Fanfic su attori > Cast Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: PrettyFrigginCool    08/11/2012    10 recensioni
Grant va a votare, e la persona che incontra al seggio è quella che meno si sarebbe aspettato. Ma anche quella che più aveva sperato.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Grant Gustin, Kevin McHale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era il giorno 6 Novembre 2012, e tutta l’America era in subbuglio. Per le strade c’erano stormi di intervistatori che chiedevano il parere del popolo. La campagna elettorale, durata per mesi fra alti e bassi, stava per volgere al termine, e quella sera si sarebbe saputo chi tra Mitt Romney e Barack Obama avrebbe rivestito il ruolo di presidente degli Stati Uniti d’America. Gli americani erano nettamente divisi: da una parte, i rigidi repubblicani, sostenitori di Romney, dall’altra i democratici, composti da gay, lesbiche, unicorni e pelati rivenditori di piscine (ogni riferimento a persone QUALI RYAN MURPHY è puramente casuale), sostenitori di Obama. Una piccola parte poi, era indecisa ed oscillava da una sponda all’altra.
Ma Grant Gustin sicuramente non si trovava da quella parte. Lui sapeva chi votare: Barack Obama. Nutriva una profonda stima verso quell’uomo, per il suo modo di fare e di essere. Adorava anche sua moglie, la stupenda Michelle. Mai inadeguata, sempre garbata. E poi, dai, le sue figlie amavano Glee!

Grant era friggin excited per quelle elezioni. Aveva fatto propaganda a Barack in tutti i modi possibili: video, tweet deliranti e sfacciatamente pro Obama, aveva addirittura usato la sua immagine di attore di Glee  per indurre le persone a votarlo. Dopo aver indossato una maglia blu che gli aderiva perfettamente al corpo risaltandone i muscoli scolpiti, pantaloni bianchi attillati e scarpe rosse (così rosse che ci avrebbe fatto una foto) ed aver constatato che era IR-RE-SI-STI-BI-LE, come sempre tra l’altro, salì sulla sua Mini Cooper e si diresse a votare. Scelse il seggio elettorale più affollato, magari avrebbe potuto convincere qualche indeciso con il suo sorriso splendente.
 Perché era davvero splendente. Non aveva mai capito il perché, ma i suoi denti avevano qualcosa di strano che li portava ad essere molto bianchi, quasi a brillare. In effetti, i denti erano una delle poche cose che amava di se stesso, perché riteneva che il sorriso fosse la parte più importante di una persona, e lui aveva un bel sorriso. Quando sorrideva, sorrideva per davvero, uno di quei sorrisi che partivano dalle labbra e arrivavano fino agli occhi, facendoli risplendere. Il suo sorriso era contagioso, così come la sua risata.

Appena iniziava a ridere (e lo faceva molto spesso), anche per il più stupido del motivi - per esempio Jett, il suo adorato cagnolino al quale amava fare traumatizzanti acconciature e che faceva indisturbatamente la pipì sul tappeto - tutti intorno a lui si sentivano pervadere dalla sua risata calda e melodica e non potevano fare a meno ridere a loro volta. Per questo quando Grant entrava in una stanza sembrava fosse entrato il Sole, e tutti cominciavano spontaneamente a rotolarsi dalle risate senza apparente motivo.

Durante il viaggio in macchina, decise di cantare una delle sue canzoni preferite, “I want you back” dei Jackson 5, canzone che amava particolarmente cantare con il suoamico. Perché erano amici, loro. Due persone famose dello stesso sesso non potevano permettersi di stare insieme pubblicamente, dovevano evitare gli scandali. Grant e Kevin avevano provato a stare insieme segretamente, ma non ci erano riusciti - si erano accorti che il loro “starsi molto simpatici” si era trasformato in “caspita ci piacciamo davvero” proprio quando Grant cantò “I want you back” con i Warblers, tra cui Curt e Riker che shippavano tremendamente la McGustin e si erano impegnati a trovare un nome decente per la coppia (si era arrivati a Grevin, passando per Krant, scartato perché molto tetesko), per poi scoprire che i loro sforzi erano stati vani, visto che i Gleeks avevano trovato il nome perfetto da mesi. McGustin. Ed era proprio quello che aveva spinto Grant a comportarsi in un certo modo. Il giorno delle riprese della scena, Curt gli aveva proposto (con doppi fini) di lanciare qualcuno dei suoi famosi scopasguardi a Kevin, durante la canzone. Grant, dal canto suo, voleva divertirsi e lo accontentò. Mentre lanciava sguardi di fuoco a Kevin, che stava per scoppiare a ridere sulla sedia a rotelle, successe l’inaspettato: qualcosa si accese nel cervello di Thomas e capì che “Oh, cazzo, mi piace Kevin McHale”.

