Anime & Manga > Full Metal Alchemist
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Autore: Arkadio    27/05/2007    5 recensioni
Troppo lontani per sentire urli e risate. troppo lontani per piangere sulla tomba di un amico. Troppo lontani da casa. Forse...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed si fissò lentamente attraverso lo specchio del bagno, mantenendo gli occhi leggermente socchiusi, a causa del fastidio proc

A Ely...

Che con le sue fic mi ha insegnato a scrivere e mi ha fatto emozionare.

Casa


[The more you see the less you know
The less you find out as you go
I knew much more then than I do now

Neon heart day-glow eyes
A city lit by fireflies
They're advertising in the skies
For people like us

U2 – City of blinding lights]

Ed si fissò stancamente attraverso lo specchio del bagno, mantenendo gli occhi leggermente socchiusi, a causa del fastidio procuratogli dalla luce solare che entrava dalla finestra.

Fece lentamente scivolare lo sguardo sulla sua immagine riflessa, controllando che gli inserti meccanici degli auto-mail non avessero fatto infezione durante il passaggio da un mondo all’altro.

Prese con poca voglia l’olio dalla mensola e eseguì meticolosamente la manutenzione necessaria, che Winry gli aveva spesso ricordato a suon di chiavi inglesi e strilli.

Strilli che ora era troppo lontano per udire.

Vagabondo in un mondo non suo, che aveva fortemente desiderato diverso dal precedente: un mondo senza sofferenza, senza un Maes Hughes a cui portare fiori con addosso il rimorso di non aver fatto di più, senza distruzione.

Ingenua illusione di un bambino che non aveva nemmeno accettato l’assenza dello scambio equivalente.

Soffriva, come prima.

Solo che soffriva in un posto differente. In un mondo in cui mancava la sua Reesembol, in cui mancava zia Pinako, Rose.

In cui mancavano gli occhi di Winry e il sorriso del Taisa.

Aveva perso un luogo in cui tornare, un luogo chiamato casa.

O forse quello l’aveva perso parecchio tempo addietro, causa una promessa mai mantenuta con se stesso.

Appoggiò l’oliera e si stiracchiò, finché un ragazzino biondo non entrò di corsa, tutto sporco di grasso, con in mano un cacciavite.

Ed fissò la scena senza nascondere un sorriso. Sicuramente a Central nessuno ci avrebbe creduto. Da Alchimisti a meccanici…

Al fissò il fratello poco convinto.

Nii san? Tutto bene?”

Il maggiore sfiorò il collo con la sinistra, massaggiandoselo lentamente.

“Abbastanza… Pensavo…”

Al lo guardò curioso.

“A qualcosa di difficile?”

Ed sorrise mestamente.

“Diciamo di sì…

In effetti pensavo a un insieme di cose… pensavo alla minima speranza che questo mondo fosse leggermente diverso dal nostro… una speranza vana.

Ciò che da noi si chiamava King Bradley, qui si chiama Adolf Hitler.

Ciò che da noi erano gli uomini di Ishibar, qui sono Ebrei, o Africani.

I due mondi si differenziano solo per ciò con cui la gente uccide.

Da noi Alchimia, qui Tecnologia.”

Ed respirò lentamente raccattando i suoi pensieri, mentre Al lo guardava tristemente. Poi abbassò lo sguardo alle scarpe e si concentrò. Infine fissò il suo interlocutore con occhi risoluti.

Sai, fratellone… dipende da noi.

Alchimia e tecnologia sono la stessa faccia di una medaglia chiamata coscienza.

Se le usi bene, puoi salvare qualcuno, se ne abusi potresti uccidere. Ma devi distinguere uso e abuso. Sono cose completamente diverse.

Considera però che senza progresso non si avanza. Non puoi salvare altre vite. Più progrediamo, più salviamo, più uccidiamo.

In fondo, è uno scambio equivalente anche questo, no?”

Una promessa…

Mai mantenuta ad Amestris. Ma qui…

Qui c’era riuscito.

Lui e Al ce l’avevano fatta.

Insieme, finalmente.

Certo, vagabondi, ma forse loro di una casa non ne hanno mai avuto bisogno. Forse la casa di uno era l’altro.

Forse bastavano a loro stessi.

Al si batté la mano in fronte, come ad essersi appena ricordato di una cosa importante.

Nii San, lo Zeppelin del generale non parte! Vieni a darmi una mano!”

Ed fissò negli occhi suo fratello.

Fissò quelle splendide ambre che troppo spesso aveva rischiato di dimenticare, causa un'armatura decisamente troppo spessa. Fissò quegli occhi felici, genuini.

Puri.

Non poté non sorridere.

Forse questa volta nello scambio equivalente era riuscito a guadagnarci. Forse sì.

Raggiunse di corsa suo fratello.

Finalmente, casa.

[Time...time...time...time...time
Won't leave me as I am
But time won't take the boy out of this man

Oh you look so beautiful tonight
Oh you look so beautiful tonight
Oh you look so beautiful tonight
In the city of blinding lights]

Owari

Beh, che dire...

È la mia prima fic su fma... io prima scrivevo su slam… quindi siate comprensivi…

Considerate poi che è stata fortemente voluta anche da elyxyz… quindi i pomodori non tutti a me…

Devo ammettere che ho fatto fatica… i personaggi non li sento completamente miei, però il risultato mi soddisfa abbastanza.

Le canzoni con cui leggere la storia sono due: la prima è ovviamente “City of blinding lights” degli U2, ovviamente la canzone è loro^^

La seconda è Rewrite, quarta opening di fma… si sposa abbastanza.

I personaggi sono proprietà di blablabla

See you Soon space Cowboys

Arka

  
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