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Autore: firephoenix    08/11/2012    13 recensioni
oook! questa è la mia prima ff! leggete ma soprattutto recensite please please! dal testo:
"Mi passai il dorso della mano sotto il naso e rimasi alquanto sbigottito nel notare che aveva iniziato a sanguinare. Ma che cavolo...? Io non sanguino mai quando non c'è Blair che gira per casa mezza nuda o peggio..."
se volete sapere perchè Soul sta perdendo sangue dal naso leggeteeee!! (ok questa potevo risparmiarmela...)
SoulxMaka
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PIÙ SENZA AGGETTIVO.

 

le frasi in corsivo sono i pensieri : )

 

 

Pov. Soul

 

Quel pomeriggio, stranamente, non fu il solito devastante Maka chop della mia “delicata” maestra d'armi ad accogliermi al risveglio dal pisolino pomeridiano, anzi...
«Maledetto divano» gemetti passandomi una mano sul collo. Dobbiamo assolutamente cambiarlo... è piccolo e scomodo e mi tocca dormire sempre in posizioni assurde... o asimmetriche come direbbe qualcun altro. Mi alzai stirandomi schiena e braccia e mi avviai verso la cucina per vedere se Maka mi aveva lasciato un po' di budino al cioccolato. Magra, magra ma accidenti se mangia! A proposito di quello shinigami da strapazzo... chissà quando passerà a riportarmi il cerchietto che ho lasciato a casa sua ieri pomeri... I miei pensieri furono interrotti da una dolce voce che si udiva a malapena tra lo scrosciare dell'acqua della doccia. Se non avessi saputo che Blair era al lavoro probabilmente avrei pensato che appartenesse a lei... insomma non poteva essere davvero Maka a cantare in quella maniera ecco... non da Maka. Per quanto il suo aspetto da bambina potesse ingannare la mia maestra d'armi non era per niente una persona dolce, carina e da sto-cantando-sotto-la-doccia-canzoni-smelense anzi, tutto il contrario... eppure... mi avvicinai al bagno e appoggiai l'orecchio sulla porta per poterla ascoltare meglio: cantava. Cantava così dolcemente e con una voce così melodiosa e armoniosa che per un momento chiusi gli occhi e mi lasciai sopraffare e trasportare dalla pace che la sua voce poteva trasmettere. Rimasi così per un tempo indefinito fin quando la mia essenza da cool mi fece accorgere di trovarmi ancora in piedi, appoggiato sulla porta del bagno, con un espressione da ebete dipinta sulla faccia della serie “ma quanto è bella la vita”. Arrossii lievemente e mi diressi ancora con la testa tra le nuvole in cucina... risultato? Inciampai nel tappeto e caddi di faccia come un babbo. Tutto questo è molto poco fico.
 

Pov. Maka

 

Mi piaceva cantare sotto la doccia, era rilassante e tranquillizzante ma non lo avrei mai ammesso, soprattutto davanti a quello scemo che era la mia arma. Già mi immaginavo il suo ghigno apparirgli sul volto e la sua voce prendermi in giro poiché, cantare sotto la doccia, per come la vedevo io e molto probabilmente anche lui, era anche segno di leggerezza e debolezza e non sarei mai apparsa debole o fragile davanti a lui. Non gli avrei dato l'impressione di non sapermi difendere da sola. Non gli avrei permesso di rischiare un'altra volta la sua vita per me. Sospirai e spensi l'acqua, neanche un secondo dopo un tonfo mi fece trasalire. Ma che...? Uscii preoccupata dalla doccia, velocemente avvolsi il mio corpo con il primo asciugamano che mi capitò davanti e, ancora gocciolante, aprii la porta del bagno.

 

Pov. Soul

 

Mi alzai dal pavimento e mi stupii di vedere che il tappeto su cui ero inciampato era comparsa una piccola macchia rossa. Mi passai il dorso della mano sotto il naso e rimasi alquanto sbigottito nel notare che aveva iniziato a sanguinare. Ma che cavolo...? Io non sanguino mai quando non c'è Blair che gira per casa mezza nuda o peggio... e poi mi tornò in mente. Mi tornò in mente quella mezza fantasia che mi aveva fatto inciampare... quella fantasia dove Maka cantava sotto l'acqua lisciandosi i capelli sciolti color grano e ancheggiando dolcemente come a eseguire una danza sensuale immaginaria, quella fantasia dove le goccioline d'acqua scendevano dai suoi capelli e percorrendo il collo cadevano esattamente... arrossii vistosamente mentre il sangue che scendeva dal naso cominciava ad aumentare. Davvero poco fico, davvero poco fico, davvero poco fico... scossi la testa per cacciare i brutti pensieri e, cambiando meta, mi diressi verso camera mia per sostituire la maglietta macchiata inesorabilmente di rosso.

