08/11/2012
5 recensioniLe vie maggiori, dopotutto, non erano meno opprimenti, intasate di carrozze e persone brulicanti come formiche.
Qualche donna portava con sé la figlioletta, tenendola stretta per la mano. Altre in mano reggevano graziose borsette imperlinate, dello stesso colore dei fiori, delle piume o del nastro che portavano sul cappello. Altre ancora avevano chi badava per loro sia ai figli che alla borsetta..
Difficile notare l’ennesima carrozza che, nella folla, si era fermata proprio in corrispondenza di una di quelle stradine strette che sfociavano sulle rive del Tamigi.
Ne uscì un uomo in completo nero che tese svogliatamente la mano verso i sedili.
Un ragazzino biondo scese i gradini che lo separavano da terra, poi si incamminò a passo spedito, seguito dal servitore, arrivando al fiume.
Due iridi azzurre si appoggiarono con stupore su un enorme scheletro metallico che si protendeva sul Tamigi da entrambe le parti.
-E’ questo, quindi!-
Il conte Trancy si voltò per la prima volta verso il suo maggiordomo, sorridendo.
Non era mai stato nel vero centro di Londra, quindi non aveva mai potuto vedere il famoso cantiere del Tower Bridge.
La sua espressione meravigliata non intenerì, però, il servitore che riuscì solo a fissare malamente l’acqua che produceva un terribile odore.
-Così sembra.-
-Se Ciel accettasse di accompagnarmi, potrei portarlo qui!.-
Il biondino sorrise ancora con l’espressione di chi ha avuto una brillante idea.
Viso allegro destinato a spegnersi in una smorfia di disapprovazione subito dopo la risposta di Claude.
-Immagino che il conte Phantomhive abbia già avuto modo di vedere il cantiere.-
Il tono glaciale del maggiordomo era in netta contrapposizione con quello capriccioso del suo padrone, molto simile a quello di un bambino a cui è appena stato portato via il giocattolo preferito.
-Ma potrebbe farlo per me.-
-I “se” e i “ma”, se perdona la mia risposta, fanno attraversare i fiumi e i monti senza costruire ponti. Così si dice tra il popolo.-
Risposta scocciata di chi vuol tarpare le ali alle fantasie troppo ardite di un ragazzino noioso, che venne ricevuta, però, come un consiglio.
-E’ meglio dedicarsi prima a costruire il ponte, dici?-
Alois inclinò leggermente la testa, fissando lo spazio vuoto tra le due metà dell’imponente impalcatura.
-Dico che cominciare con l’adempiere alle mansioni per cui siamo venuti nella City non porterebbe di certo danno.-
Affermò il demone, facendo un passo indietro per liberare la strada al ragazzo che, con una risatina, si diresse davanti a lui verso l’interno.
Prima di svoltare nel vicoletto da cui era arrivato, Alois si fermò un secondo per ammirare ancora una volta la struttura alle sue spalle, prima che venisse nascosta dalle case e dal fumo dei camini.
-Credi che vedrò il Tower Bridge finito, Claude?-
-Ne sono certo, vostra altezza.-
Il demone riuscì a fatica a nascondere il ghigno sul suo volto.
Sapeva bene di aver mentito.
N.d.A.: Primissima Fic e ho scelto una Flashfic. Sono 499 Parole e diciamo che non ha nessuna pretesa. Ho solo cercato di fare del mio meglio e, come primo esperimento, direi che non è uscito male quanto potessi credere.
AloisxCiel appena accennata, quindi spero non disturbi.
Grazie a chi la leggerà e grazie ancora di più a chi lascerà la sua impressione, così che io possa imparare a migliorarmi.
Honey with Milk