Qualcosa nel suo sguardo preoccupò Kevin. In realtà lui amava Grant dalla prima volta che lo aveva visto all’audizione per la parte di Sebastian Smythe, aveva addirittura chiesto a Ryan di prendere lui, accampando le più strane e fantasiose scuse che avesse mai inventato. Non aveva mai avuto il coraggio di dichiararsi perché dopotutto era sempre un ragazzo, e Grant era etero, e fino a prova contraria anche lui era sicuro di esserlo… beh, finché non lo aveva conosciuto. Perciò quello sguardo di Grant, così profondo e accigliato, lo preoccupò. Che Grant avesse scoperto il suo segreto? Dopo che ebbero finito di registrare la scena, il Warbler si diresse deciso verso il suo camerino, e Kevin decise di seguirlo. Dopo aver bussato alla porta Grant gli aprì e, prendendolo per un braccio, lo trascinò dentro. Lo sbatté contro il muro e iniziò a scrutare i suoi occhi, per poi schiarirsi la voce e parlare.

“Kev, sono arrivato a una conclusione. Tu mi piaci, e no, Riker non mi ha pagato per dirlo.”

Kevin, con la bocca spalancata e gli occhi sgranati, sentiva le gambe che tremavano. Si  ricompose e rispose:
“Uhm, Grant... Ci crederesti che mi piaci dalla prima volta che ti ho visto? E no, Curt non mi ha pagato per dirlo.”

Grant tirò fuori la migliore faccia da schiaffi  di cui disponeva e, alzando un sopracciglio, gli disse:
“Molto bene, bee. E se io ora ti baciassi? Non sono esperto in baci gay, ma nessuna donna si è mai lamentata di me in alcun frangente. E, nel caso te lo stessi chiedendo, sì, Curt e Riker mi avevano pagato per baciarti, ma ora lo faccio perché mi va.”

Senza aspettare la risposta, appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo più basso e si tuffò sulla sua bocca. Fu un bacio breve, ma Grant era davvero un buon baciatore e di certo non fu tempo sprecato.

Dopo quell’episodio, i due decisero di stare insieme segretamente. Erano innamorati e felici, fino al giorno in cui una fan li quasi vide baciarsi dietro agli Studios. Allora capirono che non potevano stare insieme, che era troppo pericoloso e che dovevano starsi lontani, per il bene di tutti e due.
Da quel momento, Grant iniziò a soffrire e a diventare sempre più triste. I suoi sorrisi erano diventati sempre più sporadici e la sua risata non riempiva più ogni stanza in cui si trovasse il suo proprietario. Era diventato semplicemente spento. Vedere Kevin in televisione, a presentare programmi con belle ragazze, vedere le sue foto con Jenna, Naya, Dianna, Amber o Lea, gli procuravano un tuffo al cuore. Quindi Kevin l’aveva dimenticato? Aveva scordato tutto quello che avevano avuto, il loro amore?

Mentre rifletteva, Grant arrivò senza quasi accorgersene al seggio elettorale. Con uno dei suoi tipici sorrisi disarmanti aprì la porta ed entrò nella sala già affollata. Alcune ragazzine che accompagnavano i genitori lo riconobbero, e lo accerchiarono adoranti. Dopo aver firmato tutti gli autografi e aver fatto le foto, Grant si accorse di una ragazza che ripeteva “Oh caspita, c’è Kevin, c’è Kevin! Non solo Grant, ora anche Kevin, se Obama ha permesso questo, che diventi presidente per altri 16 anni!

Kevin!? Cosa? Seguì la ragazzina e trovò Bee, accerchiato da piccole fan veneranti.

“Ehy, ragazze, calme! Lasciate un po’ di Kevin anche a me!”