 

Pov. Maka

 

Mi precipitai fuori dalla porta così in fretta che quasi inciampai in un angolo sollevato del tappeto. Maledizione Soul! Ma quante volte ti devo dire di sollevare i piedi quando cammini per evitare di alzare i tappeti! Tu e la tua stramaledetta andatura da “cool”! E fu allora che notai che il tappeto su cui stavo rovinando era macchiato di rosso e cominciai seriamente a preoccuparmi.
«Soul! Soul è successo qualcosa? Dove diavolo sei?» urlai cercandolo per tutto l'appartamento. In cucina? No. In lavanderia? No. Forse... sbam!
«Ehi Maka! Si può sapere che hai da urlare?» disse quell'ammasso di carne inutile e senza maglietta contro cui ero appena andata a sbattere.
«Oh sei qui! Va tutto bene? Ho sentito un tonfo e quando sono uscita dal bagno c'era del sangue sul tappeto e pensavo che...»
E poi vidi. Vidi come mi fissava sgomentato, vidi una sfumatura rossa sotto il suo naso e vidi la mia figura riflessa nei suoi occhi porpora: una ragazza bagnata con i capelli biondi sparpagliati e coperta di un solo asciugamano, così compresi tutto:
SOUL+ECCITAZIONE=EPISTASSI (e considerato che Blair non era nei dintorni il secondo addendo aveva sicuramente a che fare con me o, comunque,al fatto che avesse sentito o visto qualcosa che non doveva sentire o vedere, e spero vivamente che non fosse “vedere” perché avrebbe avuto a che fare quasi certamente con me dentro la doccia; senza contare poi che, il fatto che mi trovassi davanti a lui mezza nuda, di certo non era di aiuto al momento). Arrossii come un peperone.

Oh mio shinigami! Voglio morire! Seppellitemi viva, rapitemi, dissezionatemi ma portatemi via da qui! Cavolo, cavolo, cavolo dì qualcosa Maka! Riprenditi!
«B-bè... v-vedo» boccheggiai... Insomma che mi prende! É solo Soul! Presi coraggio:
«Vedo che è tutto a posto quindi... io...» mi schiarii la voce e col pollice indicai camera mia «andrei anche a cambiarmi... con permesso...» gli passai accanto e quando lo sfiorai leggermente un brivido mi percorse la schiena.
Maledizione Soul che cosa stai facendo al mio cuore?

 

Pov. Soul

 

Quando mi passò accanto, l'odore del suo shampoo alla pesca invase completamente il mio senso olfattivo e per un istante mi abbandonai all'istinto. Mi girai e fulmineo la bloccai prendendole il polso e, facendola girare, la avvicinai rudemente a me. Quanti centimetri separavano il nostro viso adesso? Quattro o cinque al massimo... strano, non avevo mai fatto caso a quanto i suoi occhi fossero così... e la sua bocca e le guance così...
«Maka» sussurrai passando una mano dietro la sua schiena, coperta solo dall'asciugamano color acquamarina, per attirarla a me ancora di più «sei... sei la persona più senza aggettivo che abbia mai conosciuto» lei spalancò gli occhi e socchiuse leggermente la bocca come in un muto e confuso stupore. Mi avvicinai lentamente al suo viso. Ora aveva sospirato e chiuso gli occhi mentre io non riuscivo a toglierle i miei di dosso. A un soffio dalle sue labbra sentii la sua mano appoggiarsi sul mio petto, sopra la cicatrice. Lei avvertendo il brivido che quel contatto mi aveva provocato sussurrò il mio nome. Tilt, il mio cervello si annebbiò completamente e in un attimo non ero più Soul Eater Evans, ne il più cool della scuola con le ragazze che gli morivano dietro, nemmeno una falce della morte o un pianista ma solo un animale. Un animale allo stato brado che si abbandona all'istinto e alle sensazioni ignorando completamente tutto ciò che lo circonda e le conseguenze delle sue azioni. Feci per tuffami tra le sue labbra e per toglierle impunemente quel rettangolo in microfibra che si ritrovava addosso quando...
«NON MUOVETEVI! Non muovete un muscolo!»
Oh cazzo non può essere! Maka spalancò gli occhi e mi guardò con sgomento.
«Non ho parole, guardatevi! Rendetevi conto di cosa state facendo e delle posizioni che assumete in questo momento! Tutto questo è... è così... voi... SIETE COSÌ PERFETTAMENTE SIMMETRICIIIIIIIIIII!!!!!»

 

Inutile ma doveroso dire che lo shinigami passò il resto del mese in ospedale col cranio fratturato, coperto di ematomi e che nessuno, neanche le sorelle Thompson, seppero mai come Kid fosse finito in quella dolorosa e scomoda situazione.

 

 

 

 

Salve salvino!

Ok, dato che questa è la mia primissima (e spero non ultima) ff ho davvero bisogno di sapere se fa schifo, se mi devo nascondere e non farmi più vedere per il resto della mia esistenza o se posso dormire tranquilla senza preoccuparmi che la gente che la legge venga a casa mia per uccidermi incolpandomi di avergli rovinato la vita! Quiiiindi... le recensioni sono assolutamentissimamente ben accette!

XOXO

me 

  
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