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Autore: Edelvais    11/11/2012    7 recensioni
Bene, era nella sezione E, Geoff c’era, Bridgette c’era… le sue labbra si incresparono in una smorfia quando lesse il nome del criminale nemico di Geoff. Avrebbe pagato per non avere quel teppista in classe.
“Come hanno potuto metterlo insieme a te dopo quello che ti ha fatto!”
Esclamò la mora guardando Geoff, che sorrise imbarazzato.
“Smorfiosa ficcanaso, fatti gli affari tuoi, credi che le abbia solo prese!?”
Riconobbe quella voce sgraziata e inorridì, pensando al fatto di dover avere in classe per i rimanenti due anni di liceo quel delinquente di Duncan Evans.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Geoff, Gwen, Trent | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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>> Capitolo 34.  L'orgoglio o il perdono? 



 
Quella notte Gwen trascorse un sonno dolce e tranquillo, sapendo di essere al sicuro con Duncan accanto.
La mattina si destò verso le dieci, e si accorse che il suo compagno era già sveglio e le stava dolcemente accarezzando i capelli. Gwen sospirò e si strinse ancora di più a Duncan, appoggiando la testa sul suo petto.
<< Buongiorno dormigliona. >> Sussurrò lui, sorridendole. << Dormito bene? >>
La ragazza mugugnò un incomprensibile "sì" per poi richiudere gli occhi.
<< Che fai, ti rimetti a dormire? Ah, non se ne parla! >>
Il punk cominciò a farle il solletico nella pancia, e mentre lei si contorceva in mezzo a mille risate cercando di fermarlo, l'attirò a sé baciandola con trasporto.
<< Ehi, così non vale! >> Si lamentò Gwen. << Ho un sonno terribile. >>
<< Sei  sfinita per quello che abbiamo combinato ieri notte, ammettilo, sono un mago in questo genere di cose. >> Si vantò il ragazzo.
La gotica inarcò un sopracciglio, fingendo un sorrisetto sarcastico.
<< Avanti, lo so che ti è piaciuto. >> Continuò Duncan.
<< Oh, certo, come vuoi tu. >>
Un sorriso malizioso si dipinse sulle labbra del punk. << Ah si? Vediamo quanto tempo impieghi a cambiare idea. >>
Duncan ricominciò a farle il solletico, e mentre Gwen si contorceva dalle risate, contava i secondi.
<< Uno… >> Cominciò.
Ma Gwen non demordeva.
<< Due… >>
La ragazza ancora si ostinava a cercare di respingerlo.
<< Tre… >>
<< Duncan ahah… ti prego, bastaaa! E' stata una "prima volta" fantastica! >> La gotica si arrese, e il punk sorrise vittorioso.
<< Esattamente tre secondi. Un record impressionante, complimenti Gwendolyne. >>
Entrambi scoppiarono a ridere.
<< E ora… come facciamo con Courtney? >> Esordì Gwen.
<< Non so, sto ancora pensando ad una vendetta che sia all'altezza di ciò che avrebbe voluto farti. >> Rifletté Duncan.
<< Cosa intendi dire? >>
<< Be', voleva che quello sfigato ti picchiasse, non è vero? Avrà lo stesso trattamento. >>
<< No, forse è meglio di no. >>
<< Come? >> Il ragazzo si tirò su a sedere, sorpreso.
<< Voglio dire che forse è meglio lasciar perdere la violenza. >>
<< Gwen, se non fossi arrivato in tempo chissà cosa ti avrebbe fatto! E tu pensi di perdonarla? >>
La gotica sorrise. << Voglio solo parlarle. >>
<< Piccola, non riuscirai a spiccicare nemmeno una parola con lei. Ti assalirebbe immediatamente. >> Duncan le spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Tentar non nuoce, giusto? >>
<< … Con Courtney non ne sarei così convinto! >> Rise il punk.
 
