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Autore: Setsuka    29/05/2007    17 recensioni
< Ah! >
< Mammina?... hai la bua al pancino, mamma? >
Trisha sorrise al piccolo Ed. Aveva abbandonato il suo cavallo a dondolo per dirigersi, con passo goffo, verso la sedia a dondolo dove la madre, gravida di sette mesi, sedeva.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Hohemheim Elric, Trishia Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Waiting Al
Eccomi! Sono ritornata!
Non ci credevo molto, ma siete state tutte cosí gentili, i vostri messaggi mi hanno talmente commossa
che mi sono fatta forza e ho scritto questa one-shot che dedico a tutte voi che mi avete incoraggiata a continuare a scrivere,vale a dire:
 Lake, Meimichan, la mia nee-chan Rika-chan, la nee-chan Puccchyko, Elyxyz, ALE2, Seiko, Shatzy, Usagi-95, Liziecross, Nacchan, Nemesi 06, Envuccia,Fuuma 
e credo di non essermi scordata nessuna... ah! MiLiKa! (perdonami ma solo ora ho notato che mi hai dedicato una ff: GRAZIE!), comunque :
Un grazie infinito: vi adoro!
Non é una RoyEd ma spero l'apprezziate ugualmente, ritorneró con le mie RoyEd, saranno l'incubo della vostra estate XD




Ed in questa fiction é piccolissimo perció usa un linguaggio infantile e non usa le R ma le L, in teoria visto che Al é nella pancia lui dovrebbe avere piú di un anno, ma visto che i bimbi di un anno non fanno dei veri e propri discorsi, immaginate che abbia tre anni all'incirca... insomma non fate caso a questo, please, prendetela magari come una What If...  spero che la mia Beta-reader non se la prenda visto che non gliel'ho fatta vedere e ho lettere accentate grazie ai consigli di Elyxyz che finalmente ho ascoltato.



E' la mia ventesima fan fiction!!!  Wow quante cose ho pubblicato e scritto in quattro mesi XD  
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< Ah! >
< Mamma?... hai la bua al pancino, mamma? >

Trisha sorrise al piccolo Ed.
 Aveva abbandonato il suo cavallo a dondolo per dirigersi, con passo goffo, verso la sedia a dondolo dove la madre, gravida di sette mesi, sedeva.

< Stó bene Edo-chan non preoccuparti >

Lo rassicuró sorridendo.

< Ti faccio massaggi... coscí bua va via >

Trisha sorrise di nuovo per il linguaggio del suo bimbo e per le sue premure.
Ed, con delicatezza passó la sua manina per tutta la superficie del pancione, guardandolo con rilevante interesse.
D' istinto passó la mano libera sulla sua pancia.

< Mammina? Peché il mio pancino non é come il tuo >
< Perché nella mia pancia c'é il tuo fratellino Edo-chan >

Lo sguardo del piccolo si dilató.

< Flatellino? >
< Si, un altro bimbo piccolo piccolo che quando uscirá dal pancione vivrá con noi e stará per sempre con te... la tua mamma e il tuo papá saranno anche suoi... >
< E a me non vollete piú bene? >

Disse preoccupato Ed, arrestando il suo massaggio. Trisha non riuscí a trattenere una risata.

< Ma no! Io ti vorró sempre bene... e come voglio bene a te, ne vorró anche al tuo fratellino e anche tu dovrai volergli tanto bene >
< Ok...  volló bene a nii-chan >

Disse Edo con un sorriso e continuó il suo massaggio e mentre era impegnato in quest'azione sentí qualcosa muoversi dentro.
Era Alphonse che stava calciando. Ed preoccupato guardó la mamma.

< Non preoccuparti Edo-chan, é il tuo nii-chan Alphonse >
< Nii-chan Alphonse? >
< Si, come te ti chiami Edward lui si chiamerá Alphonse >
< Capito... >
< Alphonse vuole uscire per conoscerti a quanto pare >
< E lo fai uscile? >
< No, ora no... non puó uscire... uscirá  tra un po' di tempo >
< E pecché? >
< Perché si >

Le domande dei bimbi piccoli é proprio vero che mettono a disagio.
Edo poggió il suo orecchio sul pancione, chiuse gli occhi per sentire meglio Alphonse che sembrava lo chiamasse.

< Mammina? >
< Si? >
< Io volló tanto bene a Al.. tanto, tanto, come ne voglio a te e a papi... e lo ploteggeló... semple >
< Oh... Edo-chan... >

Trisha passó la sua mano sulla testolina di Ed, accarezzando i suoi capelli color grano. Aveva un figlio meraviglioso, era sicura che con lui Alphonse sarebbe sempre stato bene, Ed l'avrebbe protetto, sempre...

< Ti aspetto Al.. >

Riaprí  gli occhi e diede un bacio al pancione, era per il suo fratellino.

< Trisha? Sono a casa... >

Hohenheim fece ingresso nel soggiorno e si avvicinó alla moglie per baciarla. Ed si intromise tirando il pantalone del padre, offeso, perché non l'aveva salutato.
Appena lo sguardo dell' uomo incontró quello del figlio, quest' ultimo mise il broncio.
Hohenheim sorridente lo prese in braccio e gli posó un bacio sulla guancia.

