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Autore: Ria-chan    11/11/2012    8 recensioni
Potrei definire questa "storia" una song-fic, una raccolta di più flash o in altri modi che non mi sovvengono.
In realtà, però, è sempre di una storia che si tratta.
Una storia ispirata da una canzone per me molto importante.
Una storia che altro non è che il mio modo di vedere, o ricordare, l'incidente del 2007...
"Chiude gli occhi ed un impercettibile rumore attira la sua attenzione.
Sulla scrivania, poco distante dal computer, la tazza preferita di KyuHyun si è crepata.
SungMin ha un fremito, un brivido gli percorre la schiena.
Una sensazione orribile lo pervade.
Scatta seduto sul letto e si avvicina per prendere delicatamente l’oggetto:
Non si è rotta. E’ solo una piccola crepa accanto al manico.
-Nulla di cui preoccuparsi- si dice SungMin."
KYUMIN
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Sungmin
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'You got me'
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Sono una piaga.
Me ne rendo conto.
Questa volta però non vorrei tediarvi di più di quanto non sia necessario.
Per cui mi limiterò a citarvi la canzone che ha dato vita a tutto questo e che amo profondamente:

http://www.youtube.com/watch?v=EreeJBYrBSI
Mi rendo conto che il giapponese non ha molto a che vedere con i Super Junior ma, da amante e (ex) studiosa di questa lingua meravigliosa, non ho proprio potuto fare a meno di lasciarmi ispirare dalle dolcissime parole cantate da Ayaka.
Per quanto riguarda il resto... beh, se avrete voglia di leggere tutto, ve lo dirò a fine testo.

ps. Non mi attendo commenti poiché mi rendo conto di quanto possa risultare noioso questo testo XD Ma, vi prego, se almeno potete ascoltate la canzone.


Tazza (250)

おかえり sweet home
帰る場所愛をありがと
(Welcome home, Sweet home.
A place to go home to.
Thanks for your love.)

 
 
La stanza è buia, le tendine rosate sono distese davanti alla finestra, velandone la luce del pomeriggio che va pian piano svanendo.
SungMin fissa il soffitto steso sul letto della sua camera: un libro aperto posto a mo’ di capannella sulla sua pancia, le mani poggiate su di esso e le dita intrecciate.
Riesce solo a sentire il suo respiro che si diffonde nell’ambiente, i vaghi rumori della città che s’insinuano sotto lo stipite del balcone-finestra e null’altro.
Sono ore che tenta invano di studiare un po’ di grammatica giapponese ma, sebbene si sia sempre impegnato al massimo e le lingue gli siano sempre piaciute, la sua mente sembra non voler collaborare con il suo proposito.
Sbuffa.
Sospira.
Si arrende.
Chiude gli occhi ed un impercettibile rumore attira la sua attenzione.
Sulla scrivania, poco distante dal computer, la tazza preferita di KyuHyun si è crepata.
SungMin ha un fremito, un brivido gli percorre la schiena.
Una sensazione orribile lo pervade.
Scatta seduto sul letto e si avvicina per prendere delicatamente l’oggetto:
Non si è rotta. E’ solo una piccola crepa accanto al manico.
-Nulla di cui preoccuparsi- si dice SungMin.
-KyuHyun non se ne accorgerà neanche.- continua.
-E’ tutto ok, SungMin…-
Eppure, il peso che sente sul cuore quando torna a stendersi sul suo letto, non va’ più via.
 
Telefono (260)

空っぽの体 流れる時に 
浮いてしまいそうになるけど
あなたのこと 抱きしめたい
このキモチが突き動かす

(Times when my empty body just flows by
It makes me want to just lie down, but
I just want to hold you. 
These feelings stab through me so I can move on.)

