Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: argentmist    26/05/2007    8 recensioni
Tra rapimenti, inaspettati alleati e la nascita di un amore il destino di Alagaesia verrà deciso.Il terzo uovo si schiuderà...e l’identità del suo cavaliere influenzerà le sorti della guerra...
ecco la mia versione del terzo libro dell'eredità. spero vi piaccia!!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Angela, Arya, Eragon, Roran | Coppie: Eragon/Arya
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAP 9
IL SALVATAGGIO

Arya era stata riporta nella sua cella, dopo l’interrogatorio e la conseguente tortura, e adesso pensava a come poter uscire da quella situazione.
La schiena le bruciava come se fosse percorsa da linee di fuoco.
Si chiese quanto avrebbe resistito prima di cedere.
Qualunque cosa fosse successa avrebbe preferito morire piuttosto che tradire il suo popolo e i Varden.
Piuttosto che tradire Eragon.
E nell’umida penombra della sua cella. l’elfa attese.

                                               *
L’iniziale euforia per aver scoperto dove si trovava Arya, venne subito annebbiata da un’atroce dubbio: Come entrare nel palazzo di Galbatorix senza essere scoperto?
Era pressoché impossibile, o almeno cosi pensava Eragon.
Poi Saphira interruppe i suoi pensieri e con voce tranquilla gli disse:
- Questo non è un gran problema. Conosco un modo per entrare nel castello.-
Eragon guardò stupito la dragonessa e si chiese come faceva Saphira a saperlo.
Saphira anticipo le domande del suo cavaliere e disse:
-Me l’aveva rivelato Brom. Era una di quelle informazioni che ti avrei dovuto rivelare al momento opportuno. E pare che quel momento sia arrivato. C’è una galleria che conduce fin dentro il castello, Brom ne venne a conoscenza quella volta che penetro nel castello e rubò il mio uovo.-
- E’ incredibile come le sue parole ci stiano aiutando, anche adesso che non c’è più- rispose Eragon -Adesso non ci resta che prepararci e partire-
Eragon aveva già sellato Saphira quando vide Nasuada diretta verso di loro.
Arrivò e con voce che chiedeva spiegazioni disse:
- Siete di partenza a quanto vedo.-
- Si, mia signora. Abbiamo scoperta dove si trova Arya - fu la risposta di Eragon.
Nasuada sospirò, ormai aveva capito che quel cavaliere era testardo come un mulo, ed era anche innamorato, quindi sarebbe stato impossibile fargli cambiare idea.
- Va bene Eragon- disse infine -Voglio concederti fiducia. Potete partire.-
Un sorriso illuminò il volto di Eragon , che rispose :
- Grazie mia signora. Non deluderò la tua fiducia-
Detto questo salì in groppa a Saphira, spalancò le ali e si alzò in volo nel cielo.
Nasuada li guardò allontanarsi e prima che diventassero un punto lontano nel cielo augurò loro: - Buon viaggio Eragon Ammazzaspettri.-
                                                  