< Ciao Ed! Allora che hai fatto oggi? >
< Papá lo sai che mamma nel pancione ha un flatellino? >

Hohenheim trattenné una risata e si finse stupito.

< Davvero? Allora dobbiamo festeggiare! Sei felice Ed? >
< Si, pecché flatellino vuole uscile pel me >
< Ma dai! E come si chiama questo fratellino? >
< Mamma ha detto Alphonse ma é tloppo lungo... quindi io chiamo flatellino Al, cosí a il nome colto come me >
< E ti piace il nome del tuo fratellino? >
< Si! A me piacelá tutto del flatellino >

Disse sorridendo felice immaginando quanti giochi, quante avventure avrebbero condiviso con il suo nii-chan.

< Papá? >
< Si, Edo-chan? >
< Devi dale a Al tanto bene, ma tanto tanto cosí... >

Aprí le braccia piú che poteve per far capire al padre quanto amore dovesse donare al secondogenito.

< E poi... dovlai stale semple vicino a lui, pecché lui é piccolo piccolo >

Hohenheim sorrise con un velo di malinconia.

< Allora significa che tu sei grande Ed? >
< Celto! >

Trisha intervenne nel discorso.

< Edo-chan é l'ometto di casa ormai >
< Peró i grandi bevono il latte, lo sai Edo-chan? E tu no... allora non sei tanto grande... >
< NO! Io sono glande! >
< Bhé insomma... mica sei tanto alto... sei piccolo quanto un fagiolino >
< NON E' VELO STUPIDO PAPA' IO NON SONO UN FAGIOLINO!!! >

E urlando questo, diede un pugno -con tutta la sua forza- sulla guancia del padre. La madre rimproveró il figlio per il gesto e lui subito si giustificó.

< Mi ha detto che sono un fagiolino piccolo piccolo, tanto piccolo da potel essel schiacciato! >
< Ma non ha detto questo >

Edward ignoró la frase della madre; continuando il suo discorso.

< Diventeló glande, glande, senza latte, piú alto di te papá! >
< Ok, vedremo... dato che sei tanto grande allora aiuti il tuo papá nelle sue ricerche d'alchimia >
< Si! >
< Cosí quando arriverá il tuo fratellino gli farai vedere quanto sei bravo a fare trasmutazioni e insegnerai a lui >
< Si! Salemo due glandi, famosissimi alchimisti! >

Trisha ricordó di una lettera arrivata al mattino per il marito, era da parte di un giovane alchimista che ammirava l'Alchimista di Luce e con lui aveva iniziato una corrispondenza.

< Caro, stamattina é arrivata una lettera per te, da quel ragazzo che ti scrive sempre... non ricordo il nome... é sul tavolo >

Hohenheim si accostó al tavolo e prese la lettera. L' aprí senza leggere il nome del mittente, sapeva chi era.
Una volta aperta vide che il giovane aveva scritto davvero una lunga lettera: sei pagine! E tra queste pagine c'era racchiusa una foto di quel giovane, gli aveva mandato finalmente una foto, da tanto gliel'aveva chiesta...

< Mi ha mandato una foto >
< Fammi vedere, caro >
< No, ho paura che potresti innamortene >
 
Scherzó l'alchimista, fingendo di essere geloso. Intanto Ed gli strappó la foto di mano, guardandola con attenzione.

< Chi é? >
< Un giovane e bravissimo alchimista mio amico >
< Io saló piú blavo di lui >

Disse preso da un moto di infantile gelosia mista al senso d'inferioritá per il fatto che ancora non sapeva usare l'alchimia.
I genitori risero all'affermazione del figlio.
Hohenheim lesse frettolosamente qualche riga fino ad esclamare gioiosamente

< Ha detto che verrá a trovarci la prossima settimana >
< Ma é fantastico! Voglio proprio conoscerlo... >
< Sei felice Ed? Conoscerai un altro alchimista >

Edward stava ancora guardando la fotografia con minuziosa attenzione, come per imprimersi ogni particolare di quella figura.

< Ti piace Edo-chan? Ma guarda che farai ingelosire Winry-chan cosí >
< No che non mi piace! Ha una faccia da stupido >
< Stupido? >
< Si, mi sembla la faccia di un tonno >

I coniugi Elric scoppiarono in un' argentina risata, i loro bambino era davvero divertente.

< Andiamo Ed, l'alchimia ci attende! >
< Papá? >
< Si? >

Edo abbassó lo sguardo mentre formulava quella domanda, quasi fosse imbarazzato.

< Come si chiama "faccia da tonno"? >
< Roy Mustang >
< Avevo lagione... >
< Mh?>
< E' velo che é stupido, ha un nome da cavallo* >

Hohenheim e Trisha non riuscirono a trattenere le risate, perché il loro bambino -anche se piccolo- aveva tremendamente ragione.
Piú che un futuro da alchimista, Edward,  aveva un futuro da comico.

< Scommetto la mia carriera da alchimista che andrete d'amore e d'accordo quando vi conoscerete >

Pericolosa dichiarazione Hohenheim della Luce.




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* Mustang (se non sbaglio) é la razza di un cavallo






 

   
 
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