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Autore: laNill    11/11/2012    2 recensioni
Una folata di vento smosse le tende chiare che davano sul balcone, ed un ombra si stagliò al di là di queste.
“Principessa Lovi!” sussurrò questo, richiamando la sua attenzione.
Entrambi, il giovane e l’animale, alzarono di scatto il volto. Il primo sul perplesso, l’altro con l’intenzione di aggredire ad un semplice accenno del proprio padrone.
“Chi cazzo sei?”
“Sono io, il principe Antonio!” [...]
[ Romano 'Lovino' Vagars / Sud Italia x Antonio Fernandez Carriedo / Spagna ] ispirata al film della Disney, Aladdin.
Genere: Fluff, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccola Noticina: Come avrete letto nell'introduzione, questa piccola oneshot riprende la scena del balcone del film di Aladdin; in questo caso ho cambiato, ovviamente, il modo di comportarsi dei piggì e farli sembrare più IC possibile! 
Spero che il mio sclero di domenica pomeriggio piaccia x°°
Buona lettura <3

 




Fidati di me!

 
 
La serata era calma, appena calda ma con un leggero soffio di vento che la rendeva perfetta, accompagnata da un leggero brusio si spandeva ai piani sottostanti del palazzo; solo voci concitate, altisonanti e frivole di chi non aveva nulla da fare tutto il giorno che blaterare e blaterare.
Lui se ne era andato da quel continuo borbottio di stentata ed inutile vanità, che come unico obbiettivo aveva solo farlo cadere vittima di qualche principe belloccio senza alcuna intenzione a conoscerlo.
No, la loro unica preoccupazione era la sua ricchezza e la sua beltà. Ed era stufo di acconsentire a quella sciocca e stupida regola.
Sospirò pesantemente, stanco e anche appena ferito da quel comportamento superficiale, abbandonandosi col capo sul bracciolo del piccolo divanetto imbottito color cremisi su cui era disteso.
Le gambe, fasciate da ampi e sottili pantaloni di lino cerulei, allungate fino al limitare opposto del divano, erano l’una appena piegata sotto l’altra mentre le braccia stavano una piegata sotto il viso e l’altra a penzoloni a carezzare appena il capo del suo animale.
“Sempre la stessa storia, Raja..”
La grossa tigre alzò il capo, reclinandolo e guardando il viso laconico del giovane con altrettanta pena, rantolando un lamento appena percettibile, come a sostenere il giovane nel suo dolore.
Una folata di vento, smosse le tende chiare che davano sul balcone, ed un ombra si stagliò al di là di queste.
“Principessa Lovi!” sussurrò questo, richiamando la sua attenzione.
Entrambi, il giovane e l’animale, alzarono di scatto il volto. Il primo sul perplesso, l’altro con l’intenzione di aggredire ad un semplice accenno del proprio padrone.
“Chi cazzo sei?”
“Sono io, il principe Antonio!” Esordì l’altro, sorridendo solare quando vide apparire la figura del giovane tra i tendaggi, inchinandosi appena ma mantenendo il contatto visivo.
“Vattene, non voglio vederti!”
Lovino ancora ricordava la sua esagerata e alquanto imponente presentazione di sé stesso e delle sue ricchezze quella stessa mattina, agli occhi del padre e di tutta la città. Suo fratello era rimasto incantato di fronte alla moltitudine di animali esotici e di eccezionali equilibristi che si era portato dietro, l’idiota. Ma a lui, di tutte quelle stupidaggini, non fregava nulla.
“Aspettate, principessa, lasciate- ”
“Lasciami in pace, dannazione!”
Questo avanzò di qualche passo ma fu costretto ad indietreggiare e, persino, a salire sulla balaustra dietro di lui visto l’enorme tigre che era sul punto di sbranargli qualche arto. “Ehi, buono buono, micetto! Ahaha-”
Il giovane principino si fermò di scatto dal rientrare nella sua stanza, voltandosi perplesso e stupito nel sentire quella risata gaia e fin troppo divertita per non ricordargli qualcuno.
Lo guardò attentamente, lasciando che le sue iridi smeraldine si posassero sul viso abbronzato dell’altro.
“Eddai, fai il buono Ahah! Sta giù!”
“Aspetta.” Lovino incontrò le iridi altrettanto verdi del pretendente, ricevendo in cambio una piccola scossa alle membra, ma sopprimendola ben presto. Si avvicinò al proprio animaletto, sfiorando la pelliccia striata con il polpastrelli. “Voi.. mi ricordate qualcuno.. che ho incontrato al mercato..”
Il giovane di nome Antonio continuò a sorridere, questa volta in maniera forse fin troppo isterica per essere naturale, di fronte allo sguardo indagatore dell’altro.
