaba di quell’sms; si alzò, si guardò allo specchio e prendendo un enorme respiro si precipitò alla porta. Aveva già appoggiato la mano sulla maniglia e stava quasi per tirarla giù quando il cuore ricominciò a battergli più forte ,le scene del loro ultimo incontro gli passarono in mente, il dolore che aveva sopportato in quei giorni tornò a torturagli il petto e fece fatica a reggersi in piedi per l’emozione che gli si fermò proprio là, sul cuore, sulla parte del corpo in cui l’immagine di Blaine era tatuata, indelebile, incancellabile. Ma si fece coraggio e attraversò l’uscio di casa, raggiunse il marciapiede e appoggiato ad un palo vide Blaine in tutto il suo splendore, con gli occhi lucidi, con il solito gel fra i capelli, con l’aurea di magia che da sempre, sotto ai suoi occhi, lo aveva caratterizzato.
Non riuscì più a fare un passo, quella visione così bella e realistica, la figura del suo ex-ragazzo così viva e vera di fronte a lui lo paralizzò.
Blaine sapeva che doveva farsi avanti e dire qualcosa ,ma le stesse emozioni che avevano preso il sopravvento su Kurt si impossessarono di lui e rimase qualche secondo, qualche interminabile secondo a guardarlo, poi avanzò, passo dopo passo.
Aveva  qualcosa in mano, qualcosa alla quale Kurt non aveva dato troppa attenzione fino a quel momento, qualcosa che inquadrandola meglio delineò come delle lettere, qualcosa che Blaine gli porse dalle sue meravigliose mani.

“Sono tutte le lettere che ti ho scritto ogni giorno da quando sono tornato a Lima dopo che ci siamo lasciati. Volevo spedirtele, ma  non volevo farti soffrire, non volevo che tu leggendole ti ricordassi di me in ogni istante, volevo lasciarti il tuo spazio che spero sia stato sufficiente per riflettere su quello che ci è accaduto.”

Blaine non sapeva spiegarsi da dove era venuta fuori tutta quella sicurezza, ma riuscì a non far tremare la voce, a non far scivolare giù le lacrime che sentiva bruciare agli occhi e a superare il nodo in gola che gli impediva di assumere il suo normale e vivace tono di voce.
Kurt esitò prima di prenderle anche se moriva dalla curiosità di sapere che cosa contenevano, ma dopo qualche minuto di incertezza le afferrò e le appoggiò subito su uno degli scalini che precedevano l’entrata del suo appartamento; non voleva non dargli importanza ,ma aveva bisogno di torturarsi le mani, rigirarsi le dita o quanto meno incrociare le braccia sul petto mentre ascoltava ciò che Blaine aveva da dire.

“Avrei potuto portarti altre cose, ma non sapevo cosa scegliere fra la sciarpa colorata che ho visto all’aeroporto o un croissant del bar all’angolo così ho preferito non prendere niente per non sbagliare, ma di portare con me tutta la mia sincerità e il mio dispiacere.”

Continuò a parlare Blaine mentre gli occhi profondi e brillanti di Kurt continuavano a fissarlo ,ma l’ex Warbler fu costretto ad interrompere il contatto visivo almeno per qualche secondo durante i quali cerco di riprendere lucidità e di organizzare al meglio il suo discorso.

“Non so se hai avuto abbastanza tempo per perdonarmi, ma io ho impiegato ogni minuto di ogni giorno a pensarti e a pensare a quanto sia stato stupido ad averti tradito, ad aver tradito la tua fiducia ,ad aver pensato solo a me stesso in un attimo di pura follia. Mi dispiace davvero e so che non ci sono parole che possano spiegare tutto quello che ho fatto o tutto quello che ho fatto passare a te ,ma sappi che il mio amore non è mai cambiato. Non ho mai dubitato dei miei sentimenti su di te, non ho mai pensato di poterti abbandonare per sempre, di poterti cancellare dalla mia vita, non ho mai realmente pensato a dividere la mia vita dalla tua.. E adesso non so nemmeno da dove mi vengano fuori queste parole e il coraggio di starti davanti, ma so che tutto quello che sto facendo ,lo sto facendo per te. E mai niente potrà ripagare il dolore che ha caratterizzato i tuoi giorni, ma mai niente può rendere giustizia alla tua presenza al McKinley; non mi importa di essere rappresentante d’istituto, di prendere ottimi voti, di essere la star al Glee Club o di essere membro di duemila corsi perché ciò che mi manca sei tu, ciò che mi permette di andare avanti è il ricordo dei tuoi occhi, delle tue carezze, dei tuoi abbracci, dei tuoi baci, delle tue mani sulle mie..
Il mio mondo sei tu e non può essere sostituito da niente e soprattutto da nessuno. Ti amo Kurt e ti amerò per sempre.”

