Ho legato subito con le mie compagne di stanza, penso formiamo un bel trio.
Grace, la ballerina fanatica di Madonna; Meky, la punkettona con la matita sbavata e la cresta nera dai riflessi azzurri; e poi ci sono io. Io che non so bene chi sono veramente e che da due giorni vedo ombre scure che sembrano seguirmi. Forse sono psicopatica, forse ho qualche rotella fuori posto. A sentire Meky dentro le teste di ogni adolescente accadono cose strane.
“.... e un anno fa credevo che il mio Rotweiller mi molestasse mentre dormivo.”- Continua Meky distesa orizzontalmente sul letto a testa in giù - “ poi ho capito che ero stressata, ho mollato la scuola e ho cominciato a farmi di ogni cosa che trovavo. Credetemi, la mia vita ora è una favola.”
“Sarà” - dice Grace biascicando una chewing gum - “ ma io vivo benissimo così.” Si gira verso il poster di Madonna facendole un sorrisino come per ringraziarla.
“Shouni, dicci qualcosa di te.”
“Di me? Beh, vorrei lasciare il college, ma i miei non me lo permettono.”- faccio una pausa e aspiro una boccata di fumo - “ Vorrei abitare per conto mio e vivere grazie alla musica.. sono una chitarrista di medio livello. Insomma, vorrei essere indipendente. Ovviamente vorrei fare un sacco di altre cose, tipo bungee jumping dal ponte di Brooklin, comprarmi tutta la collezione dei dischi degli Iron Maiden … insomma, cose così. A volte è bello sognare.”
“ E di ragazzi che mi dici? Stai con qualcuno?” - Grace è una tipa curiosa ma al tempo stesso non è invadente, e questo è un bene, perchè odio le persone invadenti.
“ No... non sto con nessuno e credo non mi piaccia nessuno” - mi trema la voce.
“ Sei lesbica per caso?”- mi chiede di getto Meky.
“Meky!! Ma che domande fai?! Saranno fatti suoi, non credi?”
Ammetto che la conversazione sta prendendo una piega imbarazzante.
“ No, non sono...” - sto per rispondere, quando all'improvviso sento un rumore acuto, fastidioso, un ' drriiiin ' di campanella che non accenna a fermarsi: è ora di andare a pranzo.
La mensa è accanto all'edificio di legno che ho visto appena arrivata.
Le pareti hanno un colore giallognolo e un'infinità di crepe, sembra stiano per cadere a pezzi da un momento all'altro; i tavoli e le sedie sono di legno di quercia consumato. Penso farò fatica a mangiare in un posto così. Siamo circa 150 ragazzi divisi in fasce d'età e in base al piano del dormitorio in cui dormiamo. Io sono nella squadra rossa insieme a Meky e a Grace. Nessuna delle tre conosce altre persone al di fuori delle compagne di stanza, quindi ci siamo sedute accanto. Fra pochi minuti arriverà la donna prosperosa che mi aveva accolta all'inizio – nonché la direttrice del campus – a farci un discorsino sul sesso protetto e sull'atteggiamento da tenere con gli animatori più grandi di noi. Delle mie amiche che hanno già avuto esperienze coi campus, mi hanno raccontato delle loro avventure notturne, e la cosa non è che mi entusiasmi molto... non sono venuta qua per scopare.
Mi guardo attorno con aria smarrita, cercando qualche faccia che mi ispiri simpatia.
Poi vedo una ragazza.
Dio,è bellissima.
E sopra la sua testa un'ombra, un'ombra gigantesca che sembra voglia inghiottirla.