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Autore: Ilovewrite    11/11/2012    2 recensioni
[A Fabiana/ Feel Good Inc.]
E lei si chiede, come ha fatto da quella volta in cui ha bussato alla sua porta per chiedere aiuto, perché lui sembra sapere sempre tutto, perché manipoli gli altri a suo gusto e delizia, affinché tutti – pure lei, le costa ammetterlo- alla fine abbiano bisogno di lui.
Ma sa che a certi perché non troverà risposta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 }Punto di domanda senza frase.

 

 

 

Happy Birthday Fabi!

 

 

E’ notte fonda a Storybrooke, una notte come tante, e sta piovendo. L’acqua cade dal cielo in maniera violenta sulle auto, sull’asfalto, sui tetti. La maggior parte delle persone è rannicchiata sotto le coperte, immersa nel mondo dei sogni sperando che il giorno non arrivi mai e c’è chi continua a lavorare e non vede l’ora che sorga il sole per godersi il meritato riposo.

Qualcuno invece spolvera scompartimenti della memoria che sembravano non esistere più.

Emma giace appollaiata sul divano con un bicchiere vuoto tra le mani, e milleuno pensieri per la testa.

 

Eppure fa ancora male

 

 

C’è stato un momento – molto, moltissimo tempo fa – in cui aveva creduto che ci sarebbe stato un lieto fine per la ragazzina che ha dovuto fare dello “stringi i denti” il suo pane quotidiano. Un periodo non lungo, ma così intenso da non poter dimenticare nemmeno un dettaglio – la prima frase, il primo complimento, il primo bacio, e l’ultimo-. Solo dopo molti anni riesce a pensarci senza piangere.

 

 

Nessuno le aveva detto che il lieto fine non esiste che nelle fiabe che ha dovuto leggere da sola.

 

Mary Margaret si gira e rigira nel letto. Il suo sonno è chiaramente tormentato da qualche incubo. Emma si accorge ogni giorno che passa di quanto siano simili e quasi se ne spaventa – quanto tempo è che non si sente così vicina a qualcuno?- Anche lei è stata distrutta dai cocci di un amore che non sarebbe dovuto esistere, ma che le ha lasciato qualcosa di unico.

I loro occhi sono diversi, ma guardali fa lo stesso effetto.

 

Principi, principesse, streghe, maghi, draghi, giganti, mostri, battaglie, maledizioni, vittorie, speranze. Il libro di Henry ne cita almeno quattro per pagina e a volte Emma si chieda perché lui creda a queste cose e perché lei non riesca a staccarsi da quel bambino che quasi non conosce. E poi ricorda – sempre con molto dolore- che ad una sola persona non riusciva a rinunciare ed ancora oggi non capisce il motivo.

Ma come tutti è andata via.

 

Emma rivede nella cucina vuota, come in un flashback, tutta la gente che fino a qualche ora prima festeggiava il ritorno a casa dell’amica. C’è chi ride, chi chiacchiera, chi beve, chi gioca.                                 Una sola persona è lontana, col corpo e con la mente da tutti.  E lei si chiede, come ha fatto da quella volta in cui ha bussato alla sua porta per chiedere aiuto, perché lui sembra sapere sempre tutto, perché manipoli gli altri a suo gusto e delizia, affinché tutti – pure lei, le costa ammetterlo- alla fine abbiano bisogno di lui.

Ma sa che a certi perché non troverà risposta.

 “ Finiranno mai di far male?”
“E’ curioso che lei lo chieda proprio a me

“Lei è l’unico che sembra sapere tutto”

“Forse mi sopravvaluta”

“Forse”

Lo osserva mentre chiude gli occhi, chiedendosi quali e quante immagini passate gli stessero tornando alla mente.

“Un giorno” risponde dopo un solo e interminabile minuto

“Aspetto questo giorno da dieci anni” sospira malinconica.

“Sono convito che primo o poi arriverà” conferma senza guardala.

“Lei ha mai avuto paura di un ricordo?”

“I ricordi sono armi a doppio taglio: possono motivarti ad andare avanti e allo stesso tempo distruggerti”.

“Non mi ha risposto” osservò lei seccata. Perché doveva essere sempre così tra loro? Perché lui doveva essere un punto di domanda senza frase?

“Lei non sa proprio leggere tra le righe”

“E lei non ha mai il coraggio di dire chiaramente come stanno chiaramente le cose. Si comporta come…” .

“Un codardo” concluse.

Passò un'altra quantità di tempo indeterminabile e poi lui rispose “Ne ho ancora paura”.

“Si può precipitare?”

Non se si ha qualcuno a cui aggrapparsi”.

“Vuoi essere il mio sostegno” Non si è nemmeno accorta di essere passata al tu.

“Ti devo molto più di quanto mai saprai”

Emma si accorge di essere sveglia solo perché la voce di Gold è ormai sparita dalla sua portata, ma non riesce a fare mente locale sul luogo in cui si trova.
Boston? Tallahassee?

Un altro minuto di riflessione e ricorda che fino a qualche minuto prima – o ora, chi può dirlo?- stava sfogliando il libro di Henry. C’era un uomo- o almeno quello sembrava- dietro una cella, e due ragazzi con una fiaccola in mano. E poi aveva fatto quel sogno, quell’assurdo sogno.

E maledice quei dieci minuti di sonno in tutta la notte.

 

 

 

NdA

Erano secoli che non scrivevo. Non mi che mi ritenga soddisfatta- non sarò mai soddisfatta di ciò che scrivo- ma sono contenta perché ci sono riuscita. Doveva riuscirci, perché Fabi merita, e tanto. Non mi dilungo nelle note, accenno solo al mio nuovo e inaspettato amore per Emma e per la sua storia. Il contesto è naturalmente l 1x19 poi libera interpretazione al pubblico, io ho immaginato Emma che una sera fa introspezione e pensa al suo passato, a suo figlio, e a quel punto di domanda senza frase che è Gold.

Dedica a Fabi (Feel Good Inc):

Cara dearie, sono un bel po’ di mesi ormai che ci conosciamo, che tweettiamo su OUAT sulla disney, sui fandom in comune e qualche volta ci lamentiamo sulla real. Voglio che tu sappia che io sono davvero ONORATA di averti conosciuta perché sei un talento della scrittura, ma non di quelli che sono bravi nel diletto, ma di quelli che dovrebbero avere il vero successo come scrittori. Ed inoltre – ma non meno importante- sei una ragazza dolcissima, che cerca di sorridere anche nei suoi momenti no e di far sorridere nei momenti no degli altri. E Ripeto: Per me sei speciale. TI auguro il meglio non solo oggi che è il tuo compleanno, ma per il tuo futuro. Sappi che per qualsiasi cosa – fangirlamenti, lamentele, qualsiasi cosa- puoi rivolgerti alla proiezione della tua mente <3

Ultima cosa. Non osare ringraziarmi. Io devo farlo con te, perché per amor tuo ho ripreso a scrivere. Tu mi hai dato l’entusiasmo e – pur non sapendolo mi hai spronato.

  
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