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Autore: Marge    12/11/2012    0 recensioni
Tre drabble, per un totale di 600 parole circa, su Suliman, Sophie e la Strega delle Lande. Ambientate all'inizio del film, o poco prima, riporto in poche righe l'ostinazione di ognuna di queste tre donne nel perseverare sempre negli stessi errori, mostrando dunque la loro condizione di partenza prima l'arrivo di Howl cambi tutto, per ognuna di loro.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Madame Suliman, Sophie, Strega delle Lande
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Flowers Wall'
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PUNTI DI VISTA



Fait-on les mêmes erreurs chaque fois
{trad. Facciamo gli stessi errori ogni volta}
[S’aimer pour nous est interdit – Le Roi Soleil OST]


Il tentativo di costringere gli altri a credere e a vivere secondo le nostre regole (100 parole)

“Avanti!” tuonò Suliman.
Il paggetto biondo entrò quasi tremando.
“Dunque?”
“I nostri sono alla ricerca, signora, ma il mago Pedragon è introvabile…”
“Maledetto Howl!” imprecò la maga. “Come crede di poter sfuggire ancora? Nonostante si ostini a voler vivere in maniera irregolare e libera, ha fatto un giuramento, ed è suo preciso dovere unirsi all’esercito per combattere questa guerra!”
Dal pavimento Heen emise un roco abbaio.
“Non dirmi che anche tu sei dalla sua parte!”
Il cane si voltò verso la finestra, e rimase a guardare con la lingua penzoloni una farfalla che volava libera al di là del vetro.


La convinzione che una cosa è impossibile solo perché non si è in grado di farla (200 parole)

“Sophie, ci sono due cappellini da sistemare!”
“Sophieee! Alla porta, stanno consegnando le stoffe nuove!”
“Sophie, tesoro, potresti finire tu? La signora Tatcher lo vorrebbe color geranio pallido.”
Arrivata a sera, Sophie si buttava sul letto distrutta, e con la mente talmente piena da non riuscire neanche a pensare.
Fino a qualche tempo prima, per Sophie nulla era stato pesante. Ma da un po’…
“Ecco il cappellino che aveva ordinato, signora.”
L’altra lo tirò fuori dalla scatola rotonda e lo soppesò tra le mani. “Non mi convince tanto, cara. Non avevo chiesto qualcosa di leggero? È troppo pieno!”
Sophie rimase sorpresa: non le era mai successo di sbagliare un capellino. Mai. Erano la sua specialità, o no? Se c’era qualcosa in cui era brava, una soltanto, era quella, senza alcun dubbio.
“Lo sistemerò per domani mattina, signora” si affrettò a dire, e chinò il capo.
Quella sera, lavorando al cappellino, ne sentì tutta la pesantezza tra le mani: infarcito di fiori di stoffa e uccellini di cera e fiocchetti e merletti, sembrava pesante come un macigno. Alzò gli occhi alla finestra di fronte: oh, se le sarebbe piaciuto andar via!
“Ma non ne sono capace” pensò, e riprese a cucire.


L'illusione che il proprio vantaggio si ottenga dalla rovina degli altri (300 parole)

Maledetto, quell’Howl! Cosa crede di fare? Non sono forse io la Strega più potente di tutto il regno d’Ingary? Come osa ignorarmi a questa maniera?
Mi ha cercata, quando credeva che gli sarei stata utile. Infido, ingannatore, falso Howl! Mi ha adulata, mi ha convinta ad insegnarli ciò che ho io stessa imparato in decenni. Quei suoi dannati occhi azzurri mi hanno traviata: mi ha fatta sentire così giovane, così bella! E quando da me ha avuto tutto ciò che voleva, si è dileguato come una nuvola inconsistente, protetto da quell’abominevole Castello errante impossibile da acciuffare, con le tasche piene dei miei incantesimi.
Ma ora mi vendicherò di lui: stamane l’ho visto andar dietro a quel topolino spelacchiato, con un ridicolo cappellino di paglia in testa ed un vestito abbottonato fin sotto il collo. L’ha presa sottobraccio come se fosse un giovanotto qualsiasi, e l’ha perfino portata a spasso sopra i tetti di Market Chipping, per impressionarla! E lei rideva, stupida, senz’accorgersi che presto divorerà anche il suo cuore, e di lei non resterà che un involucro da buttar via.
Non m’importa chi sia la sua ultima vittima: subirà la mia rivincita, e sarà la peggiore. Quando capirà che potere ho io sulla sua vita, che posso controllarlo a mio piacimento e rovinargli ogni festa, tornerà da me strisciando. Sarà mio, finalmente, ed insieme domineremo questa terra disfatta e piena di vermi inconcludenti ed inutili.
Stasera andrò da lei, quando rientrerà e sarà sola; la mia vendetta ferirà Howl nel profondo, perché io le toglierò ciò che lui maggiormente cerca in una ragazza.
Non troverà altro da addentare che il cuore zoppicante di una vecchia, e scrocchi di giunture arrugginite quando lei vorrà abbracciarlo, e labbra avvizzite e secche da baciare.
E di questa maledizione non potrà parlarne ad alcuno.





***
Questa fic è stata inizialmente scritta per il contest “I sei errori dell’uomo”, ma mai valutata perché l’organizzatrice si è data alla macchia e non si è trovato nessun giudice sostituto. Peccato, perché l’idea di fondo mi era piaciuta moltissimo e mi aveva ispirato molto. Si trattava di scegliere, da un testo di Cicerone, uno o più “errori dell’uomo” e ispirarsi per scrivere; io ne ho scelti tre, per tre personaggi diversi di Howl’s Moving Castle, scrivendo per il primo una drabble da 100 parole, per il secondo una da 200 e per il terzo una da 300 (su Word sono tutte drabble perfette). Scritta inoltre con uno dei prompt orfani della piscinadiprompt, postata per il 4° turno della Staffetta.
  
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