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Autore: SweetHell    11/11/2012    4 recensioni
Salve! Allora, in questa fic, ambientata dopo la saga dei Varia e prima di quella del futuro, Hibari si scoprirà a sue spese quanto possa essere pericoloso provocare Dino-san quando non ci sono i suoi sottoposti nei paraggi... Buona lettura!
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dino Cavallone, Kyoya Hibari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fic è ambientata subito dopo la saga dei varia, ma prima della saga del futuro. Devo premettere che in questa storia Hibari non sa nulla dei problemi di coordinazione del suo tutor se non è accompagnato dai suoi subordinati. Buona lettura!
 

SOLO PER QUESTA VOLTA

 
Hibari Kyoya oziava tranquillamente sul tetto della scuola, controllando i ragazzi che uscivano dalla scuola, giusto per essere sicuro che fosse tutto a posto prima di rimettersi a dormire.
Osservò annoiato quella massa di insulsi erbivori che ridevano e scherzavano tra loro, senza poter impedire che un brivido di disprezzo gli attraversasse la schiena. Non poteva sopportare la compagnia.
Eppure, mentre pensava questo, gli venne in mente quello strano erbivoro biondo che si era autoproclamato suo “tutor”, con la scusa di volerlo allenare in vista di una stupida battaglia, in cui erano coinvolti idioti come Sawada Tsunayoshi, Yamamoto Takeshi, Gokudera Hayato e Sasagawa Ryohei. A quel ricordo studiò svogliatamente l’Anello della Nuvola che gli aveva dato quello strano bambino. Non vedeva l’ora di avere occasione di combattere con lui.
Era così immerso in quei pensieri che quasi non si accorse che al cancello era comparso proprio l’erbivoro biondo che combatteva con la frusta. Se si tralasciava la storia del tutor, non era stato male combattere contro di lui. Era un modo come un altro per riempire i suoi pomeriggi. Kyoya sbadigliò, concentrandosi sul ragazzo.
Cosa ci era venuto a fare a scuola? Voleva essere morso a morte? L’idea lo stuzzicava. Hibird, che era tranquillamente accovacciato sulla sua testa, iniziò a cantare l’inno di Nanimori.
Sì, decise Kyoya, aveva proprio voglia di mordere a morte quell’erbivoro. Senza indugiare un altro attimo, iniziò a scendere dal tetto con la sua solita flemma, preparando i tonfa.
 
***

 

Intanto Dino aspettava, ignorando completamente le intenzioni bellicose del suo studente, che il suo fratellino uscisse da scuola. Ormai erano andati via tutti. Cosa stava succedendo?
Proprio in quel momento vide il giovane spadaccino, Yamamoto, uscire di corsa. Lo fermò e gli chiese informazioni.
<< Mi dispiace, Dino-san, >> rispose sorridendo, << Tsuna deve rimanere un’ora in più a scuola con Gokudera come punizione per aver fatto saltare in aria l’aula! >>
Detto questo, corse via per gli allenamenti di baseball. Dino sospirò e si girò per andarsene.
<< Dove credi di andartene, erbivoro? Sto per morderti a morte. >>, quella voce ben nota, carica di intenti omicidi, lo fece rabbrividire. Si voltò, per trovarsi davanti al suo discepolo problematico armato dei suoi temutissimi tonfa.
 
***

 