Il peso che gli opprimeva il cuore se ne era andato, la consapevolezza di aver detto tutto ciò che poteva, c’era, sebbene il timore di essere rifiutato era ancora lì.
Kurt stava ancora cercando di metabolizzare ciò che le sue orecchie avevano potuto sentire in quei pochi minuti e sebbene il suo cuore stava esplodendo in un mix di gioia ed estrema felicità, la sua mente era ancora bloccata alle parole del messaggio.

SONO QUI.”

In quel momento Blaine era lì, era davvero davanti a lui, ma dov’era nelle lunghe notti passate a piangere? Dov’era quando con i cocci del suo cuore in mano rifletteva sulla loro storia d’amore? Dov’era quando tutte le canzoni parlavano di lui ed ogni libro, ogni frase, ogni particolare gli ricordava il suo viso?
Non c’era, lui non c’era.. Ma in quel momento era lì.
Kurt lo prese per mano e dopo aver raccolto le lettere lo portò su, nella sua stanza: c’erano stoffe dappertutto, cd, libri, dvd sparsi sul pavimento e foto, tante foto scattate a vuoto.
Blaine si guardava intorno, gioendo in cuor suo per il calore della mano di Kurt nella sua, ma non aveva ancora capito a che cosa mirava il suo ex-ragazzo. Kurt si fermò e cominciò a parlare, finalmente quella voce calda e soave che tanto era mancata al moretto, iniziò a riempire la stanza come una dolce musica.

“Guarda tutte queste stoffe.. Le ho prese nella sartoria più fornita del quartiere e se le osservi bene richiamano le decorazioni di ogni tuo papillon: a pois come quello che avevi durante le riprese  del live per il programma natalizio, a strisce bianche, rosse e blu come quello che avevi il primo giorno che sei venuto al Mc Kinley, rosso come quello in onore a Michael Jackson e ricordi l’esibizione di “Perfect”? Il tuo papillon era bianco e nero come questa.”

Le stoffe erano tutte poggiate su un tavolo ed erano proprio simili ai colori dei papillons di Blaine che le stava guardando una ad una con stupore e compiacimento.

“Questa ha il colore del tuo maglioncino verde il giorno in cui pensavi che io ti avessi tradito, questa richiama i colori della Dalton e quest’altra ha le righe del maglioncino della nostra prima volta.
Guarda queste foto, sono tutte scattate nei luoghi in cui avrei voluto passeggiare con te, prendere un caffè insieme, guardare le stelle, sederci a parlare in ogni angolo di New York; qui ci sono i musicals che mi parlano di te in ogni loro canzone e i cd che ascoltavamo insieme, mentre nei libri cerco di trovare ogni frase che si addice a noi due.”

Kurt aveva lasciato andare la mano di Blaine e si muoveva per quell’ enorme stanza con familiarità, mostrando ogni cosa all’ex-ragazzo con una calma di cui lui stesso si meravigliava e Blaine lo seguiva assorto, ed ogni nuovo elemento era un battito in più del suo cuore.
Sospirò Kurt prima di avvicinarsi a Blaine e guardarlo negli occhi.

“Non ti ho mai dimenticato neppure io, non ho smesso per un solo secondo di pensarti e amarti sempre allo stesso modo. Mi hai fatto male è vero, ma credo di poterlo superare perché sono sicuro che tutto il bene che hai fatto per me, tutte le emozioni che tu mi hai dato, tutte le cose che ho assaporato con te per la prima volta non potranno mai essere superate da un tradimento.
Io ti amo e ti perdono.”

Non riuscì a dire nient’altro e si fiondò tra le braccia di Blaine che lo strinsero come, forse, non avevano mai fatto mentre lasciarono  entrambi che le lacrime solcassero loro i visi, stringendosi ancora per qualche interminabile minuto prima di concludere la loro riappacificazione con un bacio, di quelli veri, quelli sentiti, quelli non irruenti e violenti ,ma forti nel significato.
Un bacio ,il primo bacio di un nuovo capitolo della loro storia.
   
 
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