 
SungMin si è addormentato.
Infine si è arreso.
Ci aveva provato ancora a leggere quel maledetto libro ma, la sua mente, non è ormai più con lui.
Dopo quel piccolo “incidente”, SungMin non era più riuscito a trovare pace:
-Stai tranquillo… è solo una vecchia tazza… tranquillo…-
E per quanto se lo sia ripetuto a nulla era servito.
A nulla se non farlo addormentare con un’ombra sul cuore ed il respiro agitato.
Immobile.
SungMin si è addormentato nella stessa esatta posizione iniziale.
Non si è mosso neanche durante il sonno.
Ha paura che se lo facesse qualcosa potrebbe accadere.
Non sa cosa. Ma ne ha paura.
-Ma che diamine vai pensando!-
Si rimprovera.
-Basta! Devo distrarmi!-
SungMin si solleva a sedere sul letto, ormai è sveglio.
Il libro rotola giù dalla pancia.
Fuori la notte è ormai scesa.
Saranno le 10. Forse le 11.
KyuHyun e gli altri torneranno a breve dal programma radio.
-Ancora poco…-
SungMin sospira sollevato.
Si alza completamente ed accarezza delicato il manico della tazza.
Accanto, poco distante, il display del suo cellulare s’illumina di bianco.
 
Macchina (270)

自分のことばかりを考える
大人はずるいんだと思っていたんです
でも必死で帰ることを 叫んでる人
もいるんだと やっと知ったんです
(I used to believe adults think
only of themselves and they are cunning
But there are people desperately trying to go back
Even screaming out loud
I finally realized that…)


-Hyung.-
-Siwon-sshi? Dimmi, che succede?-
-Hyung, siediti.-
SungMin sorride nervosamente.
Le mani gli tremano.
-Che-che succede?-
Ride ancora, agitato.
-C’è stato un incedente.-
-Co-cosa?-
SungMin si sente svenire.
-Mentre tornavano dalla radio, Leeteuk-sshi, Shindong-sshi, EunHyuk-sshi e…-
SungMin si sente morire.
-…KyuHyun… il conducente ha perso il controllo dell’auto e l’auto si è ribaltata. Sono stati portati in ospedale adesso. Non so come stiano ma KyuHyun-sshi sembra grave…-
La voce di Siwon sembra lontana. Irrale.
Si sta sbagliando. SungMin non sta sentendo davvero quello che crede di sentire.
E’ tutto uno sbaglio. Vero?
-Hyung? Hyung? Mi hai capito?-
Silenzio.
-Andrà tutto bene hyung.-
Ancora silenzio.
-Tutto si aggiusterà. Non li perderemo, non accadrà.-
SungMin non capisce più nulla di cosa Siwon gli stia dicendo: è come se all’improvviso fosse diventato a tratti sordo.
Nella sua testa continuano a rimbombare solo “incidente” “grave” “ospedale” e questo gli basta.
La mano trema ancora.
La tazza cade. Si rompe.
La voce è soffocata in gola.
SungMin prova ad urlare ma non accade nulla e, quando riesce finalmente a parlare, Siwon ha già chiuso la chiamata.
 
Letto (280)
 

当たり 前の 幸せなんか 
この世界に一つもない
あなたのため そう思えた
このキモチが突き動かす

(There is no such thing as
one natural happiness in this world
For your sake, I was able to realize that
By carrying these feelings,
I can move on.)

 
SungMin è ancora incredulo, inebetito, confuso.
Non è certo che la conversazione che ha appena avuto sia stata davvero reale e non solo frutto del suo sonno agitato.
Barcollando appena poggia il cellulare sulla scrivania. Delicatamente.
Scavalca, con le buffe pantofole rosa a coniglietto, i cocci sparsi sul pavimento e si siede sul suo letto.
Solleva il libro che lì aveva abbandonato.
Si stende sul morbido materasso.
Riprende il libro.
Lo apre alla pagina in cui è posto l’evidenziatore a mo’ di segnalibro e lo poggia aperto a capanna sul grembo.
Vi ripoggia le mani sopra.
Intreccia le dita.
E sospira.
Chiude gli occhi.
Passa qualche minuto, forse sono tanti o forse sono solo pochi secondi che a lui sembrano invece lunghi minuti.
Non sa dirlo.
E neanche gli interessa.
Quando si sente pronto, riapre nuovamente gli occhi, si pone a sedere una volta ancora e cerca con lo sguardo la tazza di KyuHyun posta sulla scrivania.
Non c’è.
Il suo cuore si ferma.
Lo sguardo scivola allora per terra, sul pavimento. Scorre i piccoli e grandi cocci colorati e capisce.
Il tempo si ferma.
Le prime lacrime iniziano a piovere dal suo viso.
SungMin urla, si prende la testa tra le mani ed inizia a singhiozzare.
-KyuHyun!-
 
