12/11/2012
2 recensioniThe Phantom of
Vienna
Prologo
28 Luglio 1914
Decisi di non voltarmi...
sentivo l'acre odore dell'inferno alle mie spalle.
I muscoli del cavallo vibravano sotto di me, sapevo bene di richiedere uno sforzo incredibile al mio amato Tempest, ma ciò era necessario: dovevo allontanarmi da quel luogo...
Il prima possibile...
"Sta crollando...si sta sgretolando!" Roderich se ne stava lì, la testa tra le mani e gridava, urlava... solo quelle cinque parole, in continuazione.
La sua espressione mite si era trasfiguarata in un ghigno di follia.
"Sta crollando...si sta sgretolando!"
"Roderich..." Cercai di avvicinarmi...
Lui alzò lo sguardo per squadrarmi.
"No allontanati! E' la tua gente che ci sta distruggendo!"
"Roderich è la nostra gente... e tu hai gli hai appena dichiarato guerra ..."
"Non mi vedranno cadere... no..." sibillò.
"Rod, ti prego ascoltami..."
"No!!! Stai zitta... Non diefenderli! Fai schifo... sei come loro!" Uno schiaffo mi colpì in pieno volto, lasciandomi sbigottita.
"Tu... tu stai impazzendo..." Cominciai ad indietreggiare, finendo sul letto... non feci in tempo a respirare che lui mi fu sopra...
Il volto trasfigurato dalla pazzia e dal terrore...
mi alzò la gonna senza troppe cerimonie gridando che ero sua... una sua proprietà, e mi avrebbe trattato come tale...
Fu la paura a guidarmi contro la persona che doveva essere mio marito da quasi 150 anni...
Immediatamente gli puntai un pugnale alla gola.
"Lasciami..." sibillai con voce tremante.
"Cosa fai, ti ribelli a tuo marito?" mi schernì
"Non costringermi ad ucciderti... ti prego..." lo supplicai mentre indiettreggiavo, avvicinandomi alla porta...
Rise... Mi rise in faccia
"E da quando sei così?!?" alzò il sopracciglio destro "Eri così anche con Gilbert, o solo con me? " Si burlò di me
"Per lo meno, lui è caduto a testa alta! Lui è un uomo, non è come te! Non mi hai meritato, lui sì!" Urlai in preda alla rabbia.
Lui per tutta risposta mi lanciò un calice sfiorandomi il volto, e graffiandomi sotto l'occhio sinistro... il calice andò a frantumarsi sul portacandela accanto al baldacchino...
La candela cadde sulle tende del baldacchino infiammandole...
Terrorizzata, mentre Roderich restrava intrappolato nel letto, scappai per i corridoi, fino alle stalle, dove afferai Tempest.
Tempest era al limite, quando arrivammo al limitare della Foresta Nera...
Mi addentrai fino ad un capanno da caccia, lì legai il cavallo e bussai alla porta.
Un ragazzo biondo impettimo mi aprì...
"Signorina Eliz..."
"Pochi convenevoli Lud, portami da Gilbert... ora! Chiedo Asilo Politico"