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Autore: MegJung    10/11/2012    5 recensioni
Come reagireste alla sola idea di scoprire che la vostra migliore amica, in realtà è un extraterrestre, inconsapevole di esserlo? Sophie, una liceale qualunque, avrà a che fare con una ragazza particolare e insieme a lei e alle persone vicine dovranno affrontare un'impresa immensa, scopriranno segreti inconfessabili e entità misteriose, il tutto con avventura e, ogni tanto, anche a suon di risate!
Genere: Azione, Mistero, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Eravamo arrivata in quarto superiore. Incredibile, ma vero, eravamo riuscite a sopravvivere a tutti quegli anni. Ormai avevamo tutte e tre diciassette anni e ci vedevamo ogni volta che ne avevamo l’occasione. Eravamo migliori amiche, spesso nemmeno ci rendevamo conto che ci isolavamo dagli altri, con conseguente incazzatura di Josh, il ragazzo di Esther. Ebbene si, la biondina ha fatto conquiste! Erano passati almeno due anni da quando si misero insieme, nonostante litigassero in continuazione, si amavano molto.
Ogni sabato prima di vederci con gli altri, ci incontravamo il pomeriggio a casa di Esther e ci mettevamo al computer per navigare su internet.
Un giorno stavamo tutte e tre nel salotto, stavamo parlando del ragazzo che mi piaceva, Aaron. Tuttavia il ragazzo voleva solo sfruttarmi, ma non riuscivo a sfuggire ai suoi desideri pur di compiacerlo.
-         Un idiota, è solo un idiota! Ti rendi conto che ti sta solo usando? – mi disse Esther incavolata.
-         Non ci riesco! Io lo amo! – risposi triste.
-         Potresti sfruttarlo anche tu! Può essere un buon trombamico! – propose Nathalie.
Esther la fulminò con un’occhiataccia.
-         A lui piacciono tanto quelle cose strane sugli alieni … - dissi fra me e me.
-         Bah sicuramente esistono altre forme di vita – affermo Nathalie.
-         Andiamo a vedere sul pc qualcosa? – propose la bionda.
Nathalie ed io acconsentimmo e attorniate al computer per trovare qualcosa. Ci piacevano questi argomenti strani come gli alieni, la magia e altre cose un po’ambigue. Gli altri ragazzi della comitiva ci vedevano sempre come delle persone molto strane nella loro cricca, come se fossimo tre streghe pronte a dare il malocchio.
Entrai in un sito che parlava di creature extraterresti, Esther e Nathalie mi lasciarono sola, erano andate in bagno a truccarsi, perché poco dopo saremmo uscite.
Apparve una grande schermata blu, piena di stelle e di immagini di strane creature. Vi era un lungo elenco in rosso delle varie tipologie di alieni: dagli umanoidi, agli esseri più spettrali a esseri mostruosi.
Vi erano i classici grigi sui quali si parlava in continuazione, ai rettiliani pieni di squame, dalla pupilla verticale.
Scorrendo quella lunga colonna di link colorati, me ne apparve uno che catturò la mia attenzione:
Alieni Nordici
Mi incuriosì il titolo ed cliccai sulla scritta rossa.
Apparve sullo schermo l’immagine di due esseri umani, un uomo e una donna: entrambi avevano lunghi capelli biondi, occhi chiara e la carnagione bianca; indossavano una tuta spaziale blu.
Sotto l’immagine c’era scritto qualcosa.
Gli alieni nordici o detti più comunemente pleiadiani sono lontani parenti degli umani. Essi hanno quasi sempre lunghi capelli biondi (a volte castani),occhi azzurri, verdi o gialli allungati e sono alti all’incirca da 1.75 a 2 metri …
La lettura di quelle righe mi fece creare in mente, come fossero queste creature, ma quando la immaginai mi venne un sussulto. Mi apparve Esther in una di quelle tute supertecnologiche su un’astronave, pronta per esplorare lo spazio.
Ma che diamine stavo pensando? C’erano migliaia di esseri umani così, figurarsi se lei era un’aliena!
I pleiadiani vivono in armonia con gli altri, per questo hanno sviluppato la capacità della telepatia fra loro. Sono amici della terra e sono presenti fra noi, stanno cercando di insegnarci a essere pacifici e sereni.
Ecco avevo finalmente trovato la risposta che smentiva che la mia amica fosse un’extraterrestre. Esther non sapeva leggere nel pensiero e di certo non era una persona molto tranquilla, anche se …
Ricordai che ogni tanto io la chiamavo “strega madrina”. Lei era come quelle fate che esaudiscono i desideri delle loro figlioccie; certo Esther non realizzava i miei desideri a colpi di bacchetta, aveva un particolare modo di rendermi felice. Riusciva a farmi trovare i desideri più reconditi del mio animo e, con molta naturalezza, senza magie e superpoteri lo realizzava.
Dovevo smetterla di farmi queste fisime, se lei era una pleiadiana, me lo avrebbe detto. Se non ne fosse a conoscenza?
-         Ehi noi siamo pronte! – fecero capolino dalla porta Nathalie ed Esther sorridenti.
Guardai per pochi secondi la biondina che mi guardava con aria innocente e poi spostai lo sguardo sull’immagine nello schermo. Non era tanto diversa da loro.
L’occhio andò a finire su una frase sottostante.
Sono di natura saggia e gentile.
Esther probabilmente era saggia, ma sicuramente non era gentile, almeno non sempre. Ella era acida, scontrosa e anche un po’asociale, ma soprattutto lunatica! Guai a beccarla nei momenti no!
-         Nathalie vieni a leggere qui – dissi alla castana.
La ragazza si sedette vicino a me e iniziò a leggere il testo sullo schermo con aria attenta. Dopo aver finito mi guardo un po’stupita.
-         Pensi anche tu quello che penso io? – le chiesi.
Stava guardando a Esther che era rimasta sulla soglia della porta ad aspettarci, che vedendo noi che la stavamo squadrando cominciò a preoccuparsi.
-         Che c’è? Se mi fissate tanto, potete farmi una foto! – affermò la bionda.
-         Oddio! – esclamò stupita Nathalie – è incredibile! -.
-         Esther vieni a vedere! -.
Anche lei lesse la pagina e rimase perplessa.
-         Tu sei una pleiadiana – dicemmo Nathalie ed io all’unisono.
-         Nah starei felice sul mio pianeta, mica qui -.
Prendemmo la cosa scherzando e non ci pensammo su più di tanto.
Prendemmo i cappotti e andammo insieme a vederci con gli altri. Se avessimo detto ciò che avevamo scoperto a quelli, ci avrebbero prese per pazze, perciò la cosa rimase tra noi.
La serata trascorse tranquilla come tutte le altre, ci divertimmo e mangiammo schifezze a volontà fino a scoppiare.
Tornai a casa distrutta e velocemente mi spogliai e misi la mia vestaglia azzurra e bianca e le mia pantofole a forma di gatto. Felice mi stesi sul letto e mi feci prendere dal sonno. Improvvisamente lo schermo del cellulare sul comodino, s’illuminò: era arrivato un messaggio.
Chi è che mi disturbava? Controllai e vidi chi era: Esther.
 
 
 
   
 
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