Lo stupido erbivoro sembrava non voler collaborare. Aveva cominciato ad accampare scuse su scuse per rimandare l’incontro. Inutile. Kyoya aveva troppa voglia di combattere per ascoltarlo davvero. Anche se si rifiutava di ammetterlo, gli erano mancate le loro sfide. Per cui, non si sarebbe accontentato di un “no” come risposta.
<< Sto per morderti a morte. >>, ripeté, mettendosi in guardia. Giusto perché era lui, Hibari si permise di ripetere l’avvertimento.
L’altro prese la sua frusta, anche se sembrava nervoso. Ora che ci pensava, Kyoya non ricordava di averlo mai visto combattere senza almeno uno dei suoi uomini. Non ci fece molto caso.
Si slanciò verso di lui, pronto ad evitare il colpo di frusta che il biondo stava per indirizzare contro di lui… e, senza sapere come fosse successo, si trovò legato strettamente insieme all’erbivoro dalla frusta di questo. Spiazzato, si domandava se il biondo l’avesse fatto apposta, ma allora perché legarsi con la sua stessa frusta?
Provò a liberarsi, ma la corda era troppo stretta. I loro corpi aderivano perfettamente e lui si trovava praticamente guancia a guancia con il più grande.
<< Cosa diavolo combini, erbivoro?! >>, sibilò, terribilmente incazzato e imbarazzato allo stesso tempo. Non si era mai accorto che il biondo avesse un profumo così buono.
<< Ops! Scusa Kyoya! Ho perso il controllo della frusta! >>, si giustificò allegramente il boss della famiglia Cavallone, abituato a disastri di quel genere.
Hibari ringhiò qualcosa di poco carino mentre tentava, inutilmente di districarsi.
<< Il fatto è che quando non c’è Romario tendo a essere un pochino scoordinato! >>, continuò l’erbivoro, senza nemmeno accennare a provare a districarsi.
<< Fa qualcosa, stupido erbivoro! >>, ordinò Hibari. Non era abituato al contatto fisico, si sentiva… esposto. E poi chi si sarebbe immaginato che il Bronco fosse addirittura più inutile di quanto sembrasse?! Legarsi addirittura con la sua stessa frusta! E coinvolgere lui, soprattutto!
<< Inutile. Ci toccherà aspettare che qualcuno venga a districarci. >>
Perché diavolo era così allegro, quell’idiota?! Hibari era sempre più imbarazzato e a disagio ogni momento che passava. Sentire il fiato caldo dell’altro sulla guancia lo faceva sentire strano, e ancor di più la vicinanza del suo corpo.
Gemette, frustrato. Non appena fosse riuscito a liberarsi avrebbe morso a morte il biondo sotto di lui.
 
***
Dino aveva chiacchierato ininterrottamente per quasi un’ora, assurdamente felice di quel momento di vicinanza tra lui e il suo allievo. Quando sentì in lontananza le voci di Tsuna e Gokudera non riuscì più a trattenersi.
<< Kyoya. >>, disse.
L’altro girò la testa per guardarlo, nei limiti concessi dalla frusta attorcigliata.
<< Cosa vuoi, erbivoro? >>, era la prima volta che Dino sentiva la sua voce senza l’istinto assassino che lo caratterizzava. Sembrava terribilmente a disagio. Era così carino! Il suo viso era lievemente rosato, la bocca corrucciata. Prima che potesse ritrarsi, Dino colmò la poca distanza che li separava e lo baciò dolcemente sulle labbra. Il moro si irrigidì, sorpreso, ma non fece nulla per sottrarsi. Fu un bacio breve, ma dolce.
Quando si ritrasse, Kyoya sembrava confuso, come se non sapesse come comportarsi.
Proprio in quel momento, Tsuna li raggiunse e li liberò, senza mascherare la sua sorpresa nel vederli legati a quel modo.
Hibari, non appena poté, si rialzò, barcollando a causa del lungo tempo in cui non aveva potuto muoversi.
<< Per questa volta me ne vado, erbivoro, ma la prossima ti morderò sicuramente a morte! >>, disse, prima di svanire nella scuola.
Dino lo guardò andare via con un lieve sorriso sulle labbra, mentre Tsuna si chiedeva tra sé e sé come mai Hibari avesse il viso così arrossato e non sprigionasse la solita aura omicida. Magari era colpa dei muscoli atrofizzati?
 


Autrice:
Per prima cosa non ho idea di come mi sia venuta questa fic, visto che l’ho scritta di getto senza badare troppo ai dettagli. Spero che non faccia troppo schifo… ringrazio tutti quelli che l’hanno letta fino alla fine!
 

  
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