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Autore: Sheylen    11/11/2012    6 recensioni
AVVISO: -attenzione, storia con alto contenuto di cavolate xD Passo e chiudo.-
E se anche gli dei vedessero le statue che migliaia di anni fa gli hanno dedicato antichi scultori? Se si concedessero di fare i turisti divini per un giorno? Bene, se siete curiosi di vederli in azione, questa storia è a vostra disposizione! Hope you enjoy ;)
Genere: Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gli Dèi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Olimpo a confronto'
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-… Merda.-
Il ventaglietto a fiori picchiettò la guancia di Santuzza, quasi avesse vita propria e non fosse mosso dalla mano della donna.
-Sembrava che fosse caduto qualcosa…-
La donnina mosse qualche passo verso il gruppo, per metà chino su Lisa e per metà stretto a nascondere l’obbrobio di ricostruzione.
-Fate qualcosa!- supplicò Afrodite, riparandosi dietro la schiena di Ares.
-Ma cosa?!-  domandò Apollo, mantenendo il tono basso ma lasciando intuire l’ansia crescente.
-Ricordate che non dovremmo utilizzare i nostri poteri davanti a tutti questi mortali…- fece notare Atena, guardandosi intorno. La maggior parte dei visitatori presenti nella stanza (quasi una ventina), erano voltati verso la scena.
-La Foschia ci permetterebbe comunque di…-
-Lisa, tieni qualcosa che non va…?- domandò con voce stridula Santuzza, che avanzando doveva aver intravisto la guida sdraiata sul pavimento.
-Feb, la maglietta!-
Apollo si girò verso la sorella, alzando le mani e mostrando di non aver capito.
-Che è, è sporca?-
Artemide sbuffò, spazientita dalla lentezza del fratello.
-No, emerito stupido, non è sporca! Toglitela!-
-Ahhhhhn e bastava dirlo, no?-
-Muoviti!-
Nel momento in cui gli occhi di Santuzza si posarono sul fisico scolpito di Apollo, una luce bianca sembrò scendere dal cielo, e un coro di puttini si alzò in volo a cantare “Bello, bello impossibile”.
-…tsè, potevo farlo anche io.- borbottò Poseidone punto sull’orgoglio.
Nella retina della vecchietta sembrò fermarsi irrimediabilmente l’immagine del torso di Apollo, che teneva ancora la maglietta in mano.Sicuramente Peppe non avrebbe approvato.
-…Signora dovremmo andare avanti con la storia.- fece notare Atena.
Santuzza annuì persa, ancora ipnotizzata.
-…Questa è la parte dove dovrebbe uscire, tornare in segreteria o dove sta lei di solito, dimenticare tutto e pensare solo a questa deliziosa “creatura”- suggerì ancora la dea.
Santuzza non sembrò voler uscire dalla modalità Standby.
-Ho capito!- esclamò Dioniso, trionfante.
Il dio prese da sotto le ascelle il bimbo ricciuto biondo, sollevandolo in aria. Gli occhi di Santuzza si spostarono all’istante, seguendo ogni suo minimo spostamento.
-Ah-ahhhhh! Moh ti frego io!-
Dioniso continuò a far oscillare un piccolo Apollo protestante, aumentando sempre di più il ritmo.
-Dioniso mettimi giù!-
-Vuoi sacrificarti per la causa?- gli domandò a mezza voce il Signor D,  senza fermarsi.
-Si, ma io…-
-Perfetto, scusami se puoi, ma ora volaaaaaaaa!-
Dai prati e dalle strade intorno alla fortezza diventata museo, dalle spiagge costiere e le casupole bianche dei pescatori, si intravide una piccola figura che volava fuori da una finestra, seguita da una poco più grossa con la gonna tutta svolazzante.
-…Bel lancio, figliolo.- commentò Zeus, lo sguardo ancora fisso sulla finestra rotta.
-Grazie pa’.-
-Hai defenestrato mio fratello!- urlò sdegnata Artemide, avvicinandosi minacciosamente al dio del vino.
-Beh ma si è defenestrata da sola anche la tizia. E poi non ti ho fatto un favore?-
La dea restò interdetta, poi si illuminò.
-Niente haiku per qualche ora…?-
-Anche qualche giorno, se non riesce a scappare da quella vecchia maniaca.- le fece l’occhiolino Dioniso.
Mentre Artemide si crogiolava nella sua gioia, Lisa si riprese definitivamente, proprio quando Efesto aveva finito di aggiustare la statua di Asclepio.
-Che cosa…?-
-Ci stava illustrando una statua quando è scivolata e ha sbattuto la testa.- intervenne prontamente Atena, vogliosa di continuare al più presto la visita.
-Eppure ricordo che… si la statua…-
-Si fidi, è come le dico io.-
-Oh si certo…-
La guida si alzò traballante, per fortuna senza posare lo sguardo sulla finestra rotta.
-Presto, continuiamo il percorso, non dobbiamo perdere tempo.-
Come se nulla fosse, gli dei e la guida proseguirono il giro delle sale, osservando entusiasti vecchi ricordi (Afrodite trovò un antico pettine di corno che aveva perso in Sicilia, e si sentì alquanto offesa quando Lisa le impedì categoricamente di aprire la vetrina; Atena si fece fotografare vicino alla statua di una civetta a lei dedicata e Ares guardò con rimpianto alcune vecchie spade di bronzo rovinate dal tempo e dalle intemperie).
-Perfetto, ora ci sposteremo nel sito archeologico qui vicino, dove sono stati ritrovati gran parte di questi reperti…-
Attraversarono una passerella sospesa trasparente, da cui si poteva vedere l’incredibile panorama che li circondava. Da lontano, il mare gorgogliava pacifico, sentendo la vicinanza del suo signore (ancora con la maglietta delle vongole ed il fucile ad acqua) mentre il vento spettinava le fronde degli alberi.
Dopo alcuni minuti di camminata, Lisa si fermò indicando la vetrata a sinistra.
-Ecco a voi i resti del tempio di Zeus Protettore.-
-Bello eh? Una schifezzuola, in confronto a quello di Agrigento, ma ha il suo fascino…- commentò saccente il dio, lucidandosi le unghie sulla camicia.
Il gruppo si avvicinò al tempio, che Lisa descrisse con particolare cura. Analizzò la struttura, parlò della storia e dei riti che vi venivano svolti.
-Foto, foto, foto…-inneggiò Zeus, gli occhi a stellina.
-Se volete vi posso tenere io la macchina fotografica…- propose la guida, posizionandosi al fondo della gradinata principale.
-Si, si, dai mettiamoci tutti vicini!- continuò Zeus, sempre più entusiasta.
Chi di buon grado, chi di malavoglia, tutti gli dei (tranne Apollo, buon anima) si sistemarono sulla scala, sorridenti o quasi.
La macchina scattò, e tutti si fiondarono a guardare il display.
-Oh non si vede bene il mio mascara coi glitter…- piagnucolò Afrodite, rassicurata prontamente da Ares (sotto lo sguardo rabbioso di Efesto), mentre Era puntò indignata un dito contro la sua faccia.
-CHI HA OSATO FARMI LE CORNA?!-

