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Autore: Rota    08/11/2012    4 recensioni
[K Project]
[K Project - MunakataSuoh]
La presenza prettamente fisica del guardiano non era che un particolare insignificante, in quel caso, come il rimbombo dei suoi passi lungo il corridoio al di fuori della cella che lo annunciava, lento nel ritmo ma persistente, tenacie come una minaccia efficace che si dilunga nel tempo e non muore mai.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: margherota
*Titolo: Kiss my eyes
*Fandom: K Project
*Personaggi: Reisi Munakata, Suoh Mikoto
*Generi: Introspettivo, Sentimentale
*Avvertimenti: Shonen ai, Drabble/Flash fic, Missing moment
*Rating: Giallo
*Note: Avevo promesso ad una certa persona la pubblicazione di questa fanfic. E ora eccomi qua :D Non è assolutamente niente di eccezionale e credo tra l'altro che il tema della prigione, per questa coppia, sia un classico dei classici, anche se ancora non è stato scritto molto su di loro XD

Il titolo, come anche la lyrics, è presa da “Prelude 12/21” dei AFI.

E niente, buona lettura :D


 


 


 

La presenza prettamente fisica del guardiano non era che un particolare insignificante, in quel caso, come il rimbombo dei suoi passi lungo il corridoio al di fuori della cella che lo annunciava, lento nel ritmo ma persistente, tenacie come una minaccia efficace che si dilunga nel tempo e non muore mai.

Ogni gesto, ogni movimento, ogni respiro: tutto era visto e scrutato da Munakata, con quegli occhi elettronici instancabili. L'uomo non aveva relegato l'incarico ad uno dei suoi sottoposti, neppure a quelli più fidati e capaci, ma aveva preteso per sé il compito di controllare le mosse del carcerato.

Mikoto lo sapeva bene, conoscendo lo zelo di cui l'altro era capace.

E se ogni tanto gli scappava un sorriso o una parola sottovoce non era perché era perso nei propri pensieri, a immaginare chissà quali dialoghi con i propri compagni lontani. Il destinatario era un altro, sempre presente assieme a lui – sul letto, tra le fenditure delle mattonelle del pavimento, nella luce fioca della lampada appesa al soffitto, con lo sguardo freddo che non si poteva permettere di perdere alcun dettaglio.

Neppure quando la notte arrivava nella mancanza di illuminazione artificiale, preceduta dall'annuncio chiaro ed evidente che pretendeva l'assenza di rumori e di noie, Mikoto veniva abbandonato a sé stesso. Allora capitava che stirasse i muscoli e si sdraiasse sul materasso, scuotesse testa e capelli per non avere fastidio durante le ore di riposo e, con un ultimo ghigno, socchiudeva gli occhi al nulla.

-Buonanotte, Munakata...-


 


 

This is what I brought you, this you can keep.
This is what I brought, you may forget me.
I promise to depart, just promise one thing.
Kiss my eyes and lay me to sleep.

   
 
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