Anime & Manga > Berserk
Ricorda la storia  |      
Autore: hikachu    10/11/2012    0 recensioni
E Casca li conduce alla vittoria, una valkyrja baciata dal sole, guidata dalla voce dell’angelo.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Casca
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Jeanne

 
 
 
Alla fine, decide di provare a salire sul cavallo nel modo in cui si arrampicava sugli alberi al villaggio (nessuno, tra gli altri bambini, era più bravo di lei, nemmeno i suoi fratelli più grandi), ma i cavalli non hanno rami che puoi afferrare per tirarti su, e sbuffano spazientiti e si allontanano se non sai come avvicinarli.
 
Griffith osserva in silenzio con un quieto, quasi caloroso, brillio divertito negli occhi, e aldilà di esso si trova il messaggio implicito che è in attesa perché sa che lei ce la farà. È la ragione per cui non tende una mano ad aiutarla nemmeno quando cade per la seconda volta.
 
I suoi uomini stanno ancora cercando di elaborare l’idea che intende davvero lasciare che si unisca alla banda, questa ragazzina che ha appena ucciso maldestramente il suo primo uomo e che non sa nemmeno montare a cavallo. È sconcertante, e talvolta è difficile non ridere dei suoi patetici tentativi, ma tengono comunque la bocca chiusa, perché le scelte di Griffith sono sempre le scelte giuste e non è il loro ruolo quello di criticarle.
 
Quando finalmente la ragazza ci riesce, ciascuna gamba ossuta è su un lato diverso della sella, e non sembra sapere che ciò non è bene per una signora, plebea affamata o meno; non sembra curarsi del fatto che lo straccio lacerato che è la sua gonna sia un po’ troppo alto sulle sue cosce. Quando il cavallo inizia a muoversi, fa del suo meglio per mantenere le spalle dritte e non inclinarsi all’indietro, contro il petto di Griffith.
 
Lui sorride perché non è una donzella in difficoltà che ha salvato. Ha trovato una piccola amazzone.
 
“Casca,” le dice in un tono che sembra fatto per i segreti. “È stato molto meglio della prima volta che ho montato un cavallo: avevo sette anni e ho finito col trascinare sella, borse e tutto il resto giù con me—in una pozzanghera di fango. È un bene che il Conte non abbia mai scoperto che fossi stato io, oppure molto probabilmente non sarei qui a raccontartelo, oggi.”
 
E Casca sbatte le palpebre, perché davvero non riesce a credere che sia vero, che sia veramente accaduto, che questa persona che sembra al disopra di tutti e tutto, al disopra del mondo intero, potrebbe mai essere tanto maldestra o comportarsi come un bambino qualunque, un normale essere umano—è un’illusione che presto si spezzerà davanti ai suoi occhi, anche mentre continuerà a tenere assieme la banda come colla, ma per ora lei può crederci, lasciando che il cuore le voli in alto, leggero; ridendo perché finalmente sente che la sua vita le appartiene.
 
Non più di due giorni più tardi, Griffith la sveglia all’alba ed una volta – solo una volta – le mostra come impugnare una spada; le mosse più basilari per uccidere un uomo e proteggere te stesso. Casca osserva con attenzione e fa del suo meglio per imprimere la scena nella propria memoria, perché sa che, dopo di questo, le toccherà cavarsela da sola per imparare ed esercitarsi e stare al passo con il resto della banda come ogni altro soldato.
 
Questo è, tuttavia, molto diverso dall’indifferenza dei suoi genitori, da quell’assenza di interesse ed affetto dettata dalla fame e la disperazione. Questo è perché ci si aspetta che Casca dimostri il proprio valore, che il suo posto è qui; che crei una via per se stessa, una che possa percorrere a testa alta. Questo è perché Griffith crede in lei, e lei vuole renderlo orgoglioso.
 
Talvolta, Corkus o uno dei suoi uomini cercano di iniziare una lite con lei e, talvolta, Casca sente di non poter far finta di nulla, che quegli idioti hanno bisogno di una lezione e, talvolta, non va a finire come lei vorrebbe, ma è grata che almeno Griffith non faccia commenti sui lividi.
 
Gli occhi di Griffith sembrano sempre fissi su qualcosa di lontano e troppo abbagliante perché lei o qualcun altro possano vederla, eppure lui può capire i suoi uomini e le loro debolezze, le cose che distruggerebbero il loro orgoglio o che lo accrescerebbero. Casca si chiede se riesca anche a vedere la sua mano tremare quando desidera allungarla per annullare la distanza tra loro e non lo fa, perché lo sa già—Griffith non ha bisogno di nessuno a quel modo; il suo cuore è stato rubato da un sogno che lui ha visto chissà quanto tempo fa. Lei capisce questo e spera, forse egoisticamente, forse con arroganza, almeno lascia che io sia la sua spada preziosa.
 
Judeau fa schioccare la lingua e dice, “È un peccato, però,” con un sorriso che sembra un po’ stanco, la mattina che l’aiuta a tagliare i capelli. Casca scrolla le spalle e gli dà una risposta asciutta che lo fa ridere. Una spada non ha bisogno di questi capelli, pensa lei, e il cuore di Judeau si spezza un poco. Riesce a vedere il cuore di lei riflesso nei suoi occhi.
 
Ad un certo punto, dopo tante battaglie e liti più o meno di poco conto, tutti gli uomini che erano soliti chiamare Casca sorella per ricordarle che era soltanto una donna, inadatta alla vita da mercenario, continuano ancora a farlo, ma per affetto o timore, o entrambi.
 
E Casca li conduce alla vittoria, una valkyrja baciata dal sole, guidata dalla voce dell’angelo.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Berserk / Vai alla pagina dell'autore: hikachu