I due ragazzi, una volta vestiti ed usciti di casa, si diressero verso l'abitazione di Courtney, con il cuore in gola.
La casa distava circa una ventina di minuti di cammino da quella di Gwen, e non appena la coppia giunse davanti al portone, si guardarono negli occhi, incerti su da farsi.
<< Sei… Sei sicura di volerlo fare? >>
Gwen sospirò, spostando lo sguardo per terra.
<< Non sono sicura di riuscire a sostenere una conversazione civile con lei reprimendo l'istinto omicida, ma ci proverò. >>
Duncan sorrise, baciando la ragazza sulla fronte. << In ogni caso non temere, ci sono io qui! >>
La gotica rise, per poi avvicinare la mano tremolante al campanello.
Suonò.
Silenzio.
Solo un rumore di passi decisi si avvicinava alla porta, per poi aprirla facendola cigolare lievemente, provocando un brivido gelato che percorse la schiena di Gwen facendola sussultare. La figura di Courtney apparve davanti a loro, con le braccia incrociate al petto e una espressione di insofferenza. Duncan represse a stento una smorfia di odio.
<< Ciao, Courtney. >> Esordì Gwen, spezzando il silenzio glaciale che si era creato.
<< Oh, ma guarda chi c'è! Sei venuta con il tuo nuovo fidanzatino, che gioia! >> Replicò sarcastica. << Cosa volete qui?! >>
<< Parlare, Courtney. Ciò che tu non sei mai stata in grado di fare con noi, forse perché non avevi le palle per affrontarci faccia a faccia, così hai lasciato il compito a qualcun altro.>>
<< Di cosa stai parlando? >>
<< Non fingere di non sapere niente! Ieri sera sono stata aggredita da uno dei Dukes, e se non ci fosse stato Duncan… >>
L'ispanica la interruppe bruscamente, rivolgendosi al punk. << Ah e così il mio piano è fallito per colpa tua! Me lo sarei dovuta aspettare che avresti voluto fare l'eroe! Tsk, idiota!>>
<< Sei solo un'ipocrita! Una stronza! >> Gridò Duncan muovendo un passo in avanti e puntandole il pugno chiuso dritto in viso. Se non fosse stato per l'intervento tempestivo di Gwen probabilmente il colpo sarebbe andato a segno.
<< Duncan, calmati! >> La ragazza gli strinse leggermente il braccio, cercando di tranquillizzarlo. << Quanto a te cos'hai da dire in tua difesa? >>
<< In mia difesa? Dove siamo, in tribunale?! >>
<< Senti Courtney, vorresti cortesemente spiegarmi il motivo di tanto odio nei miei confronti? Anzi, credo di saperlo. Sei gelosa! >>
La mora fece una smorfia. << Gelosa? >>
<< Ammettilo, tu sei ancora attratta da Duncan. >>
Il punk sgranò gli occhi. << Cosa?! >>
<< Fatti una visita dallo psicologo, gotica. Io gelosa di questo troglodita? E' già tanto che non l'abbia denunciato dopo avermi lasciata! C'è solo odio da parte mia, non gelosia. >>
<< Allora vorresti dirmi il vero motivo? >>
Courtney esitò a rispondere.
<< Insomma, hai una vita perfetta, prendi voti alti a scuola, sei bella, sei fidanzata con uno dei ragazzi più carini e dolci che abbia mai conosciuto e che ti accetta nonostante il tuo carattere insopportabile. Cosa vuoi di più? Perché prendersela tanto con me e Duncan? A questo punto non faresti prima a rinunciare di perseguitarci inutilmente e vivere in pace?>> Fiera del suo discorso, Gwen incrociò le braccia al petto, attendendo una risposta.
Intanto gli occhi scuri dell'ispanica si facevano sempre più lucidi, e cominciò a mordersi nervosamente il labbro inferiore, stringendo convulsamente i pugni.
<< Tu non sai niente di me! Vattene! Andatevene! >>
La ragazza scoppiò in un pianto disperato, e non sopportando il fatto di dover mostrarsi così debole agli occhi dei suoi presunti avversari, sbatté loro la porta in faccia.
I due ragazzi, attoniti e sorpresi dal comportamento di Courtney, si guardarono in faccia con espressione interrogativa.
<< Ma cosa… >> Sussurrò Gwen corrugando la fronte. << Non ho detto nulla di male… tranne quando ho detto che ha un carattere insopportabile. Secondo te si è offesa per quello? >>
Duncan scosse la testa.
<< Allora forse so a chi chiedere. >> Affermò decisa Gwen digitando un numero nel cellulare. Subito rispose una voce dolce e allegra.
 
<< Pronto? >>
<< Trent sono io, Gwen. >>
La spensieratezza della sua voce si ruppe in un istante. << Oh… ciao Gwen. >> Mormorò.
<< Potresti raggiungermi al parco davanti a casa mia fra mezz'ora? E' una questione piuttosto urgente. >>
<< D'accordo, arrivo subito. >> Concluse prima di terminare la chiamata.
 
Duncan e Gwen ritornarono sui loro passi, diretti verso il parco.
<< Piccola, mi spieghi le tue intenzioni? >>
<< Vedrai… e spero tanto che il mio piano funzioni. >>
Dopo alcuni minuti videro arrivare anche Trent, con un espressione preoccupata dipinta sul viso.
<< Ah, c'è anche lui… >> Sussurrò più a se stesso che a suoi interlocutori; ma Duncan lo sentì ugualmente e gli dedicò una smorfia carica d'odio.
<< Comunque, avevi bisogno di qualcosa? >> Domandò a Gwen.
La ragazza sospirò. << Ascolta Trent, so che da quando è entrato Duncan nella mia vita ci siamo allontanati sempre di più, fino ad odiarci. Ma propongo di dimenticare tutto,  ricominciare da capo tutto quanto. Ci tengo a te Trent, credimi, e non ti ho mai odiato veramente, nemmeno quando hai tentato di darmi quello schiaffo. Io ti voglio bene e te ne vorrò sempre. >>
<< Sai Gwen, nemmeno io ti ho mai odiato davvero. E anche se non ci fosse stato Duncan a proteggerti non penso che avrei mai avuto la forza di colpirti quella volta. Mi dispiace di essermi comportato male con voi, e spero che possiate perdonarmi. >>
La gotica annuì dolcemente e Duncan fece un lieve cenno di assenso con la testa, sorridendo a malapena.
Trent abbracciò Gwen e strinse la mano del punk. Quello era un nuovo inizio.
 