Computer (290)
 

おかえり I'm home
スピードが加速してく毎日
おかえりsweet home
変わらない ずっとある景色sweet home
(Welcome home, I'm home

Accelerating the speed of everyday
Welcome home, Sweet home
There will always be this unchanging scenery
Sweet home)

 
SungMin si alza dal suo letto a fatica: sono passati quasi 5 mesi da quando quella telefonata ha spezzato e messo in pausa la sua vita.
5 mesi dall’ultima volta che ha abbracciato il suo Kyu.
5 mesi dall’ultima volta che ne ha assaporato le labbra ed il corpo. Dall’ultima volta che lo ha ammirato dormire di nascosto, accarezzandogli il viso che, furbetto di giorno, di notte somiglia a quello di un adorabile bambino.
5 lunghi mesi dall’ultima volta che l’ha sgridato perché la luce del computer lo teneva sveglio a notte fonda, la musichetta del gioco lo disturbava anche attraverso le cuffie impedendogli di dormire ed il battere dei tasti lo innervosiva non poco.
-Quel maledetto computer!-
E SungMin ne accarezza i tasti, di quel maledetto computer, sorridendo appena a quel pensiero:
l’ultima volta gli aveva perfino tirato un cucino in testa, pur di farlo staccare da quell’aggeggio e fargli capire che lo voleva a letto, con sé.
E Kyu l’aveva capito al volo.
Lo aveva fatto innervosire fingendo di non essersene accorto, continuando a giocare imperterrito finché SungMin non lo aveva mandato al diavolo e come risultato se l’era trovato poi appiccicato dietro la schiena.
5 mesi dall’ultima volta che hanno fatto l’amore. O la doccia insieme.
Dall’ultima volta che…
SungMin piange. Singhiozza.
Sono passati 5 mesi da quando ha smesso di respirare.
Di ridere.
Di essere felice.
 
Tavolo (300)

探して なくした 
心の傷が 立ち向かう強さに変われたのは
「おかえり」があったか

(Searching for the missing
wound in my heart
The thing that made me fight and go on
Was because there was a “welcome home”)

 
-Finalmente! Tra qualche giorno anche KyuHyun-sshi sarà a casa!-
E’ Ryeowook a parlare mentre serve la colazione.
Sono tutti riuniti attorno alla tavola, adesso. Tutti o almeno quasi.
-Hai capito hyung? Tra poco avrai di nuovo qualcuno da tenere a bada.-
Continua Wookie, sorridendo caldamente, cercando di far sorridere anche il suo hyung e ricevendo una carezza sulla testa da Yesung che lo sta aiutando a sistemare le vivande a tavola.
-Già.-
S’intromette Donghae tirando una gomitata al vicino Hyuk che sta riempiendosi le guance di cibo come un criceto.
SungMin li guarda.
E’ la sua famiglia quella.
Tutti hanno attraversato momenti difficili dopo quello che è successo eppure nessuno di loro ha mai smesso di stargli vicino.
E solo allora, realizzando e metabolizzando la notizia, SungMin sorride timidamente.
Ritorna a guardare davanti a sé: è certo che anche per Donghae, che ora sorride solare, sia stato estremamente difficile affrontare la situazione nei riguardi di HyukJae.
Ne è certo perché l’ha visto morire nello stesso modo in cui si è sentito morire anche lui. Perché l’hai visto disperato come era accaduto solo alla morte del padre e l’ha visto poi rinascere nel momento in cui Hyuk è tornato sano e salvo nella sua vita.
SungMin si augura che possa essere così anche per lui.
Rivuole il suo Kyu.
-Verrai con noi a prenderlo quando lo dimetteranno?-
Gli domanda sottovoce Leeteuk.
-No, hyung. Io… non posso.-
Ma qualcosa lo blocca.
 