                                           *
Dopo molte ore di viaggio Eragon e Saphira, su decisione della dragonessa, atterrarono in un boschetto che si trovava poco distante da Uru’Baen.
Percorsero un breve tratto e Saphira disse:
- Ci siamo. Dovrebbe trovarsi qui la botola.-
E dopo aver spostato fogli,terra e strappato qualche ciuffo d’erba, trovò un grosso anello di ferro attaccato a un pannello di legno, consumato dalle intemperie.
 Saphira diede un colpetto, col muso, sulla spalla di Eragon e gli disse preoccupata:
- Stai attento,piccolo mio. Sarò nei paraggi quando tornerai indietro con Arya.-
- Non preoccuparti andrà bene, vedrai.- disse fiducioso e sorridendo alla dragonessa.
Dopo di che aprì la botola, scese i gradini, resi sdrucciolevoli dall’umidità, e scomparve, inghiottito dall’oscurità.
Eragon incespicò per qualche passo nell’oscurità più totale.
Teneva una sulla parete e con il tatto trovo una trovò una torcia.
Pronunciò -Brisingr- e l’oscurità del tunnel venne spezzata.
Il tunnel in cui si trovava Eragon era molto ampio, le pareti erano quasi del tutto ricoperte da ragnatele e muffa.
Ma la dove non c’erano queste due coperture, sulla pareti si notavano decorazioni molto raffinate, che in qualche modo sembrarono famigliari al giovane cavaliere.
Poi Eragon si ricordò dove aveva già visto decorazioni simili: l’aveva viste su uno dei tanti rotoli che Oromis gli aveva fatto leggere durante il suo soggiorno a Ellesmera. E quel rotolo in particolare parlava di Illirea.
Il cavaliere capì che quel tunnel risaliva a un’epoca più antica rispetto alla tirannide di Galbatorix. Molto probabilmente risaliva ai tempi in cui Uru’Baen non era un luogo del dolore, ma si chiamava Illirea e vi dimoravano gli elfi.
- Come il passato aiuta il presente.- pensò Eragon e prosegui il suo cammino.
Dopo quelle che sembravano ore, ma avrebbero potuto essere minuti, Eragon arrivò alla fine del tunnel e trovò una altra botola, questa volta in pietra, la aprì e si issò fuori dal quel tunnel, che apparteneva al passato e non sarebbe più tornato.
Eragon si ritrovò in un ampio corridoio che dava su molteplici stanze, poi notò una scala che portava al piano inferiore.
Decise di andare da quella parte e penso, scherzandoci quasi su:
- Bhè di solito le prigioni, in castello di un tiranno pazzo e furioso, si trovano ai piani bassi.- e scese giù per le scale.
Scese un innumerevole numero di gradini, cosa che gli fece dubitare della sua brillante intuizione, ma subito dopo il dubbio si ritirò.
I gradini erano, finalmente, finiti e il cavaliere si trovo nell’ennesimo corridoio, ma aveva fatto bene a dar ascolto al proprio istinto, perchè aveva trovato le prigioni.
La fortuna continuò ad assisterlo; c’era solo una guardia, e a quanto pareva era addormenta persa, tra i fumi dell’alcol.
Eragon si mosse senza far rumore, cercando la cella dove fosse rinchiusa la donna che amava.
Dopo aver cercato in varie celle senza successo, la trovò in una delle ultime celle.
Arya era distesa sul pagliericcio ed era rivolta di spalle.
La schiena era piena di ferite molto profonde, che se non fossero state curate adeguatamente si sarebbero infettate.
Eragon aprì la complicata serratura usando l’antica lingua, ed entrò nella angusta cella.
Si avvicinò all’elfa, che era addormentata, le tocco una spalla per svegliarla.
Arya, credendo che fosse una delle guardie,  non si preoccupò di guardare chi fosse in realtà e tirò un formidabile pugno dritto dritto sullo zigomo del povero Eragon, che disse :
- Mi sarei aspettato qualunque reazione, ma a un pugno non ci avevo pensato.-
Arya non credette alle proprie orecchie, quella che aveva appena sentito era la voce di Eragon.
Di certo stava sognando, Nasuada non avrebbe mai permesso a Eragon di andare proprio nella tana del nemico, poi si ricordò di quanto era testardo il cavaliere.
Aveva bisogno di sapere se era sogno o realtà.
Si girò e vide Eragon accucciato vicino a lei, che le sorrideva nonostante lo zigomo livido.
-Eragon- disse l’elfa senza fiato
Come risposta il cavaliere sorrise e disse: - In carne,ossa e wyrda.-
