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Autore: Kyubi_Evans    11/11/2012    3 recensioni
"Avevano giurato che finche non fosse finita la scuola avrebbero fatto di tutto per evitare che i loro compagni venissero a conoscenza della loro storia, in modo da sfuggire a pettegolezzi, calogne e prese in giro, e quello sguardo era, a suo parere, più eloquente di qualunque dichiarazione verbale."
un altra one shot su due ragazzi senza nomi e senza volti ma che questa volta devono affrontare il mondo esterno e le altre persone.
sequel di "senza paura" :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Sconosciuti

La lezione era veramente noiosa, ma era l’ultimo anno delle scuole superiori e questo voleva dire esame di stato.
La ragazza rabbrividiva tutte le volte che sentiva quelle orribili parole. Anche molti altri dei suoi compagni avevano preso l’abitudine di ascoltare e, a volte anche di prendere appunti durante le lezioni.
Molti, ma non lui che, tranquillo e rilassato aveva appoggiato la testa sulle braccia incrociate sul banco ed era pronto per farsi un pisolino.
A volte, la ragazza lo invidiava, niente pensieri, niente preoccupazioni … La professoressa intanto continuava a spiegare senza curarsi di nessuno, ma ora nonostante tutto la ragazza non la stava più ascoltando, senza nemmeno rendersene conto aveva iniziato a pensare ad altro, a lui.
In modo del tutto incontrollato i pensieri della ragazza erano volati al week end precedente, quando si era svegliata nel suo letto nuda e con la voglia di fare cose che ora, al solo pensiero, la facevano arrossire.
Scosse la testa cercando di tornare con la mente alla lezione ma ormai il suo corpo era un radar pronto a cogliere ogni segnale e come se non avesse aspettato altro, il ragazzo che aveva scatenato tutto questo aveva alzato la testa dal suo giaciglio sul banco e si stava stiracchiando attirando inevitabilmente lo sguardo di lei.
Sfortunatamente, come spesso accadeva, lui la beccò e le sorrise spudoratamente malizioso e divertito.
La ragazza distolse subito lo sguardo puntandolo sul libro e lasciando che i capelli le ricadessero davanti creando una specie di barriera tra lei e lui, ma anche con quella protezione lei sentiva perfettamente lo sguardo di lui scorrere e bruciare sulla sua pelle.
La ragazza aveva rinunciato già da tempo a seguire la lezione e non vedeva l’ora che la campanella suonasse permettendole di fuggire a quello sguardo rovente e pericoloso.
Avevano giurato che finche non fosse finita la scuola avrebbero fatto di tutto per evitare che i loro compagni venissero a conoscenza della loro storia in modo da sfuggire a pettegolezzi, calogne e prese in giro, e quello sguardo era, a suo parere, più eloquente di qualsiasi dichiarazione verbale.
La ragazza teneva ora lo sguardo fisso sull’orologio anche se con la mente stava rivivendo ogni attimo trascorso in sua compagnia e altro non sentiva che lo sguardo famelico di lui che scorreva insaziabile sul suo corpo.
Il ragazzo sapeva che non avrebbe dovuto guardarla in quel modo visto che avevano deciso di non far sapere a nessuno della loro relazione ma, il problema era riuscire a trattenersi, sia dal guardare lei, sia dal picchiare i ragazzi che la guardavano.
Era insopportabile per lui sentire i loro commenti maliziosi quando lei si passava le mani tra i capelli scoprendo una candida parte di collo, o si mordicchiava le labbra nervosa o accavallava le gambe.
Voleva prenderli a pugni, ma come avrebbe potuto poi giustificare un comportamento del genere? La stava ancora fissando quando la campanella suonò segnando l’inizio dell’intervallo e permettendo alla ragazza di rifugiarsi nel bagno delle ragazze.
Per un attimo aveva creduto di cedere, di alzarsi e saltare addosso a quello sconsiderato, se per picchiarlo o farci altro, ancora non l’aveva deciso ma in entrambe i casi sarebbero stai guai.
Nelle ore successive cercarono di evitarsi, non si parlavano, non si guardavano e cercavano anche di non pensarsi.
Quel comportamento non provocò alcuna reazione nei loro compagni, se qualcuno li avesse visti da fuori sarebbero sembrati due sconosciuti ed era proprio ciò che i due volevano.
La strada verso la stazione la fecero separati, lui col suo gruppo e lei col suo, come sempre e, una volta arrivati al bivio che portava alla stazione dei treni e a quella dei pullman lui prese a destra verso quella dei treni e lei a sinistra verso quella dei pullman.
La ragazza era seduta sulla panchina, il pullman era arrivato ma sarebbe partito solo tra dieci minuti quindi lei ne stava approfittando per godersi il sole tiepido che ancora scaldava gli ultimi giorni di settembre, in quel momento una voce calda e conosciuta la risvegliò dai suoi sogni ad occhi aperti –ciao- il ragazzo appena comparso alle sue spalle si sedette di fianco a lei e le sorrise dolce, in quello stesso momento il fischio del treno in partenza si levò alle loro spalle.
–ciao, ci hai messo poco oggi- anche lei sorrise prima di alzarsi e dirigersi verso la porta aperta del pullman –si-lui la seguì senza la minima esitazione –quando gli altri sono saliti non ho fatto neanche finta di salire, mi sono voltato e me ne sono andato-.
 La ragazza prese posto vicino al finestrino e lasciò che la cartella le scivolasse in mezzo alle gambe fino a toccare il pavimento del pullman, il ragazzo si sedette vicino a lei e anche lui butto lo zaino per terra in mezzo alle gambe –oggi proprio non avevo voglia di perdere tempo inutilmente, durante le lezioni stavo per impazzire- e senza aspettare una risposta si sporse verso la ragazza fino a far combaciare le sue labbra con quelle di lei che ricambiò il bacio, felice di potersi finalmente appropriare di ciò che l’aveva fatta diventare matta per tutta la mattina.
Troppo occupati a baciarsi non si accorsero nemmeno che non erano più le sole persone sul pullman ma non gli interessava perché per gli altri viaggiatori loro non erano altro che sue studenti sconosciuti che si baciavano.
Dopo pochi minuti il pullman partì e i due ragazzi che avevano smesso di baciarsi e chiacchieravano tranquilli pensarono che non vedevano l’ora che la scuola finisse così da permettergli di mostrarsi sempre e comunque e soprattutto, davanti a chiunque, per quelli che in realtà erano: due ragazzi innamorati e sconosciuti.


angolo autore:
Ed ecco il sequel di "Senza Paura"!
Spero tanto che questa storiella vi piaccia quanto a me è piaciuto scriverla :D
Un grazie a tutti quelli che leggeranno e recensiranno! Bacio <3








 

  
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