Coniglio (310)
 

おかえり I'm home
大丈夫 あなたがいるから
おかえりsweet home
待っててね もうすぐ着くからsweet home

(Welcome home, I'm home
It’s alright because you are here
Welcome home, sweet home
keep waiting, because I’m arriving soon

Sweet home)

 
E’ stato davvero dolce Donghae a portargli quel coniglietto di pezza rubato dalla camera di SungMin.
Davvero, davvero molto dolce.
Dovrà ringraziarlo una volta ancora, quando tornerà a casa.
Già, Casa…
Ancora un giorno.
Un giorno solo e sarà, finalmente, a CASA. Con la sua seconda famiglia.
Gli mancano tutti.
Qualcuno di più, ovviamente.
Qualcuno che KyuHyun non vede l’ora di poter stringere nuovamente a sé.
Si rigira tra le mani il pupazzetto di pezza e sorride.
Quanto gli è mancato in quei mesi?
Quanto gli manca, perfino adesso?
-Va tutto bene…- Si dice KyuHyun.
E tutto, infatti, andrà davvero bene.
Ha creduto di morire e forse per qualche istante è morto davvero.
Ha rivisto tutta la sua vita, steso a terra sull’asfalto.
Ha visto lo splendido volto del suo “Min”.
Ha pianto pensando che forse non l’avrebbe più rivisto e, quando ha perso conoscenza, ha pensato che sì, forse morire con il suo volto in mente era qualcosa che poteva accettare.
Ma si è salvato.
Suo padre gli ha regalato una nuova vita.
L’ha protetto quando avrebbero dovuto salvarlo negandogli i suoi sogni, facendolo morire dentro.
-Andrà tutto bene.-
Si ripete ancora KyuHyun.
Perché ne è certo. Ora che uscirà di lì, tutto tornerà come prima.
O almeno, se lo augura.
Ora però, KyuHyun è nuovamente stanco: pensare positivo è più faticoso di quanto non lo sia arrendersi al peggio.
Si appoggia allora alla tastiera del letto e chiude gli occhi.
Perché SungMin non è mai andato da lui?
 
Ospedale (320)
 

おかえり sweet home
帰る場所愛をありがと
(Welcome home, Sweet home.
A place to go home to.
Thanks for your love.)

 
 
In tutto questo tempo SungMin non è mai andato in ospedale da lui.
Tutti sono andati a trovarlo. Ma lui no.
Ha rischiato di morire, diamine!
Voleva il suo compagno accanto a sé! Non è chiedere poi molto!
Ma ciò non è avvenuto.
SungMin l’ha telefonato spesso, questo sì, ma non era ciò di cui KyuHyun aveva davvero bisogno.
E così all’inizio, svegliatosi dal coma, KyuHyun ha finito con l’odiare il suo amore.
Era arrabbiato.
Deluso.
Disperato.
Si è tormentato chiedendosi il perché quello stesso amore l’abbia lasciato solo, abbandonato.
Si è tormentato per 2 mesi.
Si è tormentato senza darsi pace quasi più di quanto non lo tormentasse duramente il dolore fisico, ma poi…
Poi però, ha capito.
Se lui avesse visto SungMin ridotto in quello stato -nel suo stato- non si sarebbe mai più ripreso.
Forse non avrebbe neanche avuto più il coraggio di guardarlo in faccia:
“Perché non ero con te quando è successo?”
“Perché è successo a te e non a me?”
Non c’è niente di cui colpevolizzarsi, KyuHyun lo sa bene.
Ma sa anche che in amore non è possibile non farlo.
E allora ha infine accettato la cosa.
Ha dato voce alla sua maturità e l’odio –che comunque non era mai stato tale- o meglio la rabbia, sono scomparsi.
Ora è più sereno.
E’ pronto a rivedere il volto del suo splendido hyung.
Pronto a tornare a casa e stringerlo tra le braccia quando nel rivederlo piangerà.
Perché sì, è certo che solo allora SungMin sfogherà tutto il dolore tenuto dentro per mesi.
Tutta la paura, la solitudine, la disperazione si disperderanno in quell’abbraccio.
KyuHyun gli dirà qualcosa per farlo arrabbiare.
SungMin lo colpirà dolcemente come sempre.
E tutto ritornerà esattamente come prima.
Sì, KyuHyun non vede davvero l’ora di tornare a CASA…
 