“Al mercato, principessa?! Ahahah, è impossibile, io ci mando i miei servitori al mercato! Sono un uomo molto impegnato, non ne ho il tempo Ahahah..”
Lovi scambiò un occhiata eloquente a Raja, la quale lo ricambiò con altrettanta pacatezza.
Quel tipo era davvero strano, e non le sapeva dire le stronzate.
“Ah-ah, e dimmi. Perché diavolo sei qui, allora?”
Questo si sistemò meglio il mantello sopra le proprie spalle, sospirando in direzione della piuma che dritta proprio non ci voleva stare, sopra al suo copricapo.
“Emh.. Principessa Lovi, non ho ancora avuto modo di dirvi quanto voi siete.. emh..” Parve incespicare sulle proprie parole, non riuscendo a decidersi su quale aggettivo era meglio adatto al giovane, imporporandosi anche appena sulle gote. “Puntuale.” Ma finendo per scegliere quello più inappropriato di tutti.
“Puntuale?”
Lovino inarcò un sopracciglio.
“Cioè.. ecco.. volevo dire.. Bellissimo!” Si corresse questo, in fretta.
Le labbra del giovane principe si piegarono un sorriso malizioso mentre carezzava ancora il pelo della sua tigre, per poi protendersi verso il pretendente.
“Mmh, sono anche il prossimo erede al trono, lo sapete?” Principiò, con voce bassa e calda, assottigliando gli occhi in un’espressione seducente diretta verso Antonio. “Non sono solo bello, ma anche ricco. Ho fama, gloria e ogni tipo di onore.”
In breve si portò di fronte a lui, vicino a lui, contro di lui. Il suo petto, fasciato solo da un corpetto di lino uguale ai pantaloni a coprirgli i piccoli capezzoli e parte dello sterno, andò a premere contro quello più grande e forte del pretendente; il suo viso andò a pochi respiri da quello dell’altro, sorridendo lezioso di fronte all’espressione interdetta e con ancora una risatina nervosa a lambirgli le labbra, mentre tentava di indietreggiare nonostante avesse la balaustra a premergli contro la schiena.
“A..Ah si?”
“Si!” Ed in un momento, lo sguardo dolce si tramutò in uno di ira. “Ma voi, accozzaglia di stupidi e meschini, mi vedete solo per i miei soldi!”  E lo spintonò ulteriormente, volgendogli le spalle e ritornando verso le sue stanze.
“Eh?.. Aspe-”
“Stai zitto, cazzo. Salta la balaustra e muori, bastardo!”
“Ah, quanta cattiveria..”
Lovi continuò per la su strada, indispettito e autoritario come sempre, sbattendosene di quello che l’altro avrebbe potuto fare per fermarlo, ma la sua voce lo richiamò indietro nel momento in cui stava scostando le tende a rientrare.
Non c’era più quel tono vivace di prima, era.. triste?
“No.. Suppongo che sono davvero un bastardo..” Lovino si volse verso di lui, scettico, guardando la sua figura in piedi sopra la balaustra.
Antonio dal canto suo, depresso, continuava a parlargli. “Mi dispiace averti trattato come un oggetto, dopo essere stato respinto da te non vedo perché dovrei continuare a vivere. Baciare il pavimento a 4 metri d’altezza è quello che mi merito. Addio.”
“Hei, asp-”
A Lovi quasi gli prese un infarto quando lo vide buttarsi dalla balconata, sbiancando e correndo verso questa con il cuore in gola e lo sguardo atterrito.
“Quel coglione-”
“Mi hai chiamato?”
Si ritrovò il viso ridente e gaio di Antonio a pochi millimetri dal suo e per poco non urlò di paura, indietreggiando e cadendo a terra di fondoschiena mentre lo guardava stare in piedi su..
“.. Un tappeto.. volante?
“Ahah, ti ho sorpreso? Sì, giro il mondo con questo tappeto quando ho tempo libero.” Principiò lui, sorridendogli mentre Lovino lo guardava interrogativo, ma.. affascinato da lui.
“Ci sono! Perché non scappiamo dal castello e andiamo a vedere il mondo esterno? Ora, solo tu ed io!” Antonio raddolcì lo sguardo, provocando al piccolo principe un tuffo al cuore che lo lasciò interdetto. “Ci sono un sacco di cose, là fuori, degne di essere viste che non sai nemmeno che esistano, principessa. Andiamole a vedere insieme!”
Lovino serrò una mano a pugno, lievemente spaventato.
“E’.. pericoloso?”
“Va tutto bene, ci sono io! Fidati di me!”
A quelle parole, il giovane spalancò le iridi e percepì il cuore aumentare il proprio battito esponenzialmente, accompagnato da un lieve rossore sulle gote.
“Cosa hai detto..?”
Antonio gli porse la mano, guardandolo deciso e sicuro.
“Fidati di me.”
Lovino rimase in silenzio mentre percepiva i sintomi di ciò che fino ad allora non aveva mai provato ma che desiderava tanto conoscere. L’amore.
“Sì..”

To be continued..?

  
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