Le Gleeks iniziarono a piangere e a urlare “McGUSTIN IS ON, BITCHESSS!” , finché la sicurezza non le mandò via per permettere ai due attori di votare. Quando ebbero finito, Kevin e Grant si diressero verso l’uscita, chiacchierando e ridendo. Come si erano mancati! Decisero di andare a cena insieme, per aspettare i risultati delle elezioni e festeggiare o consolarsi a vicenda.
Scelsero un ristorante italiano, dato che entrambi amavano la pizza anche se non erano mai stati in Italia, e si accomodarono in un tavolo appartato. Ordinarono due margherite e parlarono del più e del meno. O almeno, cercavano di parlare anche se in realtà si stavano guardando negli occhi con sguardo adorante. Grant spezzò il silenzio.

“Beh, Kevin, come va? Come procede il lavoro? Mi sono divertito a girare quelle scene e a far di nuovo parte del Glee Cast per un po’.”

“Tutto alla grande. Ma si sente la tua assenza. Ci eravamo tutti abituati ad avere la tua risata che riecheggiava perennemente tra le mura degli Studios, e ora nessuno sopporta il silenzio che si è creato senza di te.” Kevin amava prendere in giro Grant.

“Sì, lo so, e poi insomma, essendo il più attraente ora che me ne sono andato non avete più nessuno per cui sbavare.” Grant invece amava rispondere alle battute di Kevin con frasi ambigue dalla doppia interpretazione.

I due scoppiarono a ridere, esclamando insieme “Ok, siamo pari”. Poi Grant fece un gesto totalmente inaspettato. Prese la mano di Kevin sopra il tavolo e iniziò a parlargli, con voce seria.

“Kevin, a parte gli scherzi, tu mi manchi da morire, cavolo. Mi manca quando mi svegliavi la mattina portandomi il caffè amaro in camera, o quando mi prendevi alla sprovvista facendomi il solletico. Mi manca perfino quando finivi i cruciverba e iniziavi ad unire i miei nei con il pennarello! Ora, dimmi che io non ti manco, e non ti romperò più, ti lascerò stare e tu potrai continuare a stare con Demi Lovato e tutte le altre belle ragazze che conosci.”

Kevin lo guardò intensamente negli occhi, finché non girò la testa per ascoltare quello che dicevano alla televisione. I risultati erano appena stati resi pubblici, Obama era di nuovo presidente.

“Sai Grant, penso che Obama ci shippi. Mi ero ripromesso da tempo di fare una cosa, nel caso Barack avesse vinto ancora. Ti avrei chiesto di sposarmi. Chissà, forse mi ha sentito, perché si è sforzato a vincere, e ora, boh, mi tocca fare questo. Non mi prendere in giro.”

Si alzò dalla sedia, si inginocchiò davanti a Grant che aveva la bocca spalancata e che stava per strozzarsi con la pizza, e davanti a tutto il locale, disse:

“Io, Kevin McHale, amo te, Grant Gustin. Vuoi sposarmi?”

Grant, dopo essere scoppiato a ridere, rispose di sì, e Kevin aggiunse:

“E no, Curt non mi ha pagato per chiedertelo.”
 
Betta's Corner

Eh ciaaaaaaaao a tutti! Sono sempre Betta! Ho scritto questa OS demenziale perché oggi è il McGustin!BigBang e, essendo una delle McGustin shippers più assatanate del mondo (insieme alla mia Antonia u.u), non potevo non onorare Grantie e Kevvie (?) con questa sciocchezza. Poi, questo è un giorno fantastico. Oltre ad essere il compleanno di Riker, il biondo più sexy del mondo, è anche l’anniversario della prima volta che Sebastian è apparso in Glee. Beh, quel giorno mi ha cambiato la vita. Non riuscirei a immaginare come sarebbe ora senza di Grant. Una palla! Nessuno da stalkerare, nessuno sulle cui foto sbavare… Che barba, che noia! Ok, finisco di delirare. Spero che questa stupidaggine di OS vi sia piaciuta, vi aspetto per la prossima ff che scriverò, una long su udite udite, SEBASTIAN!
Ringrazio la mia beta betosa, Lavinia, che sopporta i miei scleri con pazienza. <3 ti voglio beeeeene Lavi.

Love ya all,

Betta.
   
 
Leggi le 10 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Glee / Vai alla pagina dell'autore: PrettyFrigginCool