<< Trent, prima che te ne vada ho bisogno che tu mi dica una cosa. >>
<< Dimmi Gwen. >>
<< Prima siamo andati a casa di Courtney, per chiederle spiegazioni sulla mia aggressione… >>
Il chitarrista la interruppe, sgranando gli occhi. << La tua aggressione?! Ma allora lo ha fatto sul serio! Giuro che mi sono opposto fino all'ultimo, io non c'entro! L'ho anche mollata per questo motivo! Ti hanno fatto del male? >>
<< L'hai mollata? >> S'intromise Duncan.
Trent abbassò gli occhi e sospirò amaramente. << Si, lei insisteva che voleva dare una lezione a Gwen e io mi sono sempre opposto alla sua idea. E quando fu sul punto di minacciarmi di lasciarmi se non l'avessi sostenuta nel suo piano, la mollai personalmente. Ero stufo di lei e di tutti i suoi ricatti. Mi stava trasformando in un mostro. >>
<< Mi dispiace. >> Gwen gli posò una mano sulla spalla.
<< Courtney è una strega amico, avresti dovuto ascoltarci quando ti avevamo avvertito all'inizio. >> Disse Duncan.
<< In parte avevate ragione; quando s'intestardisce con una cosa fa di tutto per realizzarla, e diventa un'arpia. Però dovete anche sapere che quando vuole sa essere una ragazza dolce e affettuosa. >> Confessò. << Comunque, cosa stavi dicendo Gwen? >>
<< Quando le abbiamo chiesto spiegazioni lei si è irritata e ha cominciato a sbraitarci contro, ma io ho cominciato un discorso su quanto la sua vita potesse essere perfetta chiedendole ripetutamente perché nonostante questo si ostina a metterci i bastoni fra le ruote e lei ci ha chiuso la porta in faccia, urlando: "Voi non sapete niente di me, andatevene!". Così ti abbiamo chiamato, poiché magari sapevi il motivo di tanto odio e soprattutto di quella frase… >>
<< Quando stavamo insieme una volta mi ha raccontato che i suoi genitori quando era piccola esigevano sempre troppo da lei; faceva molti sport e andava bene a scuola, ma loro si aspettavano sempre di più. E' per questo che per lei è importante essere "perfetta", per quando impossibile sia. Dicendole che la sua vita è perfetta hai commesso un errore, Gwen, perché non lo è affatto. Ricordati che l'apparenza inganna. Certo, lei è bella, intelligente, sportiva… Ma dietro tutto questo ci sono le angherie che ha dovuto sopportare per anni dai suoi genitori troppo esigenti e severi. >>
Gwen e Duncan si scambiarono uno sguardo confuso. << Non… non lo sapevo… >> Mormorò la ragazza.
<< Forse dovreste riappacificarvi con lei come avete fatto con me. Io ho apprezzato molto il gesto, e sono sicura che lo farà anche lei. Secondo me il perdono è la via migliore che potete intraprendere per levarvi dalle scatole il suo odio nei vostri confronti, credetemi. >>
<< Non credo che accetterebbe il nostro "perdono". E comunque dovrebbe chiederci scusa lei. >> Protestò Duncan.
<< Lo so, però per una volta nella tua vita prova a mettere da parte l'orgoglio. >>
Gwen annuì. << D'accordo, ci andremo ora. >>
<< Cosa?! >> Esclamò il punk sgranando gli occhi.
<< Sono stufa dei suoi comportamenti e se questo può aiutare a mettere fine a questi lo farò volentieri, e tu verrai con me. >>
Duncan sbuffò. << Va bene, ci sto. >>
Una volta salutato e ringraziato Trent dell'aiuto, i due tornarono all'abitazione dell'ispanica e suonarono il campanello. Questa volta decisi più che mai a concludere quella inutile pagliacciata e sistemare le cose con Courtney.






Nota dell'autrice

Salve a tutti miei carissimi lettori! Complimenti per essere errivati al 34esimo capitolo! ^^
Spero che vi sia piaciuto e spero anche che possiate perdonare i miei numerosi ritardi di pubblicazione...
Ringrazio tutti voi che leggete/ recensite, un bacione a tutti quanti!


Ed.



   
 
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