Casa (362)
 

おかえりI'm home
一言で 満たされる心
おかえり sweet home
帰る場所 愛をありがとうsweet home

(Welcome home, I'm home.
With one word my heart is satisfied.
Welcome home, sweet home.
A place to go home to.
Thanks for your love.
Sweet home)

 
KyuHyun si volta a guardare l’ospedale alle sue spalle.
Donghae lo sostiene da un lato, HanKyung lo tiene per il braccio dall’altro.
E’ ancora un po’ incerto sulle gambe: non se la sente di camminare da solo e, del resto, i suoi compagni non hanno alcuna intenzione di lasciare che ci provi.
Davanti a loro Leeteuk li attende trattenendo lo sportello della macchina aperta e, sul viso, gli appare un sorriso tirato.
Anche lui è stato vittima dell’incidente. Anche lui ha sofferto per mesi in ospedale e, il solo ricordo, ancora lo spaventa e lo fa tremare.
Ma deve essere forte.
KyuHyun lo apprezza.
Ricambia il sorriso.
Sta bene. Non serve che si preoccupino più per lui.
-Mancavi solo tu!-
Lo accoglie EunHyuk uscendo dall’auto.
-E lascialo in pace!-
Lo sgrida Donghae in tono bonario.
Gli era mancato tutto quello.
Tutto. Senza eccezioni di alcun tipo.
 
-Siamo a casa!-
La voce di Leeteuk rimbomba nell’appartamento e, pochi attimi dopo, tutti i membri si riuniscono alla porta d’ingresso per accogliere KyuHyun.
Lo abbracciano, lo baciano, lo stringono e si commuovono.
Poi, però, lo lasciano solo.
-Va’ in camera a riposare…-
Gli strizza l’occhio il leader.
 
KyuHyun bussa con insistenza alla porta.
Nessuno risponde.
La apre ed entra.
SungMin è in piedi al certo della stanza. Immobile.
La testa china e le spalle che tremano.
Le lacrime che scendono.
-Okaeri-
Sussurra senza guardalo.
KyuHyun ridacchia:
Gli avevano detto che stava cercando di imparare il giapponese e, del resto, lui ha perfettamente capito cosa gli è appena stato detto, è solo… è solo che vuole stuzzicarlo un po’.
-Ah?-
Una mano chiusa a pugno parte dal fianco di SungMin.
Prende velocità e si poi blocca sul petto di KyuHyun.
Si apre.
Freme.
Il pianto diventa più forte.
-I’m Home.-
Sussurra KyuHyun.
-Sono a casa.-
 


Bene.
Che posso dirvi ora?
Allora... la situazione l'avete capita e del resto vi avevo già accennato: l'incidente del 2007. Ora, in tutta sincerità, non ricordo e non so neanche bene se fosse di notte o meno, ma ricordo bene che Kyu fu l'ultimo a lasciare l'ospedale.
Per quanto riguarda il giapponese... beh, vi ho già spiegato la cosa ma, in più, posso aggiungere il fatto che Kyu conosce qualche parolina di questa lingua e che tutti dicono che SungMin adora le lingue e che si impegna anima e corpo quanto cerca di imparare qualcosa.
Che altro aggiungere allora?
Niente.
La chiudo qui.
Se siete riusciti ad arrivare fin qui... Grazie davvero.
Se avete deciso di commentare, nonostante tutto, vi sono ancora più riconoscente.
Se vi ho annoiato, mi scuso di cuore.
 
   
 
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