Ti
amo così come sei.
Arrivò fino alla grande palma e sedette appoggiando la
schiena al tronco, era felice, non desiderava altro dalla vita, dentro
casa una
tenera bimba stava dormendo stringendo un orsacchiotto e nella cucina
una
bellissima donna stava preparando la colazione.
Sospirò e ascoltò il mormorio del mare, una soave
melodia
alle sue orecchie, una pace ambita e conquistata con fatica...
c’era riuscito
finalmente a sentirsi uguale a tutti gli altri.
Una voce gradita lo invitò ad entrare in casa, il ragazzo
balzò in piedi e come un lampo entro nella cucina, C18
indossava un vestito
corto a fiorellini rossi, era stretto sui fianchi e metteva in risalto
le forme
perfette, Crilin sedette e deglutì, era talmente bella che
non si stancava mai
di guardarla, ogni giorno gli appariva diversa, come un pianeta da
scoprire,
come una bibita fresca da consumare a piccoli sorsi in una calda
giornata
d’estate.
Sulla tavola vi era un piatto colmo di frutta fresca, una
caraffa riempita fino all’orlo di succo d’arancia e
del pane tagliato a fettine
sottili, Crilin allungò una mano e cominciò a
servirsi, C18 gli sedette accanto
e lo fissò con l’azzurro intenso dei suoi occhi. “Crilin ho
pensato, se tu sei d’accordo di
dare una festa per il compleanno di Marron, compie sette anni e mi
sembra
giusto invitare alcuni dei suoi compagni scuola” Crilin
rovesciò il succo sulla
maglietta bianca e goffamente cercò di pulirsi con il
tovagliolo, “Vuoi
invitarli qui? Ma sei sicura?” Chiese, conoscendo il
carattere schivo della moglie
rimase sorpreso da quella richiesta, “Sai tutte le altre
mamme hanno invitato
Marron e la piccola mi ha espressamente chiesto di dare una
festa” Crilin fece
un cenno di assenso con la testa e
finì
di imburrare una fetta di pane.
In quel momento dalla scala echeggiarono dei passi,
delicati e impazienti, apparve
un
visetto assonnato incorniciato da lunghi capelli biondi “Ciao
mamma, ciao papà”
Crilin sentì il cuore palpitare, ogni volta
che la piccola pronunciava quella parola
una piacevole sensazione gli invadeva tutto il corpo,
“Papà, papà”
niente lo faceva stare meglio che sentirsi chiamare in quel modo.
C18 prese in braccio la piccola, “Tesoro faremo una bella
festa per il tuo compleanno” sorrise nel vedere
l’espressione gioiosa della figlia che
improvvisamente cominciò a battere le manine
“Evviva, evviva” la donna si
rivolse a Crilin, “Pensavo che il giorno ideale sarebbe
sabato prossimo” Crilin
annuì e tutti e tre continuarono a fare colazione ridendo e
scherzando, erano
una famiglia affiatata e sembrava che niente potesse mai
incrinare quella
felicità...
All’orizzonte
però
una nuvola grigia si stava avvicinando, spinta dal vento del destino,
arrivava
per oscurare quella piccola casa e per togliere a qualcuno una certezza
faticosamente conquistata...
Cosa dite?
Interessa a qualcuno??
Fatemi sapere, ciao
dalla vostra instancabile
LORIGETA