 

 -*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-
Piccolo angolo dell’autrice
 
Ed eccoci come inizio del mese con il mio delirio personale! :D Confesso di scrivere questa storia per staccare dai racconti seri che solitamente pubblico -.- Quindi chiunque non apprezzi la mia scrittura qui, ha la possibilità di leggere gli altri, per chi dice che sono troppo seria, può trovare qui le prove che posso fare la malata mentale se voglio u.u
Questo è il penultimo capitolo, nell’ultimo ci sarà una sorpresina, quindi vi consiglio di non perdervelo ;)
Un bacione a tutti, spero di ritrovarvi alla pagina recensioni **
Bye!

 
 

Un grazie immenso a:
Ailea Elisewin, BlackKay97, Castiga Akirashi, Dafne Rheb AriadneMadama Pigna, Summer38  e , Dandelion to dream, Sissi_SeaweedBrain, Aryadaughter, Blue Sun, boscoiattolo, GretaJackson16, ladyselena15, LadySlytherin_, lady_hana, mileygirl97, _RememberToSmile_, Snello, St_rebel (spero di non aver dimenticato nessuno)
 
Più le new entri dello scorso capitolo: ObliovionLover, xthismoment, Leone ruggente, fanff, Nanetta 4ever , _Simmiu_Zoe_Jackson_  ;D
 
  
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