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Autore: Jenny_1    10/11/2012    1 recensioni
[...] Lui mi tenne la mano fino a quando io non gliela lasciai.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cato, Clove
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Sto morendo. Non posso crederci. Io, volontaria dal Distretto 2, sto morendo. Ed è un tributo dell’undici ad uccidermi. Non fa poi così male. Solo all’inizio, quando il tuo assassino inizia a colpirti, poi dopo non senti quasi più nulla. Sei consapevole di morire. Non per questo però smetti di pensare. Per questo urlo il nome di Cato per due volte. Non tanto per farmi venire a salvare, sono abbastanza intelligente per capire che non farebbe mai in tempo. Lo chiamo solo perché lo amo, da sempre e per sempre. E quando sento in lontananza urlare il mio nome, so di poter morire felice. Non sono riuscita a vincere, a tornare nel mio Distretto, ma sono riuscita a far innamorare Cato di me.
E da quando sono piccola che cerco di farmi notare da lui. Ogni giorno agli allenamenti cercavo di mostrare la mia bravura con i coltelli, ma nulla. A lui non interessavano le ragazze: gli interessava solo combattere e vincere agli Hunger Games. Così decisi di partecipare anche io, per tornare a casa come vincitrice e farmi notare a quel punto da Cato. Avevo pianificato tutto. Mi sarei offerta come volontaria. Solo non sapevo che anche lui si sarebbe offerto. Così quando lui salì su quel palco, il mio cuore perse un battito. Fu allora che realizzai: non ci saremmo mai sposati. Non gli avrei mai dichiarato il mio amore. Uno di noi sarebbe morto prima. E Cato meritava di vincere più di me. Sarei morta, per lui. Perché lo amavo troppo per non fargli realizzare il suo sogno.
Quando entrai nell’arena cercai di mettere i miei sentimenti da parte. Cercai di far finta che non mi interessasse. Mi unii a lui ed ai tributi dell’uno. Avremmo ucciso tutti gli altri, fino a quando rimasti solo noi quattro, ci saremmo uccisi a vicenda. Così funzionano le alleanze d’altra parte.
Passarono i giorni e rimanemmo solo io e Cato, la ragazza del cinque, Tresh dell’undici, e gli innamorati del dodici. Fu allora che qualcosa cambiò: venne infatti annunciato che i vincitori potevano essere due a condizione che provenissero dallo stesso distretto. Senza un motivo preciso iniziai a ridere, ridere perché io e Cato avremmo vinto. I sentimenti che provavo per Cato riemersero e gli dissi tutto. Quella stessa notte, gli raccontai tutto. Di come mi innamorai di lui, e di come ho sempre cercato di farmi notare. Gli raccontai anche il perché mi offrii volontaria e di come fui felice sapendo che potevano esserci anche due vincitori. Non fu sorpreso, anzi non mostrò emozioni inizialmente. Poi si ricordò della bambina che lanciava i coltelli senza sbagliare un solo colpo e mi sorrise. Era la prima volta che mi sorrideva. Da quella sera iniziò a provare qualcosa per me. Era convinto che insieme avremmo potuto vincere, e ogni tanto parlava anche di quello che avremmo fatto una volta usciti dall’arena. Poi arrivò quel giorno. Gli strateghi sapevano che qualcuno sarebbe morto nel tentativo di prendere ciò di cui aveva più bisogno alla Cornucopia. Stavo per uccidere la ragazza innamorata del dodici quando Tresh arrivò e iniziò a colpire la mia testa contro un sasso. Poi, come vi ho già detto urlai il nome di Cato. Quando caddi a terra iniziai a vedere i colori sempre più opachi, a sentire i rumori sempre più lontani. Sentivo solamente urlare il mio nome, ed era un urlo straziato. Poco prima di morire, sentii qualcuno sollevarmi la testa e delle lacrime mi bagnarono il viso. Feci uno sforzo enorme per cercare di mettere a fuoco e vidi chino su di me Cato. E stava piangendo. Stava piangendo per me. Lo sforzo era stato troppo però, dovetti chiudere gli occhi, continuando ancora a sentire la sua voce, che pur essendo tanto vicina, io sentivo così lontana. « Clove, sappi che ti vendicherò, ucciderò Tresh, proprio come lui ha fatto con te. Ricordati che ti amo. » . Non me l’aveva mai detto prima, non riuscii a trattenere un sorriso. Sussurrai un “Anche io” appena udibile e lui mi tenne la mano fino a quando io non gliela lasciai.
  
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