Arya era così felice di vederlo, allungò una mano sulla guancia di Eragon, nel punto dove gli aveva tirato il pugno e disse con voce debole ma piena di rammarico: - Scusa per questo. Credevo che fossi una guardia.-
Eragon, per tutta risposta, posò la sua mano su quella dell’elfa e sorrise.
Rimasero così per pochi secondi, poi si alzarono e uscirono da quella cella, con grande sollievo di Arya.
Per il corridoio delle prigioni continuava a esserci solamente la guardia addormenta e i due si avviarono su per le scale.
Quando furono al piano di sopra, sentirono un rumore di passi, delle guardie stavano venendo da quella parte.
Eragon pensò che fosse meglio che non si sapesse che lui era li e stava aiutando un prigioniero a scappare, e quindi aprì la prima porta che trovò aperta e si nascose lì con Arya.
Da dietro la porta sentirono i passi delle guardie farsi sempre più vicini e, poco dopo li sentirono allontanarsi, con gran sollievo dei due.
Sospirarono entrambi per il mancato pericolo, Eragon stava per uscire quando sentì Arya che disse con voce stupefatta : - Non è possibile –
Si girò e vide cosa intendeva l’elfa:
Al centro di quella stanzetta anonima troneggiava un piedistallo di marmo, con decori a spirale, e sopra di esso, posato su un cuscino di seta rosso, si trovava una grande pietra verde.
Anzi, non era pietra, era un uovo.
Un uovo di drago verde.
L’ultimo uovo di drago di tutta Alagaesia.
Eragon si avvicinò, prese l’uovo e l’avvolse nel proprio mantello, per poterlo trasportare più agevolmente.
- Possiamo andare- disse con noncuranza il cavaliere.
Uscirono, e per fortuna  non c’era nessuna guardia nei dintorni.
Scesero giù nella botola, Eragon riprese la torcia che aveva lasciato li all’andata,l’accese si incamminarono.
Arya si teneva in piedi per sola forza di volontà, il cavaliere se ne accorse e insistette per fermarsi.
- E’ meglio che ti curi quelle ferite, potrebbero infettarsi.- disse preoccupato Eragon.
Arya non aveva la forza di opporsi, disse soltanto che non era niente di grave, soltanto due graffi.
Eragon, provò un odio profondo per chi aveva inflitto quella pena ad Arya e si mise subito al lavoro.
Era un lavoro lungo, e l’antica lingua consumava lentamente le sue forze.
Ma non si fermò finché la schiena dell’elfa non fu del tutto risanata.
- Come ti senti adesso?-  chiese con premura Eragon
- Adesso molto meglio. Grazie, non solo per questo, ma per tutto quello che hai fatto.- rispose sorridendo l’elfa
Dopo di che si alzarono e continuarono a camminare finché non arrivarono all’uscita del tunnel.
Usciti fuori, Arya inspirò profondamente l’aria frizzantina, felice di non trovarsi più nella cella, dove regnava l’umidità.
Eragon chiamò Saphira con la mente:
- Saphira vieni! Sono con Arya e abbiamo trovato una cosa molto importante!!-
La dragonessa atterrò davanti ai due ed Eragon gli mostrò quello che avevano trovato.
Saphira con voce sorpresa, ma felice rispose:
- Fantastico! Avete sottratto l’ultimo uovo a Galbatorix! Bene, allora adesso è meglio che partiamo perchè non vorrei che scoprissero quello che successo, sotto il loro naso, mentre noi siamo ancora qui-
- Hai ragione meglio non trovarsi da queste parti quando Galbatorix avrà scoperto che gli abbiamo sottratto un prigioniero e l’ultimo uovo di drago.-
rispose Eragon tra il preoccupato e il divertito
Salirono tutti e due in groppa a Saphira, che spalancò le ali e si alzò in volo.
Arya si strinse alla schiena di Eragon e poco dopo si addormentò, con il viso poggiato sulla schiena del cavaliere,  e dopo molti giorni si addormento con il sorriso sulle labbra.

Ringrazio per le recensioni:
Stefy81: adesso puoi pure metterla via la bombola dell’ossigeno!  Alla fine c’è l’ho fatta ad aggiornare! baci
Yavanna92:Dai faccio il tifo per te!! spero che questo cappy ti sia piaciuto! baciuz
MartyViper: vedo che la storia ti sta appassionando! sono contenta che ti piaccia :-D un consiglio per non svenire: tieniti vicino un bella bombola d’ossigeno! baciotti
Parisienne: Tesora!! Dai hai visto che le cose si sono risolte! Ma quando te l’ho rimettono l’adsl????? (la risposta spero che me la metti nella recensione di questo cappy) tvb!



  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: argentmist